46 relazioni: Alessandro figlio di Numenio, Aquila Romano, Aristio Fusco, Arusiano Messio, Censorino, Comminiano, Demostene, Diomede Grammatico, Discorso, Elenio Acrone, Elio Donato, Elio Festo Aftonio, Flavio Capro, Flavio Sosipatro Carisio, III secolo, Letteratura, Lingua greca, Lingua latina, Lucio Ateio Pretestato, Lucio Crassicio Pansa, Lucio Elio Stilone Preconino, Lucio Orbilio Pupillo, Manlio Teodoro, Marco Antonio Gnifone, Marco Fabio Quintiliano, Marco Tullio Cicerone, Marco Valerio Probo, Oratoria, Parola, Pomponio Porfirione, Prisciano, Publio Nigidio Figulo, Quinto Asconio Pediano, Quinto Remmio Palemone, Quinto Terenzio Scauro, Servio Mario Onorato, Sesto Pompeo Festo, Sevio Nicanore, Sulpicio Apollinare, Terenziano Mauro, Testo, Trattato (opera), Valgio Rufo, Verrio Flacco, Virio Nicomaco Flaviano, Volcacio Sedigito.
Alessandro figlio di Numenio
Sappiamo che fu attivo nella prima metà del II secolo e che il padre Numenio era anch'egli un oratore.
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Aquila Romano
Di Aquila non si sa assolutamente nulla.
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Aristio Fusco
Secondo il commento di Pomponio Porfirione alle opere oraziane, Aristio fu un excellens grammaticus (filologo e grammatico) e uno scrittore di commedie, in particolare togatae.
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Arusiano Messio
Era probabilmente di origini aristocratiche, come proverebbe il fatto che dedicò la sua opera ai consoli dell'anno 395, Olibrio e Probino.
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Censorino
Egli stesso fornisce un'indicazione temporale precisa dell'anno di composizione della sua opera De die natali, il 238; nella stessa opera l'autore si presenta come un cliente abbastanza giovane di un patrono, Quinto Cerellio, di 49 anni.
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Comminiano
L'unico appiglio cronologico per situare Comminiano è il fatto che sia citato da Flavio Sosipatro Carisio, vissuto nel IV secolo d.C..
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Demostene
Nacque nel 384 a.C., tra la novantottesima e la novantanovesima olimpiade e ricevette il nome del padre, un ricco armaiolo, che apparteneva al demo di Peania.
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Diomede Grammatico
Visse alla fine del IV secolo; sulla sua vita non si ha alcuna notizia, ad eccezione di quanto è stato ricavato dall'opera di cui fu autore, i De Oratione et Partibus Orationis et Vario Genere Metrorum libri III o Ars grammatica, dedicata ad un certo Atanasio e giunta ad oggi completa.
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Discorso
Un discorso è una modalità di comunicazione linguistica mediante cui si parla o scrive.
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Elenio Acrone
Contemporaneo di Aulo Gellio, Acrone visse, dunque, probabilmente tra II secolo e III secolo d.C. e si occupò di poeti "classici" della commedia e della satira, specializzandosi su Terenzio, forse su Persio e, in misura eccellente, su Orazio.
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Elio Donato
Fu senza dubbio il grammatico più influente della sua epoca (come attesta anche il titolo di clarissimus che gli fu dato), ma della sua vita non si conosce molto.
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Elio Festo Aftonio
Della biografia di Aftonio si sa pochissimo.
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Flavio Capro
Dedicò particolare attenzione ai primi scrittori latini e di lui parla a lungo Prisciano.
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Flavio Sosipatro Carisio
Appartenente alla illustre famiglia Flavia e forse nativo dell'Africa, fu convocato a Costantinopoli per prendere il posto di Euanzio, un noto commentatore di Terenzio.
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III secolo
Nessuna descrizione.
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Letteratura
La letteratura di una certa lingua è l'insieme delle opere scritte e pervenute fino al presente.
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Lingua greca
Il greco (greco moderno: ελληνικά, elliniká, greco; ελληνική γλώσσα, ellinikí glóssa, lingua greca) è un branco indipendente della famiglia delle lingue indoeuropee, nativa della Grecia ed altre parti del Mediterraneo dell'est e del Mar Nero.
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Lingua latina
Il latino è una lingua indoeuropea appartenente al gruppo delle lingue latino-falische.
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Lucio Ateio Pretestato
Nato ad Atene Condotto a Roma come prigioniero di guerra dopo la presa di Atene (86 a.C.) fu maestro di grammatica e di retorica.
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Lucio Crassicio Pansa
Nativo di Taranto, Crassicio fu un liberto, come altri grammatici, con il nome di Pasicle, che poi mutò nel cognomen più romano di Pansa.
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Lucio Elio Stilone Preconino
Nato a Lanuvio, Stilone visse a cavaliere tra il II ed il I secolo a.C., da famiglia appartenente al ceto degli equites.
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Lucio Orbilio Pupillo
Grazie soprattutto al brevissimo intenso ritratto che ne ha lasciato Quinto Orazio Flacco, è stato consacrato dalla tradizione successiva come archetipo del maestro pignolo, retrivo e irascibile.
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Manlio Teodoro
Di Manlio Teodoro è noto abbastanza, grazie al Panegyricus dedicatogli da Claudiano: di famiglia notabile, sappiamo che fu console dell'anno 399: il suo consolato avvenne sotto l'imperatore Onorio.
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Marco Antonio Gnifone
Nato in Gallia, fu esposto da bambino e fu cresciuto come schiavo di un Marco Antonio: in seguito alla manumissio, secondo le convenzioni della onomastica romana prese il nomen e prenome del suo ex padrone.
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Marco Fabio Quintiliano
Marco Fabio Quintiliano nacque a Calagurris Iulia Nasica nella Spagna Tarraconensis nel 35 d.C. Si trasferì in tenera età con il padre retore a Roma dove poté seguire lezioni di Remmio Palèmone e di Domizio Afro.
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Marco Tullio Cicerone
Esponente di un'agiata famiglia dell'ordine equestre, Cicerone fu una delle figure più rilevanti di tutta l'antichità romana.
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Marco Valerio Probo
Scrive Svetonio che Probo, nato a Berito, dopo aver a lungo aspirato al grado di centurione, si dedicò agli studi e da un maestro del luogo lesse opere di scrittori così antichi da essere stati ormai dimenticati a Roma, traendo da loro «un ostinato amore per la letteratura arcaica».
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Oratoria
L'oratoria è l'arte del parlare in pubblico.
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Parola
La parola (dal greco παραβολή parabolè, attraverso il latino parabŏla, poi alterato in paràula nel volgare) è l'espressione orale o scritta di una informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di una idea svolta a mezzo e nel presupposto di un riferimento convenzionale.
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Pomponio Porfirione
Erudito, discepolo di Elenio Acrone (o Pseudo-Acrone), vissuto nel principio del III secolo d.C., scrisse un commento, arrivato sino a noi, sulle Satire di Orazio per essere usato nelle scuole di grammatica al fine di insegnare, dopo brevi cenni biografici, il significato, il metodo stilistico e la poetica dell'opera oraziana.
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Prisciano
Le notizie biografiche di Prisciano ci sfuggono quasi completamente.
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Publio Nigidio Figulo
Nato in una famiglia plebea, si suppone che il cognomen Figulus ("vasaio") derivi dalla sua dimostrazione della rotazione della Terra su se stessa (similmente alla ruota dei vasai); in uno scolio alla Farsaglia di Lucano è firerito che Nigidio ebbe il soprannome di "Figulo" ("vasaio") perché «regressus a Graecia dixit se didicisse orbem ad celeritatem rotae figuli torqueri» ("ritornato dalla Grecia disse che aveva imparato che la Terra gira con la rapidità del tornio del vasaio").
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Quinto Asconio Pediano
Asconio nacque forse a Padova (Patavium).
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Quinto Remmio Palemone
Vicentino e di origine servile, Palemone é noto specie dagli aneddoti dedicatigli da Svetonio nella sezione del suo De gramaticis et rhetoribus, in cui il biografo dipinge con dovizia di particolari il grande successo che l'ex schiavo raggiunse sotto i Giulio-Claudi e i suoi giudizi sprezzanti di colleghi ormai classici come Varrone.
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Quinto Terenzio Scauro
Considerato il più illustre grammatico del suo tempo, ebbe rapporti con Plinio il Giovane e con l'imperatore Adriano, che si rivolgevano a lui per questioni letterarie e grammaticali.
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Servio Mario Onorato
Compare come uno degli interlocutori nell'opera Saturnalia di Macrobio.
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Sesto Pompeo Festo
Non si hanno molte notizie su questo scrittore, per il quale è stata suggerita una provenienza dalla città di Narbo, nella Gallia meridionale (odierna Narbona), che tuttavia permane incerta.
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Sevio Nicanore
Di origine servile e greca, come dimostra il cognomen Nicanor, secondo Svetonio fu il primo a raggiungere la fama e il riconoscimento a Roma tramite l'insegnamento.
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Sulpicio Apollinare
Fu maestro di Aulo Gellio, che lo cita nelle Noctes Atticae e di Elvio Pertinace, il quale, prima di essere acclamato imperatore nel 192 in seguito alla morte di Commodo, fu lui stesso un grammatico.
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Terenziano Mauro
Terenziano Mauro visse, a quanto sembra, verso la fine del II secolo (nelle sue opere egli fa cenno a Settimio Sereno e ad Alfio Avito appartenenti alla scuola dei "poetae novelli" dell'epoca di Adriano (117–138), che dovevano essere di poco a lui anteriori).
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Testo
Il testo, dal latino textus (con significato originario di «tessuto» o «trama»), è un insieme di parole correlate tra loro per formare un'unità logico-concettuale, rispettando sintassi e semantica della lingua utilizzata, ovvero la sua grammatica e il suo lessico.
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Trattato (opera)
Un trattato è un'opera, anche in molti volumi, che espone i princìpi e i concetti basilari di una materia in ogni campo del sapere, spesso con scopi didattici.
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Valgio Rufo
Gaio Valgio Rufo (in latino Gaius Valgius Rufus) apparteneva al ceto elevato romano e visse nella seconda metà del I secolo a.C..
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Verrio Flacco
Verrio, come altri grammatici, era un liberto, anche se non si conosce il nome del suo patronus.
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Virio Nicomaco Flaviano
Pagano, collaborò con Eugenio nell'ultimo tentativo di restaurare l'antica religione romana.
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Volcacio Sedigito
Di Volcacio si sa pochissimo.
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