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14 relazioni: Al-'Uzzā, Allat, Banu Hamdan, Corano, Hisham ibn al-Kalbi, Hubal, Jāhiliyya, Manat, Maometto, Noè, Profeta, Suwa', Wadd, Yaghuth.
Al-'Uzzā
Al-ʿUzzā - che letteralmente significa "la Potentissima" - è il nome di una divinità femminile araba higiazena di epoca preislamica. Con Manāt e Al-lāt faceva parte della triade femminile maggiormente venerata nell'Ḥijāz e, come tale, era oggetto di culto anche da parte dei Banū Quraysh di Mecca.
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Allat
Al-lat era una divinità femminile preislamica, dea degli inferi e della guerra, di cui si riscontrano diverse varianti: con il nome Alatu presso i Babilonesi, Allatum tra gli Accadi ed Elat per i fenici e i cartaginesi.
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Banu Hamdan
I Banū Hamdān furono una nota tribù sudarabica presente fin dal I millennio a.C. in Yemen, come attestato da iscrizioni sabee, in cui si parla di qayl di, che avrebbero in seguito preso il controllo su una parte di e che dettero il loro nome alla confederazione tribale che includeva gli Ḥāshid e i Bakīl.
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Corano
Il Corano (letteralmente: «la lettura» o «la recitazione salmodiata») è il testo sacro dell'Islam. Per i musulmani il Corano, così come viene conosciuto e letto oggi, rappresenta il messaggio rivelato intorno al 610 d.C. da Dio a Maometto per un tramite angelico, l'arcangelo Gabriele – a partire dal 22 dicembre 609 – e destinato a ogni essere umano sulla Terra.
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Hisham ibn al-Kalbi
Il kufano al-Kalbī, della tribù dei Banū Kalb, trascorse buona parte della sua vita a Baghdad. Al pari di suo padre Muḥammad b. al-Sāʾib al-Kalbī, della cui autorevolezza egli molto si avvalse per i suoi lavori, raccolse informazioni di carattere storico (khabar) e tradizionistico (ḥadīth), specializzandosi - non senza qualche volo di fantasia per compiacere qualche potente suo contemporaneo - nelle genealogie (anṣāb) e nella storia araba dell'epoca preislamica.
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Hubal
Hubal era l'idolo venerato in età preislamica a La Mecca nel santuario urbano della Kaʿba dove vi furono presenti centinaia di idoli diversi Secondo la tradizione, riportata in età islamica da Ibn al-Kalbī nel suo Kitāb al-aṣnām (Libro degli idoli), l'idolo sarebbe stato portato alla Mecca, forse dalla Mesopotamia, nella prima metà del III secolo d.C.
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Jāhiliyya
La jāhiliyya (o ǧāhiliyya,, in italiano: ignoranza) è il termine con cui i musulmani indicano il periodo precedente la missione profetica di Maometto del VII secolo.
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Manat
Manāt (o مناة) era una divinità araba preislamica che faceva parte della triade femminile venerata particolarmente - ma non solo - nella regione del Ḥijāz.
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Maometto
Nel 610 Maometto,In italiano, fino a tutto il XVI secolo, è stato chiamato anche Maumetto o Macometto; più antica invece la variante Malcometto, prequattrocentesca.
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Noè
Noè (Noach) è un patriarca biblico, descritto come un uomo retto che "camminava con Dio" (Genesi, 6,9) e che Dio decise di mettere in salvo, assieme alla sua famiglia, quando, inviando il diluvio universale, sterminò l'umanità corrotta (Genesi 6, 11-17).
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Profeta
Il termine profeta deriva dal tardo latino prophèta (pronuncia profèta), ricalcato sul greco antico προφήτης (pronuncia: profétes), che è parola composta dal prefisso προ- (pro, "davanti, prima", ma anche "per", "al posto di") e dal verbo φημί (femì, "parlare, dire"); letteralmente quindi significa "colui che parla davanti" o "colui che parla per, al posto di", sia nel senso di parlare "pubblicamente" (davanti ad ascoltatori), sia parlare al posto, in nome (di Dio), sia in quello di parlare "prima" (anticipatamente sul futuro).
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Suwa'
Suwāʿʾ era il nome di una delle cinque divinità risalente all'epoca post-noaica, giunte nella Penisola araba per opera di ʿAmr ibn Luḥayy nel corso delle Jāhiliyya.
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Wadd
Wadd, "Amore, Amicizia", noto anche come Wadad, Hadad o Adu, fu un'antica divinità maschile del Qataban, di Awsan e dei Minei di al-Maʿīn. Si riteneva che i serpenti fossero animali sacri a Wadd.
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Yaghuth
Yaghūth "Egli soccorre", è un idolo preislamico citato anche nel Corano (LXXI:23) come una divinità risalente all'epoca del profeta Noè (Nūḥ).
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Conosciuto come Yaʿūq.