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Vijnanavada

Indice Vijnanavada

Il Vijñānavāda (detto anche Cittamātra o Yogācāra, cinese 瑜伽行派 Yúqiéxíng pài o anche 唯識宗 Wéishì zōng, coreano Yugahaeng pa o anche Yusik jong, giapponese Yuishiki shū o anche Yugagyō ha, tib. Sems tsam pa, vietnamita Duy thức tông) è una scuola buddhista indiana sorta nel III secolo che ha profondamente influenzato il Buddhismo Mahāyāna sia nella sua versione tibetana che in quella cinese, Buddhismo coreano e giapponese.

51 relazioni: Agama Nikaya, Asaṅga, Śūnyatā, Bodhi, Bodhiruci, Buddhismo Chán, Buddhismo cinese, Buddhismo coreano, Buddhismo Fǎxiāng, Buddhismo giapponese, Buddhismo Mahāyāna, Buddhismo Shingon, Buddhismo tibetano, Buddhismo Vajrayāna, Buddhismo Zen, Candragomin, Candrakīrti, Canone buddhista cinese, Canone buddhista tibetano, Cina, Coscienza, Dharma, Dignaga, Guṇabhadra, India, Jīngjíbù, Karma, Kumārajīva, Laṅkāvatārasūtra, Lingua giapponese, Madhyamaka, Nālandā, Nobile Ottuplice Sentiero, Paramārtha, Pinyin, Prajñāpāramitā Sūtra, Pratītyasamutpāda, Quattro nobili verità, Saṃdhinirmocanasūtra, Saṃsāra, Sthiramati, Sutra, Taishō Shinshū Daizōkyō, Tathātā, Trentadue segni maggiori di un Buddha, Vasubandhu, Xuánzàng, Yúqiébùlèi, Yuánróng sāndì, Zhìyǐ, ..., Zhōngguānbùlèi. Espandi índice (1 più) »

Agama Nikaya

Per Āgama-Nikāya la storiografia contemporanea intende la raccolta degli insegnamenti più antichi, e probabilmente attribuibili almeno in parte al Buddha Śākyamuni, riportati nel Sutta Pitaka del Canone pāli, dove rappresentano le cinque raccolte dei nikāya, e nel Āhánbù del Canone cinese, dove rappresentano le quattro raccolte degli āgama (cin. āhán).

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Asaṅga

Asaṅga fu un importante monaco buddhista mahāyāna, vissuto nel IV secolo d.C., fondatore dell'importante scuola Cittamātra.

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Śūnyatā

Śūnyatā (devanāgarī: शून्यता, pāli: suññatā, cinese: 空 pinyin: kōng, coreano: gong, giapponese: kū, tibetano: stong-pan-yid, tr.it. Vacuità) è un sostantivo femminile della lingua sanscrita che indica una delle dottrine fondamentali nel Buddhismo.

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Bodhi

Il termine sanscrito e pāli bodhi (devanāgarī बोधि) indica il 'risveglio' buddhista inteso in senso spirituale, tradotto in Occidente anche con il termine 'illuminazione'.

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Bodhiruci

Originario dell'India settentrionale, Bodhiruci è stato uno dei più prolifici traduttori dal sanscrito al cinese di opere buddhiste.

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Buddhismo Chán

Il Buddhismo Chán rappresenta un insieme di scuole, dottrine e lignaggi del Buddhismo cinese che fanno riferimento alla figura di Bodhidharma, il leggendario monaco indiano tradizionalmente ritenuto il suo fondatore.

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Buddhismo cinese

Il buddhismo cinese è il frutto dell'intensa attività missionaria di importanti rappresentanti del buddhismo dei Nikāya e del buddhismo Mahāyāna provenienti dall'India e, soprattutto, dall'Asia Centrale in Cina e dei contributi di maestri locali, che continueranno questa tradizione o ne daranno nuove e cruciali interpretazioni.

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Buddhismo coreano

Il Buddhismo coreano si distingue da altre forme di Buddhismo per il suo tentativo di risolvere quelle che considera come incoerenze nel Buddhismo Mahayana.

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Buddhismo Fǎxiāng

Con il termine Fǎxiāng (法相) si indica la scuola buddhista cinese fondata da Xuánzàng (玄奘, 600-664) al ritorno dal suo lungo viaggio in India nel 645 e successivamente organizzata dal suo allievo Kuījī (窺基, 632-682).

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Buddhismo giapponese

Il Buddhismo giapponese merita particolare attenzione nella storia della religione buddhista poiché costituito in buona parte dalla continuazione o dall'evoluzione delle antiche scuole del Buddhismo cinese, alcune oggi estinte nel paese d'origine, introdotte nell'arcipelago nipponico in epoche diverse.

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Buddhismo Mahāyāna

Con il termine sanscrito composto Mahāyāna (devanāgarī: महायान, cinese:, giapponese: daijō, tibetano:, vietnamita: Đại Thừa; coreano: 대승, taesŭng o dae-seung; "Grande veicolo") si intende un insieme di insegnamenti e di scuole buddhiste che rifacendosi, tra gli altri, ai Prajñāpāramitā sūtra e al Sutra del Loto, proclamano la superiorità spirituale della via del bodhisattva rispetto a quella dell'arhat, quest'ultima proclamata nel Buddhismo dei Nikāya.

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Buddhismo Shingon

Il nome giapponese si riferisce alle branche giapponesi del buddhismo tantrico.

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Buddhismo tibetano

Con l'espressione buddhismo tibetano si indica, negli studi di buddhologia e nella storia delle religioni, quella peculiare forma di buddhismo Mahāyāna/Vajrayāna presente nell'area tibetana.

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Buddhismo Vajrayāna

L'espressione Buddhismo Vajrayāna è traducibile in italiano come Buddhismo del veicolo adamantino o Buddhismo del veicolo del diamante.

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Buddhismo Zen

Con il termine Zen (禅) ci si riferisce a un insieme di scuole buddhiste giapponesi che derivano per dottrine e lignaggi dalle scuole cinesi del Buddhismo Chán a loro volta fondate, secondo la tradizione, dal leggendario monaco indiano Bodhidharma.

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Candragomin

Candragomin era figlio di uno studioso di casta kṣatriya.

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Candrakīrti

Ritratto tibetano di Candrakīrti. La mano destra è nel "gesto di rinuncia" (''śramaṇamudrā''), la mano allontanata dal corpo e posta verso il basso indica l'abbandono dei piaceri mondani. La mano sinistra è invece nel "gesto del conteggio" (''gaṇanamudrā''), il pollice nascosto può contare fino a dodici falangi per numerare le preghiere. Da notare anche il berretto a punta tipico degli eruditi indiani (''paṇḍita'') e la cinghia di meditazione (''yogapaṭṭa'') posta intorno ai fianchi per non cadere nel sonno durante le meditazioni. Importante filosofo buddhista indiano del VII secolo.

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Canone buddhista cinese

Il Canone buddhista cinese (cinese, coreano:, giapponese: Daizōkyō, lett. "Grande deposito delle scritture") rappresenta la versione del Tripiṭaka buddhista in cinese in tutte le sue recensioni storiche diffuse e accettate in Cina, Giappone, Corea e Vietnam in epoche diverse.

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Canone buddhista tibetano

Con l'espressione Canone buddhista tibetano, o Canone tibetano, si indica, negli studi buddhisti, l'insieme di due raccolte di testi propri della letteratura buddhista canonica in lingua tibetana e che corrispondono a.

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Cina

La Cina, ufficialmente la Repubblica Popolare Cinese, è uno Stato sovrano situato nell'Asia orientale e il più popolato del mondo, con una popolazione di oltre 1,385 miliardi di persone.

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Coscienza

Il termine coscienza indica quel momento della presenza alla mente della realtà oggettiva sulla quale interviene la "consapevolezza" che le dà senso e significato, raggiungendo quello stato di "conosciuta unità" di ciò che è nell'intelletto.

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Dharma

Dharma (in devanāgarī: "धर्म") è un termine sanscrito che presso le religioni dell'Asia meridionale riveste numerosi significati.

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Dignaga

Era nato in una famiglia di bramini a Simhavakta vicino Kanchi (Kanchipuram), e poco si sa dei suoi primi anni, ma fu maestro Nagadatta nella scuola di Vatsiputriya.

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Guṇabhadra

Guṇabhadra fu un monaco buddhista indiano e importante traduttore di testi dal sanscrito al cinese.

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India

L'India (hindi: भारत Bhārat), ufficialmente Repubblica dell'India (Hindi: भारत गणराज्य Bhārat Gaṇarājya), è uno Stato federale dell'Asia meridionale, con capitale Nuova Delhi.

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Jīngjíbù

Il Jīngjíbù (經集部) (T.D. vol. 14-17, sezione dal n. 425 al n. 847) è la sezione del Canone buddhista cinese che raccoglie circa 1120 rotoli consistenti in circa 400 sutra sia del Buddhismo dei Nikāya sia del Buddhismo Mahāyāna.

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Karma

Karma (adattamento del termine sanscrito trascritto nel vedico kárman o più comunemente karman, (devanagari: कर्मन्)), è un termine d'uso nelle lingue occidentali traducibile come "atto", "azione", "compito", "obbligo", e nei Veda inteso come "atto religioso", "rito".

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Kumārajīva

La sua vita è nota grazie alla Biografia di monaci eminenti (cin. Gāosēngzhuàn, 高僧傳, giapp. Kōsō den, T.D. 2059, 50.330a-333a), composto in 14 fascicoli da Huìjiǎo (慧皎, 497-554) nel 519; al Chūsānzàngjìjí (出三藏記集, Raccolta di note relative alla traduzione del Tripitaka, giapp. Shutsu sanzō kishū, T.D. 2145, 55.100a-102b) opera composta da Sēngyòu (僧祐, 445-518) nel 515; e grazie allElogio postumo del maestro del Dharma Kumarajiiva (riportato nel Guǎnghóngmíngjí, 廣弘明集, giapp. Kō gumyō shū, T.D. 2128, 54.908c24) redatto dal suo discepolo diretto Sēngzhào (僧肇, 374-414).

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Laṅkāvatārasūtra

Laṅkāvatārasūtra (Il Sutra della discesa a Lanka, 楞伽經 pinyin Lèngqiéjīng, giapponese Ryōgakyō, tibetano Laṅkar ghsegs-pa'i mdo, coreano 능가경, Nŭngga kyŏng, vietnamita Lăng già kinh), sutra buddhista mahāyāna che incrocia la dottrina del tathāgatagarbha (cinese 如來藏 rúlái zàng giapp. nyorai zō, tib. de-bzhin ghsegs-pa'i snying-po) con quelle elaborate all'interno della scuola Cittamātra.

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Lingua giapponese

La è una lingua parlata in Giappone e in numerose aree di immigrazione giapponese.

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Madhyamaka

Con l'aggettivo sanscrito Mādhyamaka (devanāgarī, मध्यमक; cinese 中觀 pinyin Zhōngguān Wade-Giles Chung-kuan; giapponese Chūgan, coreano 중관 Chunghwan; tibetano: dBu ma) si indica in quella lingua la "medietà" ovvero la dottrina che persegue il Madhyamapratipad ("Via di Mezzo", cinese: 中道, Zhōngdào, giapponese: Chūdō, tibetano: dBu'i lam).

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Nālandā

Nālandā (Hindi: नालन्दा, cinese 那爛陀 Nalantuo, giapponese: Naranda, Nāranda) è la più importante università buddhista dell'India antica.

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Nobile Ottuplice Sentiero

Il Nobile ottuplice sentiero (sanscrito आर्याष्टाङ्गिक मार्ग ārya aṣṭāṅgika mārga, pāli ariya-aṭṭhaṅgika-magga, cinese 八正道 bā zhèngdào Wade-Giles pa-cheng-tao, giapponese hasshōdō, tibetano 'phags-lam yan-lag brgyad, coreano 팔정도 p'al chŏngdo, vietnamita bát chánh đạo) corrisponde all'ultima delle Quattro nobili verità (sanscrito Catvāri-ārya-satyāni, pāli Cāttari aryasaccāni), la dottrina buddhista riportata nel Canone pāli all'interno del Saṃyutta-nikāya (nel Dhammacakkappavattana Sutta, italiano Sutra della messa in moto della Legge) e nel Canone cinese nello Záhánjīng (雜含經, giapp. giapp. Zōgon agonkyō), che poi è la traduzione in cinese del testo sanscrito Saṃyuktāgama al cui interno è collocato il Dharmaçakrapravartana Sūtra.

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Paramārtha

Paramārtha fu un monaco buddhista indiano del VI secolo, pellegrino in Cina dove operò come grande traduttore di testi buddhisti dal sanscrito alla cinese.

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Pinyin

Con il termine Pinyin (拼音, letteralmente "trascrivere-suoni") ci si riferisce generalmente allo Hànyǔ Pīnyīn, che è un sistema per trascrivere in alfabeto latino la pronuncia del cinese moderno.

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Prajñāpāramitā Sūtra

Prajñāpāramitāsūtra (sanscrito; devanagari: प्रज्ञा पारमिता, cinese: 般若波羅蜜多經 pinyin Bōrě bōluómì duō jīng, giapponese 般若経, tibetano ཤེས་རབ་ཕ་རོལ་, coreano: 반야경, vietnamita: Bát Nhã Ba La Mật Đa) ovvero Sutra della perfezione della saggezza o Sutra della conoscenza trascendente è il nome dato ad un insieme di trentotto sutra buddhisti, i più antichi dei quali risalgono al I secolo a.C. mentre i più tardi arrivano al VII secolo d.C., che sono, unitamente al Sutra del Loto, al fondamento del Buddhismo Mahāyāna.

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Pratītyasamutpāda

Con il sostantivo maschile sanscrito pratītyasamutpāda (devanāgarī: प्रतीत्यसमुत्पाद; pāli: paṭicca samuppāda, cinese: 十二緣 pinyin shieryuan, giapponese: 十二因縁 jūni innen, tibetano: rten 'brel yan lag bcu gnyis) si indica in quella lingua la dottrina buddhista della coproduzione condizionata, detta anche originazione interdipendente o genesi dipendente, la quale spiega il prodursi dei fenomeni legati all'esistenza secondo una logica di causa ed effetto.

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Quattro nobili verità

Le Quattro Nobili Verità (sans. चत्वारि आर्यसत्यानि catvāri-ārya-satyāni, pāli cattāri ariya-saccāni, cinese 四諦 pinyin sì dì Wade-Giles ssu-ti, giapponese shitai, tibetano 'phags pa'i bden pa bzhi, bden pa rnam pa bzhi, coreano 사제 sa che, vietnamita tứ đế) rappresentano un elemento cardine della dottrina buddhista.

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Saṃdhinirmocanasūtra

Il Saṃdhinirmocanasūtra (dal sanscrito, variamente letto come «Sūtra della spiegazione del vero significato», «Sūtra che scioglie i legami», «Sūtra della spiegazione del pensiero»; in cinese: 解深密經 Jiěshēnmìjīng; in giapponese: Gejinmikkyō; in coreano:; in vietnamita: Giải thām mật kinh; in tibetano: དགོངས་པ་ངེས་འགྲེལ, dgongs pa nges 'grel, trascrizione semplificata THL: Gongpangédrel) è un celebre e importante sūtra, mahāyāna, di scuola yogācāra, risalente probabilmente al IV secolo, conservato ai T.D. 675, 676, 677 e 678 del Canone buddhista cinese e al Toh. 106 del Canone buddhista tibetano.

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Saṃsāra

Il termine sanscrito (devanāgarī संसार, "scorrere insieme") indica, nelle religioni dell'India quali il Brahmanesimo, il Buddhismo, il Giainismo e l'Induismo, la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita.

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Sthiramati

Sthiramati (475?-555?; cinese: 安慧, Ānhuì; giapponese: An'ne; coreano: 안혜 Anhye; vietnamita: An huệ; tibetano: Blo gros brtan pa) è stato un filosofo buddhista indiano di scuola Yogācāra, che operò principalmente presso l'università-monastero buddhista di Valabhī (anche Vallabhī; India nordoccidentale, oggi nel Gujarat) ma anche probabilmente presso quello di Nālandā (pochi chilometri a Nord di Rājagṛha-Rajgir).

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Sutra

Il Sutra del Diamante in una edizione cinese. Il termine sūtra (सूत्र, pāli sutta), in sanscrito significa letteralmente filo (dalla radice indoeuropea *syū-, la stessa del latino suere, cucire), nel suo senso originale indica una "breve frase", un "aforisma".

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Taishō Shinshū Daizōkyō

Il Taishō Shinshū Daizōkyō (大正新修大藏經, "Nuova edizione del canone buddhista nell'Era Taishō") è l'edizione moderna giapponese del Canone buddhista cinese, curata da Takakusu Junjirō (高楠順次郎, 1866–1945) e Watanabe Kaigyoku (渡辺海旭, 1872–1933).

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Tathātā

Tathātā (anche Tathatā) è un sostantivo femminile sanscrito (devanāgarī तथाता) che indica "la vera natura della cose", l'"autentica natura della realtà".

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Trentadue segni maggiori di un Buddha

Gandhāra). La Ruota del Dharma sulle piante dei piedi (''Cakrāṅkita-hasta-pāda-tala'') è uno dei Trentadue segni maggiori di un Buddha (''Dvatrimsadvaralaksana''). Gandhāra con la caratteristica ''uṣṇīṣa'' posta in cima alla testa e la ''ūrṇā'' in mezzo agli occhi. Da notare che le mani sono poste nel "Gesto di somma illuminazione" (''bodhyagrimudrā''): l'indice della mano sinistra è avvolto dalle dita della mano destra, il che indica che la Realtà assoluta, l'Uno, e avvolto dalla Realtà fenomenica, il molteplice. Ritratto di Nagarjuna protetto da un ''naga'' e con la caratteristica ''uṣṇīṣa'' posta in cima alla testa. Nagarjuna possiede questo "segno" del Buddha in quanto, secondo la tradizione Mahayana, avendo insegnato la dottrina della vacuità (sunyata), avrebbe messo in moto il secondo giro della Ruota del Dharma (''dharmacakra''). I Trentadue segni maggiori di un Buddha (o "Trentadue caratteristiche della perfezione", sanscrito Dvātrimāśadvaralakṣaṇa, cinese 三十二相 pinyin sānshíèr xiàng, coreano: samsip-i sang, giapponese sanjūni sō, tibetano mtshan bzang-po sum-cu rtsa-gnyis) rappresentano i segni distintivi maggiori di un Buddha riconosciuti in tutte le scuole buddhiste del Buddhismo dei Nikaya, del Buddhismo Theravada, del Buddhismo Mahayana e del Buddhismo Vajrayana.

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Vasubandhu

Fu un importante monaco buddhista mahāyāna, vissuto nel IV secolo d.C., fondatore della scuola Cittamātra.

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Xuánzàng

Nacque nel 602 a Luoyang in Henan durante la dinastia Sui con il nome di Chen Yi, nipote di un professore dell'Accademia Imperiale e figlio di un filosofo confuciano, ultimo di quattro figli; il padre si prese cura dell'istruzione dei figli, e insegnò loro tutti i testi canonici del confucianesimo ortodosso.

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Yúqiébùlèi

Yúqiébùlèi (瑜伽部類) (T.D. vol. 31, sezione dal n. 1579 al n. 1627) è la sezione del Canone buddhista cinese che raccoglie le opere della scuola Cittamātra, conosciuta anche come Vijñānavāda o Yogācāra.

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Yuánróng sāndì

Yuánróngsāndì (圓融三諦, giapponese: Enyū santai, coreano, vietnamita viên dung tam đế) si può rendere in italiano come Triplice verità ed è la dottrina centrale delle scuole buddhiste cinese Tiāntái (天台宗) e giapponese Tendai espressa in particolar modo nel Móhē Zhǐguān (摩訶止觀, Grande trattato di calma e discernimento, giapp. Maka Shikan, T.D. 1911) opera di Zhìyǐ (智顗, 538-597).

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Zhìyǐ

Ventiseiesimo patriarca della scuola buddhista cinese Tiāntái (天台宗, giapp. Tendai), secondo il lignaggio che segue la lista dei ventitré patriarchi indiani indicati nel Fù fǎzàng yīnyuán zhuàn (付法藏因緣傳, cor. Bubeopjang-inyeon, giapp. Fuhōzōin'enden, Trasmissione del tesoro del Dharma, T.D. 2058.50) tradotto, secondo la tradizione, dal sanscrito al cinese da Jíjiāyè (吉迦夜, Kekaya or Kiïkara?, date non disponibili) e da Tányào (曇曜, intorno al 450-490) nel 472 e a cui, nel VI secolo, furono aggiunti i tre patriarchi cinesi: Huìwén (慧文, V secolo), Huìsī (南嶽, 515-577) e Zhìyǐ.

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Zhōngguānbùlèi

Zhōngguānbùlèi (中觀部類)(T.D. vol. 30, sezione dal n. 1564 al n. 1578) è la sezione del Canone buddhista cinese che raccoglie le opere della scuola Madhyamaka.

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Riorienta qui:

Cittamatra, Cittamātra, Vijñānavāda, Yogacara, Yogācāra.

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