Analogie tra Buddhismo Tiāntái e Madhyamaka
Buddhismo Tiāntái e Madhyamaka hanno 20 punti in comune (in Unionpedia): Āryadeva, Śūnyatā, Buddhismo cinese, Buddhismo dei Nikāya, Buddhismo Mahāyāna, Candrakīrti, Canone buddhista cinese, Cina, Gautama Buddha, Kumārajīva, Lingua coreana, Lingua giapponese, Lingua sanscrita, Nāgārjuna, Nirvana, Pratītyasamutpāda, Saṃsāra, Taishō Shinshū Daizōkyō, Wade-Giles, Zhìyǐ.
Āryadeva
Figlio del re cingalese Pañcaśṅaṛga, Āryadeva abbandonò il mondo secolare e si fece monaco buddhista di scuola Theravāda, divenendo discepolo di Hemadeva.
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Śūnyatā
Śūnyatā (devanāgarī: शून्यता, pāli: suññatā, cinese: 空 pinyin: kōng, coreano: gong, giapponese: kū, tibetano: stong-pan-yid, tr.it. Vacuità) è un sostantivo femminile della lingua sanscrita che indica una delle dottrine fondamentali nel Buddhismo.
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Buddhismo cinese
Il buddhismo cinese è il frutto dell'intensa attività missionaria di importanti rappresentanti del buddhismo dei Nikāya e del buddhismo Mahāyāna provenienti dall'India e, soprattutto, dall'Asia Centrale in Cina e dei contributi di maestri locali, che continueranno questa tradizione o ne daranno nuove e cruciali interpretazioni.
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Buddhismo dei Nikāya
L'espressione Buddhismo dei Nikāya è stata coniata dalla storiografia contemporanea per indicare un insieme eterogeneo di scuole buddhiste sorte nei primi secoli dopo la morte del Buddha Śakyamuni (vedi anche Concili buddhisti) che si riconoscevano in un corpo dottrinale e disciplinare, come il Canone pāli, che non comprende quelle scritture indicate successivamente come ''mahāyāna''.
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Buddhismo Mahāyāna
Con il termine sanscrito composto Mahāyāna (devanāgarī: महायान, cinese:, giapponese: daijō, tibetano:, vietnamita: Đại Thừa; coreano: 대승, taesŭng o dae-seung; "Grande veicolo") si intende un insieme di insegnamenti e di scuole buddhiste che rifacendosi, tra gli altri, ai Prajñāpāramitā sūtra e al Sutra del Loto, proclamano la superiorità spirituale della via del bodhisattva rispetto a quella dell'arhat, quest'ultima proclamata nel Buddhismo dei Nikāya.
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Candrakīrti
Ritratto tibetano di Candrakīrti. La mano destra è nel "gesto di rinuncia" (''śramaṇamudrā''), la mano allontanata dal corpo e posta verso il basso indica l'abbandono dei piaceri mondani. La mano sinistra è invece nel "gesto del conteggio" (''gaṇanamudrā''), il pollice nascosto può contare fino a dodici falangi per numerare le preghiere. Da notare anche il berretto a punta tipico degli eruditi indiani (''paṇḍita'') e la cinghia di meditazione (''yogapaṭṭa'') posta intorno ai fianchi per non cadere nel sonno durante le meditazioni. Importante filosofo buddhista indiano del VII secolo.
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Canone buddhista cinese
Il Canone buddhista cinese (cinese, coreano:, giapponese: Daizōkyō, lett. "Grande deposito delle scritture") rappresenta la versione del Tripiṭaka buddhista in cinese in tutte le sue recensioni storiche diffuse e accettate in Cina, Giappone, Corea e Vietnam in epoche diverse.
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Cina
La Cina, ufficialmente la Repubblica Popolare Cinese, è uno Stato sovrano situato nell'Asia orientale e il più popolato del mondo, con una popolazione di oltre 1,385 miliardi di persone.
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Gautama Buddha
Visse approssimativamente tra il 566 a.C. e il 486 a.C. e proveniva da una famiglia ricca e nobile del clan degli Śākya, da cui anche l'appellativo Śākyamuni (l'asceta o il saggio della famiglia Śākya).
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Kumārajīva
La sua vita è nota grazie alla Biografia di monaci eminenti (cin. Gāosēngzhuàn, 高僧傳, giapp. Kōsō den, T.D. 2059, 50.330a-333a), composto in 14 fascicoli da Huìjiǎo (慧皎, 497-554) nel 519; al Chūsānzàngjìjí (出三藏記集, Raccolta di note relative alla traduzione del Tripitaka, giapp. Shutsu sanzō kishū, T.D. 2145, 55.100a-102b) opera composta da Sēngyòu (僧祐, 445-518) nel 515; e grazie allElogio postumo del maestro del Dharma Kumarajiiva (riportato nel Guǎnghóngmíngjí, 廣弘明集, giapp. Kō gumyō shū, T.D. 2128, 54.908c24) redatto dal suo discepolo diretto Sēngzhào (僧肇, 374-414).
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Lingua coreana
La lingua coreana è parlata da oltre 77,2 milioni di persone nella penisola coreana.
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Lingua giapponese
La è una lingua parlata in Giappone e in numerose aree di immigrazione giapponese.
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Lingua sanscrita
La lingua sanscrita (anche sanscrito da saṃskṛtam, संस्कृतम् in devanagari) è una lingua ufficiale dell'India appartenente alla famiglia delle lingue indoeuropee.
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Nāgārjuna
Le notizie sulla vita di Nāgārjuna sono piuttosto frammentarie e confuse.
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Nirvana
La parola nirvana, dal sanscrito nirvāṇa (devanāgarī: निर्वाण, pāli: निब्बान nibbāna, cinese:, coreano:, giapponese: 涅槃 nehan) esprime un concetto proprio delle religioni buddhista e giainista, successivamente introdotto anche nell'induismo.
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Pratītyasamutpāda
Con il sostantivo maschile sanscrito pratītyasamutpāda (devanāgarī: प्रतीत्यसमुत्पाद; pāli: paṭicca samuppāda, cinese: 十二緣 pinyin shieryuan, giapponese: 十二因縁 jūni innen, tibetano: rten 'brel yan lag bcu gnyis) si indica in quella lingua la dottrina buddhista della coproduzione condizionata, detta anche originazione interdipendente o genesi dipendente, la quale spiega il prodursi dei fenomeni legati all'esistenza secondo una logica di causa ed effetto.
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Saṃsāra
Il termine sanscrito (devanāgarī संसार, "scorrere insieme") indica, nelle religioni dell'India quali il Brahmanesimo, il Buddhismo, il Giainismo e l'Induismo, la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita.
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Taishō Shinshū Daizōkyō
Il Taishō Shinshū Daizōkyō (大正新修大藏經, "Nuova edizione del canone buddhista nell'Era Taishō") è l'edizione moderna giapponese del Canone buddhista cinese, curata da Takakusu Junjirō (高楠順次郎, 1866–1945) e Watanabe Kaigyoku (渡辺海旭, 1872–1933).
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Wade-Giles
Wade-Giles, pronuncia, a volte abbreviato Wade, è un sistema di romanizzazione (notazione fonetica e traslitterazione in scrittura latina) dei caratteri del cinese standard, la pronuncia ufficiale per la lingua cinese, elaborata a partire dalla varietà locale di Pechino del cinese mandarino.
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Zhìyǐ
Ventiseiesimo patriarca della scuola buddhista cinese Tiāntái (天台宗, giapp. Tendai), secondo il lignaggio che segue la lista dei ventitré patriarchi indiani indicati nel Fù fǎzàng yīnyuán zhuàn (付法藏因緣傳, cor. Bubeopjang-inyeon, giapp. Fuhōzōin'enden, Trasmissione del tesoro del Dharma, T.D. 2058.50) tradotto, secondo la tradizione, dal sanscrito al cinese da Jíjiāyè (吉迦夜, Kekaya or Kiïkara?, date non disponibili) e da Tányào (曇曜, intorno al 450-490) nel 472 e a cui, nel VI secolo, furono aggiunti i tre patriarchi cinesi: Huìwén (慧文, V secolo), Huìsī (南嶽, 515-577) e Zhìyǐ.
La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come Buddhismo Tiāntái e Madhyamaka
- Che cosa ha in comune Buddhismo Tiāntái e Madhyamaka
- Analogie tra Buddhismo Tiāntái e Madhyamaka
Confronto tra Buddhismo Tiāntái e Madhyamaka
Buddhismo Tiāntái ha 83 relazioni, mentre Madhyamaka ha 40. Come hanno in comune 20, l'indice di Jaccard è 16.26% = 20 / (83 + 40).
Riferimenti
Questo articolo mostra la relazione tra Buddhismo Tiāntái e Madhyamaka. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: