Analogie tra Buddhismo Tiāntái e Vijnanavada
Buddhismo Tiāntái e Vijnanavada hanno 25 punti in comune (in Unionpedia): Śūnyatā, Buddhismo Chán, Buddhismo cinese, Buddhismo Mahāyāna, Candrakīrti, Canone buddhista cinese, Cina, Dharma, Jīngjíbù, Kumārajīva, Laṅkāvatārasūtra, Lingua giapponese, Madhyamaka, Nobile Ottuplice Sentiero, Prajñāpāramitā Sūtra, Pratītyasamutpāda, Quattro nobili verità, Saṃsāra, Taishō Shinshū Daizōkyō, Tathātā, Vasubandhu, Yúqiébùlèi, Yuánróng sāndì, Zhìyǐ, Zhōngguānbùlèi.
Śūnyatā
Śūnyatā (devanāgarī: शून्यता, pāli: suññatā, cinese: 空 pinyin: kōng, coreano: gong, giapponese: kū, tibetano: stong-pan-yid, tr.it. Vacuità) è un sostantivo femminile della lingua sanscrita che indica una delle dottrine fondamentali nel Buddhismo.
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Buddhismo Chán
Il Buddhismo Chán rappresenta un insieme di scuole, dottrine e lignaggi del Buddhismo cinese che fanno riferimento alla figura di Bodhidharma, il leggendario monaco indiano tradizionalmente ritenuto il suo fondatore.
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Buddhismo cinese
Il buddhismo cinese è il frutto dell'intensa attività missionaria di importanti rappresentanti del buddhismo dei Nikāya e del buddhismo Mahāyāna provenienti dall'India e, soprattutto, dall'Asia Centrale in Cina e dei contributi di maestri locali, che continueranno questa tradizione o ne daranno nuove e cruciali interpretazioni.
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Buddhismo Mahāyāna
Con il termine sanscrito composto Mahāyāna (devanāgarī: महायान, cinese:, giapponese: daijō, tibetano:, vietnamita: Đại Thừa; coreano: 대승, taesŭng o dae-seung; "Grande veicolo") si intende un insieme di insegnamenti e di scuole buddhiste che rifacendosi, tra gli altri, ai Prajñāpāramitā sūtra e al Sutra del Loto, proclamano la superiorità spirituale della via del bodhisattva rispetto a quella dell'arhat, quest'ultima proclamata nel Buddhismo dei Nikāya.
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Candrakīrti
Ritratto tibetano di Candrakīrti. La mano destra è nel "gesto di rinuncia" (''śramaṇamudrā''), la mano allontanata dal corpo e posta verso il basso indica l'abbandono dei piaceri mondani. La mano sinistra è invece nel "gesto del conteggio" (''gaṇanamudrā''), il pollice nascosto può contare fino a dodici falangi per numerare le preghiere. Da notare anche il berretto a punta tipico degli eruditi indiani (''paṇḍita'') e la cinghia di meditazione (''yogapaṭṭa'') posta intorno ai fianchi per non cadere nel sonno durante le meditazioni. Importante filosofo buddhista indiano del VII secolo.
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Canone buddhista cinese
Il Canone buddhista cinese (cinese, coreano:, giapponese: Daizōkyō, lett. "Grande deposito delle scritture") rappresenta la versione del Tripiṭaka buddhista in cinese in tutte le sue recensioni storiche diffuse e accettate in Cina, Giappone, Corea e Vietnam in epoche diverse.
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Cina
La Cina, ufficialmente la Repubblica Popolare Cinese, è uno Stato sovrano situato nell'Asia orientale e il più popolato del mondo, con una popolazione di oltre 1,385 miliardi di persone.
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Dharma
Dharma (in devanāgarī: "धर्म") è un termine sanscrito che presso le religioni dell'Asia meridionale riveste numerosi significati.
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Jīngjíbù
Il Jīngjíbù (經集部) (T.D. vol. 14-17, sezione dal n. 425 al n. 847) è la sezione del Canone buddhista cinese che raccoglie circa 1120 rotoli consistenti in circa 400 sutra sia del Buddhismo dei Nikāya sia del Buddhismo Mahāyāna.
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Kumārajīva
La sua vita è nota grazie alla Biografia di monaci eminenti (cin. Gāosēngzhuàn, 高僧傳, giapp. Kōsō den, T.D. 2059, 50.330a-333a), composto in 14 fascicoli da Huìjiǎo (慧皎, 497-554) nel 519; al Chūsānzàngjìjí (出三藏記集, Raccolta di note relative alla traduzione del Tripitaka, giapp. Shutsu sanzō kishū, T.D. 2145, 55.100a-102b) opera composta da Sēngyòu (僧祐, 445-518) nel 515; e grazie allElogio postumo del maestro del Dharma Kumarajiiva (riportato nel Guǎnghóngmíngjí, 廣弘明集, giapp. Kō gumyō shū, T.D. 2128, 54.908c24) redatto dal suo discepolo diretto Sēngzhào (僧肇, 374-414).
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Laṅkāvatārasūtra
Laṅkāvatārasūtra (Il Sutra della discesa a Lanka, 楞伽經 pinyin Lèngqiéjīng, giapponese Ryōgakyō, tibetano Laṅkar ghsegs-pa'i mdo, coreano 능가경, Nŭngga kyŏng, vietnamita Lăng già kinh), sutra buddhista mahāyāna che incrocia la dottrina del tathāgatagarbha (cinese 如來藏 rúlái zàng giapp. nyorai zō, tib. de-bzhin ghsegs-pa'i snying-po) con quelle elaborate all'interno della scuola Cittamātra.
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Lingua giapponese
La è una lingua parlata in Giappone e in numerose aree di immigrazione giapponese.
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Madhyamaka
Con l'aggettivo sanscrito Mādhyamaka (devanāgarī, मध्यमक; cinese 中觀 pinyin Zhōngguān Wade-Giles Chung-kuan; giapponese Chūgan, coreano 중관 Chunghwan; tibetano: dBu ma) si indica in quella lingua la "medietà" ovvero la dottrina che persegue il Madhyamapratipad ("Via di Mezzo", cinese: 中道, Zhōngdào, giapponese: Chūdō, tibetano: dBu'i lam).
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Nobile Ottuplice Sentiero
Il Nobile ottuplice sentiero (sanscrito आर्याष्टाङ्गिक मार्ग ārya aṣṭāṅgika mārga, pāli ariya-aṭṭhaṅgika-magga, cinese 八正道 bā zhèngdào Wade-Giles pa-cheng-tao, giapponese hasshōdō, tibetano 'phags-lam yan-lag brgyad, coreano 팔정도 p'al chŏngdo, vietnamita bát chánh đạo) corrisponde all'ultima delle Quattro nobili verità (sanscrito Catvāri-ārya-satyāni, pāli Cāttari aryasaccāni), la dottrina buddhista riportata nel Canone pāli all'interno del Saṃyutta-nikāya (nel Dhammacakkappavattana Sutta, italiano Sutra della messa in moto della Legge) e nel Canone cinese nello Záhánjīng (雜含經, giapp. giapp. Zōgon agonkyō), che poi è la traduzione in cinese del testo sanscrito Saṃyuktāgama al cui interno è collocato il Dharmaçakrapravartana Sūtra.
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Prajñāpāramitā Sūtra
Prajñāpāramitāsūtra (sanscrito; devanagari: प्रज्ञा पारमिता, cinese: 般若波羅蜜多經 pinyin Bōrě bōluómì duō jīng, giapponese 般若経, tibetano ཤེས་རབ་ཕ་རོལ་, coreano: 반야경, vietnamita: Bát Nhã Ba La Mật Đa) ovvero Sutra della perfezione della saggezza o Sutra della conoscenza trascendente è il nome dato ad un insieme di trentotto sutra buddhisti, i più antichi dei quali risalgono al I secolo a.C. mentre i più tardi arrivano al VII secolo d.C., che sono, unitamente al Sutra del Loto, al fondamento del Buddhismo Mahāyāna.
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Pratītyasamutpāda
Con il sostantivo maschile sanscrito pratītyasamutpāda (devanāgarī: प्रतीत्यसमुत्पाद; pāli: paṭicca samuppāda, cinese: 十二緣 pinyin shieryuan, giapponese: 十二因縁 jūni innen, tibetano: rten 'brel yan lag bcu gnyis) si indica in quella lingua la dottrina buddhista della coproduzione condizionata, detta anche originazione interdipendente o genesi dipendente, la quale spiega il prodursi dei fenomeni legati all'esistenza secondo una logica di causa ed effetto.
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Quattro nobili verità
Le Quattro Nobili Verità (sans. चत्वारि आर्यसत्यानि catvāri-ārya-satyāni, pāli cattāri ariya-saccāni, cinese 四諦 pinyin sì dì Wade-Giles ssu-ti, giapponese shitai, tibetano 'phags pa'i bden pa bzhi, bden pa rnam pa bzhi, coreano 사제 sa che, vietnamita tứ đế) rappresentano un elemento cardine della dottrina buddhista.
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Saṃsāra
Il termine sanscrito (devanāgarī संसार, "scorrere insieme") indica, nelle religioni dell'India quali il Brahmanesimo, il Buddhismo, il Giainismo e l'Induismo, la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita.
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Taishō Shinshū Daizōkyō
Il Taishō Shinshū Daizōkyō (大正新修大藏經, "Nuova edizione del canone buddhista nell'Era Taishō") è l'edizione moderna giapponese del Canone buddhista cinese, curata da Takakusu Junjirō (高楠順次郎, 1866–1945) e Watanabe Kaigyoku (渡辺海旭, 1872–1933).
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Tathātā
Tathātā (anche Tathatā) è un sostantivo femminile sanscrito (devanāgarī तथाता) che indica "la vera natura della cose", l'"autentica natura della realtà".
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Vasubandhu
Fu un importante monaco buddhista mahāyāna, vissuto nel IV secolo d.C., fondatore della scuola Cittamātra.
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Yúqiébùlèi
Yúqiébùlèi (瑜伽部類) (T.D. vol. 31, sezione dal n. 1579 al n. 1627) è la sezione del Canone buddhista cinese che raccoglie le opere della scuola Cittamātra, conosciuta anche come Vijñānavāda o Yogācāra.
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Yuánróng sāndì
Yuánróngsāndì (圓融三諦, giapponese: Enyū santai, coreano, vietnamita viên dung tam đế) si può rendere in italiano come Triplice verità ed è la dottrina centrale delle scuole buddhiste cinese Tiāntái (天台宗) e giapponese Tendai espressa in particolar modo nel Móhē Zhǐguān (摩訶止觀, Grande trattato di calma e discernimento, giapp. Maka Shikan, T.D. 1911) opera di Zhìyǐ (智顗, 538-597).
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Zhìyǐ
Ventiseiesimo patriarca della scuola buddhista cinese Tiāntái (天台宗, giapp. Tendai), secondo il lignaggio che segue la lista dei ventitré patriarchi indiani indicati nel Fù fǎzàng yīnyuán zhuàn (付法藏因緣傳, cor. Bubeopjang-inyeon, giapp. Fuhōzōin'enden, Trasmissione del tesoro del Dharma, T.D. 2058.50) tradotto, secondo la tradizione, dal sanscrito al cinese da Jíjiāyè (吉迦夜, Kekaya or Kiïkara?, date non disponibili) e da Tányào (曇曜, intorno al 450-490) nel 472 e a cui, nel VI secolo, furono aggiunti i tre patriarchi cinesi: Huìwén (慧文, V secolo), Huìsī (南嶽, 515-577) e Zhìyǐ.
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Zhōngguānbùlèi
Zhōngguānbùlèi (中觀部類)(T.D. vol. 30, sezione dal n. 1564 al n. 1578) è la sezione del Canone buddhista cinese che raccoglie le opere della scuola Madhyamaka.
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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come Buddhismo Tiāntái e Vijnanavada
- Che cosa ha in comune Buddhismo Tiāntái e Vijnanavada
- Analogie tra Buddhismo Tiāntái e Vijnanavada
Confronto tra Buddhismo Tiāntái e Vijnanavada
Buddhismo Tiāntái ha 83 relazioni, mentre Vijnanavada ha 51. Come hanno in comune 25, l'indice di Jaccard è 18.66% = 25 / (83 + 51).
Riferimenti
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