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Leoluca Bagarella e Totò Riina

Scorciatoie: Differenze, Analogie, Jaccard somiglianza Coefficiente, Riferimenti.

Differenza tra Leoluca Bagarella e Totò Riina

Leoluca Bagarella vs. Totò Riina

Assassino spietato, Don Luchino è stato autore di centinaia di omicidi dagli anni '70 ai '90, oltre che diretto responsabile di alcuni tra i più gravi fatti di sangue di Cosa Nostra, tra cui la Strage di Capaci e il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo. Appartenente all'organizzazione malavitosa Cosa nostra, di cui è stato il capo assoluto dal 1982 fino al suo arresto avvenuto il 15 gennaio 1993 (ma si ritiene lo sia stato fino alla morte, mentre dopo il suo arresto divenne reggente Bernardo Provenzano), è generalmente ritenuto il più potente, pericoloso e sanguinario mafioso di sempre, venendo etichettato come il capo dei capi e con i soprannomi u curtu (il basso), per via della sua bassa statura e la belva, per indicare la sua brutalità sanguinaria.

Analogie tra Leoluca Bagarella e Totò Riina

Leoluca Bagarella e Totò Riina hanno 78 punti in comune (in Unionpedia): 'Ndrangheta, Alcamo, Anni 1990, Antonino Cinà, Antonio Ingroia, Antonio Montinaro, Arma dei Carabinieri, Articolo 41-bis, Associazione di tipo mafioso, Benedetto Spera, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Bombe del 1992-1993, Boris Giuliano, Calogero Bagarella, Calogero Ganci, Calogero Mannino, Caltanissetta, Carcere dell'Ucciardone, Cesare Terranova, Clan dei Corleonesi, Contumacia, Corleone, Corte suprema di cassazione, Cosa nostra, Domenico Centamore, Ergastolo, Famiglia (mafia), Firenze, Francesca Morvillo, ..., Francesco Madonia, Gaspare Spatuzza, Giovanni Brusca, Giovanni Falcone, Giovanni Riina, Giuseppe Calò, Giuseppe Di Cristina, Giuseppe Farinella, Giuseppe Graviano, Giuseppe Marchese (criminale), Giuseppe Russo (carabiniere), Ignazio e Antonino Salvo, Il capo dei capi, La mafia uccide solo d'estate, Lenin Mancuso, Luciano Liggio, Mafia, Marcello Dell'Utri, Mario Francese, Mario Mori, Massimo Ciancimino, Matteo Messina Denaro, Maxiprocesso di Palermo, Michelangelo La Barbera, Michele Cavataio, Michele Greco, Michele Navarra, Milano, Nenè Geraci, Nicola Mancino, Nino Giuffrè, Palermo, Parma, Pietro Aglieri, Raffaele Ganci, Reggio Calabria, Rocco Dicillo, Roma, Salvatore Cancemi, Salvatore Contorno, Salvatore Montalto, Strage di Capaci, Strage di viale Lazio, Tommaso Buscetta, Traffico di droga, Trapani, Trattativa Stato-mafia, Vito Schifani. Espandi índice (48 più) »

'Ndrangheta

La ndrangheta (probabilmente adattamento del dialettale ndrànghita, nota anche come picciotteria) è un'organizzazione criminale italiana di connotazione mafiosa originaria della Calabria, inserita esplicitamente dal 30 marzo 2010 nell'articolo 416-bis del codice penale e riconosciuta come organizzazione criminale unitaria e con un vertice collegiale nel processo Crimine dalla Corte di cassazione il 18 giugno 2016.

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Alcamo

Alcamo (Àrcamu in) è un comune italiano di abitanti del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia. Sorge ai piedi del Monte Bonifato e fa parte dei comuni del Golfo di Castellammare.

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Anni 1990

Nessuna descrizione.

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Antonino Cinà

È stato il medico che ha curato Salvatore Riina e Bernardo Provenzano durante la loro latitanza con le famiglie.

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Antonio Ingroia

Si è laureato in giurisprudenza presso l'Università di Palermo con la votazione di 110 e lode, discutendo una tesi di diritto penale sull'associazione mafiosa che nel 1986 ha vinto il premio speciale dell'Istituto Gramsci siciliano per la migliore tesi di laurea sulla mafia.

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Antonio Montinaro

Assistente della Polizia di Stato, era un componente della scorta di Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci.

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Arma dei Carabinieri

LArma dei Carabinieri (dapprima Corpo dei Carabinieri Reali e poi Arma dei Carabinieri Reali) è una delle forze di polizia italiane, con competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza.

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Articolo 41-bis

Larticolo 41-bis è una disposizione dell'ordinamento penitenziario italiano introdotta dalla legge 10 ottobre 1986, n. 663, che prevede un particolare regime carcerario.

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Associazione di tipo mafioso

Lassociazione di tipo mafioso è un reato previsto dal codice penale italiano. Fattispecie autonoma dal reato di associazione per delinquere, venne introdotta dalla legge 13 settembre 1982, n. 646 (detta "Rognoni-La Torre" dal nome dei promotori) e quindi all'interno del V titolo della seconda parte del codice stesso, ossia nella parte disciplinante i delitti contro l'ordine pubblico.

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Benedetto Spera

Boss mafioso della famiglia di Belmonte Mezzagno, è stato un uomo di assoluta fiducia dell'ex capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano. Latitante dal 1994, è stato catturato dalla Polizia di Stato il 30 gennaio 2001 nelle campagne di Mezzojuso, cittadina in provincia di Palermo.

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Bernardo Brusca

È uno dei responsabili della Strage di Capaci, in cui il figlio Giovanni fu l'esecutore. Fu anche uno degli imputati al maxiprocesso di Palermo e nel 1987 venne condannato in via definitiva a 23 anni di reclusione insieme a Giuseppe Calò e Salvatore Scaglione.

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Bernardo Provenzano

Nato a Corleone da una famiglia di agricoltori, terzo di sette figli, venne ben presto mandato a lavorare nei campi come bracciante agricolo insieme al padre Angelo, abbandonando presto la scuola (non finì la seconda elementare); suo insegnante privato di matematica era stato un giovane Vito Ciancimino.

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Bombe del 1992-1993

La locuzione bombe del 1992-1993 indica un periodo della storia della Repubblica Italiana caratterizzato da una serie di attentati con ordigni da parte dell'organizzazione criminale siciliana di tipo mafioso Cosa nostra, realizzati in Italia durante i primi anni novanta del XX secolo, precisamente tra il 1992 ed il 1993.

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Boris Giuliano

Diresse le indagini con metodi innovativi e determinazione, facendo parte di una cerchia di funzionari dello Stato che, a partire dalla fine degli anni settanta, incominciò una dura lotta contro Cosa nostra.

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Calogero Bagarella

Calogero Bagarella nacque nel 1935, secondogenito di sei figli (nell'ordine: Giuseppe, Calogero, Manuela, Leoluca, Antonietta e Maria Matilde) da Salvatore Bagarella e Lucia Mondello.

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Calogero Ganci

Nato a Palermo nel 1960, figlio di Raffaele Ganci, macellaio e membro della cosca mafiosa del quartiere popolare palermitano della Noce, dove è nato e cresciuto, diventa affiliato nel 1980.

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Calogero Mannino

Calogero Antonio Mannino, detto anche Lillo, nasce il 20 agosto 1939 ad Asmara in Eritrea, presso una famiglia originaria di Sciacca in Sicilia, dove si recò con i genitori in tenera età; dopo gli studi al liceo classico si trasferisce fin da giovane nel capoluogo siciliano per sostenere gli studi universitari.

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Caltanissetta

Caltanissetta (Cartanissètta in siciliano) è un comune italiano di abitanti, capoluogo dell'omonimo libero consorzio comunale in Sicilia. I primi ad abitare il territorio circostante furono i Sicani, che si stanziarono in diversi villaggi a partire dal XIX secolo a.C., ma l'odierna città fu fondata verosimilmente nel X secolo durante il periodo islamico in Sicilia, quando probabilmente nacque il toponimo "Caltanissetta", sebbene siano state formulate nel tempo anche ipotesi alternative.

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Carcere dell'Ucciardone

Il carcere dell'Ucciardone è un antico istituto penitenziario di Palermo. È situato in piena città, vicino al quartiere di Borgo Vecchio, nei pressi del porto, in via Enrico Albanese 3.

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Cesare Terranova

Tornato dalla guerra e dalla prigionia, entrò in magistratura nell'immediato dopoguerra, nel 1946: fu pretore a Messina e a Rometta e poi giudice istruttore a Patti.

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Clan dei Corleonesi

Il clan dei Corleonesi è stata una fazione all'interno di Cosa nostra formatasi negli anni settanta, così chiamata perché i suoi leader più importanti provenivano dalla famiglia di Corleone: Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella.

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Contumacia

La contumacia, nel diritto e specialmente nel diritto processuale penale e civile, indica la condizione di chi, pur avendo l'obbligo di costituirsi dinanzi al giudice che esamina un processo che lo riguardi, omette di farlo.

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Corleone

Corleone (Cunigghiuni in) è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

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Corte suprema di cassazione

La Corte suprema di cassazione, nell'ordinamento giudiziario vigente nella Repubblica Italiana, rappresenta il giudice di legittimità di ultima istanza delle sentenze emesse dalla magistratura ordinaria.

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Cosa nostra

Cosa nostra (detta comunemente mafia siciliana, o mafia per antonomasia) è un'organizzazione criminale di tipo mafioso-terroristico presente in Italia, soprattutto in Sicilia, e in più parti del mondo.

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Domenico Centamore

Nasce nel 1967 a Scordia, in provincia di Catania. Viene di solito scelto per le sue capacità attoriali da caratterista ed è noto per l'interpretazione del personaggio di Vito nel film I cento passi.

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Ergastolo

Lergastolo è una pena detentiva a carattere perpetuo inflitta a chi ha commesso un delitto particolarmente grave. Nel 2013 una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che tale pena viola i diritti umani quando la scarcerazione sia espressamente proibita o quando non sia previsto nell'ordinamento che, non oltre i venticinque anni di detenzione, il condannato possa chiedere a un organismo indipendente dal governo una revisione della sentenza o un alleggerimento di pena.

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Famiglia (mafia)

Una famiglia o cosca, nel lessico mafioso, indica un'aggregazione di elementi criminali che hanno tra loro vincoli o rapporti di affinità, regole e rituali d'iniziazione, si riconoscono in un capo e sono inquadrati in una struttura gerarchica per riuscire a controllare tutti gli affari leciti e illeciti della zona dove operano.

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Firenze

Firenze (IPA:;; in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza) è un comune italiano di abitanti, capoluogo della Toscana e dell'omonima città metropolitana; è il primo comune della regione per popolazione e centro dell'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia.

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Francesca Morvillo

Nata a Palermo il 14 dicembre 1945, il 26 giugno 1967 si laurea in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Palermo dopo un corso di studi eccellente (solo in tre esami ottenne il trenta senza lode), con una tesi dal titolo "Stato di diritto e misure di sicurezza" (relatore il professor Giovanni Musotto), riportando il massimo dei voti e la lode accademicaConsiglio superiore della magistratura, Nel loro segno (pubblicazione fuori commercio in occasione del "Giorno della memoria").

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Francesco Madonia

Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, Madonia venne affiliato in Cosa Nostra dopo la Strage di Viale Lazio, dove venne ucciso il boss Michele Cavataio detto Il Cobra, per aver dato rifugio ai killers.

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Gaspare Spatuzza

Figlio di un manovale reinventatosi fruttivendolo ambulante morto in un incidente stradale mentre si stava recando al mercato ortofrutticolo, Gaspare capì ben presto di doversi impegnare a portare a casa dei soldi.

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Giovanni Brusca

Capo del mandamento di San Giuseppe Jato ed esponente di spicco dei Corleonesi, è stato condannato per oltre un centinaio di omicidi, tra cui quello tristemente celebre di Giuseppe Di Matteo (figlio del pentito Santino Di Matteo), strangolato e sciolto nell'acido quando aveva 15 anni, e per la strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, nella quale Brusca ricoprì un ruolo fondamentale, in quanto fu l'uomo che materialmente spinse il tasto del radiocomando a distanza che fece esplodere il tritolo piazzato in un canale di scolo sotto l'autostrada.

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Giovanni Falcone

Assieme ai colleghi e amici Rocco Chinnici, Antonino Caponnetto e Paolo Borsellino, Falcone è stato una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.

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Giovanni Riina

Secondo figlio di Salvatore Riina, viene arrestato l'11 giugno 1996 e condannato all'ergastolo da una sentenza della corte di Assise di Palermo con l'accusa di quattro omicidi che risalgono al 1995: il primo fu quello di Giuseppe Giammona, 22 anni, freddato con due colpi di pistola alla nuca il 28 gennaio mentre si trovava in auto in compagnia della fidanzata; le altre vittime furono Giovanna Giammona e Francesco Saporito, marito e moglie, trucidati il 25 febbraio sotto gli occhi dei loro due figli; l'ultimo omicidio che sancì il suo "battesimo di fuoco" per Cosa Nostra, fu quello del dottor Antonino Di Caro, strangolato e sciolto nell'acido a Giardinello il 22 giugno con la complicità dello zio Leoluca Bagarella.

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Giuseppe Calò

Nato e cresciuto a Palermo, è nipote di Paolo Calò, storico portiere del Palermo Calcio (accusato da Tommaso Buscetta di essere anche lui mafioso).

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Giuseppe Di Cristina

Soprannominato "la tigre" nacque all'interno di una famiglia di consolidata tradizione mafiosa. Suo padre, Francesco Di Cristina, e suo nonno, Giuseppe soprannominato Birrittedda, erano a loro volta capi mafiosi.

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Giuseppe Farinella

Per molti anni Giuseppe "Don Peppino" Farinella fu capo incontrastato della zona. In seguito divenne capo del mandamento di San Mauro Castelverde (o delle Madonie), esso è uno dei più vasti mandamenti, e va da Gangi fino in provincia di Messina.

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Giuseppe Graviano

Giuseppe Graviano (soprannominato "Madre Natura" perché aveva il potere di concedere o togliere la vita) è il terzo per età dei quattro fratelli Graviano, figli di Michele Graviano, importante "uomo d'onore" di Brancaccio legato ai Corleonesi di Totò Riina, ucciso nel 1982 da Gaetano Grado e Rosario D'Agostino.

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Giuseppe Marchese (criminale)

È stato il primo mafioso dell’ala del clan dei Corleonesi a diventare collaboratore di giustizia.

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Giuseppe Russo (carabiniere)

Nato a Cosenza il 6 gennaio 1928, si arruolò il 10 dicembre 1953, a 25 anni. Tenente colonnello dei Carabinieri, nel corso della carriera ricoprì numerosi incarichi di un certo rilievo, tra cui il comando della Tenenza di Torino Po, delle Compagnie di Alcamo (TP), di Castelvetrano (TP) e di Palermo Urbana 2ª (ora Palermo San Lorenzo).

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Ignazio e Antonino Salvo

I cugini Ignazio e Antonino Salvo furono due imprenditori, esponenti politici aderenti alla Democrazia Cristiana e, come i loro rispettivi padri (già negli anni '30 indicati come noti mafiosi), affiliati alla cosca mafiosa di Salemi, in provincia di Trapani: Ignazio Salvo era vicecapo della Famiglia mentre Antonino, per un certo periodo, aveva rivestito la carica di capodecina della stessa famiglia mafiosa.

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Il capo dei capi

Il capo dei capi è una miniserie televisiva italiana composta da sei puntate, andata in onda in prima visione su Canale 5 nel 2007. Prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi per RTI, la fiction è basata su un soggetto liberamente adattato dall'omonimo libro-inchiesta dei giornalisti Giuseppe D'Avanzo e Attilio Bolzoni, pubblicato da Mondadori nel 1993.

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La mafia uccide solo d'estate

La mafia uccide solo d'estate è un film del 2013 diretto e interpretato da Pif (pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto) e scritto da lui stesso con Michele Astori e Marco Martani.

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Lenin Mancuso

Era il maresciallo della Polizia assegnato alla scorta del giudice istruttore del Tribunale di Palermo Cesare Terranova. Oltre ad occuparsi della scorta fu anche stretto collaboratore di Terranova, e nel 1971 durante il mandato di Terranova a procuratore di Marsala partecipò alle indagini del mostro di Marsala, un caso di cronaca nera di triplice rapimento e omicidio di tre bambine.

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Luciano Liggio

Liggio fu uno dei maggiori imputati al maxiprocesso di Palermo del 1986-1987. Liggio e i Corleonesi furono coloro che aprirono una nuova era dentro Cosa Nostra e dentro la criminalità italiana: infatti, dal brutale assassinio di Michele Navarra fu determinante nella loro ascesa nel periodo di trasformazione, dalla vecchia mafia corleonese rurale, alla mafia moderna più cittadina e innovativa, con l'intento prima di conquistare Palermo, poi tutta la Sicilia.

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Mafia

Mafia è un termine che indica un tipo di organizzazione criminale retta da violenza, omertà, riti d'iniziazione e miti fondativi. Secondo il significato estensivo del termine, indica una qualsiasi organizzazione di persone dedite ad attività illecite, segreta e duratura, che impone la propria volontà con mezzi illegali violenti e armi, spesso facendo pagare una tassa per una falsa protezione, chiamata "''pizzo''", per conseguire interessi a fini privati e di arricchimento illegale anche a danno degli interessi pubblici.

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Marcello Dell'Utri

Nel 2014 viene condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa (ne ha scontati 4 in carcere e più di 1 ai domiciliari) essendo stato riconosciuto mediatore tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi.

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Mario Francese

Francese incominciò la carriera come telescriventista dell'ANSA, successivamente cominciò a collaborare come giornalista e scrisse per il quotidiano La Sicilia di Catania.

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Mario Mori

È stato comandante del ROS e direttore del SISDE.

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Massimo Ciancimino

Pregiudicato, agli arresti domiciliari, teste in vari processi di mafia, a sua volta egli stesso indagato per calunnia, concorso in associazione mafiosa, condannato in via definitiva per riciclaggio di denaro e per detenzione di esplosivi.

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Matteo Messina Denaro

Capo indiscusso del mandamento di Castelvetrano e della mafia nel Trapanese, era considerato uno dei boss più importanti di tutta Cosa nostra, avendo esercitato le proprie attività criminali anche oltre i propri confini territoriali, come nell'Agrigentino e, addirittura, nel Palermitano.

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Maxiprocesso di Palermo

Maxiprocesso di Palermo è la denominazione che fu data, a livello giornalistico, a un processo penale celebrato a Palermo per crimini di mafia (ma il nome esatto dell'organizzazione criminale è Cosa nostra), tra cui omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione, associazione mafiosa e altri.

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Michelangelo La Barbera

Affiliato alla cosca di Boccadifalco, era inizialmente alleato dei boss Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo, ma si schierò con i corleonesi nella seconda guerra di mafia insieme al cugino Salvatore Buscemi uccidendo con le modalità della lupara bianca Calogero Di Maggio e Santo Inzerillo (rispettivamente zio e fratello del boss Salvatore).

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Michele Cavataio

Durante l'adolescenza, Michele Cavataio iniziò una serie di attività illegali nel mercato nero, come il furto di generi alimentari e benzina, diffuse durante il ventennio fascista; venne per questo affiliato nella cosca dell'Acquasanta.

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Michele Greco

Era soprannominato u Papa (il Papa) per la sua abilità a mediare tra le varie famiglie mafiose. È stato il capo dei capi di Cosa nostra dal 1978 al 1986 quando è stato arrestato.

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Michele Navarra

Soprannominato U patri nostru, fu boss della Famiglia di Corleone dal 1945 al 1958.

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Milano

Milano (IPA:; Milan in dialetto milanese, o) è un comune italiano di abitanti, capoluogo della regione Lombardia e dell'omonima città metropolitana, centro di una delle più popolose aree metropolitane d'Europa; è inoltre il secondo comune più popoloso d'Italia (dopo Roma).

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Nenè Geraci

Antonino Geraci, detto Nenè (Partinico, 2 gennaio 1917 – Partinico, 6 febbraio 2007), è stato un mafioso italiano. Soprannominato anche il vecchio, era il boss storico della mafia di Partinico, nella provincia di Palermo.

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Nicola Mancino

Nicola Mancino (Montefalcione, 15 ottobre 1931) è un politico italiano, noto per l'approvazione della legge 205/1993, appunto nota come "legge Mancino", che condanna gesti, azioni e slogan aventi per scopo l’incitamento all'odio, l'incitamento alla violenza, la discriminazione e la violenza per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.

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Nino Giuffrè

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Palermo

Palermo (AFI:; Palermu in siciliano; Paliemmu, Palermu o Palìaimmu in dialetto palermitano) è un comune italiano di abitanti, quinto in Italia per popolazione, capoluogo della Regione Siciliana e dell'omonima città metropolitana.

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Parma

Parma (AFI:,; Pärma in dialetto parmigiano) è un comune italiano di abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e seconda città dell'Emilia-Romagna per popolazione dopo il capoluogo regionale Bologna.

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Pietro Aglieri

Da giovane venne soprannominato "U signurinu" a causa del lusso e dell'elevato costo degli abiti che amava indossare, oltre al fatto che era diplomato al liceo classico.

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Raffaele Ganci

Era considerato un uomo di fiducia di Totò Riina ed era un membro della "Commissione provinciale" di Cosa Nostra., Tribunale di Caltanissetta, Ufficio del giudice per le indagini preliminari, April 11, 1994.

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Reggio Calabria

Reggio Calabria (AFI: o; Rriggiu in dialetto reggino; Ρήγι/Righi in greco di Calabria), nota anche come Reggio di Calabria e Reggio in tutto il Sud Italia, è un comune italiano di abitanti, capoluogo dell'omonima città metropolitana in Calabria.

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Rocco Dicillo

Dicillo viaggiava sul sedile posteriore di una delle tre auto blindate, una Fiat Croma marrone, che riaccompagnavano il magistrato (a bordo della Croma bianca, mentre l'ultima auto blindata era una Fiat Croma azzurra) appena atterrato a Punta Raisi da Roma, a Palermo.

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Roma

Roma (AFI) è la capitale dell’Italia. È il capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Lazio. Il comune di Roma è dotato di un ordinamento amministrativo speciale, denominato Roma Capitale e disciplinato dalla legge dello Stato.

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Salvatore Cancemi

La famiglia di Cancemi non aveva tradizioni all'interno della mafia, suo padre aveva aperto una fiorente macelleria.

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Salvatore Contorno

Affiliato a Cosa nostra nel 1975. Nell'ottobre del 1984, seguendo l'esempio di Tommaso Buscetta, Contorno decise di intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia fornendo informazioni dettagliate sugli affari interni all'associazione mafiosa.

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Salvatore Montalto

Dopo la guerra di mafia dei primi anni ottanta, è stato capo del mandamento mafioso di Villabate; inizialmente era braccio destro del boss Salvatore Inzerillo, ma poi entrò nel clan dei corleonesi, che vinsero la seconda guerra di mafia, nella quale Salvatore Inzerillo, Santo (il fratello di Inzerillo) e Giovanni Di Peri furono vittime dello stesso Montalto.

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Strage di Capaci

La strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci (sul territorio di Isola delle Femmine) con una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d'ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone.

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Strage di viale Lazio

La strage di viale Lazio, avvenuta a Palermo il 10 dicembre 1969, fu uno dei più cruenti regolamenti di conti della storia di Cosa nostra.

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Tommaso Buscetta

Importante membro di Cosa nostra, dopo l'arresto fu uno dei primi mafiosi a cominciare a collaborare con la giustizia, durante le inchieste coordinate dal magistrato Giovanni Falcone; le sue rivelazioni permisero, per la prima volta, una dettagliata ricostruzione giudiziaria dell'organizzazione e della struttura della criminalità siciliana.

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Traffico di droga

Il traffico di droga è un sistema di compravendita illegale delle sostanze stupefacenti. Quest’attività è considerata una delle principali fonti di entrate di tutte le organizzazioni criminali definite di "stampo mafioso", nonché dei cosiddetti cartelli della droga dell'America Latina e dei Caraibi.

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Trapani

Trapani (Tràpani in siciliano) è un comune italiano di abitanti, capoluogo dell'omonimo libero consorzio comunale in Sicilia. Trapani ha sviluppato nel tempo una fiorente attività economica legata all'estrazione e al commercio del sale, giovandosi della sua posizione naturale, proiettata sul Mediterraneo, e del suo porto, antico sbocco commerciale per Eryx (l'odierna Erice), sita sul monte omonimo che la sovrasta.

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Trattativa Stato-mafia

La trattativa Stato-mafia è stata una negoziazione svolta a più riprese tra esponenti delle istituzioni italiane e rappresentanti dell'associazione mafiosa Cosa nostra durante le stragi del 1992-1993 con l'intenzione di porre fine alle stragi in cambio di favori concessi all'associazione mafiosa da parte delle istituzioni.

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Vito Schifani

Agente della scorta di Giovanni Falcone, rimase ucciso nella strage di Capaci.

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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande

Confronto tra Leoluca Bagarella e Totò Riina

Leoluca Bagarella ha 160 relazioni, mentre Totò Riina ha 348. Come hanno in comune 78, l'indice di Jaccard è 15.35% = 78 / (160 + 348).

Riferimenti

Questo articolo mostra la relazione tra Leoluca Bagarella e Totò Riina. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: