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Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.) e Rupe Tarpea

Scorciatoie: Differenze, Analogie, Jaccard somiglianza Coefficiente, Riferimenti.

Differenza tra Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.) e Rupe Tarpea

Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.) vs. Rupe Tarpea

Lucio Valerio apparteneva al ramo Potito della nobile gens Valeria, un'antica gens patrizia dell'antica Roma. Era il figlio di Marco Valerio Voluso Massimo, console nel 505 a.C., il fratello di Manio Valerio Voluso Massimo, dittatore nel 494 a.C., e il padre di Lucio Valerio Potito, console nel 449 a.C. Si sa che era un parente di Publio Valerio Publicola, ma non si è stabilito con certezza se fosse il fratello o il nipote; le fonti critiche tendono a privilegiare quest'ultima ipotesi e per questa parentela viene talvolta indicato come Lucio Valerio Potito PublicolaDionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro VIII, 77, 1. La rupe Tarpea (latino: Rupes Tarpeia o Saxum Tarpeium) è la parete rocciosa posta sul lato meridionale del Campidoglio a Roma, dalla quale venivano gettati i traditori condannati a morte, che in tal modo venivano simbolicamente espulsi dall'Urbe.

Analogie tra Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.) e Rupe Tarpea

Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.) e Rupe Tarpea hanno 9 punti in comune (in Unionpedia): Ab Urbe condita libri, Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso), Cesone Fabio Vibulano, Dionigi di Alicarnasso, Lingua latina, Questore (storia romana), Sabini, Spurio Cassio Vecellino, Tito Livio.

Ab Urbe condita libri

Ab Urbe condita libri CXLII (cioè I 142 libri dalla fondazione della Città, dove "la Città", per antonomasia, è Roma), o semplicemente Ab Urbe condita, in italiano anche Storia di Roma, e talvolta Historiae (ossia Storie), è il titolo, derivato dai codici (vedi Ab Urbe condita), con cui l'autore, lo storico latino Tito Livio, indica l'estensione e l'argomento della sua opera: la storia narrata a partire dalla fondazione di Roma (753 a.C.). L'opera comprendeva in origine i 142 libri eponimi, dei quali si sono conservati i libri 1–10 e 21–45 (l'ultimo mutilo) e scarsi frammenti degli altri (celebri quelli relativi alla morte di Cicerone col giudizio di Livio sull'oratore, tramandati da Seneca il Vecchio).

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Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)

Le Antichità romane (Ῥωμαϊκὴ Ἀρχαιολογία) sono un'opera storiografica di Dionigi di Alicarnasso, pubblicata dopo il 7 a.C.,Il libro I fu pubblicato nel 7 a.C. e infatti in un capitolo iniziale (I, 3, 4) è espressamente datato al consolato di Tiberio e Gneo Calpurnio Pisone, ma non tutta l'opera fu pubblicata in quell'anno, poiché altrove (VII, 70, 2) si cita il libro I come già edito.

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Cesone Fabio Vibulano

Con i fratelli Quinto e Marco, fu uno dei maggiori esponenti della ''gens'' Fabia. Fu uno degli artefici della iniziativa della gens Fabia di assumere l'onere della guerra contro Veio, che si chiuse con la disfatta presso il fiume Cremera, in cui periranno tutti i Fabii partecipanti.

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Dionigi di Alicarnasso

La sua opera principale è Antichità romane.

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Lingua latina

Il latino è una lingua indoeuropea appartenente al gruppo delle lingue latino-falische. Veniva parlata nel Lazio (Lătĭum in latino) già agli inizi del I millennio a.C.; oggi rimane la lingua ufficiale soltanto di uno stato nel mondo: la Città del Vaticano.

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Questore (storia romana)

Nell'antica Roma i questori erano magistrati minori, la cui carica (quaestura) costituiva il primo grado del cursus honorum e richiedeva come età minima 30 anni (28 per i patrizi).

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Sabini

I Sabini furono un antico popolo italico dell'Italia centrale vissuto in epoca arcaica. La loro zona di insediamento era la fascia appenninica, in corrispondenza di parte dell'odierna provincia di Rieti e della confinante regione dell'alto Aterno in provincia dell'Aquila.

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Spurio Cassio Vecellino

Fu console tre volte e gli venne tributato due volte il trionfo. È famoso per il Foedus Cassianum e per la prima proposta di legge agraria a Roma, la lex Cassia agraria.

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Tito Livio

È considerato uno dei maggiori storici dell'Antica Roma, assieme a Tacito.

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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande

Confronto tra Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.) e Rupe Tarpea

Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.) ha 52 relazioni, mentre Rupe Tarpea ha 43. Come hanno in comune 9, l'indice di Jaccard è 9.47% = 9 / (52 + 43).

Riferimenti

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