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Michele Greco e Totò Riina

Scorciatoie: Differenze, Analogie, Jaccard somiglianza Coefficiente, Riferimenti.

Differenza tra Michele Greco e Totò Riina

Michele Greco vs. Totò Riina

Era soprannominato u Papa (il Papa) per la sua abilità a mediare tra le varie famiglie mafiose. È stato il capo dei capi di Cosa nostra dal 1978 al 1986 quando è stato arrestato. Appartenente all'organizzazione malavitosa Cosa nostra, di cui è stato il capo assoluto dal 1982 fino al suo arresto avvenuto il 15 gennaio 1993 (ma si ritiene lo sia stato fino alla morte, mentre dopo il suo arresto divenne reggente Bernardo Provenzano), è generalmente ritenuto il più potente, pericoloso e sanguinario mafioso di sempre, venendo etichettato come il capo dei capi e con i soprannomi u curtu (il basso), per via della sua bassa statura e la belva, per indicare la sua brutalità sanguinaria.

Analogie tra Michele Greco e Totò Riina

Michele Greco e Totò Riina hanno 61 punti in comune (in Unionpedia): Alfio Ferlito, Arma dei Carabinieri, Articolo 41-bis, Associazione di tipo mafioso, Attilio Bolzoni, Baldassare Di Maggio, Beppe Montana, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Boris Giuliano, Caccamo, Calogero Zucchetto, Carlo Alberto dalla Chiesa, Catania, Cesare Terranova, Clan dei Corleonesi, Corso dei Mille-Sant'Erasmo, Cosa nostra, Ergastolo, Famiglia (mafia), Francesco Madonia, Gaetano Badalamenti, Giovanni Brusca, Giovanni Falcone, Giuseppe Calò, Giuseppe Calderone, Giuseppe Di Cristina, Giuseppe Giacomo Gambino, Giuseppe Lucchese, Giuseppe Russo (carabiniere), ..., Ignazio e Antonino Salvo, Leoluca Bagarella, Leonardo Vitale, Mario Francese, Maxiprocesso di Palermo, Michele Reina, Monreale, Nenè Geraci, Newton Compton Editori, Ninni Cassarà, Palermo, Paolo Borsellino, Paolo Giaccone, Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Raffaele Ganci, Riesi, Rocco Chinnici, Roma, Rosario Riccobono, Salvatore Contorno, Salvatore Inzerillo, Salvatore Montalto, Seconda guerra di mafia, Stefano Bontate, Strage della circonvallazione, Strage di via Carini, Strage di via Pipitone, Tommaso Buscetta, Vallelunga Pratameno, Vito Ciancimino. Espandi índice (31 più) »

Alfio Ferlito

Cugino di primo grado di Giuseppe Ferlito, consigliere comunale della DC e poi assessore ai lavori pubblici del comune di Catania, controllava il racket del quartiere San Cristoforo.

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Arma dei Carabinieri

LArma dei Carabinieri (dapprima Corpo dei Carabinieri Reali e poi Arma dei Carabinieri Reali) è una delle forze di polizia italiane, con competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza.

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Articolo 41-bis

Larticolo 41-bis è una disposizione dell'ordinamento penitenziario italiano introdotta dalla legge 10 ottobre 1986, n. 663, che prevede un particolare regime carcerario.

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Associazione di tipo mafioso

Lassociazione di tipo mafioso è un reato previsto dal codice penale italiano. Fattispecie autonoma dal reato di associazione per delinquere, venne introdotta dalla legge 13 settembre 1982, n. 646 (detta "Rognoni-La Torre" dal nome dei promotori) e quindi all'interno del V titolo della seconda parte del codice stesso, ossia nella parte disciplinante i delitti contro l'ordine pubblico.

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Attilio Bolzoni

Giornalista professionista dal 1983, ha vissuto a Palermo dal 1979 al 2004. Ha iniziato collaborando con il quotidiano L'Ora per la cronaca nera.

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Baldassare Di Maggio

Conosciuto anche come Balduccio o Baldo, è stato un membro dell'organizzazione Cosa nostra e fu colui che sostenne che il boss Salvatore Riina avrebbe baciato rispettosamente il sette volte presidente del Consiglio Giulio Andreotti, quando i due si incontrarono nel 1987.

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Beppe Montana

Nato ad Agrigento nel 1951, figlio di un funzionario del Banco di Sicilia, si trasferì poi a Catania dove crebbe. Ottenne la laurea in Giurisprudenza e successivamente vinse il concorso per entrare nella Polizia.

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Bernardo Brusca

È uno dei responsabili della Strage di Capaci, in cui il figlio Giovanni fu l'esecutore. Fu anche uno degli imputati al maxiprocesso di Palermo e nel 1987 venne condannato in via definitiva a 23 anni di reclusione insieme a Giuseppe Calò e Salvatore Scaglione.

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Bernardo Provenzano

Nato a Corleone da una famiglia di agricoltori, terzo di sette figli, venne ben presto mandato a lavorare nei campi come bracciante agricolo insieme al padre Angelo, abbandonando presto la scuola (non finì la seconda elementare); suo insegnante privato di matematica era stato un giovane Vito Ciancimino.

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Boris Giuliano

Diresse le indagini con metodi innovativi e determinazione, facendo parte di una cerchia di funzionari dello Stato che, a partire dalla fine degli anni settanta, incominciò una dura lotta contro Cosa nostra.

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Caccamo

Caccamo (Càccamu in) è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

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Calogero Zucchetto

Si occupava di mafia e in particolare collaborava alla ricerca dei latitanti che allora erano molto numerosi. All'inizio degli anni ottanta, presso la squadra Mobile della Questura di Palermo, collaborò con il commissario Ninni Cassarà alla stesura del cosiddetto "rapporto Greco Michele + 161" che tracciava un quadro completo della guerra di mafia iniziata nel 1981 e dei nuovi assetti delle cosche, segnalando in particolare l'ascesa del clan dei corleonesi di Luciano Liggio, Riina e Provenzano.

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Carlo Alberto dalla Chiesa

Figlio di un generale dei Carabinieri, Romano dalla Chiesa, originario di Parma, e di Maria Laura Bergonzi, originaria di Piacenza, entrò nell'Arma durante la seconda guerra mondiale e partecipò alla Resistenza.

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Catania

Catania (AFI:,, Catania in siciliano) è un comune italiano di abitanti, capoluogo dell'omonima città metropolitana in Sicilia e centro della principale conurbazione dell'isola.

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Cesare Terranova

Tornato dalla guerra e dalla prigionia, entrò in magistratura nell'immediato dopoguerra, nel 1946: fu pretore a Messina e a Rometta e poi giudice istruttore a Patti.

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Clan dei Corleonesi

Il clan dei Corleonesi è stata una fazione all'interno di Cosa nostra formatasi negli anni settanta, così chiamata perché i suoi leader più importanti provenivano dalla famiglia di Corleone: Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella.

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Corso dei Mille-Sant'Erasmo

Corso dei Mille-Sant'Erasmo è la quinta unità di primo livello di Palermo. È situata nella zona meridionale della città; fa parte della II Circoscrizione.

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Cosa nostra

Cosa nostra (detta comunemente mafia siciliana, o mafia per antonomasia) è un'organizzazione criminale di tipo mafioso-terroristico presente in Italia, soprattutto in Sicilia, e in più parti del mondo.

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Ergastolo

Lergastolo è una pena detentiva a carattere perpetuo inflitta a chi ha commesso un delitto particolarmente grave. Nel 2013 una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che tale pena viola i diritti umani quando la scarcerazione sia espressamente proibita o quando non sia previsto nell'ordinamento che, non oltre i venticinque anni di detenzione, il condannato possa chiedere a un organismo indipendente dal governo una revisione della sentenza o un alleggerimento di pena.

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Famiglia (mafia)

Una famiglia o cosca, nel lessico mafioso, indica un'aggregazione di elementi criminali che hanno tra loro vincoli o rapporti di affinità, regole e rituali d'iniziazione, si riconoscono in un capo e sono inquadrati in una struttura gerarchica per riuscire a controllare tutti gli affari leciti e illeciti della zona dove operano.

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Francesco Madonia

Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, Madonia venne affiliato in Cosa Nostra dopo la Strage di Viale Lazio, dove venne ucciso il boss Michele Cavataio detto Il Cobra, per aver dato rifugio ai killers.

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Gaetano Badalamenti

Fu il capo della cosca mafiosa di Cinisi in provincia di Palermo e ha diretto la "Commissione" dal 1974 al 1978. Nel 1987 fu condannato negli Stati Uniti a 45 anni di reclusione in una prigione federale per essere stato uno dei leader della cosiddetta "Pizza connection", un traffico di droga del valore di 1,65 miliardi di dollari che, dal 1975 al 1984, aveva utilizzato pizzerie come punto di distribuzione, Time Magazine, April 23, 1984.

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Giovanni Brusca

Capo del mandamento di San Giuseppe Jato ed esponente di spicco dei Corleonesi, è stato condannato per oltre un centinaio di omicidi, tra cui quello tristemente celebre di Giuseppe Di Matteo (figlio del pentito Santino Di Matteo), strangolato e sciolto nell'acido quando aveva 15 anni, e per la strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, nella quale Brusca ricoprì un ruolo fondamentale, in quanto fu l'uomo che materialmente spinse il tasto del radiocomando a distanza che fece esplodere il tritolo piazzato in un canale di scolo sotto l'autostrada.

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Giovanni Falcone

Assieme ai colleghi e amici Rocco Chinnici, Antonino Caponnetto e Paolo Borsellino, Falcone è stato una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.

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Giuseppe Calò

Nato e cresciuto a Palermo, è nipote di Paolo Calò, storico portiere del Palermo Calcio (accusato da Tommaso Buscetta di essere anche lui mafioso).

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Giuseppe Calderone

Giuseppe Calderone era fratello maggiore di Antonino Calderone (futuro collaboratore di giustizia) e nipote di Antonino Saitta, che nel 1925 aveva fondato la prima Famiglia mafiosa a Catania ed era stato arrestato dal "prefetto di ferro" Cesare Mori.

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Giuseppe Di Cristina

Soprannominato "la tigre" nacque all'interno di una famiglia di consolidata tradizione mafiosa. Suo padre, Francesco Di Cristina, e suo nonno, Giuseppe soprannominato Birrittedda, erano a loro volta capi mafiosi.

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Giuseppe Giacomo Gambino

Inizialmente Gambino era capo della famiglia di San Lorenzo, che faceva parte del mandamento guidato da Rosario Riccobono. Negli anni settanta Gambino si legò particolarmente a Totò Riina (dal quale divenne inseparabile) e questo gli garantì una rapida ascesa.

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Giuseppe Lucchese

È ritenuto da alcuni collaboratori di giustizia il killer che materialmente uccise Giuseppe Greco Scarpuzzedda, suo migliore amico e capo da non confondere con Lucchese Micciche Giuseppe (Palermo 25 aprile 1966) mafioso italiano e altro killer di Cosa nostra.

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Giuseppe Russo (carabiniere)

Nato a Cosenza il 6 gennaio 1928, si arruolò il 10 dicembre 1953, a 25 anni. Tenente colonnello dei Carabinieri, nel corso della carriera ricoprì numerosi incarichi di un certo rilievo, tra cui il comando della Tenenza di Torino Po, delle Compagnie di Alcamo (TP), di Castelvetrano (TP) e di Palermo Urbana 2ª (ora Palermo San Lorenzo).

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Ignazio e Antonino Salvo

I cugini Ignazio e Antonino Salvo furono due imprenditori, esponenti politici aderenti alla Democrazia Cristiana e, come i loro rispettivi padri (già negli anni '30 indicati come noti mafiosi), affiliati alla cosca mafiosa di Salemi, in provincia di Trapani: Ignazio Salvo era vicecapo della Famiglia mentre Antonino, per un certo periodo, aveva rivestito la carica di capodecina della stessa famiglia mafiosa.

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Leoluca Bagarella

Assassino spietato, Don Luchino è stato autore di centinaia di omicidi dagli anni '70 ai '90, oltre che diretto responsabile di alcuni tra i più gravi fatti di sangue di Cosa Nostra, tra cui la Strage di Capaci e il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo.

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Leonardo Vitale

Legato a Cosa nostra, è considerato il primo collaboratore di giustizia dopo Melchiorre Allegra. L'autenticità della conversione e il contributo al contrasto a cosa nostra è stato sottolineato anche in seguito, dal blog personale dell'autore, settembre 2011 - URL consultato il 15 settembre 2015.

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Mario Francese

Francese incominciò la carriera come telescriventista dell'ANSA, successivamente cominciò a collaborare come giornalista e scrisse per il quotidiano La Sicilia di Catania.

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Maxiprocesso di Palermo

Maxiprocesso di Palermo è la denominazione che fu data, a livello giornalistico, a un processo penale celebrato a Palermo per crimini di mafia (ma il nome esatto dell'organizzazione criminale è Cosa nostra), tra cui omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione, associazione mafiosa e altri.

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Michele Reina

Segretario provinciale della Democrazia Cristiana di Palermo, è il primo politico siciliano del novecento ucciso da Cosa nostra.

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Monreale

Monreale (Muṛṛiàli in) è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia. Fa parte dell'area metropolitana di Palermo; con il capoluogo forma un unico agglomerato urbano.

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Nenè Geraci

Antonino Geraci, detto Nenè (Partinico, 2 gennaio 1917 – Partinico, 6 febbraio 2007), è stato un mafioso italiano. Soprannominato anche il vecchio, era il boss storico della mafia di Partinico, nella provincia di Palermo.

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Newton Compton Editori

La Newton Compton è una casa editrice italiana.

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Ninni Cassarà

Nato il 7 maggio 1947, fu Commissario della Polizia di Stato nella questura di Reggio Calabria e poi a Trapani, dove ebbe modo di conoscere Giovanni Falcone.

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Palermo

Palermo (AFI:; Palermu in siciliano; Paliemmu, Palermu o Palìaimmu in dialetto palermitano) è un comune italiano di abitanti, quinto in Italia per popolazione, capoluogo della Regione Siciliana e dell'omonima città metropolitana.

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Paolo Borsellino

Assieme ai colleghi e amici Rocco Chinnici, Antonino Caponnetto e Giovanni Falcone, Borsellino è considerato una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.

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Paolo Giaccone

Fu assassinato tra i viali del Policlinico di Palermo – intitolato poi a suo nome – qualche settimana prima della strage di via Isidoro Carini che avrebbe fermato l'impegno di Carlo Alberto dalla Chiesa.

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Piersanti Mattarella

Secondogenito di Bernardo Mattarella, politico della Democrazia Cristiana (DC), e Maria Buccellato, venne battezzato da Pietro Mignosi, nella chiesa di Sant'Antonio di Padova a Castellammare del Golfo, con cui il padre aveva un rapporto profondo.

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Pio La Torre

Era segretario regionale del Partito Comunista Italiano. Sulla base di una proposta di legge da lui presentata, venne promulgata la legge 13 settembre 1982, n. 646 (detta "Rognoni-La Torre"), che introdusse nel codice penale l'art.

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Raffaele Ganci

Era considerato un uomo di fiducia di Totò Riina ed era un membro della "Commissione provinciale" di Cosa Nostra., Tribunale di Caltanissetta, Ufficio del giudice per le indagini preliminari, April 11, 1994.

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Riesi

Riesi è un comune italiano di abitanti del libero consorzio comunale di Caltanissetta in Sicilia. È situato nella Sicilia centrale vicino alla valle del fiume Salso, nella parte meridionale della provincia.

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Rocco Chinnici

Il suo nome è legato all'idea dell'istituzione del "pool antimafia", che diede una svolta decisiva nella lotta contro Cosa nostra, ambito in cui viene considerato una delle personalità più importanti, insieme con i colleghi e amici Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

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Roma

Roma (AFI) è la capitale dell’Italia. È il capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Lazio. Il comune di Roma è dotato di un ordinamento amministrativo speciale, denominato Roma Capitale e disciplinato dalla legge dello Stato.

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Rosario Riccobono

Soprannominato "Il terrorista", fu un potente boss della mafia siciliana, figura di rilievo a Partanna-Mondello.

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Salvatore Contorno

Affiliato a Cosa nostra nel 1975. Nell'ottobre del 1984, seguendo l'esempio di Tommaso Buscetta, Contorno decise di intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia fornendo informazioni dettagliate sugli affari interni all'associazione mafiosa.

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Salvatore Inzerillo

Salvatore Inzerillo era cugino del facoltoso costruttore edile Rosario Spatola e dei boss John e Carlo Gambino, quest'ultimo capo dell'omonima Famiglia di Brooklyn fino al 1976.

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Salvatore Montalto

Dopo la guerra di mafia dei primi anni ottanta, è stato capo del mandamento mafioso di Villabate; inizialmente era braccio destro del boss Salvatore Inzerillo, ma poi entrò nel clan dei corleonesi, che vinsero la seconda guerra di mafia, nella quale Salvatore Inzerillo, Santo (il fratello di Inzerillo) e Giovanni Di Peri furono vittime dello stesso Montalto.

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Seconda guerra di mafia

La seconda guerra di mafia fu un conflitto interno a Cosa nostra svoltosi in Sicilia tra il 1981 e il 1984, che vide l'affermarsi del Clan dei Corleonesi come fazione egemone.

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Stefano Bontate

Erroneamente, talune fonti riportano il cognome "Bontade". Era noto come Il Falco per via della sua freddezza e della sua arguzia, ma amava farsi chiamare anche Principe di Villagrazia, malgrado non vantasse alcun titolo nobiliare.

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Strage della circonvallazione

La strage della circonvallazione fu un attentato mafioso messo in atto il 16 giugno 1982 sulla circonvallazione di Palermo nel tratto denominato via Ugo La Malfa.

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Strage di via Carini

La strage di via Carini fu un'azione mafiosa in cui, il 3 settembre 1982 nella palermitana via Isidoro Carini, morirono il prefetto di Palermo e generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo.

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Strage di via Pipitone

La strage di via Pipitone Federico fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 29 luglio 1983 a Palermo. L'attentato avvenne nel centro della città, in via Giuseppe Pipitone Federico all'altezza del civico 59, presso l'abitazione di Rocco Chinnici, magistrato fondatore del pool antimafia.

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Tommaso Buscetta

Importante membro di Cosa nostra, dopo l'arresto fu uno dei primi mafiosi a cominciare a collaborare con la giustizia, durante le inchieste coordinate dal magistrato Giovanni Falcone; le sue rivelazioni permisero, per la prima volta, una dettagliata ricostruzione giudiziaria dell'organizzazione e della struttura della criminalità siciliana.

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Vallelunga Pratameno

Vallelunga Pratameno (Vaḍḍiloṅga in) è un comune italiano di abitanti del libero consorzio comunale di Caltanissetta in Sicilia.

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Vito Ciancimino

Figlio di un barbiere di Corleone, si diplomò geometra nel 1943. Secondo il racconto del figlio Massimo, è stato anche insegnante privato di matematica di un giovane Bernardo Provenzano.

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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande

Confronto tra Michele Greco e Totò Riina

Michele Greco ha 127 relazioni, mentre Totò Riina ha 348. Come hanno in comune 61, l'indice di Jaccard è 12.84% = 61 / (127 + 348).

Riferimenti

Questo articolo mostra la relazione tra Michele Greco e Totò Riina. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: