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367 relazioni: Ab Urbe condita, Ab Urbe condita libri, Aborigeni (mitologia), Aceste (sacerdote), Acquedotto romano, Aeromanzia, Agrippa (re), Agrippa Menenio Lanato, Agro Pontino, Alba (re), Alba Longa, Alsium, Amata (mitologia), Amulio, Anco Marzio, Antemnae, Antichità giudaiche, Antichità romane, Antico Epiro, Antioco di Siracusa, Anzio, Apiolae, Appio Claudio Crasso Inregillense Sabino, Appio Claudio Sabino Inregillense (console 471 a.C.), Appio Claudio Sabino Inregillense (console 495 a.C.), Aquae Cutiliae, Aricia, Aristodemo di Cuma, Arunte Tarquinio (Egerio), Asse (moneta), Assedio di Roma (Porsenna), Attio Tullio, Atys (re), Augure, Aulo Aternio Varo Fontinale, Aulo Manlio Vulsone (console 474 a.C.), Aulo Postumio Albo Regillense (console 464 a.C.), Aulo Sempronio Atratino (console 497 a.C.), Aulo Verginio Tricosto Celiomontano, Aulo Verginio Tricosto Celiomontano (console 469 a.C.), Aulo Verginio Tricosto Rutilo, Aurunci, Auspicia, Aventino, Aventino (re), Battaglia del Gianicolo (476 a.C.), Battaglia del lago Regillo, Battaglia di Anzio (468 a.C.), Battaglia di Anzio (484 a.C.), Battaglia di Aricia, ... Espandi índice (317 più) »
Ab Urbe condita
L'espressione latina ab Urbe condĭta (in italiano "dalla fondazione di Roma") si riferisce a un sistema di calcolo degli anni che prese piede tra i Romani, in cui gli anni venivano computati a partire dal 753 a.C., la data che l'erudito Marco Terenzio Varrone aveva stabilito ai tempi di Giulio Cesare per la fondazione di Roma, l'Urbe, "la Città" per eccellenza.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ab Urbe condita
Ab Urbe condita libri
Ab Urbe condita libri CXLII (cioè I 142 libri dalla fondazione della Città, dove "la Città", per antonomasia, è Roma), o semplicemente Ab Urbe condita, in italiano anche Storia di Roma, e talvolta Historiae (ossia Storie), è il titolo, derivato dai codici (vedi Ab Urbe condita), con cui l'autore, lo storico latino Tito Livio, indica l'estensione e l'argomento della sua opera: la storia narrata a partire dalla fondazione di Roma (753 a.C.).
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Aborigeni (mitologia)
Gli Aborigeni sono indicati dalle antiche fonti storico letterarie come tra i più antichi abitanti dell'Italia Centrale.
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Aceste (sacerdote)
Aceste o Egeste (in latino Ăcestēs, -ae) fu un personaggio della mitologia romana, sacerdote a Lavinium, città fondata da Enea per riporvi i Penati che aveva portato con sé da Troia.
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Acquedotto romano
I Romani hanno costruito numerosi acquedotti per far fluire acqua da sorgenti distanti nelle loro città, rifornendo terme, latrine, fontane e abitazioni private.
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Aeromanzia
L'aeromanzia o aerimanzia (dal greco aero, "aria", e manteia, "divinazione") è un metodo di divinazione condotto interpretando le condizioni atmosferiche.
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Agrippa (re)
Agrippa Silvio è, secondo la mitologia romana, il decimo dei leggendari re albani, figlio di Tiberino Silvio e padre di Romolo Silvio. Secondo la stessa mitologia egli avrebbe governato sul Regno di Alba Longa per quarantuno anni dal 916 a.C. all'875 a.C..
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Agrippa Menenio Lanato
Menenio fu eletto console nel 503 a.C. assieme a Publio Postumio Tuberto: prima si trovò a fronteggiare gli attacchi dei Sabini, su cui i Romani ebbero la meglio durante gli scontri campali nei pressi di Eretum, e poi la defezione delle città di Pometia e Cori, passate nelle file degli Aurunci.
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Agro Pontino
LAgro Pontino (o Pianura Pontina) è una regione storico-geografica italiana, facente parte del Lazio (tra l'Agro romano e il Lazio meridionale).
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Alba (re)
Alba Silvio, o semplicemente Alba (Alba, -ae Silvĭus, -i) è, nella mitologia romana, il quinto dei re latini. Regnò per 39 anni su Albalonga (forse tra il 1030 a.C. ed il 991 a.C.), poiché figlio di Latino Silvio.
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Alba Longa
Alba Longa (o Albalonga) fu una città del Latium vetus, a capo della confederazione dei popoli latini (populi albenses), di incerta localizzazione.
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Alsium
Alsium (in italiano Alsio) era un'antica città sulla costa dell'Etruria, tra Pyrgi e Fregenae, sulla via Aurelia, a 29 chilometri dall'antica città di Porto, sulla foce del Tevere, a 35 chilometri da Roma.
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Amata (mitologia)
Secondo lEneide, Amata era moglie del re Latino e madre di Lavinia, futura sposa di Enea. Virgilio racconta che, spinta dalla furia Aletto, a sua volta inviata da Giunone (acerrima nemica dei Troiani), Amata cercò in tutti i modi di opporsi alla decisione del marito Latino di dare in sposa ad Enea la figlia Lavinia, peraltro già promessa a Turno, re dei Rutuli.
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Amulio
Secondo il mito, Amulio era figlio del re di Albalonga, Proca, e fratello minore di Numitore.Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I, 3.Strabone, Geografia, V, 3,2.
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Anco Marzio
Regnò per 25 anni.
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Antemnae
Antemnae (dal latino ante amnes, "davanti ai fiumi") fu un oppidum (villaggio fortificato) del Latium vetus, i cui resti sono stati identificati sulla collina di Monte Antenne, che dall'antico abitato trae il nome, oggi sita all'interno del parco di Villa Ada, nel comune di Roma.
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Antichità giudaiche
Antichità giudaiche (abbreviazione: Ant.) è un'opera storica in 20 libri, scritta in lingua greca ellenistica, dello storiografo ebreo antico Flavio Giuseppe, pubblicata nel 93-94 d.C., contenente la storia del popolo ebraico dalla creazione del mondo fino allo scoppio della prima guerra giudaica nel 66 d.C.
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Antichità romane
Antichità romane può riferirsi al complesso di studi antichistici sulla civiltà romana. Vedi, in generale,.
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Antico Epiro
L'Epiro è una zona tra la Grecia e l'Albania, compresa tra la catena montuosa del Pindo e il Mar Ionio, estendendosi dalla baia di Valona ai monti Acrocerauni a nord fino al golfo di Arta e alle rovine della città romana di Nicopoli nel sud.
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Antioco di Siracusa
Figlio di Senofane, è stato il primo storico della Sicilia greca, e secondo diversi storici fu anche il primo storico dell'Occidente greco.
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Anzio
Anzio (AFI) è un comune italiano e località balneare di abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. L'antica città di Anzio, in latino Antium (le attuali Anzio e Nettuno), fu per un lungo periodo capitale della popolazione dei Volsci, finché non venne assorbita nello Stato romano.
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Apiolae
Apiolae fu una cittadella dei Latini distrutta dal re di Roma Tarquinio Prisco e localizzata a Castel Savello, tra Pavona e Albano Laziale.
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Appio Claudio Crasso Inregillense Sabino
Fu eletto console con Tito Genucio Augurino nel 451 a.C., anno in cui fu istituito il primo decemvirato; come compenso della perdita della carica consolare, Appio fu designato come membro del decemvirato.
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Appio Claudio Sabino Inregillense (console 471 a.C.)
Figlio di Appio Claudio Sabino Inregillense, il fondatore della gens Claudia, di origine sabina. Il padre proveniva da una località chiamata Inregillum, la cui collocazione attuale è sconosciuta.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Appio Claudio Sabino Inregillense (console 471 a.C.)
Appio Claudio Sabino Inregillense (console 495 a.C.)
Nacque come Attius Clausus nel territorio dei Sabini in una località chiamata Inregillum, e divenne console nel 495 a.C. con Publio Servilio Prisco Strutto.
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Aquae Cutiliae
Le Aquae Cutiliae (o Aquae Cutuliae), note anche come Terme di Cotilia o Terme di Vespasiano, sono delle sorgenti termali situate nella Piana di San Vittorino, tra il comune di Castel Sant'Angelo, dove sono situate le terme moderne, e il comune di Cittaducale, dove sorgono i resti di quelle antiche, in provincia di Rieti.
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Aricia
Aricia era un'antica cittadina del Lazio pre-romano, che sorgeva pressappoco sul luogo dell'attuale Ariccia, tra Albano e Genzano, sulla Via Appia.
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Aristodemo di Cuma
Figlio di Aristocrate fu soprannominato Μαλακός (malakos-effeminato)Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, VII, 2.. A capo dell'esercito cumano, sconfisse gli Etruschi nella prima battaglia di Cuma (524 a.C.), ponendo così fine alla loro espansione nell'Italia meridionale.
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Arunte Tarquinio (Egerio)
Nipote del futuro re di Roma, viene citato da Dionigi di Alicarnasso, come progenitore della famiglia dei Collatini. Demarato di Corinto, ricco ed importante cittadino di Corinto, trasferitosi nella fiorente città etrusca di Tarquinia, ebbe due figli, Arunte e Lucomone, ovvero il futuro Tarquinio Prisco, che ereditò averi e titoli, perché il primogenito Arunte morì prima del padre, senza che si sapesse che egli aveva comunque avuto un figlio, Arunte Tarquinio, detto Egerio perché povero.
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Asse (moneta)
L'asse romano (in latino as, gen. assis) era una moneta di bronzo (in seguito di rame) in uso durante la Repubblica e l'Impero Romano. L'asse fu introdotto durante il IV secolo a.C. in forma di una grande moneta fusa di bronzo.
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Assedio di Roma (Porsenna)
L'assedio di Roma da parte di Lars Porsenna si svolse nel 508/507 a.C., negli anni subito dopo la fine della monarchia, tra l'esercito romano guidato dai consoli e il lucumone della città etrusca di Chiusi.
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Attio Tullio
Quando Gneo Marcio Coriolano scelse di recarsi in esilio nella città di Anzio, fu ospitato da Attio Tullio, eminente personalità tra i Volsci.
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Atys (re)
Atys (indicato da Dionigi di Alicarnasso come Capeto, in latino Capetus) è, secondo la mitologia romana, il sesto dei mitologici re albani, figlio di Alba e padre di Capys.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Atys (re)
Augure
Làugure (dal latino augur, all'accusativo augurem) era un sacerdote dell'antica Roma che aveva il compito di interpretare la volontà degli dèi osservando il volo degli uccelli, a partire dalla loro tipologia, dalla direzione del loro volo, dal fatto che volassero da soli o in gruppo e dal tipo di versi che emettevano.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Augure
Aulo Aternio Varo Fontinale
Aulo Aternio Varo fu eletto console nel 454 a.C. insieme al collega Spurio Tarpeio Montano Capitolino. Durante quell'anno non si registrarono scontri con le bellicose popolazione vicine.
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Aulo Manlio Vulsone (console 474 a.C.)
Aulo Manlio apparteneva alla nobile gens Manlia, una delle più antiche e conosciute gens patrizie dell'antica Roma, i cui cognomen più diffusi durante la Repubblica erano Capitolino, Torquato e Vulsone; il nomen Manlio viene frequentemente confuso con Manio o con Manilio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Aulo Manlio Vulsone (console 474 a.C.)
Aulo Postumio Albo Regillense (console 464 a.C.)
Rappresentante della Gens Postumia, fu probabilmente figlio di Aulo Postumio Albo Regillense e fratello di Spurio Postumio Albo Regillense.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Aulo Postumio Albo Regillense (console 464 a.C.)
Aulo Sempronio Atratino (console 497 a.C.)
Fu eletto console la prima volta nel 497 a.C. con Marco Minucio Augurino, quando nel foro romano fu inaugurato il tempio di Saturno e vennero istituiti i Saturnali.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Aulo Sempronio Atratino (console 497 a.C.)
Aulo Verginio Tricosto Celiomontano
Aulo Verginio apparteneva alla ''Gens'' Verginia, e fu il padre di Aulo Verginio Tricosto Celiomontano, console nel 469 a.C., e di Spurio Verginio Tricosto Celiomontano, console nel 456 a.C..
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Aulo Verginio Tricosto Celiomontano
Aulo Verginio Tricosto Celiomontano (console 469 a.C.)
Aulo Verginio apparteneva al ramo Tricosto della nobile ''gens'' Verginia, un'antica gens patrizia dell'antica Roma. Era il figlio di Aulo Verginio Tricosto Celiomontano, console nel 494 a.C. e fratello di Spurio Verginio Tricosto Celiomontano, console nel 456 a.C. Nel 469 a.C.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Aulo Verginio Tricosto Celiomontano (console 469 a.C.)
Aulo Verginio Tricosto Rutilo
Aulo Verginio venne eletto console nel 476 a.C. insieme con Spurio Servilio PriscoDionigi, Antichità romane, Libro IX, 25.. Su Roma incombeva la minaccia degli Etruschi della Veio, che dopo aver sconfitto la milizia romana dei Fabi nella battaglia del Cremera, si erano minacciosamente fatti avanti, accampandosi sul Gianicolo, appena fuori dalle mura, razziando i campi e i pascoli dei romaniTito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro II, 51.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Aulo Verginio Tricosto Rutilo
Aurunci
Gli Aurunci erano una popolazione osca di origine indoeuropea, il cui arrivo in Italia risale a circa il 1000 a.C. Il territorio degli Aurunci si estendeva a sud di quello del Volsci, nella zona del vulcano Roccamonfina, tra il fiume Liri e il Volturno.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Aurunci
Auspicia
Gli Auspicia (plurale dal latino auspicium), secondo la religione romana, sono divinazioni tratte dall'osservazione di fenomeni considerati divini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Auspicia
Aventino
L'Aventino è uno dei sette colli su cui venne fondata Roma, il più a sud. Si tratta di una collina di forma più o meno trapezoidale, dalle pendici ripide, che arriva a sfiorare il Tevere.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Aventino
Aventino (re)
Aventino (in latino Aventinus) è, secondo la mitologia romana, il dodicesimo dei leggendari re latini. Figlio di Romolo Silvio e padre di Proca, regnò su Alba Longa per trentasette anni, dall'856 a.C. all'819 a.C., data della sua morte.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Aventino (re)
Battaglia del Gianicolo (476 a.C.)
La battaglia del Gianicolo del 476 a.C. si svolse tra l'esercito romano, guidato dai consoli Aulo Verginio Tricosto Rutilo e Spurio Servilio Prisco ed i Veienti.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia del Gianicolo (476 a.C.)
Battaglia del lago Regillo
La battaglia del Lago Regillo è una delle prime leggendarie vittorie della Repubblica romana. L'anno in cui si svolse la battaglia non è del tutto certo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia del lago Regillo
Battaglia di Anzio (468 a.C.)
La battaglia di Anzio del 468 a.C. si svolse nei pressi dell'antica città di Anzio tra l'esercito romano, guidato dal console Tito Quinzio Capitolino Barbato ed i Volsci con gli Equi, loro alleati.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia di Anzio (468 a.C.)
Battaglia di Anzio (484 a.C.)
La battaglia di Anzio del 484 a.C. si svolse tra l'esercito romano, guidato dal console Lucio Emilio Mamercino ed i Volsci, che ebbero la meglio costringendo i Romani a ritirarsi a Longula.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia di Anzio (484 a.C.)
Battaglia di Aricia
La battaglia di Aricia è stato uno scontro campale presso l'antica città latina di Aricia (odierna Ariccia, in provincia di Roma) nel VI secolo a.C. (nel 507-506 a.C.Dionigi, Antichità romane, Libro V, 36., o per una ipotesi moderna nel 525-520 a.C.) tra truppe etrusche e le forze congiunte dei Latini e dei greci di Cuma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia di Aricia
Battaglia di Fidene (504 a.C.)
La battaglia di Fidene del 504 a.C. si svolse nei primi anni della Repubblica romana, tra l'esercito romano, guidato dai consoli romani Publio Valerio Publicola e Tito Lucrezio Tricipitino, ed una coalizione nemica, formata da Fidenati e Sabini, guidata da Sesto Tarquinio, figlio del deposto re Tarquinio il Superbo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia di Fidene (504 a.C.)
Battaglia di Longula
La battaglia di Longula del 484 a.C. si svolse tra l'esercito romano, guidato dal console Lucio Emilio Mamercino, e quello dei Volsci. I romani ebbero la meglio, costringendo i volsci a ritirarsi.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia di Longula
Battaglia di Preneste
La battaglia di Preneste del 487 a.C. si svolse tra l'esercito romano, guidato dal console Gaio Aquillio Tusco ed uno di Ernici. I Romani ebbero la meglio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia di Preneste
Battaglia di Veio (475 a.C.)
La battaglia di Veio del 475 a.C. si svolse tra l'esercito romano guidato dal console Publio Valerio Publicola e quello di Veio e degli alleati Sabini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia di Veio (475 a.C.)
Battaglia di Veio (480 a.C.)
La battaglia di Veio del 480 a.C. si svolse tra l'esercito romano, composto da quattro legioni, cui si affiancarono effettivi degli alleati Latini ed Ernici, guidato dai consoli Marco Fabio Vibulano e Gneo Manlio Cincinnato e quello di Veio, cui si affiancarono effettivi dalle altre città etrusche.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia di Veio (480 a.C.)
Battaglia di Velletri (487 a.C.)
La battaglia di Velletri del 487 a.C. si svolse tra l'esercito romano, guidato dal console Tito Sicinio Sabino, e quello dei Volsci guidato dal nobile Attio Tullio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Battaglia di Velletri (487 a.C.)
Bola
Bola (o Bolae) fu una città del Latium vetus, citata nel libro VI dell'Eneide di Virgilio, v. 766, assieme alle colonie di Suessa Pometia, Castrum Inui e Cora.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Bola
Brefotrofio
Il brefotrofio è l'istituto che accoglie e alleva i neonati illegittimi, abbandonati e non riconosciuti alla nascita o in pericolo di abbandono.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Brefotrofio
Caco (mitologia)
Caco è un personaggio della mitologia romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Caco (mitologia)
Caenina
Caenina fu una città del Latium vetus, una tra le più antiche. Secondo Dionigi di Alicarnasso era di origine greca, ma nel senso che era una fondazione degli Aborigeni ed anche di minor importanza.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Caenina
Caere
Caere (detta anche Caisra o Cisra in etrusco) era un'antichissima città dell'Etruria meridionale (nel Lazio moderno), la cui fondazione risalirebbe al XIV secolo a.C.,Antonio Nibby,Carta de' dintorni di Roma, CAERE – CERVETERI e CERI sorgeva sul luogo dell'attuale Cerveteri a nord ovest rispetto Roma, a 4 miglia dalla costa del Mar Tirreno.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Caere
Campidoglio
Il Campidoglio, detto anche Monte Capitolino (Mons Capitolinus), è il più piccolo dei colli su cui venne fondata Roma. Sul colle sorge il Palazzo Senatorio, sede del municipio della città eretto nel 1144.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Campidoglio
Campus salinarum
Campus salinarum o salinensis (in italiano "campo delle saline") è il toponimo latino con il quale nell'antichità erano chiamate le vaste saline esistenti alla foce del Tevere, sulla sponda destra, all'incirca nel luogo oggi occupato dall'Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci sito nel comune di Fiumicino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Campus salinarum
Capeto
Capeto (in latino Capetus, indicato anche come Capetus Silvius, Capeto Silvio) è, secondo la mitologia romana, l'ottavo dei leggendari re albani, figlio di Capys e padre di Tiberino Silvio, re albano che avrebbe dato nome al fiume Tevere (in latino Tiberis).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Capeto
Capys
Capys Silvius è, secondo la mitologia romana, il settimo dei mitici re albani (o re di Alba Longa). Sempre secondo questa, egli sarebbe figlio di Atys e padre di Capeto ed inoltre avrebbe regnato sul trono di Alba Longa per 28 anni, probabilmente dal 965 a.C. al 937 a.C..
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Capys
Carmenta
Nella religione romana Carmenta (lat. Carmentis) o Nicostrata,Strabone, Geografia, V, 3,3. è una delle dee Camene ed è compresa nel gruppo dei Di indigetes. Protettrice della gravidanza e della nascita e patrona delle levatrici, è lei stessa madre di Evandro che ebbe da Mercurio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Carmenta
Casa Romuli
La Casa Romuli ("capanna di Romolo"), conosciuta anche come tugurium Romuli, era reputata la dimora del leggendario fondatore e primo re di Roma, Romolo (date tradizionali 771-717 a.C.). Era situata all'angolo sud-occidentale del colle Palatino, dove scende verso il Circo massimo, vicino ai cosiddetti "passaggi di Cacus",Dionisius I.79 le cui sommità (supercilium) erano considerate come i terminali della Roma quadrata.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Casa Romuli
Celeres
I Celeres (trad. it. veloci) erano un reparto militare romano composto da tre centurie, risalente all'epoca romulea, che aveva come compito principale far da guardia del corpo al re.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Celeres
Cenone
Cenone (in latino Caenon) era una cittadella che sorgeva sulla costa dell'antico Lazio, a sud di Roma. Fungeva da porto ed emporio della città volsca di Anzio e venne distrutta dai Romani nel 338 a.C.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Cenone
Censimento
Nell'accezione comune un censimento indica acquisire informazioni sul numero di abitanti e su diverse caratteristiche di una popolazione in un dato momento (come, ad esempio, il numero di persone per nucleo familiare ed eventuali beni posseduti da ciascuna di esse).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Censimento
Cerveteri
Cervèteri è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Roma nel Lazio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Cerveteri
Cesone Fabio Vibulano
Con i fratelli Quinto e Marco, fu uno dei maggiori esponenti della ''gens'' Fabia. Fu uno degli artefici della iniziativa della gens Fabia di assumere l'onere della guerra contro Veio, che si chiuse con la disfatta presso il fiume Cremera, in cui periranno tutti i Fabii partecipanti.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Cesone Fabio Vibulano
Cillene
Cillene (Kullếnê) è un personaggio della mitologia greca. È una ninfa naiade delle sorgenti.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Cillene
Città scomparse del Lazio arcaico
Le città scomparse del Lazio arcaico sono i numerosi centri urbani esistenti nell'antico Latium prima della progressiva conquista da parte di Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Città scomparse del Lazio arcaico
Cliens
Il cliens (pl. clientes), in età romana, era quel cittadino che, per la sua posizione nella società, si trovava ad adempiere ad una serie di obblighi nei confronti di un "patronus", a sua volta obbligato nei confronti del cliente.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Cliens
Climene (Oceanina)
Climene (Klyménē) è un personaggio della mitologia greca, un'oceanina e divinità delle acque e dei mari.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Climene (Oceanina)
Cognomina ex virtute
Nell'antica Roma, i cognomina ex virtute erano degli appellativi onorifici conferiti ad un comandante (durante l'età repubblicana) o ad un imperatore romano a seguito di una vittoria militare.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Cognomina ex virtute
Collatia
Collatia fu una città del Latium vetus nei pressi di Roma, termine dell'antica via Collatina, che recenti indagini archeologiche localizzano nella zona della Rustica.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Collatia
Colonia romana
Una colonia romana (latino: colonia) era una comunità autonoma, situata in un territorio conquistato da Roma in cui si erano stanziati dei cittadini romani e/o latini, legata da vincoli di eterna alleanza con la madrepatria.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Colonia romana
Comizi centuriati
I comizi centuriati (Comitia Centuriata) furono una delle assemblee popolari della Res Publica Romana, senza dubbio la più importante dal punto di vista delle competenze riservatele; vi si raccoglievano tutti i cittadini romani, patrizi o plebei che fossero, per esercitare i loro diritti politici e contribuire a determinare la vita dello Stato.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Comizi centuriati
Comizi curiati
I comizi curiati (Comitia Populi Curiata) furono una assemblea romana, risalente all'epoca regia e perciò la più antica di Roma. I cittadini romani vi partecipavano suddivisi per curie, che la tradizione romana vuole fossero state create da Romolo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Comizi curiati
Confarreatio
La confarreatio era il rito religioso con il quale si celebrava il matrimonio romano arcaico, che la tradizione faceva risalire a Romolo. La cerimonia era caratterizzata dalla spartizione fra i nubendi di una focaccia di farro, da cui prendeva il nome, e si svolgeva alla presenza di dieci testimoni e forse del Flamen Dialis.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Confarreatio
Consoli repubblicani romani
Questo articolo contiene la lista delle supreme magistrature repubblicane romane (consoli, tribuni consolari e dittatori), relativamente al periodo che va dal 509 a.C., in cui tradizionalmente si fa ricadere la caduta della monarchia a Roma, al 31 a.C., cui segue l'elenco dei consoli alto imperiali romani.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Consoli repubblicani romani
Consualia
I Consualia erano due feste della religione romana dedicate al dio Conso (dio dei granai e degli approvvigionamenti).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Consualia
Corbione
Corbione, Corbium in Latino, era un'antica città del Lazio antico.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Corbione
Corioli
Corioli è una località storica del Lazio, un'antica cittadella dei Volsci, Dionigi la cita come una loro città-stato, i cui resti sono stati identificati dai topografi nell'odierna località Monte Giove, presso Genzano di Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Corioli
Corniculum
Corniculum fu una città del Latium vetus, localizzata nella posizione dell'attuale località di Montecelio nei Monti Cornicolani, a cui avrebbe dato il nome.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Corniculum
Crustumerium
Crustumerio fu una città del Latium vetus, i cui abitanti erano denominati Crustumini. Fu inclusa da Plinio il Vecchio nella sua lista di città scomparse del Lazio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Crustumerium
Crustumini
I Crustumini erano un popolo dell'Italia preromana stanziato nei pressi di Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Crustumini
Cures Sabini
Cures Sabini, più semplicemente Cures o Curi, è un'antichissima città della valle del Tevere citata da Cicerone, Virgilio, Stazio, Strabone e Plutarco; probabilmente fondata dopo la cacciata degli Aborigeni dai Sabini, era una delle città di maggiore importanza per il popolo arcaico, di cultura appenninica.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Cures Sabini
Curia (storia romana)
Il termine curia ai primordi della monarchia romana era una suddivisione della sua popolazione (vale a dire le tribù che ne componevano la società), e che fu in seguito utilizzata per significare il luogo dove le tribù si radunavano per discutere degli affari dello stato.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Curia (storia romana)
Cursus honorum
Il cursus honorum era l'ordine sequenziale degli uffici pubblici tenuti dall'aspirante politico sia durante il periodo repubblicano, sia nei primi due secoli dell'Impero romano.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Cursus honorum
Decemviri Legibus Scribundis Consulari Imperio (450 a.C.)
I Decemviri Legibus Scribundis Consulari Imperio costituirono il collegio eletto dai romani per la stesura di nuove leggi che regolassero l'ordinamento romano, ritenute necessarie a causa della decennale contrapposizione tra Patrizi e Plebei, e quindi tra Consoli e Tribuni della plebe, che rischiavano di nuocere allo sviluppo della città.
Decemviri Legibus Scribundis Consulari Imperio (451 a.C.)
I Decemviri Legibus Scribundis Consulari Imperio costituirono il collegio eletto dai romani per la stesura di nuove leggi che regolassero l'ordinamento romano, ritenute necessarie a causa della decennale contrapposizione tra Patrizi e Plebei, e quindi tra Consoli e Tribuni della plebe, che rischiavano di nuocere allo sviluppo della città.
Demarato di Corinto
Demarato, ricco ed importante cittadino di Corinto, apparteneva alla famiglia dei Bacchiadi, che aveva regnato a Corinto e pretendeva di discendere da Eracle.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Demarato di Corinto
Descrizioni nell'antichità della croce da esecuzione
Le descrizioni paleocristiane della croce da esecuzione la presentano unanimemente come composta di due legni, nonostante la variabilità dei modi usati per infliggere la pena di morte nell'Impero romano.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Descrizioni nell'antichità della croce da esecuzione
Dionigi di Alicarnasso
La sua opera principale è Antichità romane.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Dionigi di Alicarnasso
Ecetra
Ecetra (grafia fonetica latina: Ĕcĕtra), antica città italica del Latium, fu capitale dei Volsci ecetrani, forse ubicata sui Monti Lepini a nord-est; prese parte (con ruolo preminente per tutto il V secolo a.C.) agli scontri tra Roma e i Volsci nell'età regia e agli inizi della Repubblica, poiché adiacente al territorio degli Equi.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ecetra
Edile (storia romana)
Gli edili erano magistrati di antiche città sabine e latine, tra cui Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Edile (storia romana)
Editio princeps
La editio princeps (dal latino; plurale editiones principes) è la prima edizione a stampa di un'opera apparsa precedentemente all'invenzione della stampa e tramandata manoscritta sino ad allora.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Editio princeps
Enea Silvio
Enea Silvio (in latino Aeneas Silvius) è il terzo dei mitici re albani e, secondo la leggenda, è nipote di Ascanio e nipote abiatico di Enea in quanto figlio di Silvio figlio di Lavinia, figlia di Latino e seconda moglie di Enea.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Enea Silvio
Enotri
Gli Enotri erano un antico popolo italico dell'Italia meridionale, precedente la seconda colonizzazione greca in un territorio di notevoli dimensioni, che da questi prese il nome, Enotria (dal nome di Enotro figlio di Licaone), comprendenti il Cilento, parte della Basilicata e la Calabria.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Enotri
Enotria
L'Enotria era un'antica regione d'Italia meridionale, di difficile delimitazione, ma che sicuramente comprendeva le frange sud-orientali della Campania, la Basilicata e la Calabria, abitate dagli Enotri, fin dalla prima ondata di genti italiche indoeuropee.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Enotria
Eretum
Eretum (Ērētŭm) fu una città del Latium vetus, che sorgeva lungo il percorso dell'antica via Salaria, in prossimità dell'incrocio con la via Nomentana, nella valle del Tevere.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Eretum
Erinni
Le Erinni (denominazioni antiquate: Erinne, o Erine; Erinýes) sono, nella religione e nella mitologia greca, le personificazioni femminili della vendetta soprattutto nei confronti di chi colpisce la propria famiglia e i parenti.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Erinni
Ernici
Gli Ernici erano un antico popolo italico il cui territorio era situato nel Lazio fra la valle del Liri e la valle del Sacco (Trerus); confinavano con i Volsci a sud e con gli Equi ed i Marsi a nord.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ernici
Ersilia (mitologia)
Ersilia (Hersilia) per la mitologia romana fu la moglie di Romolo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ersilia (mitologia)
Esercito romano
Lesercito romano (militia o exercitus in lingua latina) fu l'insieme delle forze militari terrestri e di mare che servirono l'antica Roma nella serie di campagne militari che caratterizzarono la sua espansione, dall'epoca dei sette re alla Repubblica romana e all'epoca imperiale, fino al definitivo declino occidentale.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Esercito romano
Etimologia del nome Italia
Letimologia del nome Italia è stata oggetto di ricostruzioni non soltanto da parte di linguisti, ma anche di storici, tradizionalmente attenti alla questione; non sempre, tuttavia, ci si trova di fronte ad etimologie in senso stretto, bensì ad ipotesi che poggiano su considerazioni estranee alla ricostruzione specificatamente linguistica del nome, e che con il tempo hanno formato un ricco corpus di soluzioniAlberto Manco, Italia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Etimologia del nome Italia
Evandro (Pallante)
Evandro è una figura della mitologia romana. Era figlio del dio Mercurio e della ninfa Carmenta.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Evandro (Pallante)
Falerii
Falerii è stata un'antica città stato falisca. La città arcaica è nota come Falerii Veteres. I resti archeologici si trovano nell'attuale centro storico di Civita Castellana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Falerii
Falisci
I Falisci, in senso stretto "abitanti di Falerii", corrispondente alla moderna Civita Castellana, è il nome con cui i Romani indicavano un antico popolo dell'Etruria meridionale.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Falisci
Fascio littorio
Il fascio littorioL'espressione "fascio littorio" (fascis lictorius, pl. fasces lictorii), ignota a quanto sembra agli autori latini dell'epoca classica, compare nell'opera "De viris illustribus Romae" ("de C. Licinio Stolone", cap. 20,1) attribuita allo storico e politico vissuto nel IV secolo d.C.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Fascio littorio
Feriae latinae
Le Feriae Latinae erano una festività latinaTheodor Mommsen, Storia di Roma, Vol. I, Cap.III, par. 5, divenuta poi romana, nata probabilmente prima della fondazione di Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Feriae latinae
Feronia
Feronia, secondo la mitologia romana, era una dea della fertilità, onorata tanto dai Romani quanto dai Sabini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Feronia
Fescennium
Fescennium è stata un'antica città stato di cultura falisca nella Valle del Tevere nel Lazio, ipotesi archeologiche indicano i resti nel comune di Corchiano in provincia di Viterbo dove sono stati rinvenuti reperti dell'VIII secolo a.C.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Fescennium
Feziali
I Feziali (Fetiales o Feciales) costituivano un collegio sacerdotale dell'antica Roma, nominati per cooptazione, scelti in principio solo fra i patrizi e solo nella tarda età repubblicana anche fra i plebei.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Feziali
Ficana
Ficana fu un abitato del Latium vetus, ricordato da Plinio il Vecchio nella lista delle cinquantatré città che «scomparvero senza lasciare traccia» (interiere sine vestigiis).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ficana
Ficulea
Ficulea fu una città del Lazio arcaico, la cui posizione è stata riconosciuta nella Tenuta Casa Nova (o anche Casa Nova dei Gesuiti), vicino al confine con la Tenuta Capobianco, al km 14 della via Nomentana, ma ancora entro i confini del Comune di Roma, a nord-est della capitale stessa.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ficulea
Fidenae
Fidenae fu una città del Latium vetus, nella Valle del Tevere, che secondo una versione fu fondata da coloni provenienti da Alba Longa. mentre per un'altra era di origine etrusca.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Fidenae
Fine della storia
La fine della storia è uno dei concetti-chiave dell'analisi del politologo Francis Fukuyama: secondo questa tesi, il processo di evoluzione sociale, economica e politica dell'umanità avrebbe raggiunto il suo apice alla fine del XX secolo, snodo epocale a partire dal quale si starebbe aprendo una fase finale di conclusione della storia in quanto tale.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Fine della storia
Foedus
Il Foedus (plurale Foedera) era un trattato contratto da Roma con uno o più popoli o città, per regolare i reciproci rapporti.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Foedus
Foedus Cassianum
Il foedus Cassianum (dal console firmatario Spurio Cassio Vecellino) o foedus Latinum fu un trattato di pace stipulato nel 493 a.C. tra Romani e Latini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Foedus Cassianum
Fondazioni siracusane nell'alto Adriatico
Le fondazioni siracusane nell'alto Adriatico risalgono al principio del IV secolo a.C., quando a guidare il governo della polis aretusea vi era Dionisio I. I rapporti tra Sicelioti e popolazioni adriatiche (costiere, lagunari e dell'entroterra) sono rintracciabili in numerose fonti antiche.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Fondazioni siracusane nell'alto Adriatico
Fossae Cluiliae
Le Fossae Cluiliae furono un grande trincea che circondava la città di Roma a circa 6 ~ 8 km dalle mura della città scavata dall'armata di Alba Longa verso la metà del VII secolo a.C. durante la prima fase della guerra contro Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Fossae Cluiliae
Gabi (città antica)
Gabi (in lingua latina Gabii) fu una città del Latium vetus, posta al XII miglio della via Prenestina, che collegava Roma a Præneste, e che secondo Dionigi di Alicarnasso faceva parte della Lega Latina.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gabi (città antica)
Gaio Aquillio Tusco
Gaio Aquillio fu il primo rappresentante della sua gens ad essere eletto console nel 487 a.C. con Tito Sicinio Sabino.Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro VIII, 64.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Aquillio Tusco
Gaio Claudio Crasso Inregillense Sabino
Gaio Claudio fu eletto console nel 460 a.C. con il collega Publio Valerio Publicola, ed alla sua morte, resse il consolato con Cincinnato.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Claudio Crasso Inregillense Sabino
Gaio Cluilio
Costruì le Fossae Cluiliae una trincea che circondava la città di Roma ad una distanza approssimativa di 6 ~ 8 km dalle mura della città.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Cluilio
Gaio Giulio Iullo (console 482 a.C.)
Figlio dell'omonimo personaggio che fu console nel 489 a.C., ma che fu omesso nel testo dello storico Tito Livio, è il primo membro della celebre gens Iulia menzionato in maniera specifica dallo stesso Tito Livio quando fu eletto console nel 482 a.C. con Quinto Fabio Vibulano.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Giulio Iullo (console 482 a.C.)
Gaio Giulio Iullo (console 489 a.C.)
Fu eletto console nel 489 a.C., con Publio Pinario Mamercino Rufo, l'anno precedente a quello in cui Coriolano guidò i Volsci contro Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Giulio Iullo (console 489 a.C.)
Gaio Letorio
Nel 471 a.C., consoli Appio Claudio Sabino Inregillense e Tito Quinzio Capitolino Barbato, come tribuno della plebe, replicò al discorso pronunciato da Appio Claudio, contro l'adozione della Lex Publilia Voleronis, proposta dal tribuno Publilio Volerone.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Letorio
Gaio Nauzio Rutilo
Il suo primo consolato, nel 475 a.C. lo vide collega di Publio Valerio Publicola.. Il consolato iniziò con l'accusa rivolta dai tribuni della plebe Lucio Cedico e Tito Stazio, rivolta a Spurio Servilio Prisco, di aver mal condotto l'esercito romano nella battaglia del Gianicolo dell'anno prima.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Nauzio Rutilo
Gaio Orazio Pulvillo
Tito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro III, 30.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Orazio Pulvillo
Gaio Papirio
Gaio Papirio (...-... lat. Gaius Papirius) fu pontefice massimo nel 509 a.C. da alcuni studiosi ritenuto la stessa persona sotto il nome di Sesto Papirio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Papirio
Gaio Servilio Strutto Ahala (console 478 a.C.)
Gaio Servilio apparteneva a un ramo patrizio della ''gens'' Servilia, una delle gens dell'antica Roma. Nel 478 a.C. divenne console insieme a Lucio Emilio MamercinoDionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro IX, 16.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Servilio Strutto Ahala (console 478 a.C.)
Gaio Veturio Cicurino
Fu eletto console assieme a Tito Romilio Roco Vaticano nel 455 a.C.. Il consolato iniziò con il forte dissenso tra i consoli e i tribuni della plebe sulla necessità di procedere alla leva militare, sostenendo i tribuni che si trattasse dell'usuale manovra per non portare a votazione la distribuzione delle terre pubbliche.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Veturio Cicurino
Gaio Veturio Gemino Cicurino
Fu il primo rappresentante della gens Veturia a essere eletto al consolato e precisamente nel 499 a.C. con Tito Ebuzio Helva; probabilmente era il fratello del console del 494 a.C., Tito Veturio Gemino Cicurino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gaio Veturio Gemino Cicurino
Gens
Nell'antica Roma, la gens (pl. gentes) era un gruppo di famiglie che si riconosceva in un antenato comune e praticava culti comuniGuido Clemente, Guida alla storia romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gens
Gens Claudia
La gens Claudia fu un'importante famiglia romana, di stirpe sabina proveniente della città-stato di Inregillum secondo le fonti dei Romani, secondo alcuni archeologi moderni era invece etrusca e proveniente da Caere in base a recenti scoperte archeologiche.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gens Claudia
Gens Horatia
La gens Horatia (talvolta italianizzato in: gens Orazia) è un'antichissima gens romana, di origine autoctona, di cui fanno parte alcuni tra i personaggi più influenti dello Stato.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gens Horatia
Gens Octavia
La Gens Octavia, o più semplicemente Octavii, furono una gens plebea che fu elevata al rango patrizio da Cesare durante il I secolo a.C. Il primo membro della gens a raggiungere la notorietà fu Gneo Ottavio Rufo, questore intorno al 230 a.C. Nel corso dei due secoli successivi gli Octavii detennero molte delle più alte cariche dello Stato, ma il più celebre della famiglia fu il primo imperatore romano, Ottaviano, pronipote di Cesare e suo figlio adottivo, che fu proclamato Augustus dal senato nel 27 a.C.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gens Octavia
Gens Servilia
La gens Servilia era una famiglia patrizia della Roma antica già nota nei primi secoli della repubblica, e pochi nomi appaiono più di frequente nei Fasti consolari mantenendo un'alta influenza sino al periodo Imperiale.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gens Servilia
Gens Verginia
I Verginii furono una ''gens'' romana patrizia, i cui membri ebbero incarichi nelle magistrature all'inizio della Repubblica romana, nel corso del V secolo a.C.; il primo della famiglia che ottenne il consolato fu Opiter Verginius Tricostus nel 502 a.C., il settimo anno della Repubblica.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gens Verginia
Gentes originarie
Le gentes originarie sono gli arcaici clan familiari romani che sarebbero esistiti al momento della nascita di Roma. Secondo lo storico Tito Livio, al tempo della fondazione di Roma sarebbe avvenuta la federazione di un gruppo di clan preesistenti sotto l'azione unificatrice di Romolo, a cui si aggiunsero (per le vicende conseguenti al ratto delle sabine) molte famiglie venute al seguito di Tito Tazio, realizzando la fusione del popolo romano con quello dei Sabini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gentes originarie
Gianicolo
Il Gianicolo è un colle romano, prospiciente la riva destra del Tevere, la cui altezza massima è 88 metri, non rientrante nel novero dei sette colli tradizionali.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gianicolo
Giove (divinità)
Giove (o Iuppiter, accusativo Iovem o Diespiter) fu il Dio della religione romana e italica, i cui simboli sono il fulmine e il tuono. Presente nel culto di tutti i popoli italici, esso è per eccellenza la divinità del cielo e della luce, come dice il suo nome, derivato dalla radice indoeuropea *dyeu- ("sfolgorare, risplendere"): nome che ricorre in gran parte degli antichi dialetti indoeuropei, dato che il greco Zeus Patér e l'indoario Dyauṣ Pitā (द्यौष् पिता) corrispondono all'italico Iuppiter/Diespiter.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Giove (divinità)
Giove Laziale
Giove Laziale (in latino Iuppiter Latialis) oppure Giove Laziare (in latino Iuppiter Latiaris) era una particolare attribuzione del padre degli dei che veniva venerata nel santuario confederale della Lega Latina su Monte Cavo (in antico Mons Albanus), oggi in territorio di Rocca di Papa, peraltro antica bocca vulcanica.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Giove Laziale
Gneo Manlio Cincinnato
Gneo Manlio apparteneva alla nobile gens Manlia, una delle più antiche e conosciute gentes patrizie dell'antica Roma, i cui cognomina più diffusi durante la Repubblica erano Capitolino, Torquato e Vulsone; il nomen Manlio viene frequentemente confuso con Manio o con Manilio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gneo Manlio Cincinnato
Gneo Marcio Coriolano
Il giovane Gneo Marcio, non ancora Coriolano, partecipò come semplice soldato alla decisiva battaglia del lago Regillo, distinguendosi per il proprio valore, tanto da meritare la Corona civica per aver salvato da solo in battaglia un altro cittadino romano.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Gneo Marcio Coriolano
Governatore provinciale romano
I governatori provinciali romani erano ufficiali (magistrati o promagistrati) eletti o insediati a capo dell'amministrazione di una provincia romana, durante il periodo repubblicano o imperiale.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Governatore provinciale romano
Guerra latina
La Guerra latina oppose la Repubblica romana ai vicini popoli Latini, alleati a certe città dei Campani, dei Volsci, degli Aurunci e dei Sidicini, dal 340 al 338 a.C., Roma ebbe come alleata la confederazione sannitica, dopo il rinnovo dell'alleanza al termine della prima guerra sannitica (343 - 341 a.C.).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Guerra latina
Guerre romano-etrusche
Le guerre romano-etrusche furono una serie di conflitti tra Romani e città etrusche, combattuti dalla fondazione di Roma (VIII secolo a.C.) al III secolo a.c.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Guerre romano-etrusche
Guerre romano-latine
Le guerre romano-latine furono una serie di guerre combattute tra Roma antica (che comprendeva sia il Regno Romano che la Repubblica romana) ed i Latini, dai primi tempi della storia di Roma fino alla sottomissione finale dei Latini come conseguenza della guerra latina.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Guerre romano-latine
Guerre sannitiche
Le guerre sannitiche sono una serie di tre conflitti combattuti dalla giovane Repubblica romana contro la popolazione italica dei Sanniti e numerosi loro alleati tra la metà del IV e l'inizio del III secolo a.C. Le guerre, terminate tutte con la vittoria dei Romani (tranne la prima fase della seconda guerra), scaturirono dalla politica espansionistica dei due popoli che a quell'epoca si equivalevano militarmente e combattevano per conquistare l'egemonia nell'Italia centrale e meridionale oltre che per la conquista del porto magnogreco di Napoli.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Guerre sannitiche
Heroon di Enea
L'Heroon di Enea è un tumulo sepolcrale datato al VII secolo a.C., del periodo orientalizzante medio, che si trova nei pressi della città antica di Lavinium, oggi Pratica di Mare, nel comune di Pomezia, Lazio centrale, quando la città di Lavinium ancora non esisteva.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Heroon di Enea
I millenni
I millenni sono una collana editoriale di alto livello, fondata nel 1947 da Cesare Pavese e pubblicata da Giulio Einaudi Editore. Considerata la collana "ammiraglia" della casa editrice, ospita «classici da riscoprire o riproporre a una lettura attuale»; si contraddistingue per il respiro internazionale e l'assenza di vincoli geografici e temporali nella scelta dei titoli.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e I millenni
Imperatore romano
Per imperatore romano (in latino Imperator Romanus o Imperator Caesar Augustus, Princeps et Dominus, "Imperatore Cesare Augusto, principe e signore", somma dei vari titoli detenuti durante la storia romana; in greco Βασιλεὺς τῶν Ῥωμαίων, Basilèus tôn Rhōmàiōn, "Imperatore dei Romani/Romei") si intende comunemente oggi il capo dell'Impero romano a partire dal 27 a.C., quando il Senato conferì a Gaio Giulio Cesare Ottaviano il titolo di Augusto.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Imperatore romano
Ipotesi sull'origine degli Etruschi
Sull'origine e la provenienza degli Etruschi è fiorita nei secoli una vasta letteratura, non solo in ambito storico e archeologico. Le teorie esposte dalle fonti storiche a partire dal V secolo a.C., ovvero cinquecento anni dopo le prime manifestazioni in Italia della civiltà etrusca, appaiono infatti piuttosto discordanti; tale circostanza dimostra che sull'argomento non vi era tra i Greci un'identità di visioni.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ipotesi sull'origine degli Etruschi
Labicum
Labicum o Labici (in latino Lăbīcum o Lăbīcī) fu una delle città del Latium vetus. Era ubicata nella Valle del Sacco tra Roma, Tusculum e Praeneste, ma non è ancora noto con certezza dove sorgesse.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Labicum
Ladispoli
Ladispoli è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ladispoli
Latino (mitologia)
Latino (... - 1176 a.C.Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, I 64.1) era il re eponimo dei Latini, l'antico popolo italico pre-romano dell'Italia centrale.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Latino (mitologia)
Latino Silvio
Latino Silvio (in latino Latinus Silvius) è, secondo Livio, il quarto della discendenza dei re latini. Re in quanto figlio di Enea Silvio, regnò per 51 anni (presumibilmente fra il 1081 a.C. ed il 1030 a.C.). Gli succedette Alba.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Latino Silvio
Latium vetus
Il Latium vetus, anche detto Latium antiquum, fu una regione storico-geografica costituita dalla parte centrale dell'attuale Lazio, posta a sud del fiume Tevere (che lo divideva dai territori Etruschi dell'Etruria meridionale - l'attuale Lazio settentrionaleStrabone, Geografia, V, 2,1.) e a nord del monte Circeo, che lo divideva dal Latium adiectum, con il quale costituiva il Latium.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Latium vetus
Lavinio (città antica)
Lavinio (in latino Lāvīnĭum) fu una città del Latium vetus, a sud di Roma; secondo la mitologia romana, fu la città fondata da Enea e dagli esuli troiani.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lavinio (città antica)
Lazio
Il Lazio è una regione a statuto ordinario dell'Italia centrale di abitanti, con capoluogo Roma, capitale del Paese. È la seconda regione italiana per popolazione (dopo la Lombardia), mentre figura al nono posto per estensione territoriale.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lazio
Lega Latina
La Lega Latina, anche detta dall'etrusco assemblea dei prisci Latini, era l'alleanza delle città-stato latine del Latium vetus.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lega Latina
Letteratura greca alto imperiale
Con letteratura greca alto imperiale si intende il periodo successivo a quello ellenistico, il cui inizio è convenzionalmente fissato nel 27 a.C. (anno in cui Augusto divenne il primo imperatore romano) e la cui fine con l'inizio del periodo tetrarchico di Diocleziano, nel 285.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Letteratura greca alto imperiale
Lex Cassia agraria
La lex Cassia agraria è stata una lex publica o forse una rogatio (proposta di legge) avanzata dal console Spurio Cassio Vecellino nel 486 a.C.: nell'ambito delle tensioni di classe tra patrizi e plebei, fu la prima proposta di lex agraria della storia di Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lex Cassia agraria
Lex Fufia Caninia
Nell'antica Roma, la lex Fufia Caninia del 2 a.C. fu una delle leggi che le assemblee romane fecero passare per richiesta di Ottaviano Augusto.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lex Fufia Caninia
Lex Icilia de Aventino publicando
La lex Icilia detta de Aventino publicando è una lex publica approvata nel 456 a.C., consoli Spurio Verginio Tricosto Celiomontano e Marco Valerio Massimo Lettuca, su proposta del tribuno della plebe Lucio Icilio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lex Icilia de Aventino publicando
Lex Publilia Voleronis
La lex Publilia Voleronis è una lex publica votata nel 471 a.C. su proposta dei tribuni della plebe di quell'anno, tra i quali Publilio Volerone, primo propositore della legge, e Gaio Letorio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lex Publilia Voleronis
Lex Sacrata
La Lex Sacrata è una legge romana emanata dopo la prima secessione della plebe del 494 a.C..
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lex Sacrata
Liguri
I Liguri (in latino Ligures) furono un'antica popolazione che ha dato il suo nome all'odierna regione della Liguria e al Mar Ligure che la bagna.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Liguri
Loeb Classical Library
La Loeb Classical Library è una collana editoriale di classici greci e latini, pubblicata dalla Harvard University Press. La direzione dal 1999 è di Jeffrey Henderson, docente di lingua e letteratura greca alla Boston University.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Loeb Classical Library
Longula
Longula (in lingua greca: Λόγγολα) fu una città del Latium vetus, nel territorio dei Volsci.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Longula
Lucio Cornelio Maluginense Uritino
Lucio Cornelio Maluginense Uritino fu eletto console nel 459 a.C., con Quinto Fabio Vibulano, che era al suo terzo consolatoDionigi, Antichità romane, Libro X, 20.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Cornelio Maluginense Uritino
Lucio Ebuzio Helva
Figlio del console Tito Ebuzio Helva, fu eletto console nell'anno 463 a.C. con Publio Servilio Prisco; morì nello stesso anno, colpito dall'epidemia di peste che si verificò a Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Ebuzio Helva
Lucio Emilio Mamercino
Padre di Tiberio Emilio Mamercino, console nel 470 e nel 467 a.C., Lucio Emilio apparteneva alla nobile ''gens'' Aemilia, una delle più antiche e conosciute gens patrizie dell'antica Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Emilio Mamercino
Lucio Furio Medullino (console 474 a.C.)
Lucio Furio apparteneva al ramo Medullino della nobile ''gens'' Furia, un'antica gens patrizia di Roma. Nel 474 a.C. venne eletto console con Aulo Manlio VulsoneDionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro IX, 36.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Furio Medullino (console 474 a.C.)
Lucio Giunio Bruto
Il nome di Bruto è legato alla leggendaria cacciata dell'ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo. Secondo la narrazione di Livio, rafforzata da Ovidio, Bruto aveva molti motivi di ostilità contro il re, di cui era nipote in quanto figlio di una sorella: nel corso degli eccidi familiari che spesso accompagnano la presa di potere di un despota, Tarquinio aveva disposto fra l'altro l'omicidio del fratello di Bruto, il senatore Marco Giunio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Giunio Bruto
Lucio Icilio
Lucio Icilio fu il tribuno che nel 456 a.C., consoli Marco Valerio Massimo Lettuca e Spurio Verginio Tricosto Celiomontano, portò in discussione la questione della distribuzione delle terre pubbliche sull'Aventino, ai PlebeiDionigi, Antichità romane, Libro X, 31.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Icilio
Lucio Lucrezio Tricipitino
Fu eletto console nell'anno 462 a.C., con Tito Veturio Gemino CicurinoDionigi, Antichità romane, Libro IX, 69.. Dopo la pestilenza che aveva colpito Roma l'anno precedente, la situazione in città si era andata normalizzando, così che, quando gli Ernici vennero a chiedere aiuto contro i continui sconfinamenti e saccheggi subiti dai Volsci, Roma fu in grado di approntare due eserciti da inviare in aiuto degli alleati, affidandone il comando ai due consoli.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Lucrezio Tricipitino
Lucio Minucio Esquilino Augurino
Fu console della Repubblica romana avendo come collega Gaio Nauzio Rutilo nel 458 a.C.. Appena nominati, i consoli si ritrovarono con due questioni in sospeso: il processo a Volscio, contestato dalla plebe e l'ormai annosa presentazione della lex Terentilia contestata dal patriziato.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Minucio Esquilino Augurino
Lucio Nonio Asprenate (console 29)
Discendente della gens Nonia, famiglia del PicenoW. Eck-A. Caballos-F. Fernández, Das senatus consultum de Cn.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Nonio Asprenate (console 29)
Lucio Pinario Mamercino Rufo
Lucio Pinario viene eletto nel 472 a.C. console insieme a Publio Furio Medullino FusoDionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro IX, 40Tito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro II, 56.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Pinario Mamercino Rufo
Lucio Quinzio Cincinnato
Nato prima della Res Publica, fu console nel 460 a.C. e due volte dittatore, nel 458 a.C. e nel 439 a.C. La data di nascita non è precisa, ma sappiamo da Tito Livio (IV, 13) che aveva passato gli ottant'anni quando fu proclamato dittatore per la seconda volta.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Quinzio Cincinnato
Lucio Tarquinio Collatino
Secondo la tradizione romana era il figlio di Tarquinio Arunte, detto Egerio perché povero, che a sua volta era figlio di Arunte, fratello di Tarquinio Prisco.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Tarquinio Collatino
Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.)
Lucio Valerio apparteneva al ramo Potito della nobile gens Valeria, un'antica gens patrizia dell'antica Roma. Era il figlio di Marco Valerio Voluso Massimo, console nel 505 a.C., il fratello di Manio Valerio Voluso Massimo, dittatore nel 494 a.C., e il padre di Lucio Valerio Potito, console nel 449 a.C.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.)
Lupercale
Il lupercale era una grotta, poi divenuta santuario, dove i Romani veneravano il dio Luperco (Faunus lupercus), ai piedi del Palatino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Lupercale
Magistratura (storia romana)
La magistratura (dal latino magister.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Magistratura (storia romana)
Manio Valerio Voluso Massimo
Figlio di Voleso, era fratello di uno dei padri della repubblica, quel Publio Valerio Publicola che fu quattro volte console dal 509 a.C. a 504 a.C., e di Marco Valerio Voluso Massimo, console nel 505 a.C. Fu augure e dittatore e vinse varie guerre contro i Sabini e i Medulini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Manio Valerio Voluso Massimo
Marco Fabio Vibulano (console 483 a.C.)
Marco Fabio discendeva dalla nobile famiglia dei Fabii e fu console nel 483 e nel 480 a.C. Lui e i suoi fratelli Cesone e Quinto assunsero vicendevolmente, negli anni tra il 485 ed il 479 a.C., la carica più importante della giovane repubblica romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Marco Fabio Vibulano (console 483 a.C.)
Marco Minucio Augurino
Nel 497 a.C. Marco Minucio venne eletto console insieme a Aulo Sempronio Atratino; fratello di Publio Minucio Augurino, console nel 492 a.C.; Marco fu il primo rappresentante della ''Gens'' Minucia a ottenere la carica di console.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Marco Minucio Augurino
Marco Orazio Barbato
Marco Orazio apparteneva al ramo Barbato della nobile ''gens'' Horatia, un'antica gens patrizia dell'antica Roma. Marco Orazio, assieme a Lucio Valerio Potito, fu uno dei più fermi oppositori al secondo collegio dei decemviri.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Marco Orazio Barbato
Marco Orazio Pulvillo
Pulvillo, secondo Dionigi di Alicarnasso, ebbe un ruolo importante nella cacciata dei Tarquini e, secondo tutte le fonti, fu uno dei consoli eletti nel primo anno della repubblica (509 a.C.). La maggior parte degli autori antichi affermano che Orazio Pulvillo fu eletto per sostituire Spurio Lucrezio Tricipitino che aveva sostituito Bruto ma che era morto, a causa dell'età, pochi giorni dopo la nomina.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Marco Orazio Pulvillo
Marco Valerio Massimo Lettuca
Figlio di Manio Valerio Voluso Massimo, Marco Valerio Massimo Lettuca venne eletto console nel 456 a.C. insieme con Spurio Verginio Tricosto Celiomontano.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Marco Valerio Massimo Lettuca
Marco Valerio Voluso Massimo
Secondo Plutarco, sarebbe stato un discendente di uno dei primi Valerii, che, poco dopo la fondazione di Roma, avrebbe portato alla riconciliazione tra Sabini e Romani, e alla pace in seguito firmata tra i due popoli.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Marco Valerio Voluso Massimo
Marruvio
Marruvio (o Marruvio dei Marsi; in latino Marruvium o MaruviumDionigi di Alicarnasso, Antichità romane, I 14.4) era un'antica città dell'Italia centrale, principale centro del popolo dei Marsi sulle sponde del lago Fucino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Marruvio
Marte (divinità)
Marte è, nella religione romana e italica, il dio della guerra e dei duelli e, secondo la mitologia più arcaica, anche del tuono, della pioggia e della fertilità.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Marte (divinità)
Matrimonio romano
Il matrimonio romano (matrimonium), come implica la stessa radice mater- della locuzione, ha la precipua finalità di liberorum creandorum causa, una necessità ben espressa dal censore Quinto Cecilio Metello Macedonico nel 131 a.C. in un'orazione conservata da Aulo Gellio e che fu letta da Augusto in occasione della presentazione delle sue leggi per l'incremento delle nascite:.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Matrimonio romano
Mercurio (divinità)
Mercurio è un dio della mitologia romana dalle molteplici caratteristiche: era considerato il protettore del commercio, dei viaggiatori, dei ladri, dell'eloquenza, dell'atletica, delle trasformazioni di ogni tipo, della velocità, della destrezza, della farmacia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Mercurio (divinità)
Mezio Fufezio
Secondo il racconto di Tito Livio, Mezio Fufezio, considerando lo scontro tra Alba Longa e Roma empio, in quanto le due popolazioni erano entrambe discendenti da Romolo, e per evitare che la guerra indebolisse entrambe le città, finendo col favorire i comuni nemici Etruschi, propose il duello tra Orazi e Curiazi, per risolvere il conflitto.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Mezio Fufezio
Minerva
Minerva è la divinità romana della lealtà in lotta, delle virtù eroiche, della guerra giusta (guerra per giuste cause o per difesa), della saggezza, delle strategie, ed è riconosciuta anche protettrice degli artigiani.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Minerva
Modio Fabidio
Modio Fabidio (Latino: Modius Fabidius), anche chiamato Medio Fidio, è un mitico eroe sabino, fondatore dell'antica città di Cures.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Modio Fabidio
Mos maiorum
Il Mos maiorum (dal latino mōs maiōrum, letteralmente «usanza, costume degli antenati») rappresenta il nucleo della morale tradizionale della civiltà romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Mos maiorum
Mugillae
Mugilla o Mugillae (Μογιλλα o Μοεγιλλα in greco antico) era un'antichissima città latina del Lazio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Mugillae
Museo archeologico e d'arte della Maremma
Il Museo archeologico e d'arte della Maremma (MAAM) è un museo situato nel centro storico di Grosseto, in Toscana. Il museo è ospitato nell'ex palazzo del Tribunale in piazza Baccarini, e conserva una ricca collezione archeologica che documenta un lungo periodo storico che va dal paleolitico al basso medioevo, con particolare attenzione all'epoca etrusca e romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Museo archeologico e d'arte della Maremma
Nettuno (Italia)
Nettuno è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Nettuno (Italia)
Nomentum
Nomentum fu una città della Sabina tiberina.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Nomentum
Numa Marcio
Era figlio di un certo Marcio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Numa Marcio
Numa Pompilio
Numa Pompilio, di origine sabina, per la tradizione e la mitologia romana, tramandataci grazie soprattutto a Tito Livio e a Plutarco, che ne scrisse anche una biografia, era noto per la sua pietà religiosa e regnò dal 715 a.C. fino alla sua morte nel 673 a.C. (ottantenne, dopo quarantatré anni di regno) succedendo, come re di Roma, a Romolo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Numa Pompilio
Numico
Il Numico (in latino Numicus o Numicius) era un fiume nei pressi di Lāvinium nel Lazio Antico.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Numico
Numitore
Secondo il mito, Numitore, figlio del re Proca, discende da Enea,Tito Livio, Ab Urbe Condita, Liber I, 3.Strabone, Geografia, V, 3,2. fu re dei Latini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Numitore
Olimpiade
Un'olimpiade, in epoca moderna come nell'antichità, è il periodo di tempo di quattro anni che intercorre fra due successive celebrazioni delle feste e delle gare olimpie.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Olimpiade
Opitero Verginio Tricosto
Di probabile origine etrusca, fu il primo membro della gens Verginia ad essere eletto console nel 502 a.C. con Spurio Cassio Vecellino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Opitero Verginio Tricosto
Oplacus
Viene chiamato anche Caio Osidio Oplaco, Oplaco (Ὄπλακος) da Plutarco nelle Vite parallele, Oblaco Volsinio (Ὄβλακος Οὐλσίνιος) da Dionigi di Alicarnasso nelle Antichità romane, Osidio o Ossidio (Obsidius) da Floro.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Oplacus
Ordine equestre
Gli equites (dal latino eques, pl. equites; letteralmente "cavalieri") erano un ordine sociale (e militare) dell'antica Roma basato sul censo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ordine equestre
Organi costituzionali (storia romana)
Per organi costituzionali romani si intende l'insieme delle istituzioni e dei principi tramandati attraverso gli usi e costumi degli antenati (mos maiorum), anche se spesso non totalmente codificati.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Organi costituzionali (storia romana)
Organizzazione militare degli Etruschi
Per organizzazione militare degli Etruschi si intende l'insieme delle forze che componevano gli eserciti delle principali città etrusche, comprendenti l'organizzazione delle loro unità, la loro gerarchia interna di comando, la tattica, l'armamento e la strategia, dai primi scontri con le popolazioni dell'antica Etruria fino alla definitiva sottomissione a Roma e la concessione loro della cittadinanza romana (89 a.C.).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Organizzazione militare degli Etruschi
Ortona (città antica)
Ortona era un'antica città latinaDionigi, Antichità romane, Libro X, 26. del Lazio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ortona (città antica)
Orvinio
Orvinio è un comune italiano di 394 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio, che si erge su un colle attorno al suo imponente castello, appartenente ai marchesi Malvezzi Campeggi.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Orvinio
Ostia (Roma)
Ostia (ufficialmente Lido di Ostia) è una frazione del comune di Roma. Comprende i quartieri Lido di Ostia Ponente (Q. XXXIII), Lido di Ostia Levante (Q. XXXIV) e Lido di Castel Fusano (Q. XXXV), e rientra nel territorio del Municipio Roma X. Nota località turistica, si affaccia sul mar Tirreno nei pressi della foce del fiume Tevere, che ne delimita i confini con il comune di Fiumicino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ostia (Roma)
Ovazione
Lovazione (in latino ovatio) o piccolo trionfo (in greco πεζὸς θρίαμβος) era una cerimonia in cui nell'antica Roma venivano resi gli onori ad un generale vittorioso.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ovazione
Palatino
Il Palatino è uno dei sette colli di Roma, situato tra il Velabro e il Foro Romano, ed è una delle parti più antiche della città. Il sito è ora un grande museo all'aperto e può essere visitato durante il giorno.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Palatino
Palladio (mitologia)
Il Palladio (Palládion) è un simulacro ligneo che, secondo le credenze dell'antichità, aveva il potere di difendere un'intera città. Il più famoso era custodito nella città di Troia, cui garantiva l'immunità: la città fu distrutta infatti solo dopo che Ulisse e Diomede riuscirono a rubarlo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Palladio (mitologia)
Pater familias
La locuzione latina pater familias, tradotta letteralmente, significa ‘padre di famiglia’. Era il custode delle memorie degli antenati, nonché del fuoco domestico, accanto al quale si venerano gli dei della famiglia o lares (dal latino: focolare); l'unico che poteva disporre del patrimonio della famiglia (bestiame, casa, schiavitù, campi).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Pater familias
Patrizio (storia romana)
I patrizi (singolare patrizio, in latino patricius) erano in origine la classe d'élite dell'antica società romana. Il nome patricius rimanda alla parola di origine indoeuropea patres, i 'padri fondatori' o i capi delle tribù (gentes) che danno origine alla civiltà romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Patrizio (storia romana)
Patrono
Patrono (in latino patronus.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Patrono
Pelasgi
Con il nome Pelasgi (Pelasgói, singolare, Pelasgós) gli antichi Greci dell'Età classica indicavano il complesso delle popolazioni preelleniche della Grecia, generalmente considerate autoctone e antenate dei Greci stessi ma, all'epoca, ormai estinte e delle quali, peraltro, riportavano vicende confuse e contrastanti.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Pelasgi
Pelasgo
Pelasgo (Pelasgós) è un personaggio della mitologia greca. È considerato il primo abitante dell'Arcadia ed uno dei primi re.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Pelasgo
Penati
I Penati originariamente designano gli spiriti protettori della riserva di cibo della famiglia, ovvero il ripostiglio della casa; poi, per estensione, hanno assunto il ruolo di protettori della famiglia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Penati
Piceni
Statua moderna che ricostruisce l'aspetto che doveva avere un guerriero piceno; sul petto porta il ''kardiophylax'' o disco-corazza (Museo della civiltà romana). La ricostruzione è largamente basata sul ''Guerriero di Capestrano''. I Piceni o Picenti erano un antico popolo italico che dal IX al III secolo a.C.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Piceni
Pirro
Appartenente alla casa degli Eacidi (che dichiarava di discendere da Neottolemo, figlio di Achille) e imparentata agli Argeadi e quindi ad Alessandro Magno, dal 306 a.C. fu re della sua gente, i Molossi, tribù preponderante dell'antico Epiro nei periodi 288-285 a.C. e 273-272 a.C. La storia lo accredita come uno dei principali antagonisti della Repubblica romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Pirro
Plebei
I plebei (singolare "plebeo") nell'antica Roma erano i cittadini romani appartenenti alla classe della plebe, distinti dai patrizi.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Plebei
Politorium
Politorium fu una città del Latium vetus, la cui collocazione è ancora incerta.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Politorium
Polusca
Polusca (o Pollusca) era un'antica città del Latium vetus nel territorio dei Volsci.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Polusca
Pons Sublicius
Il Pons Sublicius è stato il più antico ponte di Roma..
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Pons Sublicius
Ponte Sublicio
Ponte Sublicio, noto anche come ponte Aventino o ponte Marmoreo, è un ponte di Roma sul fiume Tevere che collega Aventino e Testaccio da un lato (piazza dell'Emporio, nel rione Ripa) con Trastevere dall'altro lato (piazza di Porta Portese), costruito tra il 1914 e il 1917 su progetto di Marcello Piacentini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ponte Sublicio
Pontefice (storia romana)
Il pontefice era un sacerdote della Religione romana. L'istituzione del collegio dei pontefici, inizialmente e fino al 300 a.C. in numero di cinque, è fatta risalire dalla tradizione romana al re Numa Pompilio, successore di Romolo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Pontefice (storia romana)
Pontefice massimo
Ritratto di Augusto ''capite velato'', da Ancona (Museo archeologico nazionale delle Marche) Il pontefice massimo (in latino: pontifex maximus) era una figura della religione romana, il massimo grado religioso al quale un romano poteva aspirare.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Pontefice massimo
Porta Capena
La Porta Capena era situata nell'attuale piazza di Porta Capena a Roma, nella zona dove si incontrano il colle Celio, il Palatino e l'Aventino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Porta Capena
Porta Carmentale
La Porta Carmentalis si apriva nella valle tra le alture del Campidoglio e del Palatino, nei pressi di quello che ancora oggi si chiama Vico Giugario.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Porta Carmentale
Porta Trigemina
La Porta Trigemina era una porta cittadina che si apriva nel tratto di mura serviane alla base dell'Aventino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Porta Trigemina
Postumio Cominio Aurunco
Fu eletto console nel 501 a.C. con Tito Larcio, ma non portò a termine il mandato consolare a causa della nomina del collega a dittatore (la prima volta nella storia di Roma) a causa delle tensioni con i Latini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Postumio Cominio Aurunco
Prima guerra sannitica
La Prima guerra sannitica fu combattuta dai Romani contro i Sanniti, tra il 343 a.C. e il 341 a.C., quando si concluse con un trattato di pace, siglato a Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Prima guerra sannitica
Primavera sacra
La Primavera Sacra (Ver Sacrum in latino) era un rituale di natura sociale e religiosa, diffuso almeno dall'Età del bronzo e comunemente praticato da diversi popoli dell'Italia antica, che comportava la migrazione di una parte di una comunità al fine di dedurre nuove colonie.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Primavera sacra
Proca
Proca è, secondo la mitologia romana, il tredicesimo dei leggendari re latini. Figlio di Aventino e padre di Numitore ed Amulio, regnò su Alba Longa per trentasette anni, dall'819 a.C. al 782 a.C.,. Era inoltre il bisnonno di Romolo e Remo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Proca
Procida
Procida (AFI:; Proceta, in napoletano) è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania. Il territorio comunale comprende interamente le isole di Procida e Vivara.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Procida
Proculo Verginio Tricosto Rutilo
Proculo Verginio apparteneva al ramo Tricosto della nobile ''gens'' Verginia, un'antica gens patrizia dell'antica Roma. Era il padre di Tito Verginio Tricosto Rutilo, console nel 479 a.C. e di Aulo Verginio Tricosto Rutilo console nel 476 a.C. Proculo Verginio venne eletto console nel 486 a.C.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Proculo Verginio Tricosto Rutilo
Promagistratura
Nell'antica Roma, era detto promagistrato (dal latino pro magistratus) chi agiva con l'autorità e la capacità di un magistrato, senza però detenere in quel momento una magistratura.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Promagistratura
Publilio Volerone
Nel 473 a.C., consoli Lucio Pinario Mamercino Rufo e Vopisco Giulio Iullo, fu indetta una leva militare, nella quale Publilio Volerone fu arruolato come soldato semplice, quando lo stesso, aveva già servito nell'esercito come centurione.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publilio Volerone
Publio Curiazio Fisto Trigemino
Publio Curiazio Fisto Trigemino fu eletto console nel 453 a.C. insieme al collega Sesto Quintilio Varo. Mentre si aspetta il ritorno della commissione, formata da Spurio Postumio Albo, Aulo Manlio e Sulpicio Camerino, inviata l'anno prima ad Atene, per trascrivere le leggi di Solone, per poterla studiare e riformare le istituzioni romane, bloccate dal perenne conflitto tra patrizi e plebei, Roma soffrì le conseguenze di una carestia e di una pestilenza, di cui rimase vittima prima del termine del suo mandato anche il console Quintilio, che fu sostituito dal suffectus Spurio Furio Medullino Fuso.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Curiazio Fisto Trigemino
Publio Furio Medullino Fuso
Publio Furio apparteneva al ramo Medullino della nobile ''gens'' Furia, un'antica gens patrizia dell'antica Roma ed era il fratello di Spurio Furio Medullino Fuso, che fu eletto console nel 464 a.C. e fu poi consul suffectus nel 453 a.C. Nel 472 a.C. viene eletto console insieme a Lucio Pinario Mamercino RufoDionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro IX, 40Tito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro II, 56.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Furio Medullino Fuso
Publio Minucio Augurino
Console nel 492 a.C. con il collega Tito Geganio Macerino, era il fratello di Marco Minucio Augurino, console nel 497 e nel 491 a.C. Ebbe due figli, che a loro volta raggiunsero la carica di console: Lucio Minucio Esquilino Augurino, suffetto nel 458 a.C. e Quinto Minucio Esquilino Augurino, console nel 457 a.C.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Minucio Augurino
Publio Postumio Tuberto
Due volte console, fu il primo membro della ''gens'' Postumia ad ottenere il consolato.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Postumio Tuberto
Publio Servilio Prisco
Figlio del console Spurio Servilio Prisco, fu eletto console nell'anno 463 a.C., con Lucio Ebuzio Helva; come il collega, morì nello stesso anno, colpito dall'epidemia di peste che aveva colpito Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Servilio Prisco
Publio Servilio Prisco Strutto
Publio Servilio Prisco Strutto fu console nel 495 a.C. insieme al collega Appio Claudio Sabino Inregillense. Nell'anno del suo consolato emerse il conflitto, fino ad allora latente, tra patrizi e plebei.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Servilio Prisco Strutto
Publio Sestio Capitone
Publio Sestio Capitone, o Publio Sestio Capitolino secondo Livio, fu eletto console nel 452 a.C. insieme al collega Tito Menenio Lanato.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Sestio Capitone
Publio Silio Nerva (console 28)
Appartenente alla gens Silia, probabilmente divenuta patrizia sotto AugustoPIR2 S 726 (Wachtel)., Nerva era nipotePIR2 S 727 (Wachtel).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Silio Nerva (console 28)
Publio Valerio Publicola
Quattro volte console, fu collega di Lucio Giunio Bruto, come console nel primo anno della Repubblica Romana il 509 a.C., dopo che Lucio Tarquinio Collatino fu indotto a rinunciarvi.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Valerio Publicola
Publio Valerio Publicola (console 475 a.C.)
Publio Valerio Publicola fu eletto console nel 475 a.C. con il collega Gaio Nauzio Rutilo. Il consolato iniziò con l'accusa rivolta dai tribuni della plebe Lucio Cedico e Tito Stazio, rivolta a Spurio Servilio Prisco, di aver mal condotto l'esercito romano nella battaglia del Gianicolo dell'anno prima.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Valerio Publicola (console 475 a.C.)
Publio Volumnio Amintino Gallo
Nel 461 a.C. venne eletto console insieme a Servio Sulpicio Camerino Cornuto, in un periodo di gravi tensioni politiche tra i tribuni della plebe, che si battevano in favore della lex Terentilia ed i patrizi, conservatori, che si opponevano a qualsiasi limitazione del potere dei consoli.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Publio Volumnio Amintino Gallo
Quinto Clelio Siculo
Eletto console nel 498 a.C. assieme a Tito Larcio, al suo secondo mandato, fu il primo membro della gens Cloelia a raggiungere la massima carica della Repubblica romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Quinto Clelio Siculo
Quinto Fabio Vibulano
Secondo Tito Livio fu il solo maschio della ''Gens'' Fabia sfuggito alla morte conseguente alla sfortunata campagna dei Fabii contro Veio e culminata con la battaglia del Cremera nel 477 a.C.Tito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro III, 1.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Quinto Fabio Vibulano
Quinto Fabio Vibulano (console 485 a.C.)
Due volte console, nel 485 a.C. e nel 482 a.C., con i fratelli Cesone e Marco, fu uno dei maggiori esponenti della ''gens'' Fabia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Quinto Fabio Vibulano (console 485 a.C.)
Quinto Minucio Esquilino Augurino
Quinto Minucio Esquilino Augurino venne eletto console nel 457 a.C. insieme con Gaio Orazio Pulvillo. Sembrava che anche quell'anno si sarebbe perso nelle lunghe dispute tra Patrizi e Plebei, tra Consoli e Tribuni della Plebe, sull'approvazione della Lex Terentilia, proposta dai Tribuni ed osteggiata dai Senatori.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Quinto Minucio Esquilino Augurino
Quinto Servilio Prisco
Era fratello di Publio Servilio Prisco Strutto (console nel 495 a.C.) e padre di Quinto Servilio Prisco, console nel 468 a.C. e nel 466 a.C..
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Quinto Servilio Prisco
Quinto Servilio Prisco (console 468 a.C.)
Quinto Servilio discendeva dalla famiglia dei Servilii e fu console nel 468 a.C. e nel 466 a.C.; era figlio di Quinto Servilio Prisco, magister equitum nel 494 a.C. durante la prima secessione della plebe sotto la dittatura di Manio Valerio Massimo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Quinto Servilio Prisco (console 468 a.C.)
Quinto Sulpicio Camerino Cornuto (console)
L'agnomen Cornuto è della famiglia dei Camerino, che apparteneva alla gens patrizia Sulpicia, ed è anche il cognome di varie gens plebee non note.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Quinto Sulpicio Camerino Cornuto (console)
Quirinale (colle)
Il Colle Quirinale (in latino, Collis Quirinalis) è uno dei sette colli su cui venne fondata Roma. Con questo nome viene anche indicata la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana che ha sede nel palazzo omonimo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Quirinale (colle)
Quirino (divinità)
Quirino (lat. Quirinus) è il dio romano eponimo dei Quiriti. Fu identificato e divinizzato con la figura di Romolo, primo re di Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Quirino (divinità)
Ratto delle Sabine
Il ratto delle Sabine è una fra le vicende più antiche della storia di Roma, avvolta dalla leggenda. Secondo la tradizione, Romolo, dopo aver fondato Roma, si rivolge alle popolazioni vicine per stringere alleanze e ottenere delle donne con cui procreare e popolare la nuova città.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Ratto delle Sabine
Rea Silvia
Rea Silvia, Ilia secondo altre fonti, fu una vestale, madre dei gemelli Romolo e Remo, fondatori di Roma; morì sepolta viva da Amulio. Le sue vicende sono narrate nel I libro Ab Urbe condita di Tito Livio, in frammenti dagli Annales di Ennio e da Fabio Pittore.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Rea Silvia
Religione romana
La religione romana è l'insieme dei fenomeni religiosi propri dell'antica Roma considerati nel loro evolvere come varietà di culti, questi correlati allo sviluppo politico e sociale della città e del suo popolo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Religione romana
Rex (storia romana)
Il rex (che tradotto dal latino significa re) era il supremo magistrato che governava Roma in età monarchica. Secondo la tradizione questa figura, legata alla fondazione di Roma, sarebbe stata ivi presente fin dalla sua fondazione, nel 753 a.C., ad opera di Romolo (primo re di Roma), al 509 a.C., anno della cacciata dell'ultimo re, Tarquinio il Superbo, dalla città.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Rex (storia romana)
Rex sacrorum
Il Rex sacrorum (in latino: "Re delle cose sacre", chiamato anche Rex sacrificulus o Rex sacrificus) era una figura della religione romana, istituita con la repubblica.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Rex sacrorum
Rieti
Rieti (AFI: o, localmente, o; Riète in dialetto reatino) è un comune italiano di abitanti del Lazio, capoluogo dell'omonima provincia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Rieti
Roma e le guerre con Equi e Volsci
Le guerre di Roma contro Equi e Volsci furono una costante della storia del Lazio a partire quantomeno dalla fine del VI secolo a.C.
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Romolo
Di origini latino-sabine, figlio - a seguito di un rapporto estorto con la forza - del dio Marte e di Rea Silvia, figlia di Numitore, re di Alba Longa, secondo la tradizione fondò Roma tracciandone il confine sacro, il pomerio, il 21 aprile 753 a.C.Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I, 7.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Romolo
Romolo e Remo
Romolo e Remo (o, secondo alcuni autori antichi, RomoStrabone, Geografia, V, 3,2.) sono, nella tradizione mitologica romana, due gemelli, uno dei quali, Romolo, fu il fondatore eponimo della città di Roma e suo primo re.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Romolo e Remo
Romolo Silvio
Romolo Silvio (in latino Romulus Silvius, chiamato da Dionigi di Alicarnasso Alladio, in latino Alladius) è, secondo la mitologia romana, l'undicesimo dei mitici re latini, figlio di Agrippa e padre di Aventino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Romolo Silvio
Rupe Tarpea
La rupe Tarpea (latino: Rupes Tarpeia o Saxum Tarpeium) è la parete rocciosa posta sul lato meridionale del Campidoglio a Roma, dalla quale venivano gettati i traditori condannati a morte, che in tal modo venivano simbolicamente espulsi dall'Urbe.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Rupe Tarpea
Rutuli
I Rutuli Giacomo Devoto, Gli antichi Italici, Firenze, Vallecchi, 1931, p. 85. erano un popolo dell'Italia preromana stanziato sulle coste del Lazio, il cui centro principale era Ardea.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Rutuli
Sabina
La Sabina è una regione storico-geografica dell'Italia centrale, storicamente da considerarsi come la terra abitata dai Sabini, da cui prende il nome, popolazione preromana indoeuropea di ceppo osco umbro, geograficamente posta tra Umbria, Lazio e Abruzzo, delimitata dal corso del fiume Tevere a sud-ovest, dal fiume Nera a nord-ovest, dagli Appennini a nord-est e dal fiume Aniene e dal Cicolano a sud-est,Il confine tra la Sabina e il Cicolano non è mai stato del tutto univoco; oggi si tende ad includere nella Sabina l'intera Valle del Turano: seguendo questa linea, nel 1873 si scelse di aggiungere l'aggettivo "Sabino" alla denominazione ufficiale del comune di Varco, situato sui monti Carseolani, tra la Valle del Turano e la Valle del Salto.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Sabina
Sabini
I Sabini furono un antico popolo italico dell'Italia centrale vissuto in epoca arcaica. La loro zona di insediamento era la fascia appenninica, in corrispondenza di parte dell'odierna provincia di Rieti e della confinante regione dell'alto Aterno in provincia dell'Aquila.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Sabini
Salii
I Salii erano un antichissimo collegio sacerdotale romano (simile a quello dei Fratres Arvales o Arvali), che secondo la tradizione si vuole istituito dal re Numa PompilioDionigi di Alicarnasso, Antichità romane, II, 70,1.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Salii
Sanniti
I Sanniti furono un antico popolo italico stanziato nell'area centromeridionale della Penisola. Da costoro prende il nome la regione storica del Sannio, corrispondente a parte delle attuali regioni Abruzzo, Molise, Campania nonché a talune aree marginali di Lazio, Puglia e Basilicata.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Sanniti
Sant'Anatolia (Borgorose)
Sant'Anatolia (o Santa Anatolia) è una frazione di circa 380 abitanti del comune italiano di Borgorose (RI), nel Lazio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Sant'Anatolia (Borgorose)
Santuario di Cerere, Libero e Libera
Il santuario di Cerere, Libero e Libera era un tempio dell'antica Roma, situato sul colle Aventino, dedicato alla triade di origine dionisiaca di Libero, Libera e Cerere, trasposizione latina di Demetra, Dioniso e Core.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Santuario di Cerere, Libero e Libera
Satrico
Satrico (in latino: Satricum) è stata un'antica città del Latium vetus, situata in frazione Le Ferriere nel comune di Latina, fondata dai Latini e abitata poi da Etruschi e Volsci.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Satrico
Saturnia
Saturnia (Aurinia in latino) è una frazione del comune italiano di Manciano, nella provincia di Grosseto, in Toscana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Saturnia
Schiavitù nell'antica Roma
In tutte le fasi storiche di Roma si può riscontrare il fenomeno della schiavitù. L'entità numerica e l'importanza economica e sociale della schiavitù nella Roma antica aumentò con l'espansione del dominio di Roma e la sconfitta di popolazioni che venivano sottomesse e molto spesso rese schiave.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Schiavitù nell'antica Roma
Segni (Italia)
Segni è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Segni (Italia)
Senato romano
Il Senato romano (in latino Senatus) fu la più autorevole assemblea istituzionale nell'antica Roma, organo rimasto invariato nel corso delle trasformazioni politiche della storia dell'Urbe, il cui significato era assemblea degli anziani, e i cui membri erano chiamati Patres (nel significato di patrizio).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Senato romano
Servio Cornelio Maluginense
Servio Cornelio è stato il più antico rappresentante del ramo Maluginense della nobile gens Cornelia, una delle più antiche e conosciute gens patrizie dell'antica Roma, i cui cognomen più diffusi durante la Repubblica furono Scipione, Lentulo e Dolabella.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Servio Cornelio Maluginense
Servio Sulpicio Camerino Cornuto (console 461 a.C.)
Servio Sulpicio era un personaggio della prima Repubblica romana; apparteneva alla famiglia Camerino della nobile gens Sulpicia, un'antica gens patrizia dell'antica Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Servio Sulpicio Camerino Cornuto (console 461 a.C.)
Servio Sulpicio Camerino Cornuto (console 500 a.C.)
Eletto nel 500 a.C. con Manio Tullio LongoTito Livio, Ab Urbe condita libri, II, 19., fu uno dei primi consoli romani, il primo della Gens Sulpicia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Servio Sulpicio Camerino Cornuto (console 500 a.C.)
Sesto Furio Medullino Fuso
Sesto Furio apparteneva alla gens Furia, una delle famiglie patrizie più antiche e nobili di Roma, che si ritiene originaria di Tusculum, come attestano numerose iscrizioni tombali trovate.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Sesto Furio Medullino Fuso
Sesto Quintilio Varo
Sesto Quintilio Varo fu eletto console nel 453 a.C. insieme al collega Publio Curiazio Fisto Trigemino. Mentre si aspetta il ritorno della commissione, formata da Spurio Postumio Albo, Aulo Manlio e Sulpicio Camerino, inviata l'anno prima ad Atene, per trascrivere le leggi di Solone, e quindi poterla studiare e riformare le istituzioni romane, bloccate dal perenne conflitto tra patrizi e plebei, Roma soffrì le conseguenze di una carestia e di una pestilenza, di cui rimase vittima lo stesso console.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Sesto Quintilio Varo
Sesto Tarquinio
Ultimo figlio di Tarquinio il Superbo e Tullia Minore, fratello di Tito Tarquinio e Arrunte Tarquinio. D'accordo con il padre avrebbe simulato un finto esilio nella città di Gabii, affermando di voler sfuggire alla tirannia del padre.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Sesto Tarquinio
Sicani
I Sicani (Σικανοί in greco antico, Sǐcāni in latino) sono stati un popolo della Sicilia stanziato anticamente su gran parte dell'isola. In seguito all'avvento dei Siculi, i Sicani occuparono una regione centro-meridionale dell'isola, delimitata dai fiumi Himera e Halykos e chiamata Sicania.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Sicani
Siculi
I Siculi o, più raramente, Sicheli (dal nome del presunto re Siculo, Sikelòs) erano una popolazione, tra i primi occupanti della Sicilia, che i Greci trovarono quando arrivarono sull'isola nel 756 a.C. Va ricordato, infine, che l'archeologo Paolo Orsi indicò come "sicula" tutta la cultura protostorica della Sicilia (età del rame, età del bronzo, inizi età del ferro).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Siculi
Siculo (mitologia)
Siculo o Sicelo (Sikélos o Sicelus) è un eroe della mitologia greca, vissuto, a seconda delle fonti, prima o dopo la guerra di Troia. È noto soprattutto per aver condotto il popolo dei Siculi in Sicilia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Siculo (mitologia)
Silvio (mitologia)
Nella mitologia romana Silvio è il successore di Ascanio tra i re latini. Di Ascanio era fratellastro, in quanto figlio postumo di Enea e di Lavinia, stando ad Aulo Gellio e Dionigi di Alicarnasso,Aulo Gellio, Noctes Atticae, mentre ne era invece il figlio per Tito Livio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Silvio (mitologia)
Spina (città)
Spina fu un'importante città portuale etrusca affacciata sul mare Adriatico, presso il delta del fiume Po. Fu una delle città più importanti dell'Etruria padana, assieme a Felsina (Bologna) e Kainua (l'attuale Marzabotto).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spina (città)
Spurio Cassio Vecellino
Fu console tre volte e gli venne tributato due volte il trionfo. È famoso per il Foedus Cassianum e per la prima proposta di legge agraria a Roma, la lex Cassia agraria.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Cassio Vecellino
Spurio Furio Medullino Fuso (console 464 a.C.)
Furio Medellino fu eletto console nel 464 a.C., con Aulo Postumio Albo Regillense, nell'anno i cui Roma combatte contro gli Equi.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Furio Medullino Fuso (console 464 a.C.)
Spurio Furio Medullino Fuso (console 481 a.C.)
Uno dei primi esponenti della gens Furia, un'antica gens di origine incerta, fu eletto nel 481 a.C. console insieme a Cesone Fabio Vibulano, che era al suo secondo mandato, in un momento di notevole inquietudine, dovuta alle lotte contro gli Equi ed i Veienti.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Furio Medullino Fuso (console 481 a.C.)
Spurio Larcio
Di lui si sa poco; probabilmente arrivò a Roma dopo la cacciata dei Tarquini e la fondazione della repubblica, con una colonia di etruschi.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Larcio
Spurio Lucrezio Tricipitino
Tricipitino era un membro del Senato romano durante il regno di Tarquinio e fu nominato dal re Praefectus urbi, quando Tarquinio si dovette allontanare da Roma per portare la guerra ad Ardea.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Lucrezio Tricipitino
Spurio Nauzio Rutilo
È menzionato per la prima volta da Dionigi di Alicarnasso nel 493 a.C. come uno dei giovani patrizi più in vista durante la secessione della plebe.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Nauzio Rutilo
Spurio Postumio Albo Regillense (console 466 a.C.)
Spurio Postumio apparteneva alla nobile ''gens'' Postumia, una delle più antiche e conosciute gentes patrizie dell'antica Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Postumio Albo Regillense (console 466 a.C.)
Spurio Servilio Prisco
Spurio Servilio venne eletto console nel 476 a.C. insieme con Aulo Verginio Tricosto RutiloDionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro IX, 25.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Servilio Prisco
Spurio Tarpeio Montano Capitolino
Spurio Tarpeio Montano Capitolino fu eletto console nel 454 a.C. insieme al collega Aulo Aternio Varo Fontinale. Durante quell'anno non si registrarono scontri con le bellicose popolazione vicine.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Tarpeio Montano Capitolino
Spurio Verginio Tricosto Celiomontano
Spurio Verginio Tricosto Celiomontano venne eletto console nel 456 a.C. insieme con Marco Valerio Massimo Lettuca. Durante il consolato non ci furono scontri con i bellicosi vicini Equi e Volsci.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Spurio Verginio Tricosto Celiomontano
Storia del diritto romano (753 - 451 a.C.)
Nella storia del diritto romano il periodo 753 - 451 a.C. (periodo arcaico o primitivo) rappresentò la prima fase del diritto romano che, dalla fondazione di Roma (753 a.C.) all'emanazione delle leggi delle XII tavole (451-449 a.C.), corrispondeva grosso modo al periodo monarchico ed a quello della iniziale costituzione della Repubblica romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Storia del diritto romano (753 - 451 a.C.)
Storia del Lazio
La Storia del Lazio riguarda le vicende storiche relative al Lazio, regione dell'Italia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Storia del Lazio
Storia del Municipio Roma III
La storia del Municipio Roma III riguarda il territorio della zona nord di Roma, tra il Tevere e l'Aniene, delimitato da tre grandi assi di trasporto: la Via Salaria a ovest, la Via Nomentana a sud-est e, ovviamente di più recente costruzione, il Grande Raccordo Anulare a nord.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Storia del Municipio Roma III
Storia della Calabria
Questo articolo riguarda la storia della Calabria. Il suo territorio è stato abitato da una serie vastissima di popoli antichi, quali Aschenazi, Ausoni, Enotri (Itali, Tauriani, Morgeti, Siculi), Lucani, Bruzi, Greci e Romani; nel Medioevo da Bizantini e Normanni; poi, seguendo le sorti del Regno di Napoli, da Angioini e Aragonesi; infine ha trovato la sua collocazione odierna prima nel Regno d'Italia, poi nella Repubblica Italiana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Storia della Calabria
Storia di Pisa
Repubblica marinara dall'XI al XV secolo, Pisa ha tracce antiche che, per quanto riguarda la presenza dell'uomo nell'area cittadina, sembrano risalire al Paleolitico superiore.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Storia di Pisa
Storia di Siracusa
Questa voce riguarda la storia della città di Siracusa dalle origini ai giorni nostri. La città che è situata in terra di Sicilia, venne fondata nell'VIII secolo a.C. da un gruppo di colonie greche provenienti da Corinto.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Storia di Siracusa
Storiografia romana
La storiografia romana deve ai Greci l'invenzione di questo genere letterario. I Romani ebbero grandi modelli su cui basare le loro opere, come Erodoto e Tucidide.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Storiografia romana
Suessa Pometia
Suessa Pometia (in greco antico Σούεσσα Πωμεντιάνη) fu una città del Latium vetus, la cui collocazione è ancora incerta.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Suessa Pometia
Tarquinio Prisco
Secondo la tradizione Lucio Tarquinio Prisco era nato a Tarquinia da madre etrusca, ma era greco per parte di padre (Demarato era originario della città greca di Corinto da dove era fuggito per stabilirsi poi a Tarquinia) ed a causa dell'ascendenza paterna, nonostante fosse ricco e noto in città, veniva osteggiato dai suoi concittadini e non riusciva ad accedere alle cariche pubbliche.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tarquinio Prisco
Tellenae
Tellenae fu una città del Latium vetus, la cui collocazione è ancora incerta.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tellenae
Tempio della Fortuna Muliebre
Il tempio della Fortuna Muliebre venne eretto a cinque miglia fuori Porta Capena (oggi, il luogo dove si ergeva la porta coincide con piazza Capena nei pressi del Circo Massimo a Roma) e dedicato alla dea Fortuna, per ricordare come Roma fuggì alla guerra con i Volsci, condotti da Gneo Marcio Coriolano'Dionigi d'Alicarnasso, Antichità romane, VIII, 55.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tempio della Fortuna Muliebre
Tempio di Artemide (Efeso)
Il tempio di Artemide, o Artemisio (Artemísion), era un tempio ionico dedicato alla dea Artemide, situato nella città di Efeso, nell'attuale Turchia, a circa 50 km dalla città di Smirne.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tempio di Artemide (Efeso)
Tempio di Saturno
Il tempio di Saturno fu edificato nel Foro Romano a Roma nei primi anni dell'età repubblicana e subì numerosi restauri fino al tardo IV secolo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tempio di Saturno
Tempio di Vesta
Il tempio di Vesta è un piccolo tempio rotondo (tholos) situato all'estremità orientale del Foro Romano a Roma, lungo la via Sacra accanto alla Regia ed alla Casa delle Vestali: insieme a quest'ultimo edificio costituiva un unico complesso religioso, con il nome di atrium Vestae.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tempio di Vesta
Terminalia (festività)
I Terminalia erano un'antica festività della religione romana dedicata al dio Termine (in latino Terminus), che proteggeva i confini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Terminalia (festività)
Teucro (figlio di Scamandro)
Teucro (Tèukros) è un personaggio della mitologia greca. Fu il primo re della Troade.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Teucro (figlio di Scamandro)
Tiberino Silvio
Tiberino Silvio (in latino Tiberinus Silvius) è, secondo la mitologia romana, il nono dei leggendari re albani, figlio di Capeto e padre di Agrippa.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tiberino Silvio
Tiberio Emilio Mamercino
Tiberio Emilio apparteneva al ramo Mamercino (o Mamerco) della nobile ''gens'' Aemilia, un'antica gens patrizia dell'antica Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tiberio Emilio Mamercino
Tito Ebuzio Helva
Fu eletto console nel 499 a.C., con il collega Gaio Veturio Gemino Cicurino, nell'anno in cui i romani condussero l'assedio di Fidenae e la presa di Crustumerium; sempre in quell'anno la città di Preneste lasciò il campo dei Latini per allearsi a Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Ebuzio Helva
Tito Erminio Aquilino
Insieme al collega console Spurio Larcio, aiutò Orazio Coclite a difendere il pons Sublicius e ad arrestare l'avanzata degli Etruschi guidati da Porsenna, mentre i compagni lo demolivano per impedire che i nemici passassero il Tevere.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Erminio Aquilino
Tito Geganio Macerino
Tito Geganio Macerino fu eletto console nel 492 a.C. ed ebbe come collega Publio Minucio Augurino. Come racconta Livio, il 492 a.C. non vi fu alcuna guerra e non vi furono altre sommosse popolari, ma i consoli dovettero fronteggiare l'emergenza alimentare derivante dall'abbandono dei campi; per questo i consoli inviarono delle delegazioni in giro per l'Italia per acquistare del grano.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Geganio Macerino
Tito Larcio
Fratello di Spurio Larcio, che fu accanto ad Orazio Coclite nella difesa del pons Sublicius contro gli Etruschi di Porsenna, due volte console, fu scelto come primo dittatore della storia romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Larcio
Tito Lucrezio Tricipitino
Due volte console, Tito Lucrezio apparteneva alla ''gens'' Lucretia, una delle più antiche gentes patrizie dell'antica Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Lucrezio Tricipitino
Tito Menenio Agrippa Lanato
Tito Menenio apparteneva al ramo Lanato della nobile ''gens'' Menenia, un'antica gens patrizia dell'antica Roma. Era il figlio di Agrippa Menenio LanatoDionigi, Antichità romane, Libro IX, 27.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Menenio Agrippa Lanato
Tito Menenio Lanato
Tito Menenio Lanato, chiamato Gaio Menenio secondo Livio, Lucio Menenio secondo Dionigi e Tito Menenio secondo Diodoro fu eletto console nel 452 a.C. insieme al collega Publio Sestio Capitone.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Menenio Lanato
Tito Numicio Prisco
Tito Numicio fu l'unico membro della gens plebea Numicia ad essere eletto console. Nel 469 a.C. venne eletto console con Aulo Verginio Tricosto CeliomontanoDionigi, Antichità romane, Libro IX, 56.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Numicio Prisco
Tito Quinzio Capitolino Barbato
Fu eletto console nel 471 a.C. con il collega Appio Claudio Sabino Inregillense, quest'ultimo eletto grazie all'appoggio dei patrizi, che si opponevano alla Lex Publilia Voleronis.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Quinzio Capitolino Barbato
Tito Romilio Roco Vaticano
Apparteneva alla patrizia gens Romilia, e sia suo padre che suo nonno si chiamavano Tito, secondo quanto riportato dai Fasti consolari.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Romilio Roco Vaticano
Tito Sicinio Sabino
Fu eletto console nel 487 a.C. con Gaio Aquillio Tusco. Anche in quell'anno si registrarono scontri con le popolazioni limitrofe, in questo caso Volsci ed Ernici, e come spesso accadde quando l'Urbe fu attaccata da più nemici, i consoli si divisero le legioni per attaccare separatamente i nemici.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Sicinio Sabino
Tito Verginio Tricosto Celiomontano
Rappresentante della nobile ''gens'' Verginia, una delle gens patrizie dell'antica Roma, fu eletto console nel 496 a.C., con Aulo Postumio Albo Regillense, il dittatore del 499 a.C. che condusse i romani alla vittoria contro la lega Latina nella battaglia del Lago Regillo.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Verginio Tricosto Celiomontano
Tito Verginio Tricosto Rutilo
Tito Verginio apparteneva alla ''gens'' Verginia, una delle più antiche gens patrizie dell'antica Roma i cui membri conosciuti sono vissuti nel primo periodo della Repubblica romana.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Verginio Tricosto Rutilo
Tito Veturio Crasso Cicurino
Tito Veturio, indicato da Dionigi col praenomen di Tito e da Livio con quello di Lucio fu scelto nel 451 a.C. come membro del gruppo dei primo decemvirato, che stilarono le leggi delle X tavole, completate dal successivo decemvirato, che emise le Leggi delle XII tavole, destinate a regolare i rapporti tra il patriziato e la plebe.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Veturio Crasso Cicurino
Tito Veturio Gemino Cicurino (console 462 a.C.)
Fu eletto console nell'anno 462 a.C., con Lucio Lucrezio TricipitinoDionigi, Antichità romane, Libro IX, 69.. Dopo la pestilenza che aveva colpito Roma l'anno precedente, la situazione in città si era andata normalizzando, così che, quando gli Ernici vennero a chiedere aiuto contro i continui sconfinamenti e saccheggi subiti dai Volsci, Roma fu in grado di approntare due eserciti da inviare in aiuto degli alleati, affidandone il comando ai due consoli.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Veturio Gemino Cicurino (console 462 a.C.)
Tito Veturio Gemino Cicurino (console 494 a.C.)
Tito Veturio apparteneva alla gens Veturia, probabilmente fratello gemello di Gaio Veturio Gemino Cicurino, console nel 499 a.C., e padre di Tito Veturio Gemino Cicurino, console nel 462 a.C. Divenne console nel 494 a.C. con Aulo Verginio Tricosto Celiomontano.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tito Veturio Gemino Cicurino (console 494 a.C.)
Tivoli
Tivoli è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tivoli
Tolerium
Tolerium fu una città del Latium vetus, facente parte della Lega Latina. Teorie recenti la indentificano con l'odierna città di Valmontone.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tolerium
Tribù (storia romana)
Le tribù dell'antica Roma erano originariamente raggruppamenti sociali in cui erano suddivisi i cittadini romani. Originariamente individuate su base gentilizia (gens), in epoca regia si trasformarono in suddivisioni territoriali.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tribù (storia romana)
Tribuno della plebe
Il tribuno della plebe fu la prima magistratura plebea a Roma. Il nome deriva dalle antiche tribù formatesi fin dall'età regia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tribuno della plebe
Troia
Troia o Ilio (Τροία o, Īlĭŏn, o, Īlĭŏs, e in latino Trōia o Īlium) è stata un'antica città dell'Asia Minore posta all'entrata dell'Ellesponto, su una collina di Hissarlik, nella moderna Turchia.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Troia
Tullo Ostilio
Tullo Ostilio, che abitava una domus sulla sommità della Velia, fu scelto dai senatori perché era un romano e perché suo nonno Osto Ostilio aveva combattuto con Romolo contro i Sabini.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tullo Ostilio
Turno
Turno è l'antagonista di Enea nellEneide, il poema di Virgilio che narra delle avventure dell'eroe troiano dalla sua fuga da Troia, dopo che gli Achei l'avevano conquistata incendiandola, fino al suo approdo nel Lazio, presso l'antica città di Laurento, dove avrebbe dovuto sposare la figlia di Latino, Lavinia, già promessa al re dei Rutuli, che è appunto Turno.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Turno
Tusculum
Tusculum (in italiano Tuscolo o Tusculo) era un'antica città del Lazio, la cui fondazione risale a un'epoca pre-romana e la cui storia attraversa l'epoca romana e medievale.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Tusculum
Umbri
Gli Umbri furono un antico popolo italico di lingua indoeuropea del gruppo osco-umbro, vissuto in un'area che in epoca classica si estendeva dall'alta e media valle del Tevere fino al mar Adriatico.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Umbri
Veio
Veio (in latino Veii, in etrusco Vei) fu un'importante città etrusca, situata nel centro della penisola italiana le cui rovine sono situate presso il borgo medievale di Isola Farnese, circa 15 km a N-O di Roma, all'interno dei confini del Parco regionale di Veio nella Valle del Tevere.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Veio
Velia (colle)
La Velia era un'altura di Roma alta circa 40 metriVelia and Carinae. Some observation on an area of archaic Rome, Nicola Terrenato posta tra il Palatino e l'Oppio, una delle propaggini dell'Esquilino.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Velia (colle)
Velletri
Velletri (IPA) è un comune italiano di abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Il centro storico sorge sulle propaggini meridionali dei Colli Albani, a. Incluso – ma solo da alcuni – nell'area dei Castelli Romani nonostante la sua lunga tradizione di libero comune.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Velletri
Vestali
Le vestali erano sacerdotesse consacrate alla dea Vesta. Una delle prime vestali conosciute sarebbe stata Rea Silvia, la madre di Romolo, il primo re di Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Vestali
Via Curia
La via Curia era una strada romana che collegava Reate (Rieti) a Interamna Nahars (Terni)Paolo Camerieri, Andrea De Santis, La Via Curia, in: Filippo Coarelli (a cura di), DIVUS VESPASIANUS, il Bimillenario dei Flavi.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Via Curia
Via Ostiense
La via Ostiense (in latino: via Ostiensis) era una strada romana che portava da Roma ad Ostia, dopo aver percorso 24 chilometri (16 miglia).
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Via Ostiense
Volsci
I Volsci furono un antico popolo italico di lingua indoeuropea, riconducibile alle genti osco-umbre. Vivevano di pastorizia e agricoltura nell'appennino centrale, probabilmente tra Umbria e Sabina, fin quando non emigrarono verso quell'area del Lazio storico circostante i monti Lepini ed Ausoni, molto ricca di minerali di ferro e rame, ove si insediarono nel V secolo a.C.
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Vopisco Giulio Iullo
Vopisco Giulio Iullo apparteneva alla nobile ''gens'' Giulia, una delle più antiche e conosciute gens patrizie dell'antica Roma.
Vedere Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso) e Vopisco Giulio Iullo
, Battaglia di Fidene (504 a.C.), Battaglia di Longula, Battaglia di Preneste, Battaglia di Veio (475 a.C.), Battaglia di Veio (480 a.C.), Battaglia di Velletri (487 a.C.), Bola, Brefotrofio, Caco (mitologia), Caenina, Caere, Campidoglio, Campus salinarum, Capeto, Capys, Carmenta, Casa Romuli, Celeres, Cenone, Censimento, Cerveteri, Cesone Fabio Vibulano, Cillene, Città scomparse del Lazio arcaico, Cliens, Climene (Oceanina), Cognomina ex virtute, Collatia, Colonia romana, Comizi centuriati, Comizi curiati, Confarreatio, Consoli repubblicani romani, Consualia, Corbione, Corioli, Corniculum, Crustumerium, Crustumini, Cures Sabini, Curia (storia romana), Cursus honorum, Decemviri Legibus Scribundis Consulari Imperio (450 a.C.), Decemviri Legibus Scribundis Consulari Imperio (451 a.C.), Demarato di Corinto, Descrizioni nell'antichità della croce da esecuzione, Dionigi di Alicarnasso, Ecetra, Edile (storia romana), Editio princeps, Enea Silvio, Enotri, Enotria, Eretum, Erinni, Ernici, Ersilia (mitologia), Esercito romano, Etimologia del nome Italia, Evandro (Pallante), Falerii, Falisci, Fascio littorio, Feriae latinae, Feronia, Fescennium, Feziali, Ficana, Ficulea, Fidenae, Fine della storia, Foedus, Foedus Cassianum, Fondazioni siracusane nell'alto Adriatico, Fossae Cluiliae, Gabi (città antica), Gaio Aquillio Tusco, Gaio Claudio Crasso Inregillense Sabino, Gaio Cluilio, Gaio Giulio Iullo (console 482 a.C.), Gaio Giulio Iullo (console 489 a.C.), Gaio Letorio, Gaio Nauzio Rutilo, Gaio Orazio Pulvillo, Gaio Papirio, Gaio Servilio Strutto Ahala (console 478 a.C.), Gaio Veturio Cicurino, Gaio Veturio Gemino Cicurino, Gens, Gens Claudia, Gens Horatia, Gens Octavia, Gens Servilia, Gens Verginia, Gentes originarie, Gianicolo, Giove (divinità), Giove Laziale, Gneo Manlio Cincinnato, Gneo Marcio Coriolano, Governatore provinciale romano, Guerra latina, Guerre romano-etrusche, Guerre romano-latine, Guerre sannitiche, Heroon di Enea, I millenni, Imperatore romano, Ipotesi sull'origine degli Etruschi, Labicum, Ladispoli, Latino (mitologia), Latino Silvio, Latium vetus, Lavinio (città antica), Lazio, Lega Latina, Letteratura greca alto imperiale, Lex Cassia agraria, Lex Fufia Caninia, Lex Icilia de Aventino publicando, Lex Publilia Voleronis, Lex Sacrata, Liguri, Loeb Classical Library, Longula, Lucio Cornelio Maluginense Uritino, Lucio Ebuzio Helva, Lucio Emilio Mamercino, Lucio Furio Medullino (console 474 a.C.), Lucio Giunio Bruto, Lucio Icilio, Lucio Lucrezio Tricipitino, Lucio Minucio Esquilino Augurino, Lucio Nonio Asprenate (console 29), Lucio Pinario Mamercino Rufo, Lucio Quinzio Cincinnato, Lucio Tarquinio Collatino, Lucio Valerio Potito (console 483 a.C.), Lupercale, Magistratura (storia romana), Manio Valerio Voluso Massimo, Marco Fabio Vibulano (console 483 a.C.), Marco Minucio Augurino, Marco Orazio Barbato, Marco Orazio Pulvillo, Marco Valerio Massimo Lettuca, Marco Valerio Voluso Massimo, Marruvio, Marte (divinità), Matrimonio romano, Mercurio (divinità), Mezio Fufezio, Minerva, Modio Fabidio, Mos maiorum, Mugillae, Museo archeologico e d'arte della Maremma, Nettuno (Italia), Nomentum, Numa Marcio, Numa Pompilio, Numico, Numitore, Olimpiade, Opitero Verginio Tricosto, Oplacus, Ordine equestre, Organi costituzionali (storia romana), Organizzazione militare degli Etruschi, Ortona (città antica), Orvinio, Ostia (Roma), Ovazione, Palatino, Palladio (mitologia), Pater familias, Patrizio (storia romana), Patrono, Pelasgi, Pelasgo, Penati, Piceni, Pirro, Plebei, Politorium, Polusca, Pons Sublicius, Ponte Sublicio, Pontefice (storia romana), Pontefice massimo, Porta Capena, Porta Carmentale, Porta Trigemina, Postumio Cominio Aurunco, Prima guerra sannitica, Primavera sacra, Proca, Procida, Proculo Verginio Tricosto Rutilo, Promagistratura, Publilio Volerone, Publio Curiazio Fisto Trigemino, Publio Furio Medullino Fuso, Publio Minucio Augurino, Publio Postumio Tuberto, Publio Servilio Prisco, Publio Servilio Prisco Strutto, Publio Sestio Capitone, Publio Silio Nerva (console 28), Publio Valerio Publicola, Publio Valerio Publicola (console 475 a.C.), Publio Volumnio Amintino Gallo, Quinto Clelio Siculo, Quinto Fabio Vibulano, Quinto Fabio Vibulano (console 485 a.C.), Quinto Minucio Esquilino Augurino, Quinto Servilio Prisco, Quinto Servilio Prisco (console 468 a.C.), Quinto Sulpicio Camerino Cornuto (console), Quirinale (colle), Quirino (divinità), Ratto delle Sabine, Rea Silvia, Religione romana, Rex (storia romana), Rex sacrorum, Rieti, Roma e le guerre con Equi e Volsci, Romolo, Romolo e Remo, Romolo Silvio, Rupe Tarpea, Rutuli, Sabina, Sabini, Salii, Sanniti, Sant'Anatolia (Borgorose), Santuario di Cerere, Libero e Libera, Satrico, Saturnia, Schiavitù nell'antica Roma, Segni (Italia), Senato romano, Servio Cornelio Maluginense, Servio Sulpicio Camerino Cornuto (console 461 a.C.), Servio Sulpicio Camerino Cornuto (console 500 a.C.), Sesto Furio Medullino Fuso, Sesto Quintilio Varo, Sesto Tarquinio, Sicani, Siculi, Siculo (mitologia), Silvio (mitologia), Spina (città), Spurio Cassio Vecellino, Spurio Furio Medullino Fuso (console 464 a.C.), Spurio Furio Medullino Fuso (console 481 a.C.), Spurio Larcio, Spurio Lucrezio Tricipitino, Spurio Nauzio Rutilo, Spurio Postumio Albo Regillense (console 466 a.C.), Spurio Servilio Prisco, Spurio Tarpeio Montano Capitolino, Spurio Verginio Tricosto Celiomontano, Storia del diritto romano (753 - 451 a.C.), Storia del Lazio, Storia del Municipio Roma III, Storia della Calabria, Storia di Pisa, Storia di Siracusa, Storiografia romana, Suessa Pometia, Tarquinio Prisco, Tellenae, Tempio della Fortuna Muliebre, Tempio di Artemide (Efeso), Tempio di Saturno, Tempio di Vesta, Terminalia (festività), Teucro (figlio di Scamandro), Tiberino Silvio, Tiberio Emilio Mamercino, Tito Ebuzio Helva, Tito Erminio Aquilino, Tito Geganio Macerino, Tito Larcio, Tito Lucrezio Tricipitino, Tito Menenio Agrippa Lanato, Tito Menenio Lanato, Tito Numicio Prisco, Tito Quinzio Capitolino Barbato, Tito Romilio Roco Vaticano, Tito Sicinio Sabino, Tito Verginio Tricosto Celiomontano, Tito Verginio Tricosto Rutilo, Tito Veturio Crasso Cicurino, Tito Veturio Gemino Cicurino (console 462 a.C.), Tito Veturio Gemino Cicurino (console 494 a.C.), Tivoli, Tolerium, Tribù (storia romana), Tribuno della plebe, Troia, Tullo Ostilio, Turno, Tusculum, Umbri, Veio, Velia (colle), Velletri, Vestali, Via Curia, Via Ostiense, Volsci, Vopisco Giulio Iullo.