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Antonino Madonia

Indice Antonino Madonia

Primogenito del boss di Cosa nostra Francesco Madonia, capo storico del mandamento di Resuttana, morto in carcere a Napoli nel 2007 e uno dei maggiori alleati dei Corleonesi.

Indice

  1. 43 relazioni: Antonino Agostino, Attentato dell'Addaura, Bernardo Provenzano, Calogero Ganci, Carlo Alberto dalla Chiesa, Clan dei Corleonesi, Commissione provinciale, Francesco Madonia, Giovanni Brusca, Giovanni Motisi, Giuseppe Calò, Giuseppe Farinella, Giuseppe Giacomo Gambino, Giuseppe Greco (mafioso), Giuseppe Inzerillo, Giuseppe Lucchese, Giuseppe Madonia, Il capo dei capi, Luigi Savina, Madonia, Nati il 14 settembre, Nati nel 1952/Settembre, Nenè Geraci, Ninni Cassarà, Omicidio di Piersanti Mattarella, Persone di nome Antonino, Pio La Torre, Rocco Chinnici, Rosario Di Salvo, Rosario Riccobono, Salvatore Inzerillo, Sebastiano Bosio, Seconda guerra di mafia, Storia di Cosa nostra, Strage della circonvallazione, Strage di Capaci, Strage di Pizzolungo, Strage di via Carini, Strage di via Pipitone, Terza Posizione (movimento politico), Totò Riina, Vito Roberto Palazzolo, Vittime di Cosa nostra in Italia.

Antonino Agostino

Il 5 agosto 1989 Antonino Agostino, agente di Polizia in servizio presso il commissariato di San Lorenzo a Palermo, era a Villagrazia di Carini con la moglie Ida Castelluccio, sposata appena un mese prima e incinta di due mesi.

Vedere Antonino Madonia e Antonino Agostino

Attentato dell'Addaura

L'attentato dell'Addaura si riferisce al fallito attentato al giudice istruttore palermitano Giovanni Falcone, avvenuto il 21 giugno 1989 nei pressi della villa che il magistrato aveva affittato per il periodo estivo, situata sulla costa siciliana nella località palermitana denominata Addaura.

Vedere Antonino Madonia e Attentato dell'Addaura

Bernardo Provenzano

Nato a Corleone da una famiglia di agricoltori, terzo di sette figli, venne ben presto mandato a lavorare nei campi come bracciante agricolo insieme al padre Angelo, abbandonando presto la scuola (non finì la seconda elementare); suo insegnante privato di matematica era stato un giovane Vito Ciancimino.

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Calogero Ganci

Nato a Palermo nel 1960, figlio di Raffaele Ganci, macellaio e membro della cosca mafiosa del quartiere popolare palermitano della Noce, dove è nato e cresciuto, diventa affiliato nel 1980.

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Carlo Alberto dalla Chiesa

Figlio di un generale dei Carabinieri, Romano dalla Chiesa, originario di Parma, e di Maria Laura Bergonzi, originaria di Piacenza, entrò nell'Arma durante la seconda guerra mondiale e partecipò alla Resistenza.

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Clan dei Corleonesi

Il clan dei Corleonesi è stata una fazione all'interno di Cosa nostra formatasi negli anni settanta, così chiamata perché i suoi leader più importanti provenivano dalla famiglia di Corleone: Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella.

Vedere Antonino Madonia e Clan dei Corleonesi

Commissione provinciale

La Commissione provinciale (spesso detta semplicemente Commissione e ribattezzata dagli organi di stampa anche come CupolaCon questo termine la stampa indica generalmente i vertici di un'organizzazione mafiosa.) è un organo direttivo che riunisce i leader dell'organizzazione mafiosa denominata Cosa nostra nella provincia di Palermo.

Vedere Antonino Madonia e Commissione provinciale

Francesco Madonia

Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, Madonia venne affiliato in Cosa Nostra dopo la Strage di Viale Lazio, dove venne ucciso il boss Michele Cavataio detto Il Cobra, per aver dato rifugio ai killers.

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Giovanni Brusca

Capo del mandamento di San Giuseppe Jato ed esponente di spicco dei Corleonesi, è stato condannato per oltre un centinaio di omicidi, tra cui quello tristemente celebre di Giuseppe Di Matteo (figlio del pentito Santino Di Matteo), strangolato e sciolto nell'acido quando aveva 15 anni, e per la strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, nella quale Brusca ricoprì un ruolo fondamentale, in quanto fu l'uomo che materialmente spinse il tasto del radiocomando a distanza che fece esplodere il tritolo piazzato in un canale di scolo sotto l'autostrada.

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Giovanni Motisi

È attualmente inserito in cima alla lista dei latitanti di massima pericolosità.

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Giuseppe Calò

Nato e cresciuto a Palermo, è nipote di Paolo Calò, storico portiere del Palermo Calcio (accusato da Tommaso Buscetta di essere anche lui mafioso).

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Giuseppe Farinella

Per molti anni Giuseppe "Don Peppino" Farinella fu capo incontrastato della zona. In seguito divenne capo del mandamento di San Mauro Castelverde (o delle Madonie), esso è uno dei più vasti mandamenti, e va da Gangi fino in provincia di Messina.

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Giuseppe Giacomo Gambino

Inizialmente Gambino era capo della famiglia di San Lorenzo, che faceva parte del mandamento guidato da Rosario Riccobono. Negli anni settanta Gambino si legò particolarmente a Totò Riina (dal quale divenne inseparabile) e questo gli garantì una rapida ascesa.

Vedere Antonino Madonia e Giuseppe Giacomo Gambino

Giuseppe Greco (mafioso)

Giuseppe Greco nacque nel 1952 a Ciaculli, una frazione-borgata di Palermo. Nonostante il nome, non aveva nessuna parentela con il boss di Ciaculli Salvatore "Cicchiteddu" Greco e il boss di Croceverde-Giardini Michele Greco.

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Giuseppe Inzerillo

L'11 maggio 1981 il padre di Giuseppe, Salvatore "Totuccio" Inzerillo a bordo di un'Alfetta, andò a trovare la sua amante in via Brunelleschi a Palermo.

Vedere Antonino Madonia e Giuseppe Inzerillo

Giuseppe Lucchese

È ritenuto da alcuni collaboratori di giustizia il killer che materialmente uccise Giuseppe Greco Scarpuzzedda, suo migliore amico e capo da non confondere con Lucchese Micciche Giuseppe (Palermo 25 aprile 1966) mafioso italiano e altro killer di Cosa nostra.

Vedere Antonino Madonia e Giuseppe Lucchese

Giuseppe Madonia

Secondogenito del boss di Cosa Nostra Francesco Madonia, capo storico del mandamento di Resuttana, morto in carcere a Napoli nel 2007 ed uno dei maggiori alleati dei Corleonesi.

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Il capo dei capi

Il capo dei capi è una miniserie televisiva italiana composta da sei puntate, andata in onda in prima visione su Canale 5 nel 2007. Prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi per RTI, la fiction è basata su un soggetto liberamente adattato dall'omonimo libro-inchiesta dei giornalisti Giuseppe D'Avanzo e Attilio Bolzoni, pubblicato da Mondadori nel 1993.

Vedere Antonino Madonia e Il capo dei capi

Luigi Savina

Dal 15 febbraio 2016 al 1 giugno 2019 è stato Vice capo vicario della polizia di Stato. Da giugno 2019 è coordinatore della Struttura di missione per la riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza.

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Madonia

* Antonino "Nino" Madonia – mafioso italiano.

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Nati il 14 settembre

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Nati nel 1952/Settembre

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Nenè Geraci

Antonino Geraci, detto Nenè (Partinico, 2 gennaio 1917 – Partinico, 6 febbraio 2007), è stato un mafioso italiano. Soprannominato anche il vecchio, era il boss storico della mafia di Partinico, nella provincia di Palermo.

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Ninni Cassarà

Nato il 7 maggio 1947, fu Commissario della Polizia di Stato nella questura di Reggio Calabria e poi a Trapani, dove ebbe modo di conoscere Giovanni Falcone.

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Omicidio di Piersanti Mattarella

Lomicidio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana, venne commesso domenica 6 gennaio 1980 a Palermo. Mentre si recava a messa con la moglie Irma Chiazzese, la figlia Maria e la suocera Franca, il presidente siciliano fu freddato da un sicario di Cosa nostra.

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Persone di nome Antonino

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Pio La Torre

Era segretario regionale del Partito Comunista Italiano. Sulla base di una proposta di legge da lui presentata, venne promulgata la legge 13 settembre 1982, n. 646 (detta "Rognoni-La Torre"), che introdusse nel codice penale l'art.

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Rocco Chinnici

Il suo nome è legato all'idea dell'istituzione del "pool antimafia", che diede una svolta decisiva nella lotta contro Cosa nostra, ambito in cui viene considerato una delle personalità più importanti, insieme con i colleghi e amici Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

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Rosario Di Salvo

Rosario Di Salvo nasce a Bari il 16 agosto del 1946, trasferitosi a Palermo sposa nel 1970 Rosa Casanova. Subito dopo le nozze emigra con la moglie in Germania, ma le difficoltà costringono i due a tornare in Sicilia dopo neppure un anno.

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Rosario Riccobono

Soprannominato "Il terrorista", fu un potente boss della mafia siciliana, figura di rilievo a Partanna-Mondello.

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Salvatore Inzerillo

Salvatore Inzerillo era cugino del facoltoso costruttore edile Rosario Spatola e dei boss John e Carlo Gambino, quest'ultimo capo dell'omonima Famiglia di Brooklyn fino al 1976.

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Sebastiano Bosio

Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Palermo, successivamente seguì diversi corsi di specializzazione in Francia ed ebbe modo di conoscere Michael E. DeBakey, con cui rimase in contatto.

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Seconda guerra di mafia

La seconda guerra di mafia fu un conflitto interno a Cosa nostra svoltosi in Sicilia tra il 1981 e il 1984, che vide l'affermarsi del Clan dei Corleonesi come fazione egemone.

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Storia di Cosa nostra

La storia di Cosa nostra è l'insieme degli eventi storici che hanno determinato la nascita e lo sviluppo di quest'organizzazione criminale di stampo mafioso radicata in Sicilia e considerata una delle più potenti in Italia.

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Strage della circonvallazione

La strage della circonvallazione fu un attentato mafioso messo in atto il 16 giugno 1982 sulla circonvallazione di Palermo nel tratto denominato via Ugo La Malfa.

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Strage di Capaci

La strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci (sul territorio di Isola delle Femmine) con una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d'ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone.

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Strage di Pizzolungo

Con la strage di Pizzolungo si intende l'attentato dinamitardo compiuto a Pizzolungo, nel trapanese, con cui Cosa nostra intendeva uccidere il magistrato italiano Carlo Palermo, ma che invece provocò la morte di una donna, Barbara Rizzo e dei suoi due figli gemelli, Giuseppe e Salvatore.

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Strage di via Carini

La strage di via Carini fu un'azione mafiosa in cui, il 3 settembre 1982 nella palermitana via Isidoro Carini, morirono il prefetto di Palermo e generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo.

Vedere Antonino Madonia e Strage di via Carini

Strage di via Pipitone

La strage di via Pipitone Federico fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 29 luglio 1983 a Palermo. L'attentato avvenne nel centro della città, in via Giuseppe Pipitone Federico all'altezza del civico 59, presso l'abitazione di Rocco Chinnici, magistrato fondatore del pool antimafia.

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Terza Posizione (movimento politico)

Terza Posizione è stato un movimento dichiaratamente trasversale e di terza posizione ma di fatto di matrice neofascista eversiva italiano fondato a Roma, nel 1978, da Giuseppe Dimitri, Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi e rimasto attivo fino al 1982.

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Totò Riina

Appartenente all'organizzazione malavitosa Cosa nostra, di cui è stato il capo assoluto dal 1982 fino al suo arresto avvenuto il 15 gennaio 1993 (ma si ritiene lo sia stato fino alla morte, mentre dopo il suo arresto divenne reggente Bernardo Provenzano), è generalmente ritenuto il più potente, pericoloso e sanguinario mafioso di sempre, venendo etichettato come il capo dei capi e con i soprannomi u curtu (il basso), per via della sua bassa statura e la belva, per indicare la sua brutalità sanguinaria.

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Vito Roberto Palazzolo

Si ritiene sia un membro della mafia siciliana, anche se lui nega qualsiasi connessione. Viene considerato il cassiere di Cosa nostra, esperto riciclatore di denaro, molto vicino ai principali narcotrafficanti italo-americani nonché tesoriere di Bernardo Provenzano e Totò Riina.

Vedere Antonino Madonia e Vito Roberto Palazzolo

Vittime di Cosa nostra in Italia

Le vittime di Cosa nostra in Italia, accertate fino ai primi anni sessanta del '900, risultano essere circa 519, che superano il valore di se compresi anche gli stessi mafiosi uccisi.

Vedere Antonino Madonia e Vittime di Cosa nostra in Italia

Conosciuto come Nino Madonia.