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Giorgio Manin

Indice Giorgio Manin

Figlio di Daniele Manin e di Teresa Perissinotti, fu da sempre attratto dalle scienze e dalle scoperte tecnologiche; gli interessavano gli studi scientifici sull'elettricità e sul magnetismo, ma nel 1848 fu costretto a subire le vicissitudini del padre.

Indice

  1. 19 relazioni: Achille Argentino, Benedetto Cairoli, Daniele Manin, Davide Cesare Uziel, Francesco Raffaele Curzio, Francesco Stocco, Giacomo Tofano, Giovanni Acerbi, Giuseppe Dezza, I Mille, Medaglia commemorativa dei Mille di Marsala, Morti il 15 ottobre, Morti nel 1882, Nati il 10 maggio, Nati nel 1831, Partenza della spedizione dei Mille da Quarto, Persone di nome Giorgio, Sosta dei Mille a Talamone, Vincenzo Giordano Orsini.

Achille Argentino

Fervente patriota negli anni 1848 e 1849 fu incarcerato, riparò in esilio, e partecipò con Giuseppe Garibaldi alla spedizione dei Mille.

Vedere Giorgio Manin e Achille Argentino

Benedetto Cairoli

Fu garibaldino, rifugiato politico e cospiratore anti-austriaco, deputato al Parlamento, Presidente del Consiglio dei ministri italiano nei periodi 24 marzo 1878 - 19 dicembre 1878 e 14 luglio 1879 - 29 maggio 1881.

Vedere Giorgio Manin e Benedetto Cairoli

Daniele Manin

Nacque Daniele Fonseca, terzogenito dell'avvocato Pietro Antonio Fonseca (1762-1829) (alcuni storici ritengono che il cognome della famiglia fosse Medina) e Anna Maria Bellotto.

Vedere Giorgio Manin e Daniele Manin

Davide Cesare Uziel

Il veneziano Davide Cesare Uziel era figlio del commerciante ebreo Angelo Uziel. Partì per Quarto con il cugino Enrico Uziel. Nella Campagna dei Mille ricoprì la carica di capitano di fanteria.

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Francesco Raffaele Curzio

Francesco Raffaele Curzio nacque a Turi dall'avv. Francesco Curzio e dalla madre Celeste Giannini, entrambi di Acquaviva delle fonti, paese dove crebbe.

Vedere Giorgio Manin e Francesco Raffaele Curzio

Francesco Stocco

Nacque, durante il regno di Giuseppe Bonaparte, ad Adami di Decollatura da famiglia aristocratica e filoborbonica, e venne tenuto a battesimo dal futuro re Francesco I delle Due Sicilie a Messina.

Vedere Giorgio Manin e Francesco Stocco

Giacomo Tofano

Era figlio del barone Francesco Tofano - feudatario di Airola che perse i propri beni aver parteggiato per la Repubblica Napoletana nel 1799 - e di Marianna De Marco.

Vedere Giorgio Manin e Giacomo Tofano

Giovanni Acerbi

Nacque a Castel Goffredo da Giovanni Battista e Domenica Moneta. Nipote dell'esploratore Giuseppe Acerbi, svolse fin dalla giovinezza un'intensa attività cospirativa.

Vedere Giorgio Manin e Giovanni Acerbi

Giuseppe Dezza

Volontario appena diciottenne nelle Cinque giornate di Milano, sottotenente nei Cacciatori delle Alpi, colonnello dei I Mille e del Regio Esercito, dove arrivò al grado di tenente generale.

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I Mille

I Mille sono la più nota delle formazioni garibaldine della campagna nell'Italia meridionale comandata da Giuseppe Garibaldi, durante la Spedizione dei Mille.

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Medaglia commemorativa dei Mille di Marsala

La medaglia commemorativa dei Mille di Marsala fu concessa dal Municipio di Palermo e confermata dal Regno d'Italia, ai garibaldini che parteciparono con Giuseppe Garibaldi allo sbarco a Marsala per la liberazione dell'Italia meridionale.

Vedere Giorgio Manin e Medaglia commemorativa dei Mille di Marsala

Morti il 15 ottobre

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Morti nel 1882

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Nati il 10 maggio

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Nati nel 1831

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Partenza della spedizione dei Mille da Quarto

Nella notte fra il 5 e 6 maggio 1860, sotto il comando di Nino Bixio, un gruppo di garibaldini si impadronì del Piemonte e del Lombardo esimulando, come da accordi con Fauché, il furto (anche con la connivenza delle autorità piemontesi)salpò dallo scoglio di Quarto verso la Sicilia, dando inizio alla spedizione dei Mille.

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Persone di nome Giorgio

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Sosta dei Mille a Talamone

La sosta dei Mille a Talamone fu lo scalo che i mille fecero presso la località della Toscana durante la spedizione verso il Regno delle due Sicilie.

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Vincenzo Giordano Orsini

Allievo della Scuola Militare Nunziatella, nel 1837 ne uscì come alfiere. Ufficiale dell'artiglieria dell'esercito delle Due Sicilie, si affiliò alla “Giovine Italia” di Mazzini, partecipando ai moti siciliani del 1848 contro i Borbone, dimettendosi dall'esercito borbonico e ricevendo l'incarico di colonnello d'artiglieria del governo provvisorio.

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