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Giù il sipario

Indice Giù il sipario

Giù il sipario è un film del 1940 diretto da Raffaello Matarazzo.

Indice

  1. 18 relazioni: Alessandro De Stefani, Alexandre Derevitsky, Andrea Checchi, Aristide Garbini, Armando Migliari, Cinema dei telefoni bianchi, Claudio Ermelli, Emilio Petacci, Giacomo Almirante, Giulio Panicali, Lia Orlandini, Lilia Silvi, Lola Braccini, Maria de Matteis, Piero Filippone, Raffaello Matarazzo, Rosetta Tofano, Sergio Tofano.

Alessandro De Stefani

Laureato in giurisprudenza, non praticò mai l'attività forense, e si dedicò al giornalismo collaborando nel corso degli anni con diverse testate, in particolare con le riviste Comœdia e Il dramma.

Vedere Giù il sipario e Alessandro De Stefani

Alexandre Derevitsky

Di origine polacca, scrisse le musiche per diverse canzoni insieme al paroliere Luciano Luigi Martelli, tra le quali la più famosa fu Venezia, la luna...

Vedere Giù il sipario e Alexandre Derevitsky

Andrea Checchi

Nato a Firenze, si trasferì giovanissimo a Roma per frequentare il Centro sperimentale di cinematografia. Figlio del pittore fiorentino Arturo Checchi, fu pittore a sua volta, esponendo le sue opere in diverse mostre personali.

Vedere Giù il sipario e Andrea Checchi

Aristide Garbini

Giovanissimo inizia a calcare i tavoli dei palcoscenici in compagnie filodrammatiche, per entrare con Gastone Monaldi nel teatro dialettale romano, dove interpreta sia drammoni a fosche tinte, che farse.

Vedere Giù il sipario e Aristide Garbini

Armando Migliari

In teatro esordì nel 1908 come attor giovane brillante nella compagnia di Amedeo Chiantoni, successivamente recita con Armando Falconi, Anna Fontana e Aristide Baghetti, negli anni '20 si unisce con Dora Menichelli che sposerà poco dopo.

Vedere Giù il sipario e Armando Migliari

Cinema dei telefoni bianchi

Il cinema dei telefoni bianchi è un sottogenere cinematografico della commedia in voga in Italia tra il 1936 e il 1943. Il nome deriva dalla presenza di telefoni di colore bianco nelle sequenze dei primi film prodotti in questo periodo, sintomatica di benessere sociale: uno status symbol atto a marcare la differenza dai telefoni "popolari" in bachelite, più economici e dunque maggiormente diffusi, che invece erano di colore nero.

Vedere Giù il sipario e Cinema dei telefoni bianchi

Claudio Ermelli

Nato a Torino, da una famiglia di origine ebraica, segue all'inizio le orme del padre medico, iscrivendosi alla facoltà di Medicina e Chirurgia, ma successivamente interrompe gli studi per seguire la sua vera passione: la recitazione.

Vedere Giù il sipario e Claudio Ermelli

Emilio Petacci

Fu uno dei caratteristi più presenti nel cinema italiano degli anni quaranta, ma iniziò la carriera artistica sul palcoscenico nel 1909 al Teatro Stabile della sua città natale, per passare in seguito in compagnie primarie accanto a Ermete Zacconi ed Emma Gramatica.

Vedere Giù il sipario e Emilio Petacci

Giacomo Almirante

Figlio d'arte - il padre era l'attore teatrale Nunzio - esordì bambino sulle scene accanto ai fratelli Ernesto, Luigi e Mario, quest'ultimo successivamente regista, nonché padre dell'esponente del MSI Giorgio Almirante.

Vedere Giù il sipario e Giacomo Almirante

Giulio Panicali

Di origini napoletane, era figlio del colonnello dei bersaglieri Oscar Panicali e di Lidia Gazzeri. Nel 1934 debuttò al cinema con Tenebre di Guido Brignone e, tra gli anni trenta e quaranta, interpretò altri pochi film come attore.

Vedere Giù il sipario e Giulio Panicali

Lia Orlandini

Esordì nel 1913 a soli 17 anni nell'edizione muta di Quo vadis? diretta da Enrico Guazzoni; in seguito passò al teatro e dopo l'avvento del sonoro si dedicò prevalentemente al cinema, in cui però comparve molto poco, al doppiaggio ed all'attività radiofonica.

Vedere Giù il sipario e Lia Orlandini

Lilia Silvi

Dopo aver frequentato la scuola di ballo dell'Opera di Roma, la sua prima apparizione cinematografica (da adolescente con lo pseudonimo di Alice D'Artena) è del 1935 con il film Il cantico della terra (noto anche come La capanna dell'amore) di Salvatore Fernando Ramponi.

Vedere Giù il sipario e Lilia Silvi

Lola Braccini

Dopo gli studi presso la Regia scuola di recitazione di Firenze, diretta da Luigi Rasi, nel 1912 inizia la sua carriera teatrale nella Compagnia stabile romana diretta da Cesare Dondini jr., per poi passare nella Falconi-Zoncada (1913-14), nella Gramatica-Carini-Gandusio-Piperno (1914-15), nella Borelli-Piperno (1915-17).

Vedere Giù il sipario e Lola Braccini

Maria de Matteis

Dopo gli studi a Firenze, giunta a Roma, si presentò a Vittorio Nino Novarese che stava preparando il film Scipione l'Africano venendo accettata come assistente costumista.

Vedere Giù il sipario e Maria de Matteis

Piero Filippone

Era nato a Napoli ma ci teneva a dire che lui era di Capri. Fu lo scenografo di ventiquattro film di Totò, ma ha lavorato anche con Roberto Rossellini (Germania anno zero, Viaggio in Italia), Eduardo De Filippo (Filumena Marturano, Napoli milionaria), e Mario Mattoli (in trentasette pellicole).

Vedere Giù il sipario e Piero Filippone

Raffaello Matarazzo

Nato a Roma da una famiglia di origini napoletane resta ben presto, con i suoi due fratelli, orfano di padre morto nella Grande GuerraAprà, Capolavori di massa in Neorealismo di appendice, cit.

Vedere Giù il sipario e Raffaello Matarazzo

Rosetta Tofano

Nata a Milano la Cavallari segue gli studi di coreografia, al Teatro alla Scala, scenografia e costume, iniziando a lavorare in teatro dove, nel 1923, incontra Sergio Tofano che sposerà poco dopo.

Vedere Giù il sipario e Rosetta Tofano

Sergio Tofano

Considerato ottimo, geniale attore del teatro e del cinema italiano, nella sua lunga carriera fece seguire all'attività di attore e regista quella di scrittore; artista poliedrico, come fumettista è il creatore del personaggio del Signor Bonaventura, pubblicato per la prima volta nel 1917 sul Corriere dei Piccoli e destinato a notevole successo, oggetto di trasposizioni teatrali e cinematografiche.

Vedere Giù il sipario e Sergio Tofano