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Ho scelto l'amore

Indice Ho scelto l'amore

Ho scelto l'amore è un film del 1952 diretto da Mario Zampi.

Indice

  1. 35 relazioni: Achille Campanile, Carlo Mazzarella, Cesco Baseggio, Dina Perbellini, Eduardo Passarelli, Elsa Vazzoler, Ettore Mattia, Gianni Rizzo, Gino Cavalieri, Giorgio Prosperi, Giulio Calì, Ignazio Leone, Kiki Urbani, L'importanza di chiamarsi Ernesto (film), Lia Di Leo, Manlio Busoni, Margherita Bagni, Mario Albertelli, Mario Chiari, Mario Zampi, Marisa Pavan, Mauro Bolognini, Michele Abruzzo, Nino Manfredi, Paolo Panelli, Pietro Sharoff, Pietro Tordi, Renato Rascel, Rodolfo Lombardi, Roman Vlad, Rossana Galli, Tina Lattanzi, Turi Vasile, Vittorio Calvino, Vittorio Veltroni.

Achille Campanile

Achille Campanile nacque a Roma da Gaetano Campanile Mancini (1868-1942), casertano, soggettista, sceneggiatore e regista di film muti e poi redattore capo del quotidiano La Tribuna, e da Clotilde Fiore, di origini toscane.

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Carlo Mazzarella

Da ragazzo si trasferì con la famiglia a Roma. Frequentò il liceo Tasso dove ebbe come compagni di scuola Vittorio Gassman, Luigi Squarzina e Luigi Silori.

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Cesco Baseggio

Iniziò molto giovane la carriera, affermandosi in particolare come interprete del teatro dialettale veneto, per il quale scrisse anche alcune commedie.

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Dina Perbellini

Nata nel piccolo paese di Caldogno agli inizi del secolo scorso, esordì sui palcoscenici appena ventenne, divenendo una delle migliori caratteriste in scena nel teatro italiano.

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Eduardo Passarelli

Nasce dall'unione tra Eduardo Scarpetta, uno dei maggiori attori e commediografi del teatro napoletano metà Ottocento e inizio Novecento, e Anna De Filippo, sorellastra di Rosa De Filippo, moglie del grande attore.

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Elsa Vazzoler

Nata a Treviso, da adolescente frequentò corsi di danza e recitazione, poi entrò, come giovane attrice, nelle prime compagnie teatrali che organizzavano spettacoli in dialetto veneto, sino alla prima scrittura importante, quella di Memo Benassi.

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Ettore Mattia

Esordisce nel 1948 recitando nel film Proibito rubare di Luigi Comencini. Tra i suoi migliori film si ricorda soprattutto La pecora nera, che gli varrà il Nastro d'argento al migliore attore non protagonista, premio che gli fu assegnato nel 1969.

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Gianni Rizzo

La sua filmografia conta una settantina di titoli; è stato interprete anche in serie televisive e lavori di prosa per la Rai.

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Gino Cavalieri

È considerato tra i migliori attori goldoniani del Novecento. Dopo aver esordito diciannovenne nella compagnia Zoncada-Masi-Capodaglio, passa quasi subito alla scena dialettale - primo attore giovane - con Vittorio Bratti.

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Giorgio Prosperi

Ha collaborato per oltre quarant'anni al quotidiano romano Il Tempo come critico teatrale.

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Giulio Calì

Anni di gavetta nel teatro dialettale e di avanspettacolo, senza riuscire a venir fuori dall'anonimato, non distruggono la volontà e l'entusiasmo di questo impertinente "romano de Roma", saporoso caratterista di grande comunicativa e vivace loquacità.

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Ignazio Leone

Ignazio Leone inizia la sua carriera come attore di teatro dialettale e di rivista, esibendosi in Sicilia molto spesso come spalla della nascente coppia comica di Franco e Ciccio.

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Kiki Urbani

Allieva delle sorelle Placida e Teresa Battaggi alla scuola di ballo del Teatro dell'Opera di Roma, vi si diploma con il massimo dei voti nell'immediato dopoguerra.

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L'importanza di chiamarsi Ernesto (film)

L'importanza di chiamarsi Ernesto (The Importance of Being Earnest) è un film del 1952 diretto da Anthony Asquith. Il film segue fedelmente la commedia L'importanza di chiamarsi Ernesto (14 febbraio 1895) di Oscar Wilde anche se non è divisa in atti, ma in scene ambientate in luoghi differenti.

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Lia Di Leo

Partecipante a Miss Italia nel 1951, apparve in numerose pellicole prodotte negli anni cinquanta. Dotata di una carismatica bellezza e di un talento mai utilizzato al meglio, lavorò in importanti film come Quo vadis (1951) di Mervyn LeRoy e Il ritorno di don Camillo (1953) di Julien Duvivier.

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Manlio Busoni

Ha esordito nel cinema come attore nel 1946, interpretando il ruolo dell'ispettore di polizia ne La primula bianca di Carlo Ludovico Bragaglia e proseguendo quest'attività fino ai primi anni settanta in film come Io, Amleto di Giorgio Simonelli (1952), Casta Diva di Carmine Gallone (1954), Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti (1954), La battaglia di El Alamein di Giorgio Ferroni (1969) ed Il delitto Matteotti di Florestano Vancini (1973).

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Margherita Bagni

Figlia degli attori Ambrogio Bagni e Ines Cristina, inizia sin da piccola a frequentare i palcoscenici per poi entrare nella Compagnia di Ermete Zacconi (suo patrigno per essere divenuto il compagno di Ines Cristina).

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Mario Albertelli

La sua principale attività era nei cinegiornali, l'esordio nel cinema è avvenuto nel 1933 con il film: Non c'è bisogno di denaro diretto da Amleto Palermi.

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Mario Chiari

Ha lavorato con Luchino Visconti nei film Ludwig e Le notti bianche, con Federico Fellini ne I vitelloni, con Vittorio De Sica nel film Miracolo a Milano e con Carmine Gallone nel film Casta Diva.

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Mario Zampi

Emigrato con la famiglia negli anni trenta in Gran Bretagna, iniziò a lavorare al montaggio a Londra per la Warner Bros. Nel 1937 fondò con Filippo Del Giudice la casa di produzione Two Cities Films, per la quale produsse due film di Anthony Asquith (French Without Tears e Freedom Radio).

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Marisa Pavan

Nata a Cagliari da Luigi ed Enrichetta Romiti, marchigiani originari di Pesaro, crebbe a Roma, con la sorella gemella Anna Maria Pierangeli, anch'ella famosa attriceLe Garzantine - Cinema, Garzanti, 2000, pag.

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Mauro Bolognini

Era fratello di Manolo Bolognini.

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Michele Abruzzo

Nato alla fine del 1904, venne dichiarato all'anagrafe soltanto il 2 gennaio del 1905Giuliano Consoli, Dopo Musco (...), "La Sicilia", Ct, 19.11.1996.

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Nino Manfredi

Tra i più importanti e apprezzati esponenti del cinema italiano, nel corso della sua lunga carriera ha alternato ruoli comici e drammatici con notevole efficacia, ottenendo numerosi riconoscimenti.

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Paolo Panelli

Ha iniziato la sua carriera teatrale dopo essersi diplomato presso l'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma e aver mosso i primi passi sul palcoscenico come attore nel teatro di rivista.

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Pietro Sharoff

Da giovane intraprese gli studi di giurisprudenza conseguendo la laurea. La passione per il teatro lo spinse però, nel 1904, ad iscriversi alla scuola di recitazione del Teatro d'Arte di Mosca: fu allievo di Mejerchol'd e aiuto regista di Stanislavskij.

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Pietro Tordi

Attivo in teatro, al cinema e in televisione, venne impiegato spesso in ruoli da caratterista sia drammatici che comici. Sue caratteristiche erano la voce, particolarmente profonda, la fluida dialettica e la capacità oratoria.

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Renato Rascel

Renato nacque a Torino il 27 aprile 1912 durante una tappa della tournée della compagnia d'arte in cui lavorano suo padre Cesare Ranucci, cantante di operetta, e sua madre Paola Massa, ballerina classica.

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Rodolfo Lombardi

Nato a Roma nel 1908, è stato uno dei pionieri della fotografia cinematografica dagli anni '30 agli anni '50, lavorando con i maggiori registi del periodo.

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Roman Vlad

Nato nell'allora Regno di Romania a Cernăuţi (odierna città ucraina di Černivci), conseguì il diploma in pianoforte nella sua città natale e si trasferì nel 1938 in Italia, prima dello scoppio della seconda Guerra Mondiale.

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Rossana Galli

Rossana Galli esordisce al cinema nel lungometraggio ''L’inafferabile'' ''12'' diretto da Mario Mattioli. Nota al pubblico per le sue apparizioni nei fotoromanzi delle riviste Sogno, La Settimana Incom illustrata, Luna Park e Cine illustrato.

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Tina Lattanzi

Figlia di Ercole Costantini e Geltrude Montori, nel 1919 si sposò con Giovanni Lattanzi, professore di liceo, dal quale prese il cognome ed ebbe due figli, Fiorella e Glauco.

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Turi Vasile

Si laurea in Lettere, poi si dedica al teatro, sia come regista, sia come autore di numerose commedie: da La procura (1941), a Arsura, Orfano, L'acqua, I fiori non si tagliano, I cugini stranieri, Anni perduti, Le notti dell'anima e La cruna dell'ago.

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Vittorio Calvino

I genitori Teofilo (piemontese di antica famiglia valdese) e Gertrud Claussen (figlia del console danese in Italia) giungono ad Alghero per amministrare le tenute dell'ammiraglio Alfred von Tirpitz, ministro della marina germanica.

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Vittorio Veltroni

Fu padre del politico Walter Veltroni.

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