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Inventiamo l'amore

Indice Inventiamo l'amore

Inventiamo l'amore è un film del 1938 diretto da Camillo Mastrocinque.

Indice

  1. 31 relazioni: Agostino Salvietti, Alexandre Derevitsky, Alfredo Varelli, Amelia Chellini, Anna Capodaglio, Bruno Corra, Camillo Mastrocinque, Carlo Enrico Rava, Cesare Zoppetti, Cinema dei telefoni bianchi, Clelia Matania, Emilio Cigoli, Eraldo Da Roma, Eugenio Cappabianca, Evi Maltagliati, Ezio Carabella, Fedele Gentile, Gianni Agus, Gino Cervi, Giuseppe Pierozzi, Guglielmo Barnabò, Lina Marengo, Massimo Serato, Massimo Terzano, Michele Galdieri, Nicola Maldacea, Otello Toso, Scalera Film, Sergio Tofano, Tomaso Smith, Vittorio Cottafavi.

Agostino Salvietti

È stato uno dei più noti attori dello storico Teatro napoletano nei primi decenni del Novecento. Nel 1936-37 fu tra i dirigenti del "Sindacato Fascista Lavoratori Operette, riviste e varietà".

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Alexandre Derevitsky

Di origine polacca, scrisse le musiche per diverse canzoni insieme al paroliere Luciano Luigi Martelli, tra le quali la più famosa fu Venezia, la luna...

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Alfredo Varelli

Esordisce giovanissimo nel cinema con il film di propaganda Vecchia guardia (1935), nel quale interpreta la parte di un giovane squadrista alla vigilia della Marcia su Roma.

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Amelia Chellini

Nata a Firenze, sorella di Vasco Creti, iniziò a recitare in una filodrammatica per passare poi a compagnie come quella di Virgilio Talli, dove rimase per un lungo periodo.

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Anna Capodaglio

Era la figlia di Domenico Gramatica, suggeritore teatrale, e della vestiarista istriana Cristina Bradil. Sorella più giovane delle attrici Irma ed Emma Gramatica, assunse il cognome del marito, l'attore Ruggero Capodaglio, fratello di Wanda.

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Bruno Corra

Figlio del conte Tullio Ginanni Corradini (che fu anche sindaco di Ravenna) e fratello di Arnaldo Ginna (i nomi Corra e Ginna vennero suggeriti da Giacomo Balla per assonanza con le parole correre e ginnastica), trascorre l'infanzia e gran parte della giovinezza nella città natale, affiancando agli studi regolari diverse letture eclettiche, interessandosi di tutto lo scibile, dalla letteratura all'arte, dalla filosofia alla teosofia.

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Camillo Mastrocinque

Attratto dal cinema sin da giovane, visse alcuni anni in Francia, dove lavorò come scenografo, per poi tornare in Italia come aiuto regista.

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Carlo Enrico Rava

Nacque il 30 settembre 1903 a Cernobbio, nella provincia di Como, da Enrica Canevari e Maurizio Rava, che sarà poi tra i fondatori del fascio di Roma e importante funzionario coloniale al servizio del regime (ricoprirà anche la carica di governatore della Somalia dal 1931 al 1935).

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Cesare Zoppetti

Figlio degli attori Angelo e Giulia Checchi, nasce a Genova durante una tournée teatrale dei genitori. Per circa quarant'anni si esibisce sui palcoscenici italiani recitando in lingua e in dialetto veneto e distinguendosi come attore sobrio, soprattutto nella compagnia di Tina Di Lorenzo diretta da Armando Falconi.

Vedere Inventiamo l'amore e Cesare Zoppetti

Cinema dei telefoni bianchi

Il cinema dei telefoni bianchi è un sottogenere cinematografico della commedia in voga in Italia tra il 1936 e il 1943. Il nome deriva dalla presenza di telefoni di colore bianco nelle sequenze dei primi film prodotti in questo periodo, sintomatica di benessere sociale: uno status symbol atto a marcare la differenza dai telefoni "popolari" in bachelite, più economici e dunque maggiormente diffusi, che invece erano di colore nero.

Vedere Inventiamo l'amore e Cinema dei telefoni bianchi

Clelia Matania

Nata a Londra ma di origini napoletane, figlia del pittore Fortunino Matania e nipote del pittore ed illustratore Edoardo Matania, ancora giovanissima cominciò a lavorare nel teatro di rivista accanto a Totò (Volumineide, 1941), e a partire dalla metà degli anni quaranta si dedicò con sempre maggiore impegno al cinema, in cui si distinse come amabile caratterista in numerose commedie, spesso al fianco di Totò (viene ricordata soprattutto nel ruolo della cameriera svampita nel celebre Totò e le donne, 1952).

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Emilio Cigoli

Discendente dell'artista rinascimentale Lodovico Cardi, detto ''il Cigoli''. Il nonno Luigi era un attore del cinema muto che recitò diverse volte al fianco di Francesca Bertini.

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Eraldo Da Roma

Gli si attribuiscono oltre 130 pellicole nel giro di trentotto anni di intensa attività.

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Eugenio Cappabianca

È conosciuto per Io uccido, tu uccidi (1965) diretto da Gianni Puccini, Correva l'anno di grazia 1870 (1972) diretto da Alfredo Giannetti e Inventiamo l'amore (1938) diretto da Camillo Mastrocinque.

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Evi Maltagliati

Debuttò sul palcoscenico appena quindicenne nella compagnia di Dina Galli. Dotata di forte temperamento drammatico, si segnalò altresì per il suo eclettismo e lavorò con i più grandi nomi del teatro: da Maria Melato a Max Reinhardt, che le affidò nel 1933 il ruolo di Titania nel suo Sogno di una notte di mezza estate con Carlo Lombardi, Cele Abba, Giovanni Cimara, Nerio Bernardi, Rina Morelli, Sarah Ferrati, Cesare Bettarini, Armando Migliari, Ruggero Lupi, Luigi Almirante, Giuseppe Pierozzi, Memo Benassi ed Eva Magni al Giardino di Boboli a Firenze.

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Ezio Carabella

Nato a Roma, dopo gli studi in composizione e direzione orchestrale e il diploma in pianoforte, inizia a comporre musiche per il teatro leggero e per diverse operette.

Vedere Inventiamo l'amore e Ezio Carabella

Fedele Gentile

È principalmente noto per i ruoli interpretati nei film Bengasi, Canal Grande e Il capitano nero. Ha utilizzato anche gli pseudonimi Roland Gray e Fidel Green.

Vedere Inventiamo l'amore e Fedele Gentile

Gianni Agus

Noto al grande pubblico come "spalla eccellente" di comici come Totò, Peppino De Filippo, Paolo Villaggio, Raimondo Vianello, Franco & Ciccio, Gianni Agus era particolarmente stimato per la voce chiara e stentorea, e per la pronta reattività della sua vis comica.

Vedere Inventiamo l'amore e Gianni Agus

Gino Cervi

Dotato di grande presenza scenica e di notevole incisività recitativa, è stato uno dei più prolifici e versatili interpreti nella storia dello spettacolo italiano, spaziando dal teatro serio a quello brillante, dal cinema alla radio e alla televisione.

Vedere Inventiamo l'amore e Gino Cervi

Giuseppe Pierozzi

Attore teatrale fin da giovanissimo, nel 1917 esordì nel cinema con il film Il fauno. All'epoca del muto recitò parti più significative nei film La tormenta (1922) e Gli ultimi giorni di Pompei (1926).

Vedere Inventiamo l'amore e Giuseppe Pierozzi

Guglielmo Barnabò

Dopo aver recitato sin da giovane in alcune filodrammatiche, debutta con Annibale Ninchi, al Teatro Greco di Siracusa, nell'estate del 1921, partecipando nella stagione teatrale alle tipiche rappresentazioni tragiche, negli anni successivi è in varie Compagnie tra cui quelle di Luigi Almirante, Alda Borelli, Sergio Tofano, Maria Melato, dove si afferma come caratterista brillante.

Vedere Inventiamo l'amore e Guglielmo Barnabò

Lina Marengo

Attrice caratterista romana, fa il suo debutto nel 1935 in un film di Carmine Gallone, ma è a partire dal 1938 e fino al 1943 che è molto attiva nel cinema italiano, partecipando ad una ventina di film, tra i quali ben quattro con Vittorio De Sica.

Vedere Inventiamo l'amore e Lina Marengo

Massimo Serato

Si formò come attore presso il Centro sperimentale di cinematografia, vincendo un concorso alla Scalera Film con Anna Magnani, sua compagna anche nella vita per alcuni anni, dalla quale ebbe un figlio, Luca, che però non riconobbe.

Vedere Inventiamo l'amore e Massimo Serato

Massimo Terzano

Ancora adolescente inizia a lavorare come apprendista al fianco di Angelo Scalenghe, operatore di talento e meccanico delle cineprese all'Ambrosio Film.

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Michele Galdieri

Figlio del poeta e drammaturgo Rocco Galdieri (e padre dell'architetto Eugenio Galdieri), operò per quarant'anni, dal 1925 al 1965, collaborando con i grandi del cinema italiano: Eduardo, Titina e Peppino De Filippo, Totò, Anna Magnani, Odoardo Spadaro, Lucy D'Albert e molti altri.

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Nicola Maldacea

Figlio di un maestro elementare originario di Cosenza, intraprese la carriera teatrale nella propria città natale debuttando giovanissimo sulle assi dei palcoscenici dei varietà e dei cafè-chantant.

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Otello Toso

Ventenne, decide di trasferirsi a Roma per intraprendere la carriera d'attore, dove ha l'opportunità di iscriversi al primo corso di recitazione del Centro sperimentale di cinematografia.

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Scalera Film

La Scalera Film è stata una società di produzione e distribuzione cinematografica italiana, attiva dal 1938 al 1950. Annunci e programmi di produzione le fanno guadagnare, fin dal 1939, il titolo di «massima casa italiana».

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Sergio Tofano

Considerato ottimo, geniale attore del teatro e del cinema italiano, nella sua lunga carriera fece seguire all'attività di attore e regista quella di scrittore; artista poliedrico, come fumettista è il creatore del personaggio del Signor Bonaventura, pubblicato per la prima volta nel 1917 sul Corriere dei Piccoli e destinato a notevole successo, oggetto di trasposizioni teatrali e cinematografiche.

Vedere Inventiamo l'amore e Sergio Tofano

Tomaso Smith

Giovanissimo, fu redattore e poi caporedattore de Il Messaggero fino al 1921. Negli anni '20 collaborò al giornale satirico Becco giallo; scrisse commedie, rappresentate con successo, per vari esponenti del teatro leggero, tra i quali Nicola Maldacea e Michele Galdieri.

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Vittorio Cottafavi

Figlio di Agnese Savio, possidente piemontese, e di Francesco, ufficiale del Regio Esercito, discendeva da una ricca e potente famiglia reggiana: il nonno paterno, da cui prese il nome, fu più volte deputato e sottosegretario e infine nominato senatore da Vittorio Emanuele III nel 1924, poco prima di morire.

Vedere Inventiamo l'amore e Vittorio Cottafavi