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Lǜbù

Indice Lǜbù

Lǜbù (律部) (T.D. vol. 22-24, 199 rotoli, sezione dal n. 1421 al n. 1506) è la sezione del Canone buddista cinese che contiene cinque vinaya delle scuole del Buddismo dei Nikāya.

Indice

  1. 11 relazioni: Brahmajālasūtra, Buddhayaśas, Buddismo cinese, Buddismo giapponese, Dàoxuān, Precetti del Bodhisattva, Saichō, Taishō Shinshū Daizōkyō, Vinaya, Yìjìng, Zhìkǎi.

Brahmajālasūtra

Il *Brahmajālasūtra (l'asterisco "*" prima del titolo in sanscrito intende indicare che tale titolo è "ricostruito" e non "attestato" in quella lingua; lett. "Sūtra delle rete di Brahmā"; cinese: 梵網經, Fànwǎng jīng; giapponese: Bonmō kyō; coreano: 범망경 Pŏmmang kyŏng; vietnamita: Phạm võng kinh) è un testo buddista mahāyāna inserito al T.D.

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Buddhayaśas

Secondo la tradizione, Buddhayaśas, nato in una famiglia di brāhmaṇa, fu un insigne maestro in patria, rinomato per la conoscenza di milioni di parole di sūtra sia hīnayāna che mahāyāna.

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Buddismo cinese

Il buddismo cinese è il frutto dell'intensa attività missionaria di importanti rappresentanti del buddismo dei Nikāya e del buddismo Mahāyāna provenienti dall'India e, soprattutto, dall'Asia Centrale in Cina e dei contributi di maestri locali, che continueranno questa tradizione o ne daranno nuove e cruciali interpretazioni.

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Buddismo giapponese

Il buddismo giapponese merita particolare attenzione nella storia della religione buddista poiché costituito in buona parte dalla continuazione o dall'evoluzione delle antiche scuole del buddismo cinese, alcune oggi estinte nel paese d'origine, introdotte nell'arcipelago nipponico in epoche diverse.

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Dàoxuān

Dàoxuān è stato uno dei monaci buddisti cinesi più versatili del periodo medievale. Maestro di vinaya ha contribuito con Xuánzàng (玄奘, 602-664) e Dàoshì (道世, ?-683) alla traduzione di diversi testi inerenti ai canoni di disciplina monastica.

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Precetti del Bodhisattva

I Precetti del Bodhisattva (sanscrito: bodhisattvasaṃvara; cinese 菩薩戒 púsàjiè; giapponese bosatsukai; coreano 보살계 bosalgye; vietnamita bồ tát giái, giới; tibetano byang-chub sems-dpa'i sdom) sono un insieme di regole del Buddismo Mahāyāna la cui osservanza è prescritta per coloro che dopo aver pronunciato il "Voto del bodhisattva" intraprendono questa via di perfezionamento spirituale.

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Saichō

Saichō nacque in una famiglia di ferventi buddisti. All'età di dodici anni i genitori lo inviarono a studiare presso il Kokubun-ji (國分寺), tempio provinciale di Ōmi (近江, oggi nella Prefettura di Shiga), sotto la direzione dell'abate Gyōhyō (行表, 722-797), un discepolo del monaco cinese Dàoxuān Lüshi (道宣律師, 702-760), fondatore della scuola giapponese Ritsu (律宗).

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Taishō Shinshū Daizōkyō

Il Taishō Shinshū Daizōkyō (大正新修大藏經, "Nuova edizione del canone buddista nell'Era Taishō") è l'edizione moderna giapponese del Canone buddista cinese, curata da Takakusu Junjirō (高楠順次郎, 1866–1945) e Watanabe Kaigyoku (渡辺海旭, 1872–1933).

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Vinaya

Il termine vinaya, sia in pāli sia in sanscrito, significa disciplina e nel Buddismo indica la raccolta scritturale delle norme di condotta seguite dai monaci (bhiksu, sanscr., bhikkhu, pāli) e dalle monache (bhiksuni, sanscr., bhikkhuni, pāli).

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Yìjìng

Nacque a Qizhou (provincia dello Shandong) nel 635, il suo nome era Zhāng Wénmíng (張文明). Prese i voti da shāmí (沙彌, sanscrito: srāmanera) all'età di sette anni quando entrò nel locale monastero, studiando sotto la guida di Shanyu (?-646) e Huizi (n.d.).

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Zhìkǎi

Nacque a Nanchang (provincia dello Jiangxi) nel 533, il suo nome secolare era Xiahou. Entrò giovanissimo nel monastero di scuola Sānlùn (三論宗), lo Xixinghuang-si (錫興皇寺), a Nanchino divenendo discepolo diretto del sesto patriarca Fǎlǎng (法朗, 507-581).

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