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Vittime della 'ndrangheta

Indice Vittime della 'ndrangheta

Le vittime della 'ndrangheta sono state 291, negli ultimi 50 anni, di cui 200 negli ultimi 25 anni. Nove volte su dieci non si sa chi sia l'assassino esclusi i casi di lupara bianca.

Indice

  1. 37 relazioni: Adolfo Cartisano, Antonino Marino, Antonino Polifroni, Antonino Scopelliti, Antonio Cordopatri, Bruno Caccia, Carmine Tripodi, Cesare Casella, Domenico Gullaci, Donald Mackay, Faida di Lamezia Terme, Francesco Borrelli, Francesco Ferlaino, Francesco Fortugno, Fratelli Vaccaro Notte, Giovanni Losardo, Giuseppe Valarioti, Lea Garofalo, Lodovico Ligato, Luigi Ioculano, Mafia in Italia, Maria Concetta Cacciola, Mario Ceretto, Mimmo Lucano, Rocco Gatto, Rosario Iozia, Rossella Casini, Salvatore Aversa, Sergio Cosmai, Stefano Ceratti, Stefano Condello, Torquato Ciriaco, Umberto Mormile, Vincenzo Caruso, Vincenzo Grasso, Vittime della camorra, Vittime di Cosa nostra in Italia.

Adolfo Cartisano

Nel 1993 venne sequestrato a scopo estorsivo dalla 'ndrangheta, ma, nonostante il pagamento di un riscatto, non venne mai liberato. Solo nel 2003, grazie a una lettera anonima, il suo cadavere viene ritrovato.

Vedere Vittime della 'ndrangheta e Adolfo Cartisano

Antonino Marino

Brigadiere dei Carabinieri, entrò nell'arma nel 1975, impegnandosi principalmente nel contrasto alla 'Ndrangheta. Prima del suo assassinio, aveva operato per anni come comandante della stazione dei carabinieri di Platì dove si impegnò tra l'altro per la soluzione del sequestro di Marco Fiora e contribuì a sventare il sequestro di Claudio Marzocco.

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Antonino Polifroni

Imprenditore edile padre di sei figli, comincia la propria attività tra gli anni sessanta e settanta del secolo scorso, lavora con appalti pubblici e privati nella Piana di Gioia Tauro ma la 'Ndrangheta vuole manifestare il suo potere e la sua violenza chiedendo il pizzo a Polifroni ma questi si rifiuta sempre e scattano minacce, soprusi, intimidazioni, telefonate minacciose, fucilate alle finestre di casa, incendi ai cantieri dell'impresa edile di Polifroni, l'imprenditore però continua a rifiutare e denuncia il tutto alle forze dell'ordine.

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Antonino Scopelliti

Entrato nella magistratura italiana a soli 24 anni, ha svolto la carriera di magistrato requirente, iniziando come Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Roma, poi presso la Procura della Repubblica di Milano.

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Antonio Cordopatri

Antonio Cordopatri era un barone calabrese originario di Oppido Mamertina (piana di Gioia Tauro), proprietario di numerosi terreni coltivati ad ulivi e agrumi nella zona di Oppido, e per tale motivo entrò nel mirino della 'Ndrangheta (in maniera più specifica nel mirino della 'ndrina Mammoliti) che per esercitare il suo predominio sul territorio e lucrare profitti imponeva l'affitto o l'acquisto, a costi irrisori e spesso dietro minacce e intimidazioni, di ettari di fondi.

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Bruno Caccia

Nacque in una famiglia con una lunga tradizione in magistratura risalente ai primi anni del XIX secolo, che ebbe il suo esponente più illustre in Giuseppe Caccia, procuratore generale della Cassazione.

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Carmine Tripodi

Di origine campana, s'arruola appena diciassettenne nell' Arma dei Carabinieri il 14 luglio 1977, frequentò il Corso presso la Scuola Carabinieri di Iglesias.

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Cesare Casella

Fu rapito a Pavia il 18 gennaio 1988 e rilasciato presso Natile di Careri, in Calabria, il 30 gennaio 1990. Per la sua liberazione fu pagato il 14 agosto del 1988 un riscatto di un miliardo di lire, ma senza esito.

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Domenico Gullaci

Domenico Gullaci, detto Mimmo, era un imprenditore, contitolare con il fratello, di una ditta di materiali per l'edilizia, sposato e padre di quattro figli.

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Donald Mackay

Preoccupato del crescente traffico di droga nella zona in cui viveva e a conoscenza di un grande campo di marijuana nei pressi di Coleambally, Mackay informò la squadra antidroga di Sydney che procedette a diversi arresti portando in carcere quattro persone di origini italiane.

Vedere Vittime della 'ndrangheta e Donald Mackay

Faida di Lamezia Terme

La faida di Lamezia Terme è una guerra di tra 'ndrine che ha preso il via a Lamezia Terme all'inizio degli anni 2000 e si trascinata fino al 2011 (anche se ci sono state sospensioni temporali della guerra nel corso degli anni).

Vedere Vittime della 'ndrangheta e Faida di Lamezia Terme

Francesco Borrelli

Nato a Papanice, una frazione di Crotone, Borrelli era un maresciallo capo dei Carabinieri in servizio presso l'8º Nucleo elicotteri di Vibo Valentia.

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Francesco Ferlaino

Francesco Ferlaino era avvocato generale della Corte d'appello di Catanzaro. Come magistrato era stato eletto al Comitato Direttivo Centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati per il gruppo di Magistratura Indipendente.

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Francesco Fortugno

Dopo la laurea in medicina nel 1975, si specializza in chirurgia generale e medicina legale, affermandosi come medico a Reggio Calabria.

Vedere Vittime della 'ndrangheta e Francesco Fortugno

Fratelli Vaccaro Notte

Costretti ad abbandonare il loro paese di Sant'Angelo Muxaro per mancanza di lavoro, nel 1979 emigrano in Germania, dove rimangono per diversi anni svolgendo l'attività di pizzaiolo.

Vedere Vittime della 'ndrangheta e Fratelli Vaccaro Notte

Giovanni Losardo

Consegue la maturità classica nel 1946 e in seguito si laurea in giurisprudenza presso l'Università di Napoli, si iscrive giovanissimo al Partito Comunista Italiano (nel 1945), fu Sindaco e Assessore del Partito Comunista Italiano al comune di Cetraro, e segretario capo della Procura della Repubblica di Paola.

Vedere Vittime della 'ndrangheta e Giovanni Losardo

Giuseppe Valarioti

Dirigente del Partito Comunista Italiano fu ucciso dalla 'Ndrangheta, e fu il primo politico vittima della mafia calabrese.

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Lea Garofalo

Testimone di giustizia sottoposta a protezione dal 2002, decise di testimoniare sulle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco.

Vedere Vittime della 'ndrangheta e Lea Garofalo

Lodovico Ligato

Giornalista della Gazzetta del Sud sin dai primi anni '60, poi assessore regionale in Calabria, viene eletto per la prima volta deputato nel giugno 1979 e rieletto nel giugno 1983, quando diviene segretario della Commissione Trasporti della Camera.

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Luigi Ioculano

È stato ucciso dalla 'ndrangheta il 25 settembre del 1998.

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Mafia in Italia

La mafia in Italia ha origini e tradizioni secolari e ha avuto un ruolo importante nella storia, prima, durante e dopo l'unità d'Italia. La nascita del fenomeno è tuttora ritenuta incerta: infatti le organizzazioni di tradizione secolare sono la 'ndrangheta, Cosa nostra, e la camorra (le prime due però diventate piuttosto note solo a partire dalla seconda metà del XIX secolo).

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Maria Concetta Cacciola

Nasce in una potente famiglia calabrese appartenente alla 'Ndrangheta, imparentata con la famiglia Bellocco attraverso lo zio Gregorio Bellocco, e la 'ndrina Pesce.

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Mario Ceretto

È stato sequestrato e ucciso dalla 'ndrangheta il 23 maggio 1975. Partigiano a quindici anni non ancora compiuti nella formazione di Giustizia e Libertà, VI Divisione G.L., nel dopoguerra prende parte a molteplici riunioni degli industriali a Torino, incontrando, tra gli altri, Adriano Olivetti, ed impegnandosi in iniziative per lo sviluppo economico del proprio territorio.

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Mimmo Lucano

Quattro volte sindaco di Riace, è divenuto celebre per il suo approccio nella gestione dei rifugiati politici e immigrati in genere, nel contesto della crisi europea dei migranti.

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Rocco Gatto

Uomo onesto e lavoratore iscritto al Partito Comunista Italiano, lavorava in un mulino a Gioiosa Ionica come garzone. Con il passare del tempo divenne il proprietario dell'attività (nel 1964) ma subito dopo giunse la 'Ndrangheta (il clan degli Ursino) con le sue richieste estorsive.

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Rosario Iozia

Entra nell'Arma dei Carabinieri nel 1980 e nel 1981 viene trasferito alla stazione dei carabinieri di Roma Salaria per poi essere nuovamente inviato in altre zone d'Italia.

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Rossella Casini

Fiorentina, figlia unica di Loredano, ex dipendente della Fiat in pensione, e Clara, casalinga, viveva a Borgo la Croce con i genitori, strada che collega piazza Sant'Ambrogio a piazza Beccaria, all'estremità orientale del centro storico fiorentino.

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Salvatore Aversa

Svolse numerose indagini sulle attività delle cosche della 'ndrangheta lametina. Venne ucciso il 4 gennaio 1992 insieme alla moglie Lucia Precenzano, nella centralissima Via dei Campioni (in seguito intitolata ai coniugi) di Lamezia Terme, in un agguato eseguito dai tarantini Salvatore Chirico e Stefano Speciale, in seguito rei confessi, che sono stati ingaggiati per il delitto dalle 'ndrine di Lamezia TermeCarlo Macrì, «», Corriere della Sera, 22 febbraio 2001https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2001/11/17/Cronaca/CRIMINALITA-CALABRIA-ESTRADATO-PRESUNTO-KILLER-ISPETTORE-AVERSA_125400.php.

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Sergio Cosmai

Laureatosi in giurisprudenza presso l'Università di Bari, fu vice direttore delle carceri di Trani, Lecce e Palermo e direttore di quelle di Locri, Crotone e Cosenza.

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Stefano Ceratti

Ceratti era un medico cardiologo e svolgeva la professione a Bianco e Caraffa del Bianco. In quest'ultimo paesino si occupava anche di politica: segretario comunale DC, era stato eletto consigliere comunale e indicato quale capogruppo di minoranza.

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Stefano Condello

In servizio presso il nucleo radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Taurianova, in Calabria, era impegnato come altri nella lotta alla 'ndrangheta.

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Torquato Ciriaco

Torquato Ciriaco è stato uno dei più grossi avvocati civilisti e amministrativisti della Calabria durante gli anni ottanta, novanta, e nei primi anni duemila.

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Umberto Mormile

Educatore carcerario, dapprima in servizio a Parma (dove conobbe Armida Miserere divenuta in seguito la sua compagna) e poi nel carcere di Opera, venne assassinato in un agguato della 'ndrangheta sulla provinciale Binasco-Melegnano nei pressi di Carpiano, mentre si recava al lavoro.

Vedere Vittime della 'ndrangheta e Umberto Mormile

Vincenzo Caruso

In servizio presso il nucleo radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Taurianova, in Calabria, era impegnato come altri nella lotta alla 'ndrangheta.

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Vincenzo Grasso

Sposato, tre figli, aveva cominciato la sua attività lavorativa aprendo un'officina ad Ardore poi si trasferisce a Locri con la sua famiglia dove apre una concessionaria di automobili ma subito dopo arriva la 'Ndrangheta con le sue richieste estorsive che diventano sempre più pressanti fino a sfociare in minacce, intimidazioni e danneggiamenti.

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Vittime della camorra

Questa pagina è una lista delle vittime della camorra, dall'Ottocento fino ai tempi odierni.

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Vittime di Cosa nostra in Italia

Le vittime di Cosa nostra in Italia, accertate fino ai primi anni sessanta del '900, risultano essere circa 519, che superano il valore di se compresi anche gli stessi mafiosi uccisi.

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Conosciuto come Vittime di 'Ndrangheta.