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6 relazioni: De tranquillitate animi, Desipere in loco, Locuzioni latine, Lucio Anneo Seneca, Menandro, Semel in anno licet insanire.
De tranquillitate animi
Il De tranquillitate animi è il nono libro dei Dialoghi di Lucio Anneo Seneca. In questo libro, l'amico Anneo Sereno chiede rimedi per un animo inquieto, perciò Seneca invita l'uomo a dedicarsi alle amicizie e al bene comune.
Vedere Aliquando et insanire iucundum est e De tranquillitate animi
Desipere in loco
La locuzione latina Desipere in loco, tradotta letteralmente, significa dimenticare la saggezza nel tempo opportuno. (Orazio, Odi, IV, 12, 28) Il poeta qui consiglia Virgilio a mescolare alla sapienza un grano di pazzia.
Vedere Aliquando et insanire iucundum est e Desipere in loco
Locuzioni latine
Elenco delle locuzioni latine, molte delle quali in uso presso gli antichi Romani.
Vedere Aliquando et insanire iucundum est e Locuzioni latine
Lucio Anneo Seneca
Noto anche come Seneca il Giovane (per distinguerlo dal padre, Seneca il Vecchio) o semplicemente come Seneca, fu tra i massimi esponenti dello stoicismo eclettico di età imperiale ("nuova Stoà").
Vedere Aliquando et insanire iucundum est e Lucio Anneo Seneca
Menandro
Menandro, figlio di Diopite e di Egestrata, sarebbe stato allievo di Teofrasto e compagno di efebia di Epicuro. Probabilmente proprio tramite loro, Menandro entrò in contatto con Demetrio Falereo, consolidando con lui un'amicizia che, secondo le fonti, gli procurò qualche problema politico dopo che Demetrio Poliorcete lo ebbe rovesciato nel 307.
Vedere Aliquando et insanire iucundum est e Menandro
Semel in anno licet insanire
La locuzione latina Semel in anno licet insanire, tradotta letteralmente, significa una volta all'anno è lecito impazzire ("uscire da se stessi").
Vedere Aliquando et insanire iucundum est e Semel in anno licet insanire