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28 relazioni: Aborto, Adulterio, Carlo Alberto di Savoia, Codice leopoldino, Codice penale, Codice penale italiano del 1889, Codice penale toscano del 1853, Contravvenzione, Crimine, Delitto, Gioacchino Murat, Governo provvisorio della Toscana, Granducato di Toscana, Legge ordinaria, Leggi e costituzioni di Sua Maestà, Louis-Michel le Peletier de Saint-Fargeau, Pena di morte, Proclamazione del Regno d'Italia, Regno d'Italia, Regno delle Due Sicilie, Regno di Sardegna, Sardegna, Sinistra storica, Suicidio, Urbano Rattazzi, VI legislatura del Regno di Sardegna, Violenza sessuale, Vittorio Emanuele II di Savoia.
Aborto
Laborto (dal latino abortus, derivato di aboriri, «perire», composto di ab, «via da», e oriri, «nascere») è l'interruzione della gravidanza prima della ventesima o ventiduesima settimana (cioè nel periodo in cui il feto non è capace di vita extrauterina), con conseguente espulsione del feto o dell'embrione dall'utero; può avvenire spontaneamente, o essere procurato.
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Adulterio
L'adulterio (dal latino adulterare, corrompere) è una relazione sentimentale o sessuale fra due persone delle quali almeno una già coniugata con un'altra persona, consistendo quindi in una violazione della fedeltà coniugale.
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Carlo Alberto di Savoia
Durante il periodo napoleonico visse in Francia dove acquisì un'educazione liberale. Come principe di Carignano nel 1821 diede e poi ritirò l'appoggio ai congiurati che volevano imporre la costituzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele I. Divenne conservatore e partecipò alla spedizione legittimista contro i liberali spagnoli del 1823.
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Codice leopoldino
Il Codice leopoldino, presto conosciuto come "Legge leopoldina" o semplicemente "Leopoldina", indica una riforma del diritto penale del Granducato di Toscana emanata il 30 novembre 1786 dal granduca Pietro Leopoldo d'Asburgo.
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Codice penale
Un codice penale è una raccolta contenente i principî fondamentali su cui si fonda il sistema legislativo penale di una particolare giurisdizione.
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Codice penale italiano del 1889
Il codice penale italiano del 1889 (comunemente detto Codice Zanardelli dal nome di Giuseppe Zanardelli, allora ministro di Grazia e Giustizia che ne promosse l'approvazione) è un codice penale che fu in vigore nel Regno d'Italia dal 1890 al 1930.
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Codice penale toscano del 1853
Il codice penale toscano del 1853 fu il codice penale del Granducato di Toscana promulgato dal granduca Leopoldo II di Toscana nel 1853, e vigore anche dopo l'unità d'Italia, fino a quando non fu sostituito dal codice penale italiano del 1889.
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Contravvenzione
La contravvenzione, nel diritto penale di vari ordinamenti di civil law, è un reato appartenente alla categoria di minore gravità, tra le due o tre nelle quali si dividono i reati.
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Crimine
Il crimine (dal latino crimen, 'decisione giudiziaria', poi 'accusa' e, infine, 'reato'; derivato dal verbo cernĕre, 'distinguere, decidere'), nel diritto penale di vari ordinamenti di civil law, è un reato appartenente alla categoria di maggiore gravità, tra le due o tre nelle quali si dividono i reati.
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Delitto
Il delitto (dal latino delictum, participio passato del verbo delinquĕre, 'venire meno ', composto dal prefisso de- e da linquĕre, 'tralasciare') è, nel diritto, un particolare tipo di illecito.
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Gioacchino Murat
Era l'ultimo degli undici figli di una coppia di locandieri, Pierre Murat Jordy e sua moglie Jeanne Loubières. Essi gestivano beni del comune e benefici ecclesiastici della priorìa di La Bastide-Fortunière (dal 1763) e del priorato di Anglars (dal 1770).
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Governo provvisorio della Toscana
Governo provvisorio della Toscana fu la denominazione di due amministrazioni transitorie belliche della regione Toscana. La prima si installò durante le guerre rivoluzionarie francesi nel 1799, prima di essere spazzata via dalla restaurazione del governo legittimo da parte delle armate tedesche.
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Granducato di Toscana
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con una bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della Repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo.
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Legge ordinaria
La legge ordinaria è una legge approvata da un'assemblea legislativa all'esito di una procedura non aggravata (ordinaria) e che, per tale ragione, si distingue dalle leggi costituzionali e, in certi ordinamenti, dalle leggi organiche.
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Leggi e costituzioni di Sua Maestà
Le Leggi e costituzioni di Sua Maestà (note anche come Regie Costituzioni o Costituzioni piemontesi) sono una raccolta giuridica emanata nel 1723 e ripubblicata nel 1729, nella quale il re di Sardegna Vittorio Amedeo II racchiuse un organico corpo di leggi proprie e dei suoi predecessori.
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Louis-Michel le Peletier de Saint-Fargeau
Deputato a partire dal 1789, membro della Convenzione nazionale dal 1792 come montagnardo indipendente, e presidente dell'Assemblea Nazionale tra il 21 giugno e il 5 luglio 1790, svolse un ruolo significativo negli eventi legati alla Rivoluzione francese, e fu il padre del codice penale francese del 1791; fu assassinato nel 1793 da un monarchico per aver votato la condanna a morte di Luigi XVI, eseguita il giorno seguente.
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Pena di morte
La pena di morte (detta anche pena capitale, esecuzione capitale e condanna a morte) è una sanzione penale la cui esecuzione consiste nel togliere la vita alla persona condannata.
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Proclamazione del Regno d'Italia
La proclamazione del Regno d'Italia fu l'atto che sancì formalmente la nascita dello Stato italiano unitario, istituendo il Regno d'Italia. Avvenne con la promulgazione della legge 17 marzo 1861, n. 4671, con la quale Vittorio Emanuele II, già monarca del Regno di Sardegna sabaudo, assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia.
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Regno d'Italia
Regno d'Italia è una denominazione applicata a più regni la cui sovranità territoriale riguardò, in periodi diversi, una parte ragguardevole o la totalità della regione geografica italiana.
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Regno delle Due Sicilie
Il Regno delle Due Sicilie fu una monarchia assoluta che governò l'Italia meridionale e la Sicilia tra il 1816 e il 1861, ovvero dalla Restaurazione all'Unità d'Italia.
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Regno di Sardegna
Il Regno di Sardegna fu un'entità statuale dell'Europa meridionale che esistette tra il 1297 e il 1861, quando cambiò formalmente denominazione in Regno d'Italia.
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Sardegna
La Sardegna (AFI:; Sardìgna o Sardìnnia in sardo), la cui denominazione ufficiale bilingue è Regione Autonoma della Sardegna / Regione Autònoma de Sardigna, è una regione italiana a statuto speciale di abitanti con capoluogo Cagliari.
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Sinistra storica
La Sinistra, detta in seguito storica per distinguerla dai partiti e movimenti di sinistra che si sarebbero affermati nel corso del XX secolo, è stata uno schieramento politico dell'Italia post-risorgimentale.
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Suicidio
Con suicidio (dal latino sui caedere, "uccidere se stessi") si intende l'atto con il quale una persona si procura deliberatamente la morte. Il suicidio è il gesto autolesionistico più estremo, tipico in condizioni di grave disagio o malessere psichico, in particolare in persone affette da grave depressione e/o disturbi mentali di tipo psicotico.
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Urbano Rattazzi
Esponente di spicco e successivamente capo dell'ala democratica (Sinistra storica) del Parlamento Subalpino e, successivamente, italiano, ricoprì numerosi incarichi ministeriali tra il 1848 e il 1849 nel Governo Casati, nel Governo Gioberti e nel Governo Chiodo.
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VI legislatura del Regno di Sardegna
La VI legislatura del Regno di Sardegna ebbe inizio il 14 dicembre 1857 e si concluse il 21 gennaio 1860.
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Violenza sessuale
La violenza sessuale è un delitto commesso da chi usa in modo illecito la propria forza, la propria autorità o un mezzo di sopraffazione costringendo con atti, prevaricazione o minaccia (esplicita o implicita) a compiere o a subire atti sessuali contro la propria volontà.
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Vittorio Emanuele II di Savoia
Dal 1849 al 1861 fu inoltre duca di Savoia, principe di Piemonte e duca di Genova. È ricordato anche con l'appellativo di Re galantuomo, perché dopo la sua ascesa al trono non ritirò lo Statuto Albertino promulgato da suo padre Carlo Alberto.
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