Indice
6 relazioni: Gheraṇḍa Saṃhitā, Haṭhayoga Pradīpikā, Hatha Yoga, Lingua sanscrita, Padmasana, Prāṇāyāma.
Gheraṇḍa Saṃhitā
Gheraṇḍa Saṃhitā, dal sanscrito significa "La raccolta di Gheranda", è un testo di Haṭha Yoga ad opera di Gheraṇḍa e del suo discepolo Chandakapali datato tra il XVI e XVII secolo.
Vedere Kapalabhati e Gheraṇḍa Saṃhitā
Haṭhayoga Pradīpikā
La Haṭhayoga Pradīpikā è un testo dello Haṭha Yoga ad opera di Svātmārāma, discepolo di Gorakhnāth (XV sec.). È uno dei principali testi dello Haṭha Yoga, insieme alla Gheraṇḍa Saṃhitā e alla Śiva Saṃhitā, ed è considerato il più antico testo di questa branca dello Yoga.
Vedere Kapalabhati e Haṭhayoga Pradīpikā
Hatha Yoga
Lo Hatha Yoga è una forma di Yoga basato su una serie di esercizi psicofisici, originati nelle scuole iniziatiche dell'India e del Tibet. Benché sviluppatosi in tempi antichissimi all'interno del subcontinente indiano, dove la religione predominante era quella induista, la pratica dello yoga non è necessariamente una pratica religiosa, né parte della sola religione induista, per questo ad oggi molto praticato anche in Occidente e varie altre aree del mondo da persone di svariate religioni e provenienze sociali ed etniche.
Vedere Kapalabhati e Hatha Yoga
Lingua sanscrita
La lingua sanscrita (anche sanscrito, da saṃskṛtam, संस्कृतम् in devanagari) è una lingua ufficiale dell'India ed è una delle lingue più antiche che appartengono alla famiglia delle lingue indoeuropee.
Vedere Kapalabhati e Lingua sanscrita
Padmasana
Padmasana, ovvero posizione del loto, è una āsana di Hatha Yoga della categoria delle "posizioni sedute". Il termine deriva dal sanscrito "padma" che significa "loto" e "āsana" che significa "posizione".
Vedere Kapalabhati e Padmasana
Prāṇāyāma
Il Pranayama (controllo ritmico del respiro) è il quarto stadio dello Yoga, secondo lo Yogasutra di Patañjali. Insieme a Pratyahara (ritiro della mente dagli oggetti dei sensi), questi due stati dello Yoga sono conosciuti come le ricerche interiori (antaranga sadhana) ed insegnano come controllare la respirazione e la mente, quale mezzo per liberare i sensi dalla schiavitù degli oggetti di desiderio.
Vedere Kapalabhati e Prāṇāyāma