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10 relazioni: Chiaia, Francesco Antonio Arpaja, Francesco D'Andrea, Gabelliere, Gaspar Roomer, Giulio Genoino (giurista), Masaniello, Maschio Angioino, Pedro Téllez-Girón, III duca di Osuna, Repubblica napoletana (1647).
Chiaia
Chiaia (o Chiaja) è un quartiere che insieme con i quartieri Posillipo e San Ferdinando forma la municipalità n. 1 del comune di Napoli. Il quartiere confina a ovest con il quartiere Fuorigrotta, a nord con Vomero, a nord-est con il quartiere Montecalvario, a est con il quartiere San Ferdinando e a ovest con Posillipo; a sud si affaccia sul golfo di Napoli.
Vedere Marco Vitale (1647) e Chiaia
Francesco Antonio Arpaja
Dimorava nel casale di Teverola vicino Aversa dove lavorava come fattore nel 1647 quando fu chiamato. Divenne l'uomo di collegamento fra il vecchio prete (Giulio Genoino) e il giovane rivoluzionario (Masaniello).
Vedere Marco Vitale (1647) e Francesco Antonio Arpaja
Francesco D'Andrea
Nato da una ricca famiglia di avvocati e giuristi di Ravello, seguì gli studi legali e si addottorò a Napoli, dove fu allievo di Giovanni Andrea Di Paolo, nel 1641.
Vedere Marco Vitale (1647) e Francesco D'Andrea
Gabelliere
Particolare di un affresco di Masaccio raffigurante un gabelliere. Il gabelliere, nell'ordinamento medievale, era un pubblico ufficiale incaricato della riscossione delle gabelle o tasse indirette.
Vedere Marco Vitale (1647) e Gabelliere
Gaspar Roomer
Accumulò una grande fortuna finanziaria nei commerci con le Fiandre. Roomer era particolarmente devoto di S. Maria Maddalena de' Pazzi a Napoli, tanto da sobbarcarsi parte delle spese del processo di canonizzazione pari a 23.530 scudi.
Vedere Marco Vitale (1647) e Gaspar Roomer
Giulio Genoino (giurista)
Attivo come agitatore politico nella Napoli spagnola già dal 1619, fu insieme a Masaniello, di cui era mentore e consigliere, l'artefice della rivolta popolare del luglio 1647.
Vedere Marco Vitale (1647) e Giulio Genoino (giurista)
Masaniello
La sollevazione di cui Masaniello si fece capofila scaturì dall'esasperazione delle classi più umili per le gabelle imposte dai governanti sugli alimenti di necessario consumo, misura questa rientrante nel più ampio ventaglio di politiche economiche della Corona degli Asburgo di Spagna atte al sostentamento delle imprese militari in seno alla logorante guerra dei trent'anni, motivo per cui, fintanto che fu in vita, la sua non si configurò mai come una rivolta espressamente antispagnola e repubblicana, come avrebbe voluto invece la prospettiva storiografica italiana dell'Ottocento che, ancora profondamente influenzata dai valori risorgimentali, vedeva in lui un patriota ribellatosi alla dominazione straniera.
Vedere Marco Vitale (1647) e Masaniello
Maschio Angioino
Castel Nuovo, o più comunemente Maschio Angioino (anche Mastio Angioino), è uno storico castello medievale e rinascimentale, nonché uno dei simboli della città di Napoli.
Vedere Marco Vitale (1647) e Maschio Angioino
Pedro Téllez-Girón, III duca di Osuna
Fu una delle personalità più importanti e controverse del regno di Filippo III di Spagna. Combatté in gioventù nelle Fiandre contro i ribelli fiamminghi e, negli anni in cui ricoprì le cariche di viceré di Sicilia (1611-1616) e viceré di Napoli (dal 21 agosto 1616 al 4 giugno 1620), elaborò e condusse operazioni militari tese a ridurre la potenza navale dell'Impero ottomano nel mar Adriatico, nel mar Ionio e nel Canale di Sicilia, oltreché a contendere alla Repubblica di Venezia il dominio dell'Adriatico.
Vedere Marco Vitale (1647) e Pedro Téllez-Girón, III duca di Osuna
Repubblica napoletana (1647)
La prima Repubblica napoletana fu una breve entità politica seicentesca, istituita a Napoli dopo la fine della rivolta popolare, animata da Masaniello e Giulio Genoino, contro il regime vicereale spagnolo.