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Tito Rosina

Indice Tito Rosina

Nei suoi studi di critica letteraria, Rosina dedicò molti approfondimenti a Gabriele D’Annunzio. I suoi studi dannunziani, affini ai lavori coevi di Mario Praz, restano a tutt’oggi un capitolo importante e imprescindibile di critica di e su D’Annunzio, il suo mondo e i rapporti tra il poeta e i maggiori intellettuali italiani a lui contemporanei.

Indice

  1. 13 relazioni: Aldo Capasso, Angelo Barile, Biblioteca universitaria di Genova, Camillo Sbarbaro, Carlo Bo, Carlo Emilio Gadda, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Eugenio Montale, Federigo Tozzi, Gabriele D'Annunzio, Mario Praz, Paolo Rodocanachi, Riccardo Bacchelli.

Aldo Capasso

Completato il ciclo scolastico secondario, si iscrisse all'Università di Genova e si laureò nel 1931 discutendo la tesi su Marcel Proust.

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Angelo Barile

Nato ad Albissola Marina in provincia di Savona, Angelo Barile compie i suoi studi a Genova, dove consegue la laurea in giurisprudenza.

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Biblioteca universitaria di Genova

La Biblioteca universitaria di Genova è il maggiore istituto bibliografico della Liguria, titolare del deposito legale; possiede oltre 600.000 unità tra volumi, opuscoli, manoscritti, incunaboli, cinquecentine, autografi, periodici.

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Camillo Sbarbaro

Vissuto sempre in Liguria, terra da lui amata, si pose all'attenzione del mondo letterario con la raccolta Pianissimo del 1914 che gli permise un'intensa collaborazione con riviste tra cui La Voce.

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Carlo Bo

Considerato il maggiore studioso ispanista e francesista del Novecento in Italia, Carlo Bo fondò la Scuola per interpreti e traduttori nel 1951 e la IULM nel 1968, che oggi hanno sede principale a Milano, e a lui è intitolata l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo".

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Carlo Emilio Gadda

Ingegnere di professione, svolse la sua attività scrivendo al tempo stesso per la rivista Solaria. Dalla nativa Milano si trasferì a Roma dove collaborò a lungo con la Rai in programmi culturali.

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Ceccardo Roccatagliata Ceccardi

È stato un precursore della poesia ligure del Novecento che va da Camillo Sbarbaro a Eugenio Montale, ma nella sua formazione s'incrociano anche residui carducciani e inquietudini decadenti che rinviano a Pascoli, a D'Annunzio e ai simbolisti francesi.

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Eugenio Montale

Tra i massimi poeti italiani del Novecento, già dalla prima raccolta Ossi di seppia (1925) fissò i termini di una poetica del negativo in cui il "male di vivere" si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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Federigo Tozzi

Per lungo tempo misconosciuto, è stato rivalutato solo molti anni dopo la sua scomparsa ed è ormai considerato uno dei più importanti narratori italiani del Novecento, oggetto di un'attenzione critica sempre crescente.

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Gabriele D'Annunzio

Soprannominato il Vate (allo stesso modo di Giosuè Carducci), cioè "poeta sacro, profeta", cantore dell'Italia umbertina, o anche "l'Immaginifico", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924.

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Mario Praz

Al suo attivo aveva più di 2600 pubblicazioni.

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Paolo Rodocanachi

Rodokanakis nacque a Genova nel 1891 da una grande famiglia benestante. La sua formazione artistica iniziò come studente di Giuseppe Pennasilico (1861-1940) nella sua città natale.

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Riccardo Bacchelli

Bacchelli nacque a Bologna il 19 aprile 1891, primo di cinque fratelli.. Il padre Giuseppe, amministratore cittadino di idee liberali, era uno stimato avvocato, mentre la madre Anna Bumiller era tedesca, originaria della Svevia; aiutò Giosuè Carducci a imparare il tedesco.

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