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Bene (filosofia) e Socrate

Scorciatoie: Differenze, Analogie, Jaccard somiglianza Coefficiente, Riferimenti.

Differenza tra Bene (filosofia) e Socrate

Bene (filosofia) vs. Socrate

In filosofia, con il termine "bene" si indica generalmente tutto ciò che agli individui appare desiderabile e tale che possa essere considerato come fine ultimo da raggiungere nella propria esistenza. Il contributo più importante che egli ha dato alla storia del pensiero filosofico consiste nel suo metodo d'indagine: il dialogo che utilizzava lo strumento critico dellelenchos (ἔλεγχος, élenchos.

Analogie tra Bene (filosofia) e Socrate

Bene (filosofia) e Socrate hanno 16 punti in comune (in Unionpedia): Aristotele, Concetto, Cristianesimo, Critica della ragion pratica, Dio, Essenza (filosofia), Etica, Immanuel Kant, Individuo, Legge, Morale, Natura, Platone, Politica, Religione, Sofistica.

Aristotele

Aristotele nacque nel 384 o 383 a.C. a Stagira, l'attuale Stavro, colonia greca situata nella parte nord-orientale della penisola calcidica della Tracia. Si dice che il padre, Nicomaco, sia vissuto presso Aminta III, re dei Macedoni, prestandogli i servigi di medico e di amico. Aristotele, come figlio del medico reale, doveva pertanto risiedere nella capitale del Regno di Macedonia, Pella (fatto che gli permetterà più avanti di essere invitato dal re Filippo a fare da precettore a suo figlio Alessandro). Fu probabilmente per questa attività di assistenza al lavoro del padre che Aristotele fu avviato alla conoscenza della fisica e della biologia, aiutandolo nelle dissezioni anatomiche. Secondo gli studiosi la biografia di Aristotele può essere suddivisa in tre parti.

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Concetto

Il concetto (o nozione, intesa come cognizione fondamentale) indica - in senso lato - un'idea astratta e generale che viene espressa in maniera definita con un procedimento che raccoglie e aggrega ("concetto" dal latino concipĕre.

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Cristianesimo

Il cristianesimo è una religione monoteista, originata dal giudaismo nel I secolo, fondata sulla rivelazione, ovvero sulla venuta e predicazione, contenuta nei Vangeli, di Gesù di Nazareth, inteso come figlio del Dio d'Israele e quindi Dio egli stesso, incarnato, morto e risorto per la salvezza dell'umanità, ovvero il Messia promesso, il Cristo.

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Critica della ragion pratica

La Critica della ragion pratica (in originale Kritik der praktischen Vernunft) è un'opera di Immanuel Kant pubblicata nel 1788; è la seconda per ordine cronologico delle tre celebri Critiche di Kant, di cui fanno parte anche la Critica della ragion pura (1781) e la Critica del Giudizio (1790). Nella Ragion pratica, il filosofo conduce l'analisi critica della ragione nel caso in cui essa sia indirizzata all'azione ed al comportamento, alla pratica per l'appunto. Lo scritto è affine ad altre due opere kantiane, la Fondazione della metafisica dei costumi (1785) e La metafisica dei costumi (1797): nella Fondazione e nella Critica Kant pone il problema della fondazione e dei principi della "critica", in una parte de La Metafisica dei costumi, dal titolo Dottrina della virtù (l'altra parte dell'opera è la Dottrina del diritto), Kant passa dalla "critica" al "sistema", ovvero espone i "doveri" e la sua etica. Come nella Ragion pura il filosofo si proponeva di mostrare non cosa l'uomo conosce, ma "come" conosce, ovvero evidenziare i principi della conoscenza umana, allo stesso modo ora si pone di fronte al problema della morale: egli non vuole definire quali precetti etici debbano essere seguiti dall'uomo, bensì "come" quest'ultimo debba comportarsi per compiere un'azione autenticamente morale, e quindi in cosa consiste realmente la morale. In questo senso l'opera è deontologica, o prescrittiva. La morale della Critica della ragion pratica vuole essere, come già chiarisce la "Prefazione" all'opera, una morale formale, vuole indicare una "formula della moralità", la forma della morale, ma non il suo contenuto (le norme morali). Le norme della moralità, i singoli doveri, non sono in contrasto con l'intento della morale kantiana nel suo complesso, ma rientrano nei compiti non della Critica della ragion pratica bensì della Dottrina della virtù della Metafisica dei costumi (1797), che contiene il sistema dei doveri che derivano dalla ragione pratica.

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Dio

Un dio (o divinità) è un essere supremo oggetto di venerazione da parte degli uomini, che credono sia dotato di poteri straordinari; nelle diverse culture religiose viene variamente denominato e significato.

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Essenza (filosofia)

Il termine essenza (tí ên eînai.), secondo la concezione aristotelica, significa «ciò per cui una certa cosa è quello che è, e non un'altra cosa».

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Etica

Letica (chiamata anche filosofia morale) è una branca della filosofia "che si occupa del costume, ossia del comportamento umano". Il termine deriva nopuntiRiferito a ἦθος il termine acquista il significato di principi che influiscono sulla collettività(trasl. êthos), cioè «carattere», «comportamento», o, meno probabilmenteL'Enciclopedia Treccani, le cui fonti si trovano di seguito a questa nota, fa derivare il sostantivo etica dall'aggettivo ἠθικός, derivato a sua volta appunto da ἦθος, non accennando al sostantivo ἔθος, da ἔθος (trasl. èthos) cioè «costume», «consuetudine», «abitudine».

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Immanuel Kant

Considerato una delle figure più importanti dell'intera storia della filosofia, fu il più significativo esponente dell'Illuminismo tedesco, anticipatore degli elementi basilari della filosofia idealistica e di gran parte di quella successiva.

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Individuo

Individuo (dal latino individuus, parola composta dal prefisso in - privativo e dividuus, «diviso») è il lemma corrispondente alla traduzione latina, fatta per la prima volta da Cicerone, del termine greco ἄτομος: (composto di ἀ- privativo e tema di τέμνω, «tagliare»).

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Legge

Bonaiuti, del Cappellone degli Spagnoli a Firenze. La legge (dal latino lex, atto normativo) è un concetto che si lega a vari campi scientifici e tecnici.

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Morale

La morale è l'insieme dei valori o principi ideali in base ai quali l'individuo e la collettività distinguono il bene dal male, e a cui scelgono liberamente di conformare o meno il proprio comportamento.

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Natura

La natura è l'universo considerato nella totalità dei fenomeni e delle forze che in esso si manifestano, da quelli del mondo fisico a quelli della vita in generale.

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Platone

Considerato uno dei personaggi più influenti della storia, insieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele, ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.

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Politica

Il termine politica viene utilizzato in riferimento all'attività e alle modalità di governo, o anche nel lessico politico alla cosiddetta attività di opposizione; può riferirsi a Stati, confederazioni e organizzazioni intergovernative, oppure a entità locali e territoriali più circoscritte, come regioni e comuni: in questi ultimi casi l'azione di governo è detta più propriamente amministrazione locale.

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Religione

La religione è un complesso di credenze, vissuti, riti che coinvolgono l'essere umano, o una comunità, nell'esperienza di ciò che viene considerato sacro, in modo speciale con la divinità, oppure è quell'insieme di contenuti, riti, rappresentazioni che, nell'insieme, entrano a far parte di un determinato culto.

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Sofistica

La sofistica (sofistikḗ téchnē) è stata una corrente filosofica sviluppatasi nell'antica Grecia, ad Atene in particolare, a partire dalla seconda metà del V secolo a.C., la quale, in polemica con la scuola eleatica e avvalendosi del metodo dialettico di Zenone di Elea, pose al centro della propria riflessione l'uomo e le problematiche relative alla morale e alla vita sociale e politica.

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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande

Confronto tra Bene (filosofia) e Socrate

Bene (filosofia) ha 76 relazioni, mentre Socrate ha 279. Come hanno in comune 16, l'indice di Jaccard è 4.51% = 16 / (76 + 279).

Riferimenti

Questo articolo mostra la relazione tra Bene (filosofia) e Socrate. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: