Analogie tra Catalogo dei dipinti della Pinacoteca capitolina e Musei Capitolini
Catalogo dei dipinti della Pinacoteca capitolina e Musei Capitolini hanno 23 punti in comune (in Unionpedia): Annibale Carracci, Battesimo di Cristo (Tiziano), Benvenuto Tisi da Garofalo, Buona ventura (Caravaggio Roma), Caravaggio, Cavalier d'Arpino, Daniele da Volterra, Diego Velázquez, Domenichino, Domenico Corvi, Dosso Dossi, Giovanni Francesco Romanelli, Giovanni Lanfranco, Giulio Romano, Guercino, Guido Reni, Mattia Preti, Peter Paul Rubens, Pietro da Cortona, Ritratto di Juan de Córdoba, San Giovanni Battista (Caravaggio Capitolino-Pamphilj), Sepoltura e gloria di santa Petronilla, Tiziano Vecellio.
Annibale Carracci
In antitesi con gli esiti ormai sterili del tardomanierismo, propose il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento, riuscendo in un'originale sintesi delle molteplici scuole del Rinascimento maturo: Raffaello, Michelangelo, Correggio, Tiziano e il Veronese sono tutti autori che ebbero notevole influsso sull'opera del Carracci.
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Battesimo di Cristo (Tiziano)
Il Battesimo di Cristo è un dipinto a olio su tavola (115x89 cm) di Tiziano, databile al 1512 circa e conservato nei Musei Capitolini di Roma.
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Benvenuto Tisi da Garofalo
Fece parte della Scuola ferrarese, lavorò infatti alla corte degli Este. Il soprannome Garofalo deriva dal nome del paese in cui forse nacque e lui stesso occasionalmente firmava i suoi quadri con un piccolo disegno di un garofano.
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Buona ventura (Caravaggio Roma)
Buona ventura è un dipinto a olio su tela realizzato tra il 1593 ed il 1594 dal Caravaggio. È conservato nella Pinacoteca Capitolina di Roma.
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Caravaggio
Formatosi a Milano e attivo per gran parte della sua vita artistica a Roma. Durante gli ultimi quattro anni della sua vita si trasferì tra Napoli, Malta e in Sicilia.
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Cavalier d'Arpino
Tipico esponente del gusto tardo manierista, il Cesari è stato molto attivo in imprese decorative a Napoli e a Roma, dove si occupò anche di formare giovani pittori poi divenuti celebri, quali Guido Reni e Caravaggio.
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Daniele da Volterra
Studiò inizialmente con gli artisti senesi, Il Sodoma e Baldassarre Peruzzi. Sembra che abbia accompagnato quest'ultimo a Roma nel 1535 e l'abbia aiutato a dipingere gli affreschi nel Palazzo Massimo alle Colonne.
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Diego Velázquez
Fu uno degli artisti più rappresentativi dell'epoca barocca e un grande ritrattista. Tra il 1629 e il 1631 trascorse un anno e mezzo in Italia con l'intento di viaggiare e studiare le opere d'arte presenti nel paese, facendovi poi ritorno nel 1649.
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Domenichino
Fervente fautore del classicismo, nei suoi dipinti, dove il disegno, appreso da Ludovico Carracci, assume un ruolo preponderante, tende a realizzare composizioni di semplicità e chiarezza narrativa, trasfigurate in un ideale di bellezza classica.
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Domenico Corvi
Giunto a Roma nel 1736, Corvi ebbe come maestro il pittore Francesco Mancini. Dopo una serie di lavori in patria e a Palestrina, Corvi cominciò ad ottenere importanti commissioni a Roma, per Palazzo Borghese, Palazzo Doria Pamphili, San Marco e il Palazzo dei Conservatori.
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Dosso Dossi
Fu il principale artista attivo alla corte ferrarese degli Este nel primo Cinquecento, l'epoca dell'Ariosto, delle cui evocazioni fantastiche fu un suggestivo interprete.
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Giovanni Francesco Romanelli
Romanelli nacque a Viterbo da Laura de Angelis e Bartolomeo Romanelli. All'età di 14 anni, si recò a Roma per studiare per diventare un artista.
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Giovanni Lanfranco
Assieme ai Carracci, Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino e al Guercino rappresenta uno dei maggiori pittori barocchi di estrazione emiliana, improntato principalmente nell'esecuzione di pale d'altare anziché di opere da destinazione privata.
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Giulio Romano
Fu un artista completo, come era normale per un artista di corte che doveva occuparsi di ogni aspetto legato alla residenza e alla vita di rappresentanza del proprio signore, dovendo anche fornire modelli grafici per arazzi, opere scultoree e oggetti in argento, coordinando collaboratori e artigiani.
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Guercino
In continuità con i Carracci, Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino e Lanfranco, è uno dei grandi pittori di scuola emiliana, nonché tra i più propositivi autori nella Roma barocca, contribuendo con le sue opere allo sviluppo di tale movimento artistico su tutto il panorama italiano.
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Guido Reni
Chiamato dai suoi contemporanei «divino Guido», è ritenuto uno dei massimi esponenti del classicismo seicentesco e tra i pittori più rappresentativi della scuola emiliana del XVII secolo assieme ai Carracci, Francesco Albani, Guercino, Domenichino e Giovanni Lanfranco, nonché tra i principali protagonisti della pittura barocca a Roma e a Bologna.
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Mattia Preti
Soprannominato anche il Cavaliere Calabrese, in quanto nato in Calabria e fatto cavaliere da papa Urbano VIII durante la sua attività nella città papale, fu attivo nella penisola italiana, in particolare a Roma e Napoli, e a Malta, dove lavorò per tutta la seconda parte della sua vita.
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Peter Paul Rubens
La sua opera, secondo Giuliano Briganti, «può considerarsi l'archetipo del "barocco"»; per Luigi Mallé, ha aperto la via al tumultuante barocco europeo, nordico e francese in particolar modo.
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Pietro da Cortona
Fu attivo prevalentemente a Roma e Firenze nel corso del Seicento, sotto la protezione di alcune delle famiglie più importanti e influenti delle due città, vedendo il succedersi dei regni di sei papi, per conto dei quali lavorò dietro commessa diretta di ben quattro di loro: dapprima al seguito dei fratelli Marcello e Giulio Cesare Sacchetti, poi della famiglia Mattei, poi dei Barberini, sotto il pontificato di Urbano VIII, grazie al quale consolidò la sua posizione di artista tra i più importanti dell'epoca, successivamente della dinastia Medici, per i quali lavorò a Firenze, poi della famiglia Pamphilj, sotto il pontificato di Innocenzo X, quindi Chigi, sotto papa Alessandro VII e infine Rospigliosi, sotto la reggenza di Clemente XI.
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Ritratto di Juan de Córdoba
Ritratto di Juan de Córdoba è un dipinto a olio su tela (67x50 cm) realizzato nel 1650 dal pittore Diego Velázquez. È conservato nei Musei Capitolini di Roma.
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San Giovanni Battista (Caravaggio Capitolino-Pamphilj)
Il San Giovanni Battista (conosciuto anche come Giovane con un montone) è un dipinto a olio del 1602 di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Esiste in due versioni praticamente identiche, di cui solo una appartenente con sicurezza alla mano del pittore lombardo, quella conservata ai Musei Capitolini; l'altra, una copia in base ai risultati di una campagna diagnostica ad hoc, è alla galleria Doria Pamphilj di Roma (dove si trovano anche Riposo durante la fuga in Egitto e la Maddalena penitente).
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Sepoltura e gloria di santa Petronilla
La Sepoltura e gloria di santa Petronilla è un dipinto olio su tela (720×423 cm) del Guercino, datato 1623 e conservato nei Musei capitolini di Roma.
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Tiziano Vecellio
Artista innovatore e poliedrico, nonché maestro, unitamente a Giorgione, del tonalismo, Tiziano fu uno dei pochi pittori italiani titolari di una vera e propria azienda, accorto imprenditore della bottega oltre che della sua personale produzione, direttamente a contatto con i potenti dell'epoca, suoi maggiori committenti.
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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
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- Analogie tra Catalogo dei dipinti della Pinacoteca capitolina e Musei Capitolini
Confronto tra Catalogo dei dipinti della Pinacoteca capitolina e Musei Capitolini
Catalogo dei dipinti della Pinacoteca capitolina ha 125 relazioni, mentre Musei Capitolini ha 549. Come hanno in comune 23, l'indice di Jaccard è 3.41% = 23 / (125 + 549).
Riferimenti
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