Analogie tra Ceramica greca e Ceramografi greci
Ceramica greca e Ceramografi greci hanno 24 punti in comune (in Unionpedia): Bucchero, Ceramica a figure nere, Ceramica bilingue, Ceramica di Gnathia, Ceramica di Hadra, Duride (ceramografo), Epitteto (ceramografo), Eufronio, Eutimide, Exekias, Lido (ceramografo), Maestro del Dipylon, Oltos, Onesimo (ceramografo), Pittore dei Niobidi, Pittore di Amasis, Pittore di Andocide, Pittore di Berlino, Pittore di Brygos, Pittore di Kleophrades, Pittore di Nesso, Pittore di Pentesilea, Polignoto di Taso, Stile delle capre selvatiche.
Bucchero
Il bùcchero è un tipo di ceramica nera e lucida, di frequente sottile e leggerissima, prodotta dagli Etruschi per realizzare vasi. La caratteristica più evidente di questa tipologia di ceramica è la colorazione completamente nera che veniva ottenuta mediante una cottura particolare.
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Ceramica a figure nere
La ceramica a figure nere è una delle tecniche che venivano impiegate per la decorazione della ceramica greca e di quella dell'Antica Roma. Benché il termine indichi propriamente la tecnica, esso viene usato, in ambiente anglosassone utilizzando le convenzionali iniziali maiuscole, anche per indicare lo stile ceramografico tipico del VI secolo a.C., che di questa tecnica si avvalse prevalentemente.
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Ceramica bilingue
I vasi bilingui sono prodotti della ceramica greca antica decorati utilizzando sia la tecnica a figure nere sia la tecnica a figure rosse. Il termine si riferisce anche al periodo di transizione in cui le figure nere gradualmente venivano sostituite dalle figure rosse come tecnica decorativa dominante, ovvero l'ultimo quarto del VI secolo a.C. e l'inizio del V. L'iniziale incertezza del mercato nell'apprezzamento della nuova tecnica può essere stata la causa della comparsa di questi vasi.
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Ceramica di Gnathia
La ceramica di Gnathia o ceramica di Egnazia è una sottoclasse della ceramica apula, che si sviluppa dalla decorazione secondaria dello stile ornato ed è datata dal 375-370 a.C. alla fine del III secolo a.C. Numerosi esemplari decorati in questa tecnica policroma rinvennero con gli scavi condotti a Egnazia nel 1848 così che il nome dell'antica città rimase a designare la classe ceramica e la tecnica che la caratterizza; benché non si conosca esattamente il centro di produzione originario si ritiene che potesse essere Taras; numerosi esemplari sono stati prodotti e trovati Paestum e in Campania; ne esiste una varietà siceliota (come quella di Lipari), che si distingue per l'uso del blu, datata all'ultimo quarto del IV secolo a.C. e al primo quarto del III.
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Ceramica di Hadra
La denominazione ceramica di Hadra indicava due distinte classi ceramiche di età ellenistica rinvenute nella necropoli di Hadra, ad ovest di Alessandria d'Egitto, costituite principalmente da hydriai, ma anche da crateri, oinochoai e coppe, utilizzate come urne cinerarie.
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Duride (ceramografo)
Gli sono attribuiti tra i 250 e 300 vasi, dei quali circa quaranta sono firmati come ceramografo e due come vasaio. La maggior parte di questi vasi sono kyliches a figure rosse, benché vi si trovino alcune forme differenti e altre tecniche pittoriche.
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Epitteto (ceramografo)
Fu allievo di Psiax e dipinse prevalentemente coppe, sia del tipo bilingue sia interamente a figure rosse, affiancando Oltos nello sviluppo della nuova tipologia decorativa che resterà in uso per più di un secolo.
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Eufronio
È ritenuto uno dei più autorevoli maestri dell'arte greca tardo arcaica e dello stile a figure rosse.
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Eutimide
Ad Eutimide John Beazley ha assegnato diciotto vasi, otto dei quali firmati, sei come pittore e due come vasaio. La tipologia delle forme decorate da Eutimide lo avvicinano a Phintias per la preferenza accordata alle anfore, piuttosto che ai crateri a calice, prediletti da Eufronio; rispetto a quest'ultimo manifesta anche una minore propensione allo studio e al dettaglio anatomico, sempre subordinato in Eutimide all'effetto generale.
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Exekias
Come ceramografo la sua attività appare confinata a un periodo ancor più breve, durante il quale operò nella realizzazione di ceramica a figure nere, in un'epoca che conobbe la massima fioritura di quella tecnica pittorica della quale è considerato da molti il maggior esponente, oltre che una delle principali figure dell'intera storia dell'arte.
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Lido (ceramografo)
Il nome fa ritenere che fosse uno straniero, o figlio di stranieri, forse originario del Vicino Oriente, o più precisamente di origine lidia.
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Maestro del Dipylon
Nella sua bottega furono prodotti alcuni dei più grandi vasi funerari, utilizzati come segnacolo per le sepolture nella necropoli del Dipylon, dal quale ha ripreso il suo nome convenzionale.
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Oltos
Fondamentale personalità della prima generazione di pittori a figure rosse e insieme ad Epitteto una delle più importanti nella decorazione delle coppe.
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Onesimo (ceramografo)
Fu principalmente un pittore di coppe a figure rosse, in gran parte create nell'officina di Eufronio il quale firma come ceramista l'unica coppa giunta sino a noi recante il nome di Onesimos, conservata al Louvre (B2).
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Pittore dei Niobidi
Allievo del Pittore di Berlino e maestro di Polignoto, gli sono stati attribuiti circa 130 esemplari, prevalentemente di grandi dimensioni e soprattutto crateri a calice e a volute.
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Pittore di Amasis
Deve il suo nome al fatto che tra i circa 90 vasi che gli sono attribuiti, otto portano la firma del vasaio Amasis; al lavoro di quest'ultimo (si tratti o meno della stessa personalità) si deve gran parte della piacevolezza di questi vasi, plasmati da un artista dotato di propria e precisa individualità.
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Pittore di Andocide
La firma di quest'ultimo in quanto vasaio ci è giunta su nove vasi, cinque dei quali decorati da uno stesso artista che potrebbe essere Andocide stesso ma che viene chiamato appunto Pittore di Andocide.
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Pittore di Berlino
È contemporaneo del Pittore di Kleophrades e come quest'ultimo predilige i vasi di grandi dimensioni: i crateri, le anfore a collo distinto o di tipo nolano, pelikai, stamnoi, oinochoai, hydriai, delicate e inconfondibili lekythoi, dipinte da lui o dai suoi seguaci.
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Pittore di Brygos
Considerato uno dei maggiori artisti della ceramica attica a figure rosse fu allievo di Onesimo e come quest'ultimo principalmente decoratore di coppe.
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Pittore di Kleophrades
Fu allievo di Eutimide e attivo presso il ceramista Cleofrade, da cui prende il nome, anche se, da un vaso scoperto da non molto tempo, sappiamo che il suo nome era Epiktetos.
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Pittore di Nesso
Prende il nome da una grande anfora funeraria, detta Anfora di Nesso (Atene, Museo archeologico nazionale 1002), sulla quale è raffigurata la lotta tra Eracle e il centauro Nesso.
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Pittore di Pentesilea
Fu attivo soprattutto nella produzione di coppe a figure rosse e di alcuni piccoli vasi a fondo bianco (skyphoi, kantharoi e pixides). John Beazley ne ha separato la personalità da quella del Pittore di Pistoxenos, un contemporaneo leggermente più anziano, con il quale condivide l'interesse per la policromia.
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Polignoto di Taso
Polignoto fu il primo pittore greco la cui personalità emerse con una certa chiarezza dalle fonti letterarie dell'antichità, presso le quali godette grande fortuna.
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Stile delle capre selvatiche
Lo stile delle capre selvatiche (Wild Goat Style) è il nome assegnato ad uno stile regionale della ceramica greca, così denominato per via dell'animale comunemente rappresentato sui prodotti appartenenti a questa classe.
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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come Ceramica greca e Ceramografi greci
- Che cosa ha in comune Ceramica greca e Ceramografi greci
- Analogie tra Ceramica greca e Ceramografi greci
Confronto tra Ceramica greca e Ceramografi greci
Ceramica greca ha 119 relazioni, mentre Ceramografi greci ha 98. Come hanno in comune 24, l'indice di Jaccard è 11.06% = 24 / (119 + 98).
Riferimenti
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