Analogie tra Chiesa ortodossa serba e Monastero di Sopoćani
Chiesa ortodossa serba e Monastero di Sopoćani hanno 8 punti in comune (in Unionpedia): Impero ottomano, Kosovo, Monastero di Sopoćani, Monastero di Studenica, Novi Pazar, Stefano Dragutin di Serbia, Stefano Nemanja, Stefano Uroš I.
Impero ottomano
LImpero ottomano o osmanico, noto anche come Impero turco (in lingua turca ottomana دَوْلَتِ عَلِيّهٔ عُثمَانِیّه, Devlet-i ʿAliyye-i ʿOsmâniyye; in turco moderno Osmanlı Devleti o Osmanlı İmparatorluğu, ufficialmente Sublime Stato ottomanoIl termine devlet, dall'arabo dawla, significava in origine "dinastia". Il transito semantico verificatosi sottolinea le dinamiche storiche che portarono al concetto di stampo occidentale di "Stato". Si veda di Bernard Lewis Il linguaggio politico dell'Islam, Roma-Bari, Laterza, 1991.).), è stato un impero transcontinentale esistito per 623 anni, dal 1299 al 1922, arrivando al suo apice a controllare buona parte dell'Europa sud-orientale, dell'Asia occidentale e del Nord Africa, e parti dell'Europa centrale e orientale. Fu uno degli imperi più vasti della storia e il più esteso del suo tempo nel XVII secolo. Venne fondato, in continuità con il sultanato selgiuchide di Rum, alla fine del XIII secolo nell'Anatolia nordoccidentale dal guerriero Osman I. Successivamente al 1354, i successori di Osman attraversarono l'Europa e, con la conquista dei Balcani, i beilicati turchi d'Anatolia vennero trasformati in un impero transcontinentale. Nel 1453 gli Ottomani misero fine all'Impero bizantino grazie alla conquista di Costantinopoli per opera di Maometto II il Conquistatore. Tra il XVI e il XVII secolo, sotto il regno di Solimano il Magnifico, l'impero giunse all'apice del suo potere, diventando un'entità multietnica, multireligiosa e multiculturale, controllando un immenso territorio, esteso dai confini meridionali del Sacro Romano Impero, fin quasi alle periferie di Vienna e della Polonia a nord, fino allo Yemen e all'Eritrea a sud; dall'Algeria a ovest fino all'Azerbaigian a est, controllando la quasi totalità dei Balcani, del Vicino Oriente e del Nordafrica. Nei secoli, ben sette guerre turco-veneziane caratterizzarono i controversi rapporti tra l'impero ottomano e la Repubblica di Venezia, partner privilegiati nei commerci ma nemici perenni per il controllo del Mediterraneo e in particolare della Grecia. Avendo Costantinopoli come capitale e un'enorme influenza sul Mediterraneo e sull'Oceano Indiano, l'impero fu una porta di scambi tra Oriente e Occidente. Anche dopo la morte di Solimano l'impero continuò a mantenere un'economia flessibile e forte per tutto il XVII e gran parte del XVIII secolo; tuttavia, il lungo periodo di pace che andò dal 1740 al 1768 comportò un certo rallentamento nello sviluppo del suo sistema militare che divenne col tempo più arretrato rispetto a quelli dei suoi rivali europei. Di conseguenza, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo gli Ottomani subirono gravi sconfitte militari che li indussero ad avviare un processo completo di riforma e modernizzazione dello Stato, noto come Tanzimat. Ciononostante l'impero andò incontro ad un lento declino, che lo condusse verso un periodo di instabilità politica, e divenne l'oggetto di sfruttamento e speculazione territoriale da parte delle Potenze europee, così come una potenza economicamente arretrata. Alleatisi con l'Impero tedesco agli inizi del XX secolo nella speranza di sfuggire all'isolamento diplomatico che aveva contribuito alle sue recenti sconfitte, gli Ottomani non riuscirono a reggere l'evolversi della geopolitica mondiale del nuovo secolo. Il primo segnale di forte cedimento del longevo impero fu dato in occasione della guerra italo-turca del 1911-12, quando il giovane Regno d'Italia sconfisse il vetusto Impero ottomano ottenendo il controllo della Tripolitania, della Cirenaica e del Dodecaneso. Fu l'inizio di una serie di eventi (guerre balcaniche) che portarono all'indebolimento e al crollo definitivo dell'impero a seguito della sconfitta nella Grande Guerra. Gli Ottomani combatterono infatti nella prima guerra mondiale dalla parte degli Imperi centrali; nonostante avessero dimostrato di poter reggere il conflitto, il dissenso interno, sfociato nella rivolta araba, compromise irrimediabilmente la situazione politica. Durante questo periodo, il governo ottomano si macchiò di un drammatico genocidio contro gli armeni, gli assiri e i greci del Ponto. La successiva sconfitta dell'impero e l'occupazione di porzioni del suo territorio da parte delle potenze alleate all'indomani della guerra provocarono la perdita dei territori mediorientali, che furono divisi tra il Regno Unito e la Francia. La riuscita guerra d'indipendenza turca contro gli alleati occupanti portò all'abolizione del sultanato ottomano e all'emergere della Repubblica di Turchia nel cuore dell'Anatolia.
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Kosovo
Il Kosovo, in italiano anche Cossovo o Kossovo (AFI: o;• • La pronuncia italiana, Còssovo,, analoga a quella serba, è variamente attestata: cfr. «La battaglia di Còssovo in cui l'impero di Serbia perì» (Giosuè Carducci); «Ti chiaman di Còssovo al piano» (Gabriele D'Annunzio).In albanese invece l'accentazione è parossitona, dal che una pronuncia moderna Cossòvo,.;; storicamente Dardania in illirico), ufficialmente Repubblica del Kosovo, è uno Stato a riconoscimento limitato dell'Europa sud-orientale.
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Monastero di Sopoćani
Il monastero di Sopoćani, dono del re Stefano Uroš I, venne costruito nella seconda metà del XIII secolo vicino alle sorgenti del fiume Raška nella regione di Ras, al centro dello stato medievale serbo.
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Monastero di Studenica
Il monastero di Studenica (in serbo: Манастир Студеница), si trova 39 chilometri a sud-ovest di Kraljevo, nella Serbia centrale. È uno dei più grandi e importanti monasteri della Chiesa ortodossa serba.
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Novi Pazar
Novi Pazar (in serbo Нови Пазар, Novi Pazar) è una municipalità del distretto di Raška in Serbia. Si trova oggi nella regione del Sangiaccato, di cui è il capoluogo, nella Serbia Centrale ai confini con il Kosovo, mentre in passato faceva parte del Sangiaccato di Novi Pazar.
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Stefano Dragutin di Serbia
Primogenito di Stefano Uroš I e di Elena d'Angiò, sposò Caterina d'Ungheria, figlia dell'erede al trono d'Ungheria Stefano in seguito al trattato di pace tra Béla IV e suo padre, dopo il fallito tentativo da parte serba di annettersi alcuni territori sotto l'amministrazione magiara.
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Stefano Nemanja
È considerato il padre della nazione serba, poiché riunì in un solo stato le diverse entità slave dei Balcani.
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Stefano Uroš I
Terzo figlio di Stefano Prvovenčani e di Anna Dandolo (figlia del Doge di Venezia Enrico Dandolo), nella primavera del 1243 fu dichiarato Re di Serbia dal Popolo che si era sollevato contro suo fratello maggiore Stefano Vladislav I. Durante il suo regno, i principali avversari della Serbia nei Balcani, in Epiro e in Bulgaria iniziarono un periodo di declino, e questo favorì la Serbia nel diventare una forte potenza locale.
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Confronto tra Chiesa ortodossa serba e Monastero di Sopoćani
Chiesa ortodossa serba ha 303 relazioni, mentre Monastero di Sopoćani ha 39. Come hanno in comune 8, l'indice di Jaccard è 2.34% = 8 / (303 + 39).
Riferimenti
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