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Claudio Ermelli e Vittorio De Sica

Scorciatoie: Differenze, Analogie, Jaccard somiglianza Coefficiente, Riferimenti.

Differenza tra Claudio Ermelli e Vittorio De Sica

Claudio Ermelli vs. Vittorio De Sica

Nato a Torino, da una famiglia di origine ebraica, segue all'inizio le orme del padre medico, iscrivendosi alla facoltà di Medicina e Chirurgia, ma successivamente interrompe gli studi per seguire la sua vera passione: la recitazione. Tra i cineasti più influenti della storia del cinema, è stato inoltre attore di teatro e documentarista. È considerato uno dei padri del neorealismo e uno dei maggiori registi e interpreti della commedia all'italiana.

Analogie tra Claudio Ermelli e Vittorio De Sica

Claudio Ermelli e Vittorio De Sica hanno 33 punti in comune (in Unionpedia): Addio alle armi (film 1957), Amleto Palermi, Camillo Mastrocinque, Carlo Ludovico Bragaglia, Carmine Gallone, Charles Vidor, Darò un milione, Dino Falconi, Gennaro Righelli, Giorgio Bianchi, Giorgio Pastina, Guido Salvini (regista), La baia di Napoli, Lionello De Felice, Luchino Visconti, Luigi Capuano, Luigi Filippo D'Amico, Luigi Zampa, Ma non è una cosa seria (film 1936), Marcello Pagliero, Mario Bonnard, Mario Camerini, Mario Soldati, Max Neufeld, Melville Shavelson, Oreste Biancoli, Paolo Moffa, Raffaello Matarazzo, Roma, Sciuscià (film), ..., Sperduti nel buio (film 1947), Teatro di rivista, Vittorio Cottafavi. Espandi índice (3 più) »

Addio alle armi (film 1957)

Addio alle armi (A Farewell to Arms) è un film in cinemascope del 1957 diretto da Charles Vidor, tratto dall'omonimo romanzo scritto da Ernest Hemingway nel 1929.

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Amleto Palermi

Nato a Roma, fu condotto a Palermo ancora lattante (6 mesi) dal padre Raoul Vittorio, divenuto direttore del Giornale di Sicilia, e con la madre Emilia Scarpelli (sorella di Filiberto Scarpelli) e due fratelli, Manfredi e Italo.

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Camillo Mastrocinque

Attratto dal cinema sin da giovane, visse alcuni anni in Francia, dove lavorò come scenografo, per poi tornare in Italia come aiuto regista.

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Carlo Ludovico Bragaglia

Regista prolifico, Bragaglia portò nel cinema italiano l'amore per il nonsense e il surreale e moduli di lavoro di tipo efficientista, già comuni negli altri paesi ma ancora sconosciuti in Italia, dove il cinema continuava ad avere connotazioni artigianali.

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Carmine Gallone

Gallone nacque a Taggia, in provincia di Imperia, il 10 settembre 1885, da padre italiano originario di Sorrento e da madre francese originaria di Nizza.

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Charles Vidor

Dopo aver servito come soldato nella prima guerra mondiale, approdò al cinema negli ultimi anni dell'epoca del muto, lavorando tra gli altri con Alexander Korda.

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Darò un milione

Darò un milione è un film del 1935 diretto da Mario Camerini, scritto tra gli altri da Cesare Zavattini, al suo esordio cinematografico, a partire dal racconto Buoni per un giorno di Giacinto "Giaci" Mondaini e dello stesso Zavattini.

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Dino Falconi

Figlio di Armando Falconi e Tina Di Lorenzo, una coppia di grandi attori dell'epoca, iniziò negli anni venti la sua attività di giornalista, occupandosi soprattutto di cronache dello spettacolo su Il Popolo d'Italia.

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Gennaro Righelli

Figlio dell'attore napoletano Angelo e della bolognese Maria Galassi, intraprese dal 1902 l'attività teatrale in una compagnia dialettale al seguito del padre.

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Giorgio Bianchi

Inizia la sua attività nel mondo del cinema muto come attore nel 1929, in Il porto di Jacopo Comin; dopo essere stato aiuto regista di Amleto Palermi negli anni '30, svolge successivamente a partire dal 1941 il lavoro di sceneggiatore e regista di film, diventando uno dei più prolifici del cinema italiano sino agli anni '60, nonché uno degli esponenti della commedia all'italiana ma anche del melodramma strappalacrime.

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Giorgio Pastina

Figlio terzogenito del pittore Giuseppe, dopo la laurea in lettere e filosofia, per alcuni anni si dedicò all'insegnamento. Nel mondo del cinema entrò come funzionario presso la Direzione Generale dello Spettacolo e mantenne quest'incarico per parecchio tempo.

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Guido Salvini (regista)

Nipote del grande attore Tommaso Salvini - suo padre, lo scultore e direttore della gipsoteca di Firenze Mario Salvini, era il figlio del grande attore - e quindi nipote anche dell'altro figlio di Tommaso, Gustavo Salvini, nel 1924 fu tra i fondatori del Teatro d'Arte di Roma diretto da Luigi Pirandello.

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La baia di Napoli

La baia di Napoli (It Started in Naples) è un film del 1960, diretto da Melville Shavelson e interpretato da Clark Gable e Sophia Loren.

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Lionello De Felice

Originario di Avellino, si trasferisce a Napoli dove si laurea in giurisprudenza; si sposta successivamente a Roma per seguire il corso di regia presso il Centro sperimentale di cinematografia, e per lavorare dal 1939 come segretario di edizione e aiuto regista soprattutto con Alessandro Blasetti, ma anche per altri registi.

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Luchino Visconti

Per la sua attività di regista cinematografico e teatrale e per le sue sceneggiature, è considerato uno dei più importanti artisti e uomini di cultura del XX secolo.

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Luigi Capuano

Nato a Napoli nel 1904, frequentò l'Accademia Aeronautica di Pozzuoli, acquisendo il brevetto di pilota; partecipò alla seconda guerra mondiale nell'Aeronautica Militare, esperienza che influenzerà la sua futura attività di sceneggiatore e regista.

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Luigi Filippo D'Amico

Nipote del critico Silvio D'Amico, dopo aver lavorato come aiuto regista, nel 1955 diresse il suo primo film, Bravissimo, interpretato da Alberto Sordi: la collaborazione col grande attore romano proseguirà con gli episodi "Guglielmo il dentone" e "Il marito di Roberta", inseriti rispettivamente in I complessi (1965) e I nostri mariti (1966), e con il film Il presidente del Borgorosso Football Club (1970).

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Luigi Zampa

Figlio di un operaio, un ferroviere romano socialista, e di una sarta di origini tarantine, dopo il diploma tecnico professionale trova impiego presso il comune di Roma.

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Ma non è una cosa seria (film 1936)

Ma non è una cosa seria è un film del 1936 diretto da Mario Camerini. La pellicola è stata girata negli studi Cines e Caesar. Vivien Diesca è il nome della debuttante Vivi Gioi.

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Marcello Pagliero

Figlio di un genovese e di una francese, nel 1914 venne condotto in Italia per gli studi regolari, arrivando a laurearsi in legge.

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Mario Bonnard

Sin dai tempi del muto fu attivo in veste di attore, partecipando a numerosi film in ruoli brillanti e languidi e dando vita a un personaggio ricorrente, un tipo di dandy all'italiana che ispirerà a Ettore Petrolini la macchietta dell'amante latino Gastone.

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Mario Camerini

Nato a Roma da Camillo, noto socialista, avvocato, originario dell'Aquila, e da Laura Genina, di famiglia altoborghese, iniziò a lavorare per il cinema dal 1913 come sceneggiatore.

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Mario Soldati

Mario Soldati nasce in via Ospedale 20 (oggi via Giolitti), a Torino, figlio di Umberto e Barbara Bargilli. Nel 1912 inizia gli studi all'Istituto Sociale dei Gesuiti, dove rimane fino alla terza liceo classico.

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Max Neufeld

In gioventù seguì i corsi di recitazione nella scuola di teatro viennese aspirando a diventare un attore, ma, ben presto, cambiò idea e si avvicinò agli studi di sceneggiatura e regia; nel 1925 iniziò a dirigere i primi film muti, seguendo lo stile della commedia spensierata viennese del periodo.

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Melville Shavelson

Fu presidente del sindacato degli sceneggiatori cinematografici americani, il Writers Guild of America, dal 1969 al 1971, dal 1979 al 1981 e dal 1985 al 1987.

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Oreste Biancoli

Nato a Bologna, dove si laureò in Giurisprudenza, iniziò a lavorare come giornalista e commediografo, trasferendosi a Roma alla fine degli anni venti per collaborare alle sceneggiature di alcuni film.

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Paolo Moffa

Attivo nel cinema a partire dal 1934 come segretario di edizione (Amore, Amo te sola, Come le foglie, La gondola delle chimere), si dedica in seguito al montaggio, ma soprattutto al “mestiere” di aiuto regista, che lo impegna fino al 1958.

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Raffaello Matarazzo

Nato a Roma da una famiglia di origini napoletane resta ben presto, con i suoi due fratelli, orfano di padre morto nella Grande GuerraAprà, Capolavori di massa in Neorealismo di appendice, cit.

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Roma

Roma (AFI) è la capitale dell’Italia. È il capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Lazio. Il comune di Roma è dotato di un ordinamento amministrativo speciale, denominato Roma Capitale e disciplinato dalla legge dello Stato.

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Sciuscià (film)

Sciuscià è un film drammatico italiano del 1946 diretto da Vittorio De Sica. Considerato uno dei capolavori del neorealismo italiano, opera del noto binomio De Sica / Zavattini (regista il primo, soggettista e sceneggiatore il secondo) fu la prima pellicola ad aggiudicarsi il Premio Oscar al miglior film in lingua straniera, all'epoca consegnato come Oscar onorario con la seguente motivazione: Il film tratta tematiche legate ai bambini e alla difficile vita che essi sono costretti a portare avanti per sopravvivere al degradato e povero dopoguerra italiano.

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Sperduti nel buio (film 1947)

Sperduti nel buio è un film italiano del 1947 diretto da Camillo Mastrocinque, tratto dall'omonimo dramma teatrale di Roberto Bracco. Fu presentato in concorso al 2º Festival di Cannes.

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Teatro di rivista

Il teatro di rivista, o più comunemente rivista, è un genere di spettacolo teatrale di carattere leggero che in Italia ha conosciuto la massima popolarità tra la fine degli anni trenta e la metà degli anni cinquanta, come evoluzione del varietà verso più alti livelli artistici, nella fase di decadenza di precedenti generi come il café-chantant, l'operetta, portando poi alla grande affermazione della commedia musicale.

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Vittorio Cottafavi

Figlio di Agnese Savio, possidente piemontese, e di Francesco, ufficiale del Regio Esercito, discendeva da una ricca e potente famiglia reggiana: il nonno paterno, da cui prese il nome, fu più volte deputato e sottosegretario e infine nominato senatore da Vittorio Emanuele III nel 1924, poco prima di morire.

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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande

Confronto tra Claudio Ermelli e Vittorio De Sica

Claudio Ermelli ha 186 relazioni, mentre Vittorio De Sica ha 471. Come hanno in comune 33, l'indice di Jaccard è 5.02% = 33 / (186 + 471).

Riferimenti

Questo articolo mostra la relazione tra Claudio Ermelli e Vittorio De Sica. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: