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Commentarii de bello Gallico e Elvezi

Scorciatoie: Differenze, Analogie, Jaccard somiglianza Coefficiente, Riferimenti.

Differenza tra Commentarii de bello Gallico e Elvezi

Commentarii de bello Gallico vs. Elvezi

Il Commentarii de bello Gallico (in italiano Commentari sulla guerra gallica) anche noto semplicemente come il De bello Gallico (in italiano "La guerra gallica"), è lo scritto più conosciuto di Gaio Giulio Cesare, generale, politico e scrittore romano del I secolo a.C. In origine, era probabilmente intitolato C. Iulii Caesaris commentarii rerum gestarum, mentre il titolo con cui è oggi noto è un'aggiunta successiva, finalizzata a distinguere questi resoconti da quelli degli eventi successivi. Gli Elvezi erano una popolazione celtica anticamente stanziata nella parte occidentale dell'Altipiano svizzero.

Analogie tra Commentarii de bello Gallico e Elvezi

Commentarii de bello Gallico e Elvezi hanno 16 punti in comune (in Unionpedia): Alesia, Battaglia di Alesia, Celti, Divicone, Edui, Gaio Giulio Cesare, Gallia Cisalpina, Gallia Narbonense, Germani, Ginevra, Impero romano, Orgetorige, Reno, Tito Labieno, Vercingetorige, 52 a.C..

Alesia

Alesia fu una città gallica, di discussa collocazione, che venne pesantemente assediata da Giulio Cesare nel corso della sua guerra con Vercingetorige, re della tribù gallica degli Arverni che - riuscito a confederare la maggior parte delle tribù galliche non ancora sottomesse all'autorità di Roma - mosse guerra ai Romani per poterli scacciare dalla Gallia, nel 52 a.C. e la cui caduta si dimostrò dunque decisiva per l'esito del conflitto e per le sorti della stessa Gallia, che ne venne dunque annessa del tutto all'effettivo della Repubblica romana.

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Battaglia di Alesia

La battaglia di Alesia si svolse nell'anno 52 a.C. nella terra dei Mandubi (nel "cuore" della Gallia transalpina), tra l'esercito romano guidato da Gaio Giulio Cesare e le tribù galliche guidate da Vercingetorige, capo degli Arverni, nell'ambito della conquista della Gallia.

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Celti

I Celti furono un insieme di popoli indoeuropei che, nel periodo di massima espansione (V-III secolo a.C.), erano stanziati in un'ampia area dell'Europa, dalle Isole britanniche fino al bacino del Danubio, oltre ad alcuni insediamenti isolati più a sud, frutto dell'espansione verso le penisole iberica, italica e anatolica.

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Divicone

Divicone è ricordato solo in due capitoli del primo libro del De bello Gallico, di Cesare, in cui il generale romano narra la campagna militare che nel 58 a.C. fece contro questo popolo, che dalle sue terre di origine (tra il lago di Costanza, il Rodano, il Giura, il Reno e le Alpi retiche) cercò di migrare verso le regioni occidentali della Gallia, attraversando il territorio della provincia romana della Gallia Narbonense.

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Edui

Gli Edui furono un popolo gallico della celtica, che visse nell'odierna regione francese compresa tra il fiume Arar (Saona) e il Liger (Loira), e non tra l'Arar e il Dubis (Doubs) come dice Strabone (II,3 192).

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Gaio Giulio Cesare

Ebbe un ruolo fondamentale nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella imperiale. Fu dittatore (dictator) di Roma alla fine del 49 a.C., nel 47 a.C., nel 46 a.C. con carica decennale e dal 44 a.C. come dittatore perpetuo, e per questo ritenuto da Svetonio il primo dei dodici Cesari, in seguito sinonimo di imperatore romano.

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Gallia Cisalpina

Gallia Cisalpina o Gallia Citeriore è il nome conferito dai Romani in età repubblicana ai territori dell'Italia settentrionale compresi tra il fiume Adige a Levante, le Alpi a Ponente e a Settentrione e il Rubicone a Meridione.

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Gallia Narbonense

La Gallia Narbonense era una provincia romana geograficamente corrispondente, all'incirca, alle odierne regioni amministrative francesi di Linguadoca-Rossiglione e Provenza-Alpi-Costa Azzurra, situate nella Francia meridionale.

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Germani

Il termine Germani (chiamati anche Teutoni o, per sineddoche, Goti) indica un insieme di popoli parlanti lingue germaniche, nati dalla fusione fra gruppi etnici di origine indoeuropea e gruppi etnici autoctoni di origine paleo-mesolitica e neolitica nella loro patria originaria (Scandinavia meridionale, Jutland, odierna Germania settentrionale), che, dopo essersi cristallizzati in un'unica compagine, a partire dai primi secoli del I millennio si diffusero fino a occupare un'ampia area dell'Europa centro-settentrionale, dalla Scandinavia all'alto corso del Danubio e dal Reno alla Vistola.

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Ginevra

Ginevra (ufficialmente, AFI:;, AFI) è un comune svizzero di 201 818 abitanti del Canton Ginevra; ha lo status di città ed è la capitale del cantone.

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Impero romano

LImpero romano fu lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il XV secolo; in questa voce si tratta il periodo che va dalla sua fondazione, generalmente indicata con il 27 a.C. (primo anno del principato di Augusto), al 395, quando, dopo la morte di Teodosio I, l'Impero fu suddiviso dal punto di vista amministrativo ma non politico in una pars occidentalis e in una pars orientalis.

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Orgetorige

Era il più nobile e il più ricco di tutti gli Elvezi; nel 61 a.C. pianificò la migrazione del suo popolo nella Gallia (odierna Francia), spinto dalla volontà di conquistare tutto il paese e poter essere nominato re.

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Reno

Il Reno (in alemanno Rhy; in romancio Rein), con i suoi è uno dei fiumi più lunghi d'Europa. Il suo nome deriva da una radice celtica, ma ancor prima indoeuropea.

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Tito Labieno

La famiglia di Labieno proveniva dalla borghesia locale e dalla classe degli equites, mentre Tito Labieno passerà successivamente al ceto senatorio.

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Vercingetorige

Figlio del nobile Celtillo, fu re degli Arverni, influente popolo gallico insediato nell'attuale regione dell'Alvernia. Nel suo disegno di respingere l'invasione romana, riuscì a coalizzare la maggioranza dei popoli gallici e dei loro comandanti.

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52 a.C.

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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande

Confronto tra Commentarii de bello Gallico e Elvezi

Commentarii de bello Gallico ha 120 relazioni, mentre Elvezi ha 114. Come hanno in comune 16, l'indice di Jaccard è 6.84% = 16 / (120 + 114).

Riferimenti

Questo articolo mostra la relazione tra Commentarii de bello Gallico e Elvezi. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: