Analogie tra Confine tra la Siria e la Turchia e Turchia
Confine tra la Siria e la Turchia e Turchia hanno 13 punti in comune (in Unionpedia): Eufrate, Guerra civile siriana, Guerra d'indipendenza turca, Impero ottomano, Iraq, Mar Mediterraneo, NATO, Prima guerra mondiale, Regione dell'Anatolia Sud Orientale, Repubblica di Hatay, Siria, Tigri, Trattato di Losanna (1923).
Eufrate
LEufràte (Euphrátēs, accadico 𒌓𒄒𒉣: Purattu, sumerico 𒌓𒄒𒉣: Buranun, פרת: Frat, siriaco ̇ܦܪܬ: Pǝrāt) è, con 2.760 km di corso, il fiume più lungo dell'Asia occidentale, ed assieme al Tigri delimita la regione detta Mesopotamia, una delle culle della civiltà; nell'antichità vi vissero popoli quali i Sumeri, i Babilonesi e gli Assiri.
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Guerra civile siriana
La guerra civile siriana, detta anche rivoluzione siriana o crisi siriana, ha avuto inizio nel 2011 in Siria vedendo contrapposti una coalizione eterogenea di milizie armate definite ribelli dalla stampa occidentale e le forze governative supportanti il governo di Bashar al-Assad. Il 15 marzo 2011 sono iniziate le manifestazioni pubbliche e pacifiche in tutto il paese contro il governo, parte del contesto più ampio della primavera araba. Le proteste iniziali hanno l'obiettivo di spingere alle dimissioni il presidente Bashar al-Assad ed eliminare la struttura istituzionale monopartitica del Partito Ba'th. Con il radicalizzarsi degli scontri si aggiunge con sempre maggiore forza una componente estremista di stampo salafita che, anche grazie agli aiuti di alcune nazioni sunnite del Golfo Persico, nel 2013 raggiunge, a detta degli stessi ribelli salafiti, il 75% di tutti ribelli. Tali gruppi fondamentalisti hanno come principale obiettivo l'instaurazione della Shari'a in Siria. A causa della posizione strategica della Siria, dei suoi legami internazionali e del perdurare della guerra civile, la crisi ha coinvolto i paesi confinanti e gran parte della comunità internazionale. Gli organi dirigenti del Partito Ba'th e lo stesso presidente appartengono alla comunità religiosa alawita, una branca dello sciismo che è tuttavia minoritaria in Siria, e per questo motivo l'Iran sciita è intervenuto a protezione del governo siriano: combattenti iraniani sono presenti a fianco delle forze armate siriane per mantenere al potere il governo alleato. Il fronte governativo è inoltre sostenuto da combattenti sciiti provenienti da altri paesi, fra cui l'Iraq e l'Afghanistan. Il fronte dei ribelli è sostenuto principalmente dalla Turchia e dai paesi sunniti del Golfo, in particolare Arabia Saudita e Qatar che mirano a contrastare la presenza sciita in Medio Oriente. In ambito ONU si è verificata una profonda spaccatura tra Stati Uniti, Francia e Regno Unito, che hanno espresso sostegno ai ribelli, e Cina e Russia, che invece sostengono il governo siriano sia in ambito diplomatico sia in quello militare. La delicata composizione religiosa ed etnica dei siriani si è fortemente riflessa negli schieramenti in campo. Sebbene le prime manifestazioni antigovernative fossero di tipo laico e avessero coinvolto tutte le principali città del paese, incluse quelle a maggioranza alawita come Latakia, il perdurare della crisi ha polarizzato gli schieramenti portando la componente sciita a sostenere il governo insieme a gran parte delle minoranze religiose, che hanno goduto della protezione del governo laico del Partito Ba'th. Il fronte dei ribelli rimane composto prevalentemente da sunniti, i quali però non costituiscono un blocco compatto: parte della popolazione sunnita continua a sostenere il governo e sono sunniti alcuni membri dell'esecutivo e buona parte dell'esercito. Le stragi perpetrate dalle componenti fondamentaliste dei ribelli nei confronti delle minoranze religiose in Siria hanno portato le Nazioni Unite a definire la guerra civile come un «conflitto di natura settaria». Le organizzazioni internazionali hanno accusato le forze governative e i miliziani Shabiha di usare i civili come scudi umani, di puntare intenzionalmente le armi su di loro, di adottare la tattica della terra bruciata e di eseguire omicidi di massa; i ribelli antigovernativi sono stati accusati di violazioni dei diritti umani tra cui torture, sequestri, detenzioni illecite ed esecuzioni di soldati e civili. L'accezione "guerra civile" per descrivere il conflitto in atto è stata usata il 15 luglio 2012 dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, che ha definito la crisi siriana un «conflitto armato non internazionale».
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Guerra d'indipendenza turca
La guerra d'indipendenza turca (o guerra di liberazione, nota anche come İstiklâl Harbi, guerra d'indipendenza o Millî Mücadele, Campagna nazionale; 19 maggio 1919 - 24 luglio 1923) venne combattuta tra il Movimento Nazionale Turco e la coalizione dei delegati degli Alleati - vale a dire la Grecia sul fronte occidentale, Armenia sul fronte orientale, la Francia sul fronte meridionale, il Regno Unito ed Italia a Costantinopoli (ora Istanbul) - e dei monarchici ottomanisti insieme ad alcune formazioni separatiste, dopo che parti dell'Impero ottomano erano state occupate e ripartite in seguito alla sconfitta degli ottomani nella prima guerra mondiale. Poche delle truppe britanniche, francesi e italiane occupanti vennero schierate o impegnate nei combattimenti mentre l'Impero riuscì a radunare un numero relativamente basso di soldati leali alla monarchia, perlopiù compattati nel Kuva-yi Inzibatiye (letteralmente Forze dell'Ordine, ma detto anche Esercito del Califfato). Il Movimento Nazionale Turco (Kuva-yi Milliye) in Anatolia culminò nella formazione di una nuova Grande Assemblea Nazionale (GAN) da parte di Mustafa Kemal Atatürk e dei suoi colleghi. Dopo la fine dei fronti turco-armeno, franco-turco e greco-turco (spesso definiti rispettivamente fronte orientale, fronte meridionale e fronte occidentale della guerra), il Trattato di Sèvres venne abbandonato e vennero firmati i Trattati di Kars (ottobre 1921) e Losanna (luglio 1923). Gli Alleati lasciarono l'Anatolia e la Tracia orientale, e la Grande Assemblea Nazionale Turca decise l'istituzione di una Repubblica di Turchia, che venne dichiarata il 29 ottobre 1923. Con l'istituzione del Movimento Nazionale Turco, la spartizione dell'Impero ottomano e l'abolizione del sultanato, l'era ottomana e l'Impero giunsero al termine e con le riforme di Atatürk, i turchi crearono il moderno e secolare stato-nazione della Turchia sul fronte politico. Il 3 marzo 1924, il califfato ottomano venne ufficialmente abolito e l'ultimo califfo venne esiliato.
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Impero ottomano
LImpero ottomano o osmanico, noto anche come Impero turco (in lingua turca ottomana دَوْلَتِ عَلِيّهٔ عُثمَانِیّه, Devlet-i ʿAliyye-i ʿOsmâniyye; in turco moderno Osmanlı Devleti o Osmanlı İmparatorluğu, ufficialmente Sublime Stato ottomanoIl termine devlet, dall'arabo dawla, significava in origine "dinastia". Il transito semantico verificatosi sottolinea le dinamiche storiche che portarono al concetto di stampo occidentale di "Stato". Si veda di Bernard Lewis Il linguaggio politico dell'Islam, Roma-Bari, Laterza, 1991.).), è stato un impero transcontinentale esistito per 623 anni, dal 1299 al 1922, arrivando al suo apice a controllare buona parte dell'Europa sud-orientale, dell'Asia occidentale e del Nord Africa, e parti dell'Europa centrale e orientale. Fu uno degli imperi più vasti della storia e il più esteso del suo tempo nel XVII secolo. Venne fondato, in continuità con il sultanato selgiuchide di Rum, alla fine del XIII secolo nell'Anatolia nordoccidentale dal guerriero Osman I. Successivamente al 1354, i successori di Osman attraversarono l'Europa e, con la conquista dei Balcani, i beilicati turchi d'Anatolia vennero trasformati in un impero transcontinentale. Nel 1453 gli Ottomani misero fine all'Impero bizantino grazie alla conquista di Costantinopoli per opera di Maometto II il Conquistatore. Tra il XVI e il XVII secolo, sotto il regno di Solimano il Magnifico, l'impero giunse all'apice del suo potere, diventando un'entità multietnica, multireligiosa e multiculturale, controllando un immenso territorio, esteso dai confini meridionali del Sacro Romano Impero, fin quasi alle periferie di Vienna e della Polonia a nord, fino allo Yemen e all'Eritrea a sud; dall'Algeria a ovest fino all'Azerbaigian a est, controllando la quasi totalità dei Balcani, del Vicino Oriente e del Nordafrica. Nei secoli, ben sette guerre turco-veneziane caratterizzarono i controversi rapporti tra l'impero ottomano e la Repubblica di Venezia, partner privilegiati nei commerci ma nemici perenni per il controllo del Mediterraneo e in particolare della Grecia. Avendo Costantinopoli come capitale e un'enorme influenza sul Mediterraneo e sull'Oceano Indiano, l'impero fu una porta di scambi tra Oriente e Occidente. Anche dopo la morte di Solimano l'impero continuò a mantenere un'economia flessibile e forte per tutto il XVII e gran parte del XVIII secolo; tuttavia, il lungo periodo di pace che andò dal 1740 al 1768 comportò un certo rallentamento nello sviluppo del suo sistema militare che divenne col tempo più arretrato rispetto a quelli dei suoi rivali europei. Di conseguenza, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo gli Ottomani subirono gravi sconfitte militari che li indussero ad avviare un processo completo di riforma e modernizzazione dello Stato, noto come Tanzimat. Ciononostante l'impero andò incontro ad un lento declino, che lo condusse verso un periodo di instabilità politica, e divenne l'oggetto di sfruttamento e speculazione territoriale da parte delle Potenze europee, così come una potenza economicamente arretrata. Alleatisi con l'Impero tedesco agli inizi del XX secolo nella speranza di sfuggire all'isolamento diplomatico che aveva contribuito alle sue recenti sconfitte, gli Ottomani non riuscirono a reggere l'evolversi della geopolitica mondiale del nuovo secolo. Il primo segnale di forte cedimento del longevo impero fu dato in occasione della guerra italo-turca del 1911-12, quando il giovane Regno d'Italia sconfisse il vetusto Impero ottomano ottenendo il controllo della Tripolitania, della Cirenaica e del Dodecaneso. Fu l'inizio di una serie di eventi (guerre balcaniche) che portarono all'indebolimento e al crollo definitivo dell'impero a seguito della sconfitta nella Grande Guerra. Gli Ottomani combatterono infatti nella prima guerra mondiale dalla parte degli Imperi centrali; nonostante avessero dimostrato di poter reggere il conflitto, il dissenso interno, sfociato nella rivolta araba, compromise irrimediabilmente la situazione politica. Durante questo periodo, il governo ottomano si macchiò di un drammatico genocidio contro gli armeni, gli assiri e i greci del Ponto. La successiva sconfitta dell'impero e l'occupazione di porzioni del suo territorio da parte delle potenze alleate all'indomani della guerra provocarono la perdita dei territori mediorientali, che furono divisi tra il Regno Unito e la Francia. La riuscita guerra d'indipendenza turca contro gli alleati occupanti portò all'abolizione del sultanato ottomano e all'emergere della Repubblica di Turchia nel cuore dell'Anatolia.
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Iraq
LIraq o Irak (raramente indicato anche come Irac), ufficialmente Repubblica d'Iraq, è uno Stato del Medio Oriente. Confina con Turchia a nord, Arabia Saudita e Kuwait a sud, Siria e Giordania a ovest, e Iran (provincia del Kurdistan) a est.
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Mar Mediterraneo
Il Mar Mediterraneo (detto brevemente Mediterraneo) è situato tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale. È un mare interno dell'Oceano Atlantico, da cui è dipendente e a cui è connesso a ovest tramite lo stretto di Gibilterra; lo stretto del Bosforo lo collega a nord-est al Mar Nero mentre il canale di Suez, artificiale, lo collega a sud-est al Mar Rosso e quindi all'Oceano Indiano.
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NATO
La NATO, Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (in sigla OTAN) è un'alleanza militare intergovernativa nel settore della difesa tra 32 Stati membri, di cui 30 europei e due nordamericani, istituita all'indomani della seconda guerra mondiale.
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Prima guerra mondiale
La prima guerra mondiale fu un conflitto che coinvolse le principali potenze e molte di quelle minori tra il 28 luglio 1914 e l'11 novembre 1918.
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Regione dell'Anatolia Sud Orientale
La regione dell'Anatolia sudorientale (in turco Güneydoğu Anadolu Bölgesi) è una delle sette divisioni a fini statistici della Turchia. Si trova nella parte sud est del paese.
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Repubblica di Hatay
La Repubblica di Hatay, conosciuta anche come Stato di Hatay, in turco: Hatay Devleti, in francese: État du Hatay, in arabo: دولة هتاي), è stata un'entità politica di breve durata, circa 9 mesi, dal 1938 al 1939, sorta nell'attuale omonima provincia turca. È stata un'entità politica transitoria esistita ufficialmente dal 7 settembre 1938 al 29 giugno 1939 nel sangiaccato di Alessandretta del mandato francese della Siria. Lo Stato fu trasformato de iure nella provincia di Hatay il 23 luglio 1939.
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Siria
La Siria, ufficialmente Repubblica Araba di Siria, è uno Stato del Medio Oriente affacciato al mar Mediterraneo. Confina a nord con la Turchia, a est con l'Iraq, a sud con la Giordania e a ovest con Israele e Libano.
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Tigri
Il Tigri (dall'antico persiano Tigrā, poi divenuto Tigr, conservato nel curdo Tîj / Tûj / Tîr, mentre in sumero era 𒀀𒇉𒈦𒄘𒃼 ÍDigna o ÍDigina "fiume acqua corrente" o "fiume dalle acque rapide" e in accadico 𒇉𒈦𒄘𒃼 Idiqlat, da cui derivano l'aramaico ܕܝܓܠܐܬ Deqlath - o anche דגלה Diǧla -, il siriaco ܕܹܩܠܵܬ Deqlath, l'arabo دجلة Dijla, il turco Dicle e l'ebraico חדקל ḥiddeqel) è un importante fiume dell'Asia occidentale lungo 1.900 km.
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Trattato di Losanna (1923)
Il trattato di Losanna, o Convenzione di Losanna, è un trattato di pace firmato a Losanna, in Svizzera, il 24 luglio 1923 tra la Turchia e le Potenze dell'Intesa che combatterono nel corso della prima guerra mondiale e nella successiva guerra d'indipendenza turca.
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- In quello che appare come Confine tra la Siria e la Turchia e Turchia
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- Analogie tra Confine tra la Siria e la Turchia e Turchia
Confronto tra Confine tra la Siria e la Turchia e Turchia
Confine tra la Siria e la Turchia ha 59 relazioni, mentre Turchia ha 481. Come hanno in comune 13, l'indice di Jaccard è 2.41% = 13 / (59 + 481).
Riferimenti
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