Analogie tra 613 Mitzvot e Esegesi ebraica
613 Mitzvot e Esegesi ebraica hanno 37 punti in comune (in Unionpedia): Cabala ebraica, Casherut, Deuteronomio, Ebraismo, Ebraismo rabbinico, Ebrei, Filosofia chassidica, Filosofia ebraica, Gematria, Genesi, Gerusalemme, Halakhah, Letteratura rabbinica, Levitico, Libro dell'Esodo, Lingua ebraica, Midrash, Mishnah, Mishneh Torah, Mosè, Nahmanide, Pardes, Pirkei Avot, Rabbini del Talmud, Rabbino, Rashi, Rosh haShana, Sacerdote (ebraismo), Shechitah, Sinagoga, ..., Sinedrio, Studio della Torah, Talmud, Talmud babilonese, Tanakh, Torah, Yaakov ben Asher. Espandi índice (7 più) »
Cabala ebraica
La cabala, cabbala, qabbaláh o kabbalah (letteralmente 'ricevuta', 'tradizione') è l'insieme degli insegnamenti esoterici propri dell'ebraismo rabbinico, già diffusi a partire dal XII-XIII secolo; in un suo significato più ampio, il termine intende quei movimenti esoterici sorti in ambito ebraico con la fine del periodo del Secondo Tempio.
613 Mitzvot e Cabala ebraica · Cabala ebraica e Esegesi ebraica ·
Casherut
La casherut (o kasherùt,, letteralmente adeguatezza) indica, nell'accezione comune, l'idoneità di un cibo a essere consumato dal popolo ebraico secondo le regole alimentari della religione ebraica stabilite nella Torah, come interpretate dall'esegesi del Talmud e come sono codificate nello Shulchan Aruk.
613 Mitzvot e Casherut · Casherut e Esegesi ebraica ·
Deuteronomio
Il Deuteronomio (ebraico דברים devarìm, "parole", dall'incipit; greco Δευτερονόμιο, deuteronòmio, "seconda legge", per il compendio, la ripetizione di leggi già presenti in Esodo ed in genere di quanto scritto sul Pentateuco, nei primi Libri della Torah scritta; latino Deuteronomium) è il quinto libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana.
613 Mitzvot e Deuteronomio · Deuteronomio e Esegesi ebraica ·
Ebraismo
L'Ebraismo indica sia una religione monoteista sia uno stile di vita sia una tradizione culturale diffusa all'interno del popolo ebraico, nelle varie comunità presenti in tutti i paesi del mondo.
613 Mitzvot e Ebraismo · Ebraismo e Esegesi ebraica ·
Ebraismo rabbinico
L'ebraismo rabbinico (o rabbinismo) (in ebraico: Yahadut Rabanit - יהדות רבנית) è la forma tradizionale di ebraismo a partire dal VI secolo dell'era volgare, dopo la codificazione del Talmud babilonese.
613 Mitzvot e Ebraismo rabbinico · Ebraismo rabbinico e Esegesi ebraica ·
Ebrei
Gli ebrei (עברי, ʿivrîˈ, anche, Yhudim o jehuˈdim), anche detti popolo ebraico, sono un popolo, o gruppo etnoreligioso,.
613 Mitzvot e Ebrei · Ebrei e Esegesi ebraica ·
Filosofia chassidica
Per filosofia chassidica o Chassidut (ebraico: חסידות ḥasidût, parola alternativamente traslitterata con Hassidismo, Chassidismo, Chassidus ecc.) si intendono gli insegnamenti, le interpretazioni e le direttive dell'ebraismo rabbinico e della filosofia che sottostà al movimento religioso chassidico moderno.
613 Mitzvot e Filosofia chassidica · Esegesi ebraica e Filosofia chassidica ·
Filosofia ebraica
La filosofia ebraica (yiddish: ייִדיש פֿילאָסאָפֿיע) include tutta la filosofia prodotta dagli ebrei, o relativa alla religione dell'Ebraismo.
613 Mitzvot e Filosofia ebraica · Esegesi ebraica e Filosofia ebraica ·
Gematria
La gematria, anche ghimatriah, ghematriah o ghematria (traslitt. gēmaṭrijā) è una scienza dell'ebraismo che studia le parole scritte in lingua ebraica e assegna loro valori numerici: questo sistema afferma che parole e/o frasi con valore numerico identico siano correlate, o dimostrino una qualche relazione col numero stesso, applicato, per esempio, all'età di una persona, a un anno del calendario ebraico o simili.
613 Mitzvot e Gematria · Esegesi ebraica e Gematria ·
Genesi
Il Libro della Genesi (ebraico בראשית bereshìt, "in principio", dall'incipit; greco Γένεσις ghènesis, "nascita", "creazione", "origine"; latino Genesis), comunemente citato come Genesi (femminile), è il primo libro della Torah del Tanakh ebraico e della Bibbia cristiana.
613 Mitzvot e Genesi · Esegesi ebraica e Genesi ·
Gerusalemme
Gerusalemme (AFI:;, Yerushalayim, Yerushalaim e/o Yerushalaym;, "la (città) santa", sempre, in greco Ιεροσόλυμα, Ierosólyma, in latino Hierosolyma o Ierusalem, per antonomasia è definita "La Città Eterna"), capitale giudaica tra il X e il VI secolo a.C., è la capitale contesa di Israele e città santa nell'Ebraismo, nel Cristianesimo e nell'Islam.
613 Mitzvot e Gerusalemme · Esegesi ebraica e Gerusalemme ·
Halakhah
Halakhah (ebr. הלכה) — traslitt. anche con Halakha, Halakhà, Halacha, o Halocho; plur. halakhot — è la tradizione "normativa" religiosa dell'Ebraismo, codificata in un corpo di Scritture e include la legge biblica (le 613 mitzvòt) e successive leggi talmudiche e rabbiniche, come anche tradizioni e usanze.
613 Mitzvot e Halakhah · Esegesi ebraica e Halakhah ·
Letteratura rabbinica
Letteratura rabbinica, in senso lato, può indicare l'intera gamma di scritti rabbinici nel corso di tutta la storia dell'ebraismo rabbinico.
613 Mitzvot e Letteratura rabbinica · Esegesi ebraica e Letteratura rabbinica ·
Levitico
Il Levitico (ebraico ויקרא wayqrà', "e chiamò", dall'incipit greco Λευιτικόν, levitikòn; latino Leviticus) è il terzo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana.
613 Mitzvot e Levitico · Esegesi ebraica e Levitico ·
Libro dell'Esodo
Esodo (ebraico שמות shemòt, "nomi", dall'incipit; greco Έξοδος èxodos, "uscita", latino Exodus) è il secondo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana.
613 Mitzvot e Libro dell'Esodo · Esegesi ebraica e Libro dell'Esodo ·
Lingua ebraica
Con lingua ebraica (in ebraico israeliano: עברית, ivrit) si intende sia l'ebraico biblico (o classico) sia l'ebraico moderno, lingua ufficiale dello Stato di Israele e dell’oblast autonoma ebraica in Russia, che conta circa 7 milioni di locutori (oltre che un cospicuo numero di ebrei della Diaspora); l'ebraico moderno, cresciuto in un contesto sociale e tecnologico molto diverso da quello antico, contiene molti elementi lessicali presi in prestito da altre lingue.
613 Mitzvot e Lingua ebraica · Esegesi ebraica e Lingua ebraica ·
Midrash
Midrash (ebr. מדרש; plurale Midrashim) è uno dei metodi ebraici di interpretazione e commento dei testi sacri ebraici.
613 Mitzvot e Midrash · Esegesi ebraica e Midrash ·
Mishnah
La Mishnah, o Mishnà (ebraico: מִשְׁנָה, "studio a ripetizione") è uno dei testi fondamentali dell'ebraismo.
613 Mitzvot e Mishnah · Esegesi ebraica e Mishnah ·
Mishneh Torah
La Mishneh Torah ("Ripetizione della Torah") sottotitolato Sefer Yad HaHazaka (ספר יד החזקה "Libro della Mano Forte,") è un codice ebraico di legge religiosa (Halakhah) scritto da Maimonide (Rabbi Moshe ben Maimon, noto anche come RaMBaM o "Rambam"), uno dei rabbini più importanti della storia ebraica.
613 Mitzvot e Mishneh Torah · Esegesi ebraica e Mishneh Torah ·
Mosè
Mosè (latino: Moyses; in ebraico: מֹשֶׁה, standard Moshé, tiberiense Mōšeh; greco: Mωϋσῆς;; ge'ez: ሙሴ, Musse) è per gli Ebrei il rav per antonomasia (Moshé Rabbenu, Mosè il nostro maestro), e tanto per gli Ebrei quanto per i cristiani egli fu la guida del popolo ebraico secondo il racconto biblico dell'Esodo; per i musulmani, invece, Mosè fu innanzi tutto uno dei profeti dell'Islam la cui rivelazione originale, tuttavia, andò perduta.
613 Mitzvot e Mosè · Esegesi ebraica e Mosè ·
Nahmanide
Fu il più importante studioso e intellettuale ebreo catalano del Medioevo, cabalista e commentatore biblico.
613 Mitzvot e Nahmanide · Esegesi ebraica e Nahmanide ·
Pardes
Pardes si riferisce a metodologie ermeneutiche di esegesi biblica nell'ebraismo rabbinico, o anche all'interpretazione di altri testi religiosi nello studio della Torah.
613 Mitzvot e Pardes · Esegesi ebraica e Pardes ·
Pirkei Avot
Pirkei Avot o Pirqei Avot, in italiano: Capitoli dei Padri, è una raccolta di insegnamenti etici e massime risalenti ai rabbini dell'era mishnaica.
613 Mitzvot e Pirkei Avot · Esegesi ebraica e Pirkei Avot ·
Rabbini del Talmud
I Rabbini del Talmud o Maestri ebrei, come tutti i Profeti dell'ebraismo nel corso della storia del popolo d'Israele, hanno sempre avuto il ruolo di guide spirituali, anche impartendo gli insegnamenti morali, etici e religiosi della Torah comandati ed indicati da Dio.
613 Mitzvot e Rabbini del Talmud · Esegesi ebraica e Rabbini del Talmud ·
Rabbino
Il termine rabbino (dall'ebraico biblico: רַבִּי, traslitt. rabi - IPA, "mio maestro", plurale irregolare רבנים rabanim) – la parola "maestro" רב rav letteralmente significa "grande", "distinto", e viene inteso come "maestro" nell'ebraico post-biblico.
613 Mitzvot e Rabbino · Esegesi ebraica e Rabbino ·
Rashi
Rabbino medievale francese, fu un rinomato e altamente stimato contributore aschenazita dello studio della Torah. È famoso come autore di un vasto commentario del Talmud e di un esaustivo commentario del ''Tanakh'' (Bibbia ebraica). È considerato il "padre" di tutti i commentari talmudici che seguirono (per esempio, Baalei Tosafot) nonché le esegesi bibliche (per es., Ramban, Ibn Ezra, Chaim ibn Attar, et al.)., chabad.org Acclamato per la sua capacità di presentare il significato basilare del testo in modo sintetico e lucido, il Rashi attrae sia gli studiosi eruditi che gli studenti novelli, e le sue opere rimangono il fulcro dello studio ebraico contemporaneo. Suo commento al Talmud, che copre quasi tutto il Talmud babilonese (un totale di 30 Trattati), è incluso in tutte le edizioni del Talmud sin dalla sua prima stampa di Daniel Bomberg negli anni 1520. Il suo commentario del Tanakh - specialmente quello del Chumash ("cinque libri di Mosè") - è un aiuto indispensabile agli studenti di tutti i livelli. Quest'ultimo, da solo, serve come base per più di 300 "supercommentari", che analizzano la scelta di Rashi del linguaggio e delle citazioni, scritti da alcuni dei più grandi nomi della letteratura rabbinica. La prima versione ebraica del commentario del Pentateuco, a caratteri mobili, venne stampata a Reggio Calabria nel 1475 da Abraham ben Garton. L'innovazione essenziale portata da Rashi sta nel fatto che, anziché continuare solo nel solco della tradizione del Midrash, egli inizia un commento delle Scritture più aderente al significato letterale delle parole. Il cognome Yitzhaki deriva dal nome di suo padre, Yitzhak. L'acronimo è a volte anche liberamente esteso a Rabban Shel Yisrael (Maestro d'Israele), o Rabbenu SheYichyeh (Nostro Rabbi, possa egli vivere). Viene citato nei testi ebraici e aramaici come (1) "Shlomo figlio di Rabbi Yitzhak," (2) "Shlomo figlio di Yitzhak," (3) "Shlomo Yitzhaki," ecc. Nella letteratura più antica, Rashi viene saltuariamente citato come Jarchi o Yarhi, con l'acronimo interpretato da Rabbi Shlomo Yarhi. Si pensa si riferisse al nome ebraico di Lunel in Provenza, comunemente fatto derivare dal francese lune "luna", ירח, dove si assume Rashi abbia vissuto in un qualche periodo o addirittura sia nato, o per lo meno dove i suoi avi risiedevano. Richard Simon e Johann Wilhelm Wolf affermano che solo gli studiosi cristiani si riferivano al Rashi col nome Jarchi e che tale epiteto era sconosciuto agli ebrei. Il domenicano Bernardo de Rossi (1687–1775) tuttavia dimostrò che anche gli studiosi ebrei si riferivano al Rashi con l'appellativo Yarhi. Nel 1839, Leopold Zunz (1794-1886) asserì che l'uso ebraico di Jarchi era una diffusione fallace di un errore commesso da scrittori cristiani, e che invece bisognava interpretare l'abbreviazione come è conosciuta oggi, cioè: Rabbi Shlomo Yitchaki. Di conseguenza, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, l'appellativo Jarchi venne considerato obsoleto. L'evoluzione di questo termine è stato esaminato esaustivamente fino alle sue origini. Rashi e la sua famiglia sopravvissero alla grande persecuzione antisemita quando aveva 45 anni; molti dei suoi insegnanti, che erano tra i più grande saggi aschenaziti dell'Ebraismo e suoi mentori, non sopravvissero. Dopo l'incendio delle yeshivah a Magonza e Worms da parte dei crociati, Rashi fondò una scuola di successo a Troyes, che durò per generazioni (fino alla seconda crociata). Anche gli insegnanti delle yeshivah e la comunità di Spira con cui Rashi aveva a che fare vennero distrutti durante il suo tempo.
613 Mitzvot e Rashi · Esegesi ebraica e Rashi ·
Rosh haShana
Rosh haShana (in ebraico ראש השנה, letteralmente capo dell'anno) è il capodanno religioso, uno dei tre previsti nel calendario ebraico.
613 Mitzvot e Rosh haShana · Esegesi ebraica e Rosh haShana ·
Sacerdote (ebraismo)
Nella religione ebraica il sacerdote o cohen, pl.
613 Mitzvot e Sacerdote (ebraismo) · Esegesi ebraica e Sacerdote (ebraismo) ·
Shechitah
Nella religione ebraica la Shecḥitah, è la macellazione casher degli animali permessi dall'Halakhah, al fine di utilizzarne le parti per l'alimentazione umana, con l'esclusione del sangue, di alcune parti grasse e di altre parti dell'animale non ammesse.
613 Mitzvot e Shechitah · Esegesi ebraica e Shechitah ·
Sinagoga
Una sinagoga (dal greco συναγωγή, "adunanza", dal verbo συνάγω, "radunare") è il termine che definisce il luogo di culto della religione ebraica; la parola stessa è la traduzione del termine ebraico בית כנסת (bet knesset, appunto "casa dell'assemblea").
613 Mitzvot e Sinagoga · Esegesi ebraica e Sinagoga ·
Sinedrio
Il Sinedrio (in ebraico: סַנְהֶדְרִין, sanhedrîn, cioè "assemblea" o "consiglio", la Grande Assemblea) di Gerusalemme era l'organo preposto all'emanazione delle leggi e alla gestione della giustizia durante la fase asmoneo-romana del periodo del Secondo Tempio.
613 Mitzvot e Sinedrio · Esegesi ebraica e Sinedrio ·
Studio della Torah
Lo Studio della Torah è lo studio che viene fatto dagli ebrei della Torah, Bibbia ebraica, Talmud, responsa, letteratura rabbinica e simili, che sono tutte opere religiose dell'ebraismo.
613 Mitzvot e Studio della Torah · Esegesi ebraica e Studio della Torah ·
Talmud
Il Talmud (talmūd, che significa insegnamento, studio, discussione dalla radice ebraica ל-מ-ד) è uno dei testi sacri dell'ebraismo.
613 Mitzvot e Talmud · Esegesi ebraica e Talmud ·
Talmud babilonese
Il Talmud babilonese detto anche Talmud Bavlì, sigla TB, è un talmud redatto nelle accademie rabbiniche (Yeshivot) della Mesopotamia, tra il III e il V secolo.
613 Mitzvot e Talmud babilonese · Esegesi ebraica e Talmud babilonese ·
Tanakh
Tanàkh (תנך, TNKh raramente Tenàkh) è l'acronimo, formato dalle prime lettere delle tre sezioni Bibbia secondo la tradizionale divisione ebraica, con cui si designano i testi sacri dell'ebraismo.
613 Mitzvot e Tanakh · Esegesi ebraica e Tanakh ·
Torah
La Tōrāh (a volte scritta Thorah, o Torà: "istruzione, insegnamento") è il riferimento centrale della tradizione religiosa ebraica e ha una vasta gamma di significati.
613 Mitzvot e Torah · Esegesi ebraica e Torah ·
Yaakov ben Asher
Spesso chiamato col titolo Baal ha-Turim ("Maestro delle File"), secondo la sua opera principale di Halakhah (Legge ebraica), l'Arba'ah Turim ("Quattro File").
613 Mitzvot e Yaakov ben Asher · Esegesi ebraica e Yaakov ben Asher ·
La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come 613 Mitzvot e Esegesi ebraica
- Che cosa ha in comune 613 Mitzvot e Esegesi ebraica
- Analogie tra 613 Mitzvot e Esegesi ebraica
Confronto tra 613 Mitzvot e Esegesi ebraica
613 Mitzvot ha 201 relazioni, mentre Esegesi ebraica ha 158. Come hanno in comune 37, l'indice di Jaccard è 10.31% = 37 / (201 + 158).
Riferimenti
Questo articolo mostra la relazione tra 613 Mitzvot e Esegesi ebraica. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: