Analogie tra Esercito jugoslavo in patria e Invasione della Jugoslavia
Esercito jugoslavo in patria e Invasione della Jugoslavia hanno 18 punti in comune (in Unionpedia): Alleati della seconda guerra mondiale, Croati, Erzegovina, Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia, Fronte jugoslavo (1941-1945), Impero ottomano, Josip Broz Tito, Milan Nedić, Pietro II di Jugoslavia, Potenze dell'Asse, Prima guerra mondiale, Seconda guerra mondiale, Serbia, Serbia (1941-1944), Stato fantoccio, Stato Indipendente di Croazia, Unione Sovietica, Ustascia.
Alleati della seconda guerra mondiale
Gli Alleati della seconda guerra mondiale (spesso semplicemente Alleati) furono tutti i Paesi che si coalizzarono contro le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale.
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Croati
I croati (in croato Hrvati) sono un gruppo etnico appartenente ai popoli slavi meridionali, distribuito prevalentemente nella penisola Balcanica centro-occidentale, dove giunsero e s'insediarono stabilmente nell'Alto Medioevo, tra la fine dell'VIII secolo ed i primi anni del IX.
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Erzegovina
L'Erzegovina (in serbocroato Hercegovina/Херцеговина) è una regione dell'Europa balcanica, situata all'estremità meridionale della Bosnia ed Erzegovina, del cui nome fa appunto parte.
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Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia
Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia (in cirillico: Народноослободилачка војска Југославије; in serbo e croato: Narodnooslobodilačka vojska i partizanski odredi Jugoslavije - NOV i POJ; in sloveno Narodnoosvobodilna vojska in partizanski odredi Jugoslavije, "Esercito popolare di liberazione e distaccamenti partigiani della Jugoslavia") era la denominazione assunta durante la seconda guerra mondiale dai partigiani jugoslavi (Partizani), che, guidati dal capo comunista Josip Broz Tito, svilupparono un grande movimento di resistenza militare contro le potenze occupanti dell'Asse.
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Fronte jugoslavo (1941-1945)
Il Fronte jugoslavo è stato uno dei teatri di guerra della seconda guerra mondiale in Europa; i combattimenti, confusi e sanguinosi, si prolungarono ininterrotti dall'aprile 1941 alla fine del conflitto nel maggio 1945.
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Impero ottomano
LImpero ottomano o osmanico, noto anche come Impero turco (in lingua turca ottomana دَوْلَتِ عَلِيّهٔ عُثمَانِیّه, Devlet-i ʿAliyye-i ʿOsmâniyye; in turco moderno Osmanlı Devleti o Osmanlı İmparatorluğu, ufficialmente Sublime Stato ottomanoIl termine devlet, dall'arabo dawla, significava in origine "dinastia". Il transito semantico verificatosi sottolinea le dinamiche storiche che portarono al concetto di stampo occidentale di "Stato". Si veda di Bernard Lewis Il linguaggio politico dell'Islam, Roma-Bari, Laterza, 1991.).), è stato un impero transcontinentale esistito per 623 anni, dal 1299 al 1922, arrivando al suo apice a controllare buona parte dell'Europa sud-orientale, dell'Asia occidentale e del Nord Africa, e parti dell'Europa centrale e orientale. Fu uno degli imperi più vasti della storia e il più esteso del suo tempo nel XVII secolo. Venne fondato, in continuità con il sultanato selgiuchide di Rum, alla fine del XIII secolo nell'Anatolia nordoccidentale dal guerriero Osman I. Successivamente al 1354, i successori di Osman attraversarono l'Europa e, con la conquista dei Balcani, i beilicati turchi d'Anatolia vennero trasformati in un impero transcontinentale. Nel 1453 gli Ottomani misero fine all'Impero bizantino grazie alla conquista di Costantinopoli per opera di Maometto II il Conquistatore. Tra il XVI e il XVII secolo, sotto il regno di Solimano il Magnifico, l'impero giunse all'apice del suo potere, diventando un'entità multietnica, multireligiosa e multiculturale, controllando un immenso territorio, esteso dai confini meridionali del Sacro Romano Impero, fin quasi alle periferie di Vienna e della Polonia a nord, fino allo Yemen e all'Eritrea a sud; dall'Algeria a ovest fino all'Azerbaigian a est, controllando la quasi totalità dei Balcani, del Vicino Oriente e del Nordafrica. Nei secoli, ben sette guerre turco-veneziane caratterizzarono i controversi rapporti tra l'impero ottomano e la Repubblica di Venezia, partner privilegiati nei commerci ma nemici perenni per il controllo del Mediterraneo e in particolare della Grecia. Avendo Costantinopoli come capitale e un'enorme influenza sul Mediterraneo e sull'Oceano Indiano, l'impero fu una porta di scambi tra Oriente e Occidente. Anche dopo la morte di Solimano l'impero continuò a mantenere un'economia flessibile e forte per tutto il XVII e gran parte del XVIII secolo; tuttavia, il lungo periodo di pace che andò dal 1740 al 1768 comportò un certo rallentamento nello sviluppo del suo sistema militare che divenne col tempo più arretrato rispetto a quelli dei suoi rivali europei. Di conseguenza, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo gli Ottomani subirono gravi sconfitte militari che li indussero ad avviare un processo completo di riforma e modernizzazione dello Stato, noto come Tanzimat. Ciononostante l'impero andò incontro ad un lento declino, che lo condusse verso un periodo di instabilità politica, e divenne l'oggetto di sfruttamento e speculazione territoriale da parte delle Potenze europee, così come una potenza economicamente arretrata. Alleatisi con l'Impero tedesco agli inizi del XX secolo nella speranza di sfuggire all'isolamento diplomatico che aveva contribuito alle sue recenti sconfitte, gli Ottomani non riuscirono a reggere l'evolversi della geopolitica mondiale del nuovo secolo. Il primo segnale di forte cedimento del longevo impero fu dato in occasione della guerra italo-turca del 1911-12, quando il giovane Regno d'Italia sconfisse il vetusto Impero ottomano ottenendo il controllo della Tripolitania, della Cirenaica e del Dodecaneso. Fu l'inizio di una serie di eventi (guerre balcaniche) che portarono all'indebolimento e al crollo definitivo dell'impero a seguito della sconfitta nella Grande Guerra. Gli Ottomani combatterono infatti nella prima guerra mondiale dalla parte degli Imperi centrali; nonostante avessero dimostrato di poter reggere il conflitto, il dissenso interno, sfociato nella rivolta araba, compromise irrimediabilmente la situazione politica. Durante questo periodo, il governo ottomano si macchiò di un drammatico genocidio contro gli armeni, gli assiri e i greci del Ponto. La successiva sconfitta dell'impero e l'occupazione di porzioni del suo territorio da parte delle potenze alleate all'indomani della guerra provocarono la perdita dei territori mediorientali, che furono divisi tra il Regno Unito e la Francia. La riuscita guerra d'indipendenza turca contro gli alleati occupanti portò all'abolizione del sultanato ottomano e all'emergere della Repubblica di Turchia nel cuore dell'Anatolia.
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Josip Broz Tito
Croato-sloveno di nascita, Tito aderì presto all'ideale comunista, frequentando molto l'Unione Sovietica. Durante la seconda guerra mondiale condusse la guerra partigiana contro l'occupazione delle forze dell'Asse, spesso in concerto con gli Alleati, che lo sostennero anche a guerra finita e in opposizione ai filomonarchici del generale Mihailović, dalle alleanze ondivaghe.
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Milan Nedić
Milan Nedić collaborò con i Nazisti ed evitò a tutti i costi un colpo di stato nella Serbia occupata.
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Pietro II di Jugoslavia
Era figlio di Alessandro I e della regina Maria. Nel 1944 sposò a Londra la principessa Alessandra di Grecia e Danimarca.
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Potenze dell'Asse
L'espressione potenze dell'Asse, o semplicemente Asse, è usata per indicare l'insieme degli Stati che parteciparono alla seconda guerra mondiale in opposizione agli Alleati.
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Prima guerra mondiale
La prima guerra mondiale fu un conflitto che coinvolse le principali potenze e molte di quelle minori tra il 28 luglio 1914 e l'11 novembre 1918.
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Seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondiale vide contrapporsi, tra il 1939 e il 1945, le cosiddette potenze dell'Asse e gli Alleati che, come già accaduto ai belligeranti della prima guerra mondiale, si combatterono su gran parte del pianeta.
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Serbia
La Serbia, ufficialmente Repubblica di Serbia, è uno Stato dell'Europa sudorientale senza sbocco sul mare, compreso tra il bassopiano pannonico e la penisola balcanica.
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Serbia (1941-1944)
La Serbia di Nedić (cirillico serbo: Недићева Србија, latino: Nedićeva Srbija) è il nome con cui era noto lo Stato serbo sotto l'occupazione militare della Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale in seguito all'invasione della Jugoslavia.
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Stato fantoccio
Uno Stato fantoccio, a volte anche governo fantoccio, è una forma di governo che, anche se formalmente appartiene alla cultura del popolo governato, in realtà deve la sua esistenza a un'entità più potente, di solito uno Stato estero, che la controlla, l'appoggia e la difende.
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Stato Indipendente di Croazia
Lo Stato Indipendente di Croazia (in croato: Nezavisna Država Hrvatska, abbreviato in NDH) era uno Stato fantoccio di Italia e Germania che comprendeva la maggior parte dell'odierna Croazia e tutta l'attuale Bosnia ed Erzegovina durante la seconda guerra mondiale.
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Unione Sovietica
LUnione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, acronimo URSS e in forma abbreviata Unione Sovietica, fu uno Stato federale che si estendeva tra Europa orientale e Asia settentrionale, sorto il 30 dicembre 1922 sulle ceneri dell'Impero russo.
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Ustascia
Gli ùstascia o ustàscia (in croato ustaša, plurale ustaše, derivante dal verbo ustati o ustajati che significa "alzarsi in piedi, insorgere, ribellarsi") fu un movimento nazionalista e clerico-fascista croato di estrema destra guidato da Ante Pavelić e creato nel 1929, alleato dei nazisti tedeschi e fascisti italiani nella seconda guerra mondiale, che si opponeva al Regno di Jugoslavia a predominio serbo.
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Confronto tra Esercito jugoslavo in patria e Invasione della Jugoslavia
Esercito jugoslavo in patria ha 60 relazioni, mentre Invasione della Jugoslavia ha 171. Come hanno in comune 18, l'indice di Jaccard è 7.79% = 18 / (60 + 171).
Riferimenti
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