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Giovanni Brusca e Il fantasma di Corleone

Scorciatoie: Differenze, Analogie, Jaccard somiglianza Coefficiente, Riferimenti.

Differenza tra Giovanni Brusca e Il fantasma di Corleone

Giovanni Brusca vs. Il fantasma di Corleone

Capo del mandamento di San Giuseppe Jato ed esponente di spicco dei Corleonesi, è stato condannato per oltre un centinaio di omicidi, tra cui quello tristemente celebre di Giuseppe Di Matteo (figlio del pentito Santino Di Matteo), strangolato e sciolto nell'acido quando aveva 15 anni, e per la strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, nella quale Brusca ricoprì un ruolo fondamentale, in quanto fu l'uomo che materialmente spinse il tasto del radiocomando a distanza che fece esplodere il tritolo piazzato in un canale di scolo sotto l'autostrada. Il fantasma di Corleone è un film documentario del 2006 diretto da Marco Amenta.

Analogie tra Giovanni Brusca e Il fantasma di Corleone

Giovanni Brusca e Il fantasma di Corleone hanno 23 punti in comune (in Unionpedia): Bernardo Provenzano, Brasile, Clan dei Corleonesi, Collaboratore di giustizia, Cosa nostra, Giovanni Falcone, Giuseppe Greco (mafioso), Leoluca Bagarella, Luciano Liggio, Mafia, Matteo Messina Denaro, Maxiprocesso di Palermo, Nino Giuffrè, Palermo, Pietro Aglieri, Pietro Rampulla, Pizzino, Rosario Riccobono, Stefano Bontate, Strage di Capaci, Tommaso Buscetta, Totò Riina, Vito Schifani.

Bernardo Provenzano

Nato a Corleone da una famiglia di agricoltori, terzo di sette figli, venne ben presto mandato a lavorare nei campi come bracciante agricolo insieme al padre Angelo, abbandonando presto la scuola (non finì la seconda elementare); suo insegnante privato di matematica era stato un giovane Vito Ciancimino.

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Brasile

Il Brasile, ufficialmente Repubblica Federale del Brasile, è uno Stato sovrano dell'America meridionale. Con una superficie di, è il Paese più vasto del Sudamerica, il terzo del Continente Americano, dopo il Canada e gli Stati Uniti e il quinto del mondo, mentre con, oltreché ad essere il settimo stato più popoloso del mondo davanti al Bangladesh, è anche lo stato lusofono più popoloso, lo stato più popoloso del Sudamerica e il secondo stato del Continente Americano dopo gli Stati Uniti e davanti al Messico, oltreché ad essere lo stato cattolico più popoloso (essendo la religione più diffusa nel paese).

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Clan dei Corleonesi

Il clan dei Corleonesi è stata una fazione all'interno di Cosa nostra formatasi negli anni settanta, così chiamata perché i suoi leader più importanti provenivano dalla famiglia di Corleone: Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella.

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Collaboratore di giustizia

In diritto, un collaboratore di giustizia (nel gergo giornalistico italiano, pentito) è un soggetto che trovandosi in particolari situazioni di conoscenza di un fenomeno criminale, decide di collaborare con l'autorità giudiziaria.

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Cosa nostra

Cosa nostra (detta comunemente mafia siciliana, o mafia per antonomasia) è un'organizzazione criminale di tipo mafioso-terroristico presente in Italia, soprattutto in Sicilia, e in più parti del mondo.

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Giovanni Falcone

Assieme ai colleghi e amici Rocco Chinnici, Antonino Caponnetto e Paolo Borsellino, Falcone è stato una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.

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Giuseppe Greco (mafioso)

Giuseppe Greco nacque nel 1952 a Ciaculli, una frazione-borgata di Palermo. Nonostante il nome, non aveva nessuna parentela con il boss di Ciaculli Salvatore "Cicchiteddu" Greco e il boss di Croceverde-Giardini Michele Greco.

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Leoluca Bagarella

Assassino spietato, Don Luchino è stato autore di centinaia di omicidi dagli anni '70 ai '90, oltre che diretto responsabile di alcuni tra i più gravi fatti di sangue di Cosa Nostra, tra cui la Strage di Capaci e il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo.

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Luciano Liggio

Liggio fu uno dei maggiori imputati al maxiprocesso di Palermo del 1986-1987. Liggio e i Corleonesi furono coloro che aprirono una nuova era dentro Cosa Nostra e dentro la criminalità italiana: infatti, dal brutale assassinio di Michele Navarra fu determinante nella loro ascesa nel periodo di trasformazione, dalla vecchia mafia corleonese rurale, alla mafia moderna più cittadina e innovativa, con l'intento prima di conquistare Palermo, poi tutta la Sicilia.

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Mafia

Mafia è un termine che indica un tipo di organizzazione criminale retta da violenza, omertà, riti d'iniziazione e miti fondativi. Secondo il significato estensivo del termine, indica una qualsiasi organizzazione di persone dedite ad attività illecite, segreta e duratura, che impone la propria volontà con mezzi illegali violenti e armi, spesso facendo pagare una tassa per una falsa protezione, chiamata "''pizzo''", per conseguire interessi a fini privati e di arricchimento illegale anche a danno degli interessi pubblici.

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Matteo Messina Denaro

Capo indiscusso del mandamento di Castelvetrano e della mafia nel Trapanese, era considerato uno dei boss più importanti di tutta Cosa nostra, avendo esercitato le proprie attività criminali anche oltre i propri confini territoriali, come nell'Agrigentino e, addirittura, nel Palermitano.

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Maxiprocesso di Palermo

Maxiprocesso di Palermo è la denominazione che fu data, a livello giornalistico, a un processo penale celebrato a Palermo per crimini di mafia (ma il nome esatto dell'organizzazione criminale è Cosa nostra), tra cui omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione, associazione mafiosa e altri.

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Nino Giuffrè

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Palermo

Palermo (AFI:; Palermu in siciliano; Paliemmu, Palermu o Palìaimmu in dialetto palermitano) è un comune italiano di abitanti, quinto in Italia per popolazione, capoluogo della Regione Siciliana e dell'omonima città metropolitana.

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Pietro Aglieri

Da giovane venne soprannominato "U signurinu" a causa del lusso e dell'elevato costo degli abiti che amava indossare, oltre al fatto che era diplomato al liceo classico.

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Pietro Rampulla

Fu militante di Ordine Nuovo. In una deposizione di Cataffi dichiara che è stato addestrato dai servizi deviati italiani nella manipolazione e utilizzo di materiali esplosivi, e che tale disposizione è stata data dal generale Luigi Ramponi, successivo direttore del Sismi nel 1992.

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Pizzino

Il termine pizzino è una derivazione del termine siciliano pizzinu che indica un piccolo pezzo (pezzettino) di carta o un bigliettino. Il termine pizzino è anche un cognome usato in Sicilia.

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Rosario Riccobono

Soprannominato "Il terrorista", fu un potente boss della mafia siciliana, figura di rilievo a Partanna-Mondello.

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Stefano Bontate

Erroneamente, talune fonti riportano il cognome "Bontade". Era noto come Il Falco per via della sua freddezza e della sua arguzia, ma amava farsi chiamare anche Principe di Villagrazia, malgrado non vantasse alcun titolo nobiliare.

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Strage di Capaci

La strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci (sul territorio di Isola delle Femmine) con una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d'ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone.

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Tommaso Buscetta

Importante membro di Cosa nostra, dopo l'arresto fu uno dei primi mafiosi a cominciare a collaborare con la giustizia, durante le inchieste coordinate dal magistrato Giovanni Falcone; le sue rivelazioni permisero, per la prima volta, una dettagliata ricostruzione giudiziaria dell'organizzazione e della struttura della criminalità siciliana.

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Totò Riina

Appartenente all'organizzazione malavitosa Cosa nostra, di cui è stato il capo assoluto dal 1982 fino al suo arresto avvenuto il 15 gennaio 1993 (ma si ritiene lo sia stato fino alla morte, mentre dopo il suo arresto divenne reggente Bernardo Provenzano), è generalmente ritenuto il più potente, pericoloso e sanguinario mafioso di sempre, venendo etichettato come il capo dei capi e con i soprannomi u curtu (il basso), per via della sua bassa statura e la belva, per indicare la sua brutalità sanguinaria.

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Vito Schifani

Agente della scorta di Giovanni Falcone, rimase ucciso nella strage di Capaci.

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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande

Confronto tra Giovanni Brusca e Il fantasma di Corleone

Giovanni Brusca ha 206 relazioni, mentre Il fantasma di Corleone ha 79. Come hanno in comune 23, l'indice di Jaccard è 8.07% = 23 / (206 + 79).

Riferimenti

Questo articolo mostra la relazione tra Giovanni Brusca e Il fantasma di Corleone. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: