Analogie tra Guido Salvini (regista) e Massimo Girotti
Guido Salvini (regista) e Massimo Girotti hanno 18 punti in comune (in Unionpedia): Annibale Caro, Camillo Mastrocinque, Clandestino a Trieste, Edda Albertini, Euripide, Ferenc Molnár, Gabriele Ferzetti, Giorgio Albertazzi, Gli straccioni, Henrik Ibsen, Jean Anouilh, Liliom, Luigi Squarzina, Peer Gynt, Vito Pandolfi, Vittorio Gassman, Vivi Gioi, William Shakespeare.
Annibale Caro
''Lettere del commendatore Annibal Caro'' (1807). Si formò sotto la guida dell'umanista Rodolfo Iracinto, prima di trasferirsi a Firenze per completare i suoi studi sugli scritti antichi assieme a Benedetto Varchi.
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Camillo Mastrocinque
Attratto dal cinema sin da giovane, visse alcuni anni in Francia, dove lavorò come scenografo, per poi tornare in Italia come aiuto regista.
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Clandestino a Trieste
Clandestino a Trieste è un film del 1951 diretto da Guido Salvini.
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Edda Albertini
Frequenta l'Accademia d'arte drammatica di Roma e si diploma in recitazione nel 1945, debutta nello stesso anno come giovane attrice e nel 1948 con la regia di Renato Simoni, interpreta Giulietta, al Teatro Romano di Verona, raccogliendo un grande consenso da parte del pubblico e della critica.
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Euripide
È considerato, insieme a Eschilo e Sofocle, uno dei maggiori poeti tragici greci.
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Ferenc Molnár
La sua opera complessiva, ispirata ad autori come Luigi Pirandello, Oscar Wilde, George Bernard Shaw, ma dotata di un certo carattere personale, si distingue per un profondo senso critico verso i prepotenti e gli arroganti.
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Gabriele Ferzetti
Attivo dagli anni '40, si segnalò in teatro nel repertorio contemporaneo, da Luigi Pirandello a Tennessee Williams, e si affermò nel cinema con personaggi sottilmente ambigui o comunque insicuri: il reduce Marco in Benvenuto reverendo! (1950) di Aldo Fabrizi, il giovane contadino Riccardo Maggese in Zappatore di Rate Furlan (1950), il marito tradito da Gina Lollobrigida in La provinciale (1953) di Mario Soldati, i rarefatti ritratti dell'incomunicabilità e del disagio esistenziale nei due film di Michelangelo Antonioni Le amiche (1955) e L'avventura (1960), il ladro gentiluomo in Parola di ladro (1957) di Nanni Loy e Gianni Puccini, la rievocazione di un momento tragico dell'ultima guerra in La lunga notte del '43 (1960) di Florestano Vancini.
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Giorgio Albertazzi
Attore di teatro attivo per decenni sulle scene fu anche uno dei primi divi televisivi, protagonista di letture poetiche e di sceneggiati di grande successo.
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Gli straccioni
Gli straccioni è una commedia in prosa in cinque atti di Annibal Caro, ideato sulla falsariga de Leucippe e Clitofonte di Achille Tazio. Caro scrisse Gli straccioni su invito di Pier Luigi Farnese, ma l'opera non fu data alle stampe se non quarant'anni dopo.
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Henrik Ibsen
È considerato il padre della drammaturgia moderna, per aver portato nel teatro la dimensione più intima della borghesia ottocentesca, mettendone a nudo le contraddizioni.
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Jean Anouilh
Autore prolifico, Anouilh divenne noto per le sue riscritture moderniste di molti classici greci. È ricordato anche per le sue molteplici citazioni, spesso comiche, satiriche o irrealistiche.
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Liliom
Liliom è la quarta opera teatrale di Ferenc Molnár, composta nel 1909. Più volte rappresentata in vari paesi del mondo, ne sono stati fatti adattamenti cinematografici, radiofonici e televisivi nonché un musical.
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Luigi Squarzina
Studiò a Roma, al Liceo Ginnasio T. Tasso, dove ebbe come compagni di classe Vittorio Gassman e Luigi Silori, diplomandosi poi presso l'Accademia nazionale d'arte drammatica e laureandosi in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
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Peer Gynt
Peer Gynt (pronuncia norvegese) è un poema drammatico in cinque atti del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, scritto nel 1867 e rappresentato per la prima volta a Oslo (a quell'epoca chiamata Christiania) il 24 febbraio 1876, con le musiche di scena di Edvard Grieg.
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Vito Pandolfi
Registrato in anagrafe con il nome Ribelle Libero Bruno, si fece chiamare con il nome di suo padre, Vito, per tutta la vita.
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Vittorio Gassman
Soprannominato il Mattatore (dall'omonimo spettacolo televisivo da lui condotto nel 1959), è considerato uno dei migliori e più rappresentativi attori italiani di sempre, ricordato per il portamento e la dizione marcatamente teatrali, nonché per l'assoluta professionalità (al limite del maniacale), per la versatilità e per il magnetismo.
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Vivi Gioi
Di padre norvegese, debuttò sugli schermi nel film Ma non è una cosa seria di Mario Camerini (1936), in cui fu accreditata con lo pseudonimo di Vivien Diesca (il cognome era un anagramma-omaggio a Vittorio De Sica che l'aveva voluta per una piccola parte).
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William Shakespeare
È considerato il poeta più rappresentativo del popolo inglese e soprannominato il "Bardo dell'Avon" (o semplicemente "Il Bardo") oppure il "Cigno dell'Avon"; delle sue opere sono stati ritrovati, incluse alcune collaborazioni, 38 testi teatrali, 154 sonetti, tre poemi e una serie di altre opere in versi.
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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come Guido Salvini (regista) e Massimo Girotti
- Che cosa ha in comune Guido Salvini (regista) e Massimo Girotti
- Analogie tra Guido Salvini (regista) e Massimo Girotti
Confronto tra Guido Salvini (regista) e Massimo Girotti
Guido Salvini (regista) ha 142 relazioni, mentre Massimo Girotti ha 341. Come hanno in comune 18, l'indice di Jaccard è 3.73% = 18 / (142 + 341).
Riferimenti
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