Analogie tra Ictino e Prassitele
Ictino e Prassitele hanno 163 punti in comune (in Unionpedia): Aezione, Agasias (figlio di Dositeo), Agasias (figlio di Menofilo), Agatarco, Agatino (scultore), Ageladas, Agesandro, Aglaofonte il Giovane, Aglaofonte il Vecchio, Agoracrito, Alcamene, Alessandro di Antiochia, Aleva (artista), Alipo, Ammonio (scultore), Andocide (ceramista), Anficrate (scultore), Anfione di Cnosso, Angelione, Antenore (scultore), Antifilo, Antigono di Caristo, Antimachide, Antioco (scultore), Antistate, Antonianos di Afrodisia, Apelle, Apelleas, Apollodoro (pittore), Apollonio di Archia, ..., Apollonio di Atene, Apollonio di Tralles, Arcesio (architetto), Archelao di Priene, Archermos, Archicle, Aridice, Aristide di Tebe, Aristide di Tebe il vecchio, Aristion di Paros, Aristofonte, Assteas, Atene, Atenione di Maronea, Atenodoro di Rodi, Baticle (scultore), Boeto di Calcedonia, Briasside, Brygos, Bularco, Bupalo, Calamide, Callescro, Callicrate, Callimaco (scultore), Carete di Lindo, Cefisodoto il Giovane, Cefisodoto il Vecchio, Cimone di Cleone, Clearco di Reggio, Cleone di Sicione, Cresila, Crizio, Damea di Crotone, Damofilo, Damofonte, Dedalo di Sicione, Dinocrate di Rodi, Diogneto, Diogneto (architetto), Doidalsa, Egia di Atene, Eirene (pittrice), Endoios, Epigono, Eraclide di Taranto, Eraclide Macedone, Ergotimo, Ermodoro di Salamina, Ermogene di Priene, Eufranore, Eufronio, Eupalino di Megara, Eupompo, Eutichide, Euticrate (scultore), Eutimide, Exekias, Filisco di Rodi, Filosseno di Eretria, Firomaco, Glaucia di Egina, Glicone (scultore), Gruppo dei pionieri, Gruppo E, Hischylos, Ictino, Ippodamo, Kachrylion, Kolotes, Learco di Reggio, Leocare, Lisippo, Lisistrato, Maestro del Dipylon, Melanzio di Sicione, Menofanto, Micone, Mirone, Mnesicle, Naucide, Nealce, Nearco (ceramista), Nicomaco di Tebe, Nicostene, Onata di Egina, Pamphaios, Paneno, Panfilo di Anfipoli, Parrasio, Pasitele, Patrocle di Crotone, Pausania il Periegeta, Pausia, Peonio di Mende, Pericle, Phintias, Pireico, Pitagora di Reggio, Pitagora di Samo (scultore), Pitide, Pitocrito, Pitone (pittore), Pitone (vasaio), Pittore del Troilos di Taranto, Pittore della Fonderia, Pittore di Brygos, Pittore di Polifemo, Policle, Policleto, Polignoto di Taso, Polimede di Argo, Prassitele, Protogene, Reco, Silanion, Skopas, Smilide, Sofilo, Sofronisco, Soso (mosaicista), Sostrato di Chio, Stratonico di Cizico, Strongilione, Telecle di Samo, Telefane di Focea, Teodoro di Samo, Teone di Samo, Timante, Timoteo (scultore), V secolo a.C., Zeusi, Zeussiade. Espandi índice (133 più) »
Aezione
Plinio pone il floruit di Aezione tra il 352 e il 349 a.C. (Nat. hist., XXXV, 78), ma la data deve essere abbassata; è sempre Plinio inoltre che ci fornisce i titoli di alcuni suoi dipinti.
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Agasias (figlio di Dositeo)
Agasia, figlio di Dositeo, scultore di Efeso non ricordato dalle fonti letterarie, ma attivo verso il 100 a.C., nel periodo del tardo ellenismo.
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Agasias (figlio di Menofilo)
Agasia, figlio di Menofilo, noto per 4 iscrizioni firmate, appartenute a statue onorifiche e rinvenute a Delo, grazie alle quali è stato possibile datare la sua attività al I secolo a.C. Altre due firme provengono da Tinos, appartenute a due opere bronzee speculari, secondo il gusto ellenistico, le quali ornavano l'altare del santuario di Posidone e Anfitrite.
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Agatarco
Agatarco, figlio di Eudemo di Samo, forse era isolano di nascita anch'egli, ma visse ad Atene.
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Agatino (scultore)
Si tramanda sia l'autore della decorazione del tempio di Asclepio a Epidauro.
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Ageladas
La storiografia su Ageladas, in base alla cronologia individuabile attraverso le fonti letterarie, è scissa tra la possibilità di considerare due scultori appartenenti ad una stessa famiglia, il più anziano attivo a partire dal 520 a.C. circa e il più giovane attivo nel 430 a.C., oppure di ritenere non affidabili le date più basse: si tratta del floruit indicato da Plinio al 432 a.C. e della consacrazione di una statua di Eracle Alexikakos nel 430 a.C. (Scoliaste di Aristofane, Le rane, linea 504) che potrebbe essere stata scolpita anteriormente.
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Agesandro
Il nome ricorre in contesti ed epoche differenti a Rodi ed è quindi riferibile a differenti scultori appartenuti ad una stessa famiglia e attivi per diverse generazioni.
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Aglaofonte il Giovane
È ricordato dalle fonti soprattutto per due pinakes dipinti per Alcibiade (Ateneo di Naucrati, Deipnos., XII, 534 d), il quale li avrebbe dedicati come ringraziamento per le vittorie ottenute a Olimpia e a Nemea (418 a.C.-416 a.C.) In uno di essi il politico ateniese veniva incoronato dalle personificazioni dei giochi olimpici e dei giochi pitici, nell'altro Alcibiade era rappresentato seduto in grembo a Nemea, personificazione dei giochi nemei, oppure, secondo un'altra interpretazione delle fonti, a Nemesi.
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Aglaofonte il Vecchio
Padre e maestro di Polignoto, ebbe un secondo figlio di nome Aristofonte.
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Agoracrito
Dovette trasferirsi ad Atene da Paro verso il 450 a.C.; fu contemporaneo di Alcamene e come quest'ultimo allievo di Fidia il quale, come asserisce Plinio il Vecchio ripetendo notizia variamente diffusa, sembra gli permettesse di firmare le proprie opere ed ebbe una particolare predilezione nei suoi confronti.
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Alcamene
Detto ateniese, forse per cittadinanza acquisita ma probabilmente originario di Lemnos, lo si ritiene, seguendo un passo di Plinio allievo di Fidia.
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Alessandro di Antiochia
Attivo nel I secolo a.C., è conosciuto soprattutto per essere l'autore della Venere di Milo, opera greca tra le più famose alta circa 2 metri che ha perso le braccia e il piedistallo originale, rinvenuta nell'isola di Milo nel 1820 e attualmente conservata al Louvre di Parigi.
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Aleva (artista)
Nessuna descrizione.
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Alipo
Allievo di Naucide e appartenente alla scuola policletea di seconda generazione, collaborò al Monumento dei navarchi di Sparta fatto erigere da Lisandro a Delfi dopo la battaglia di Egospotami con il bottino della vittoria.
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Ammonio (scultore)
Figlio di Apollofane, fu autore di una pregiata statuetta rinvenuta acefala a Licopoli.
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Andocide (ceramista)
La bottega di Andocide è nota per una produzione limitata se confrontata con la grande officina contemporanea di Nicostene; questo aspetto fa pensare ad un luogo più attento alla produzione creativa rispetto ai fini commerciali e sembra collimare con l'attribuzione a questa bottega dell'invenzione della tecnica a figure rosse.
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Anficrate (scultore)
Anficrate potrebbe essere il nome di uno scultore greco antico, forse ateniese, attivo tra la fine del VI secolo a.C. e l'inizio del V; il nome è solo ipotetico perché derivato da un passo corrotto di Plinio (Nat. hist., XXXIV, 72).
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Anfione di Cnosso
Figlio di Acestore, allievo di Ptolico di Corcira (a sua volta discepolo di Crizio) e maestro di Pisone (Pausania, VI, 3.5).
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Angelione
Secondo Pausania il Periegeta fu allievo di Dipoinos e Skyllis e a sua volta maestro di Kallon di Egina (Paus., II, 32).
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Antenore (scultore)
Kore di Antenore.
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Antifilo
Nacque in Egitto e fu allievo di uno Ctesidemo (Nat. hist., XXXV, 114); è noto l'aneddoto relativo alla gelosia di Antifilo per il successo di Apelle e alla conseguente calunnia di quest'ultimo presso il re Tolomeo, riportato da Luciano di Samosata.
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Antigono di Caristo
Nacque a Caristo, nell'Eubea, e visse ad Atene e a Pergamo, nel III secolo a.C., alla corte di re Attalo I. Fu allievo di Menedemo di Eretria.
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Antimachide
Lavorò nella costruzione del tempio di Zeus Olimpio ad Atene, opera rimasta incompiuta a causa della cacciata dei Pisistratidi.
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Antioco (scultore)
Copista neoattico, probabilmente di origine ateniese.
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Antistate
Lavorò assieme ad Antimachide, Callescro e Porino.
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Antonianos di Afrodisia
Si tratta di un artista operante in una delle botteghe presenti a Roma e composte da scultori provenienti da Afrodisia (oggi Geyre), città della Caria, nella Turchia sudoccidentale, in cui era fiorente l'attività artistica, anche grazie alla presenza di importanti cave di marmo.
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Apelle
Plinio il vecchio, al quale dobbiamo molta della nostra conoscenza di questo artista (Naturalis historia, XXXV), lo ha valutato superiore agli artisti precedenti e successivi (Nat. hist., XXXV, 79).
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Apelleas
Plinio lo ricorda nel libro XXXIV della Naturalis historia, ma le notizie più importanti per la sua cronologia le fornisce Pausania il Periegeta (Paus., VI, 1) che gli attribuisce la statua di Cinisca, figlia di Archidamo I e sorella di Agesilao II, vincitrice a Olimpia nella corsa con i carri nel 396 e nel 392 a.C. L'opera si ergeva, a fianco del Troilo di Lisippo, sopra una base in pietra ed era composta dal carro con l'auriga e dalla statua di Cinisca stessa.
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Apollodoro (pittore)
Secondo Plinio il vecchio fiorì nella 93ª Olimpiade ossia nel 408-405 a.C., la sua attività poté quindi svolgersi nell'ultimo trentennio del V secolo a.C. Tra le opere ricordate dalle fonti: un sacerdote orante, un Aiace fulminato e un Ulisse.
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Apollonio di Archia
Figlio di Archia ha firmato una delle più antiche copie giunte sino a noi di ambiente neoattico, un'erma che replica la testa del Doriforo di Policleto, rinvenuta a Ercolano nella Villa dei Papiri.
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Apollonio di Atene
Figlio di un Nestore, è noto come l'autore del Torso del Belvedere, che reca la sua firma.
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Apollonio di Tralles
Figlio di Artemidoro e fratello di Taurisco, insieme a quest'ultimo fu adottato dallo scultore Menecrate che fu, forse, loro maestro.
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Arcesio (architetto)
Fu nominato nel De architectura di Vitruvio come autore di un tempio di Asclepio a Tralles.
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Archelao di Priene
Figlio di Apollonio da Priene, la sua firma compare sul rilievo detto dell'Apoteosi di Omero, rinvenuto nei pressi di Bovillae nel XVII secolo, oggi conservato al British Museum.
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Archermos
È uno dei pochi scultori arcaici di cui ci siano giunte notizie sia letterarie sia epigrafiche.
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Archicle
Tra i più significativi Kleinmeister, lavorò spesso in collaborazione con Glaucite.
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Aridice
È nominato da Plinio (Nat. hist., XXXV, 15-16) come uno dei primi pittori greci insieme a Telefane di Sicione.
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Aristide di Tebe
Si ritiene che l'attività di Aristide si ponga quasi contemporanea alla vita di Alessandro Magno.
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Aristide di Tebe il vecchio
Come bronzista Plinio lo dice allievo di Policleto (Nat. hist., XXXIV, 50; 72) e autore di bighe e quadrighe.
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Aristion di Paros
Dello scultore Aristion di Paros, contemporaneo di Endoios, ci restano testimonianze esclusivamente epigrafiche e tutte pertinenti a monumenti funerari.
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Aristofonte
Nativo di Taso, era il secondogenito di Aglaofonte e come il padre e il fratello si dedicò alla pittura.
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Assteas
Assteas fu un ceramografo e ceramista greco, attivo a Paestum nel IV secolo a.C. Fu uno tra i più attivi pittori vascolari a figure rosse della Magna Grecia, e gestì un grande laboratorio in cui si producevano hydriai e crateri.
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Atene
Atene (AFI:; Athína; Athḕnai) è un comune greco di abitanti, capitale della Repubblica Ellenica, capoluogo dell'unità periferica di Atene Centrale e della periferia dell'Attica.
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Atenione di Maronea
Fu un contemporaneo del pittore Nicia, ma prese a dipingere con uno stile più netto e duro.
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Atenodoro di Rodi
È l'autore, con il padre Agesandro e con Polidoro, del famoso gruppo del Laocoonte conservato nei Musei Vaticani.
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Baticle (scultore)
Di origine ionica fu attivo a Sparta e autore del colossale trono offerto in onore di Apollo su una terrazza dell'Amyklaion, un santuario extraurbano che si trovava sulla collina di Amicle.
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Boeto di Calcedonia
Fu l'autore del gruppo bronzeo Fanciullo che strozza l'oca, di cui esistono numerose copie in marmo, le migliori delle quali sono conservate al Louvre di Parigi, a Monaco di Baviera e a Roma ai Musei Capitolini.
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Briasside
Copia di Serapide in Vaticano ''Base dei Filarchi''. Atene, Museo archeologico nazionale 1733. Benché il nome lo indichi come originario della Caria, Briasside si è formato ad Atene e ha lavorato nella seconda metà del IV secolo a.C. Assieme a Prassitele, Leochares, Timoteo e Skopas prese parte alla realizzazione del Mausoleo di Alicarnasso, una delle sette meraviglie del mondo antico, dove secondo Plinio (Nat. hist., XXXVI, 30) avrebbe realizzato il fregio del lato nord.
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Brygos
Attivo ad Atene tra il 490 e il 470 a.C. egli è noto come produttore di eccellenti rhyton (coppe) per vino.
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Bularco
Originario della Grecia orientale è il pittore più antico di cui, grazie a Plinio, si conosca il soggetto di una delle opere: si tratta di una battaglia condotta da una popolazione che Plinio chiama Magneti e di cui non si hanno altre notizie.
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Bupalo
Figlio di Archermos di Chio e appartenente a una famiglia di scultori, visse fra il VII e il VI secolo a.C.ː infatti è situabile in questo tornio di tempo perché di lui Plinio il Vecchio ricorda la rivalità con Ipponatte, sorta a causa di un suo ritratto offensivo del poeta efesino; tra l'altro, molti frammenti ipponattei citano Bupalo, in modo sempre alquanto offensivo.
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Calamide
Le notizie circa le opere di Calamide che è possibile trarre dalle fonti letterarie antiche sono numerose benché siano accompagnate da scarse copie identificabili.
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Callescro
Partecipò, tra l'altro, ai lavori per la costruzione del tempio di Zeus Olimpio ad Atene assieme ai colleghi Antimachide, Antistate e Porino.
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Callicrate
Le notizie su di lui sono scarse.
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Callimaco (scultore)
Di origine incerta e contesa fra Atene e Corinto, fu attivo ad Atene nell'ultimo trentennio del V secolo a.C..
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Carete di Lindo
Carete fu l'autore di una delle sette meraviglie del mondo, il Colosso di Rodi, una statua colossale in bronzo del dio solare Helios, eretto in posizione verticale e portante forse una raggiera intorno alla testa e una fiaccola innalzata da un braccio.
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Cefisodoto il Giovane
Da testimonianze nella letteratura antica sappiamo come Cefisodoto lavorasse sia il marmo che il bronzo e si avvalesse della collaborazione del fratello Timarco.
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Cefisodoto il Vecchio
Pluto: copia romana da Cefisodoto il vecchio, statua votiva, ca. 375 a.C., dall'agorà di Atene. Monaco di Baviera, Gliptoteca 219. Ebbe la massima fioritura intorno al 370 a.C. e fu capostipite di una famiglia di scultori; forse Prassitele era suo figlio.
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Cimone di Cleone
Nato a Cleone, presso Corinto, Cimone sembra sia stato il vero iniziatore della pittura greca e il precursore di Polignoto di Taso.
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Clearco di Reggio
L'unica fonte relativa a questo scultore è Pausania che lo ricorda come maestro di Pitagora di Reggio e a sua volta allievo di Eucheiros (Paus., VI.4.4), scultore di Corinto datato intorno al 550 a.C. In un passo incluso nel libro dedicato alla Laconia (III.17.6) Pausania ricorda Clearco come autore di uno sphyrelaton di Zeus che si trovava nel tempio di Atena Chalkioikos a Sparta, aggiungendo che si trattava del più antico Zeus bronzeo mai eseguito.
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Cleone di Sicione
Eseguì per il santuario di Olimpia una statua di Afrodite, due di Zeus e quattro di atleti trionfanti.
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Cresila
Svolse un periodo di formazione ad Argo come allievo di Dorotheos, con il quale lavorò a Delfi e ad Ermione.
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Crizio
Fu forse fratello e sicuramente collaboratore di Nesiote: numerose basi, originariamente reggenti statue bronzee e recanti la firma di Crizio e Nesiote, sono state ritrovate sull'acropoli di Atene.
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Damea di Crotone
Realizzò la statua del concittadino Milone vincitore nella lotta nel 532 a.C. ad Olimpia, statua che il campione portò in spalla al santuario.
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Damofilo
Damofilo decorò il Tempio di Cerere, vicino al Circo Massimo, contribuendo ad importare nella Roma Antica la pittura greca.
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Damofonte
Fu uno dei primi classicisti e la sua attività segna il momento in cui la perdita di vitalità della scultura ellenistica cede il passo alla rievocazione delle opere di epoca classica, quella che le fonti di Plinio definirono "la rinascita dell'arte" datata alla metà del II secolo a.C. (v. Neoatticismo).
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Dedalo di Sicione
Fu figlio e discepolo di uno scultore di nome Patroclo (Pausania, VI, 3.4) che viene menzionato da Plinio il vecchio tra gli artisti peloponnessiaci fioriti nella 95a Olimpiade, appartenente alla scuola di Policleto e contemporaneo di Naucide (Nat. hist., XXXIV, 8).
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Dinocrate di Rodi
Nelle fonti antiche è citato come "Stasicrate", "Dimocrate" di Rodi e "Chirocrate" di Efeso.
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Diogneto
Stando alle fonti, Diogneto incoraggiò l'undicenne Marco, nel 133, alla vita filosofica, insegnandogli ad essere libero dalla superstizione e a seguire la razionalità.
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Diogneto (architetto)
Di origine rodia, Diogneto fu uno di quei tecnici greci a metà tra architetto e ingegnere.
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Doidalsa
In base alle fonti archeologiche, Doidalsa fu attivo in Bitinia nella prima metà del III secolo a.C., tra il 278 e il 250.
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Egia di Atene
Attivo fra il 490 a.C. e il 460 a.C., fu maestro di Fidia.
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Eirene (pittrice)
Suo padre, il pittore Cratino (o Cratinax o Kratinos), viene ricordato per averle insegnato l'arte pittorica per cui lei è diventata celebre.
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Endoios
Fu uno dei pochi autori greci del periodo arcaico il cui nome sia stato tramandato da fonti letterarie ed epigrafiche.
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Epigono
Esponente della scuola di Pergamo, prese in qualche modo il posto di Firomaco alla corte degli Attalidi per i quali eseguì opere celebrative delle vittorie sui Galati.
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Eraclide di Taranto
Di lui abbiamo un ritratto impietoso lasciatoci da Polibio, che lo descrive come terribile verso i deboli e adulatore dei potenti.
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Eraclide Macedone
È noto solo grazie a Plinio che lo ricorda due volte nella Naturalis historia (XXXV, 135 e 146).
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Ergotimo
Ergotimo, noto anche col nome di Ergotimos (᾿Εργότιμος), è stato il proprietario di una fabbrica di vasi attici.
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Ermodoro di Salamina
Ermodoro fece parte degli artisti neoattici che portarono a Roma e in Italia uno stile greco ellenistico ispirato a modelli più antichi, risalenti al IV secolo a.C. Secondo le fonti Ermodoro, che lavorò spesso accanto allo scultore Scopa Minore, fu l'artefice del primo edificio marmoreo di Roma, il tempio di Giove Statore (costruito nel portico di Metello nel Circo Flaminio), su incarico di Quinto Cecilio Metello Macedonico.
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Ermogene di Priene
Forse originario di Priene, Ermogene fu attivo tra la fine del III secolo e l'inizio del II secolo a.C. in Asia Minore.
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Eufranore
Plinio lo dice nato ad Isthmia (Nat. hist., XXXV, 128), nei pressi di Corinto e pone il floruit della sua carriera alla 104a Olimpiade (364-361 a.C.); fu attivo principalmente ad Atene.
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Eufronio
L'attività di Euphronios, in base alle firme e allo stile dei vasi, è apparsa suddivisa in due fasi distinte.
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Eupalino di Megara
Figlio di Naustrofo, Eupalino fu un ingegnere.
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Eupompo
Le notizie relative a Eupompo di Sicione ci giungono attraverso Plinio (Nat. hist., XXXV, 64; 75).
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Eutichide
La data entro la quale Plinio indica il floruit di Eutichide (la 121ª Olimpiade) corrisponde alla commissione che egli dovette ricevere per la creazione della statua commemorativa della fondazione di Antiochia.
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Euticrate (scultore)
Apportò al suo stile un profondo realismo, che andava al di là dell'eleganza dello stile o del soggetto, tipico tratto della scultura di Lisippo.
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Eutimide
Anfora di tipo A a figure rosse. Lato A: la vestizione di un oplita Monaco di Baviera, Staatliche Antikensammlungen 2308. Ad Eutimide John Beazley ha assegnato diciotto vasi, otto dei quali firmati, sei come pittore e due come vasaio.
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Exekias
Come ceramografo la sua attività appare confinata a un periodo ancor più breve, durante il quale operò nella realizzazione di ceramica a figure nere, in un'epoca che conobbe la massima fioritura di quella tecnica pittorica della quale è considerato da molti il maggior esponente, oltre che una delle principali figure dell'intera storia dell'arte.
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Filisco di Rodi
Plinio ci riferisce della presenza nel tempio di Apollo Sosiano a Roma di statue di Apollo, di Latona e di Artemide insieme alle nove Muse, attribuite a questo scultore, appartenuto ad una delle famiglie di artisti attive a Rodi per lungo tempo in epoca ellenistica.
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Filosseno di Eretria
Allievo di Nicomaco di Tebe e appartenente alla scuola attico-tebana, fu autore, secondo quanto viene tramandato da Plinio il Vecchio (Nat. hist., XXXV, 110), di un quadro dipinto per Cassandro I e raffigurante una Battaglia di Alessandro contro Dario, che si è voluto interpretare talvolta come la battaglia di Isso, altre come la battaglia di Gaugamela.
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Firomaco
Plinio ne pone il floruit alla 121ª olimpiade (296-293 a.C.), negli anni in cui "l'arte decadeva" (Nat. hist., XXXIV, 51), secondo la fonte di Plinio, ossia si allontanava dallo stile classico sviluppando nuove forme che nella conquista dello spazio, nell'eccentricità della struttura, univano alla scuola attica gli insegnamenti sicioni e lisippei; innovazioni formali che sarebbero state sviluppate in seguito dalla scuola di Pergamo.
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Glaucia di Egina
Glaucia scolpì una statua e fece una statua in bronzo di un carro in onore di Gelone, vincitore della gara coi carri nelle Olimpiadi del 488 a.C.
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Glicone (scultore)
È conosciuto dalla firma su una famosa copia della statua di Ercole di Lisippo (originale IV secolo a. C.). La copia potrebbe tuttavia essere anche un lavoro romano del III secolo d.C.; le altre firme di Glicone sono considerate dei falsi.
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Gruppo dei pionieri
Gruppo dei pionieri (o semplicemente I Pionieri) è il nome sotto il quale John Beazley ha riunito un insieme di ceramografi greci tardo arcaici attivi in Attica nel primo periodo della ceramica a figure rosse tra il 525 e il 500 a.C. i quali, pur non essendo stati gli inventori della nuova tecnica che stava per sostituire le figure nere, ne hanno mostrato tutte le potenzialità nella composizione, nel disegno, nello studio anatomico e nella rappresentazione del movimento, indicando la direzione per lo stabilirsi del nuovo stile.
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Gruppo E
Gruppo E è il nome convenzionale attribuito ad un insieme di vasi che si ritengono prodotti da una stessa officina attiva ad Atene tra il 560 e il 540 a.C. nell'ambito della ceramica a figure nere.
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Hischylos
Vasi con la sua firma sono stati dipinti dai più importanti ceramografi attivi nel primo periodo della tecnica a figure rosse, in epoca tardo arcaica.
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Ictino
Ictino, di cui non si conosce la patria, fu attivo a metà del V secolo a.C., specialmente durante il governo, ad Atene, di Pericle.
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Ippodamo
Si tratta del primo architetto, di cui ci sia giunto il nome, ad utilizzare e teorizzare schemi planimetrici regolari nella pianificazione delle città.
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Kachrylion
Nel suo laboratorio, specializzato nella produzione di coppe, hanno lavorato alcuni tra i più importanti ceramografi della prima fase delle figure rosse, e molti tra i numerosi decoratori di coppe del periodo.
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Kolotes
Fu allievo di Fidia e specializzato nella tecnica crisoelefantina.
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Learco di Reggio
Learco originario di Reggio fiorì nella XLIV Olimpiade (612 a.C).Fu discepolo di Dipeno e Scilli o di Dedalo.
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Leocare
Lavorò con il marmo, il bronzo e con la tecnica crisoelefantina; fu attivo in Attica, nel Peloponneso e in Asia Minore.
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Lisippo
Ultimo tra i grandi maestri della scultura greca classica, fu attivo dal 372-368 a.C. fino alla fine del IV secolo a.C. Lavorò per Alessandro Magno, che ritrasse numerose volte, e terminò la propria carriera al servizio di un altro re macedone, Cassandro I, tra il 316 e il 311 a.C.
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Lisistrato
Originario di Sicione, fratello di Lisippo e zio di Daippos, Boedas, e Euthycrates, a loro volta tutti scultori (Plinio, Nat. hist., XXXIV, 66).
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Maestro del Dipylon
Maestro del Dipylon è il nome convenzionale assegnato a un ceramografo e vasaio greco attivo tra il 760 e il 735 a.C. circa ad Atene, esponente principale del tardo geometrico I e prima personalità artistica individuabile nell'arte greca.
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Melanzio di Sicione
Menzionato da Plinio insieme ad Apelle tra i grandi pittori che facevano uso di soli quattro colori (Nat. hist., XXXV, 50) e lodato per le sue doti compositive (Nat. hist., XXXV, 80), si ritiene sia l'autore dell'opera originale (un affresco o un quadro) cui si ispira il mosaico pavimentale della "casa di Elena" a Pella (ora al museo archeologico locale), con la rappresentazione della Caccia al cervo da parte di Alessandro e Efestione.
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Menofanto
Lo scultore è noto solo per aver firmato con il suo nome una statua del tipo della Afrodite pudica, simile alla Venere Capitolina.
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Micone
Micone decorò il tempio dei Dioscuri di Atene, dipingendovi il Ritorno degli Argonauti.
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Mirone
Originario di Eleutere, in Beozia (Plinio il vecchio, Nat. hist., XXXIV. 57-58), e specializzato nella lavorazione del bronzo, Mirone viene vagamente indicato dalle fonti come allievo di Agelada di Argo, stabilendo un collegamento con la scuola peloponnesiaca effettivamente riscontrabile nel Discobolo, ossia nell'opera più antica tra quelle identificate.
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Mnesicle
Mnesicle fu l'architetto incaricato della costruzione dei Propilei dell'Acropoli di Atene, nel corso dei grandi lavori promossi da Pericle, durò cinque anni.
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Naucide
Pausania il Periegeta lo definisce figlio di Motone e fratello di Policleto (II, 22, 7), del quale fu anche maestro (VI, 6, 2).
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Nealce
Plutarco riferisce che, mentre Arato stava distruggendo tutti i ritratti dei tiranni, quello di Aristrato eseguito di Melanzio di Sicione fu salvato grazie a Nealce, che coprì di nero solo il ritratto del tiranno, lasciando inalterato il resto del dipinto.
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Nearco (ceramista)
È contemporaneo di Kleitias, ma nonostante la tendenza al particolare minuto e alla precisione del dettaglio, Nearco predilige le grandi dimensioni e la monumentalità dello stile rappresentativo che prepara al lavoro di Exekias nel terzo quarto del VI secolo a.C. La sua attività verrà portata avanti dai figli Tleson e Ergotiles, che firmeranno soprattutto piccole coppe nello stile dei Piccoli maestri, dei quali Tleson fu uno degli esponenti maggiori.
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Nicomaco di Tebe
Figlio e allievo di Aristide di Tebe il vecchio, suoi allievi furono Aristide di Tebe e Filosseno di Eretria.
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Nicostene
La formazione di Nicostene sembra essere avvenuta, attorno al 550 a.C., presso la bottega di un ceramista minore, attivo nell'ambito dei Piccoli maestri, di nome Anakles, la cui firma su una kylix perduta di Berlino (Musei statali di Berlino, Antikensammlung F1801) era accompagnata da quella di Nicostene, il quale in seguito avrebbe provveduto ad aprire un'officina propria.
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Onata di Egina
Figlio di un Mikon, anch'egli scultore, Onata visse nel periodo delle guerre persiane e fu un membro della fiorente scuola scultorea di Egina.
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Pamphaios
Si formò presso il ceramista Nikosthenes di cui proseguì il lavoro e i suoi vasi vennero decorati a figure nere e a figure rosse dai maggiori ceramografi del periodo tardo arcaico quali Oltos, Epitteto, il Pittore di Nikosthenes e il Pittore di Euphiletos.
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Paneno
Fu il fratello minore (secondo Plinio il Vecchio, Nat. Hist., XXXV, 34; XXXVI, 55) o il nipote (secondo Strabone, VIII, 354) di Fidia.
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Panfilo di Anfipoli
Plinio descrive a lungo l'attività di Panfilo (Nat. hist., XXXV, 75; 123), sia al riguardo della sua direzione della scuola pittorica sicionia, sia per quanto riguarda alcune opere da lui dipinte.
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Parrasio
Le sue origini sono state tramandate dallo stesso Parrasio in un epigramma posto in fondo ad una delle sue opere, riportato da Ateneo di Naucrati che cita Clearco di Soli.
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Pasitele
Plinio scrive che Pasiteles nato in una località costiera della Magna Grecia (Nat. hist., XXXVI, 39-40) ed è vissuto nell'epoca di Pompeo Magno (Nat. hist., XXXVI, 156).
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Patrocle di Crotone
Fu noto per aver realizzato, in onore di Apollo, una statua in legno di bosso con il capo dorato dedicato ad Olimpia dai locresi zefiri; realizzò in seguito anche le statue di Epiciride e di Eteonico, situate all'interno del recinto del Tempio di Delfo.
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Pausania il Periegeta
Le uniche notizie su Pausania ci derivano dai pochi accenni che si possono trovare nella sua opera, anche perché inizia ad essere citato solo a partire dal VI secolo d.C..
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Pausia
Figlio e inizialmente allievo di Bryes, fu in seguito discepolo di Panfilo di Anfipoli, seguendo la scuola di pittura sicionia, ed ebbe a sua volta come allievi Aristolaos e Nikophanes.
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Peonio di Mende
L'unica opera che può essergli attribuita con certezza è la statua di Nike trovata negli scavi di Olimpia nel 1875, originariamente posta su un pilastro marmoreo a sezione triangolare ancora presente sul posto.
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Pericle
Discendente da parte di madre dalla potente e influente famiglia degli Alcmeonidi, Pericle ebbe una così profonda influenza sulla società ateniese che Tucidide, storico suo contemporaneo, lo acclamò come "primo cittadino di Atene".
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Phintias
Come Euphronios e Euthymides, Phintias è un pittore di vasi di grandi dimensioni, tuttavia tra le sue opere conosciute la più antica sembra essere la coppa firmata conservata a Monaco di Baviera (Staatliche Antikensammlungen 2590), con il combattimento per il tripode tra Eracle e Apollo; è una coppa a figure rosse, ancora nella forma tipica delle coppe a occhioni, decorata in uno stile non ancora assimilabile a quello dei Pionieri e vicino a quello delle opere più antiche di Oltos e di Epiktetos, dove Phintias manifesta i debiti verso Psiax, il quale si palesa a partire da questa coppa come il suo più probabile maestro.
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Pireico
Le fonti letterarie che hanno tramandato il nome di questo pittore sono Plinio (Nat. hist., XXXV, 112) e Properzio (III, 9, 12).
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Pitagora di Reggio
Nato a Samo (l'etnico che egli stesso fa seguire alla propria firma nella base della statua del pugile Eutimo ritrovata a Olimpia), si trasferì probabilmente a Rhégion, fiorente città della Magna Grecia, nel 496 a.C., al tempo del tiranno reggino Anaxilas, insieme con altri abitanti esuli di Samo (Herod., VI. 22-23); qui fu discepolo di Clearco di Reggio (Paus., VI.4.3).
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Pitagora di Samo (scultore)
Fu attivo a Reggio Calabria dal 480 al 450 a.C. come scultore di statue celebrative.
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Pitide
La sua opera più celebre è il mausoleo di Alicarnasso, considerato una delle sette meraviglie del mondo, che realizzò in parte da sé e su cui scrisse un volume.
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Pitocrito
Pitocrito era figlio di Timocare di Rodi, anch'egli scultore.
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Pitone (pittore)
Attivo tra il 340 a.C. e il 320 a.C. e specialista in coppe, è noto dalla sua firma su tre vasi.
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Pitone (vasaio)
Attivo tra il 510 a.C. e il 470 a.C., di lui ci rimane solo una coppa.
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Pittore del Troilos di Taranto
Della sua produzione, a tecnica a figure nere, sono rimaste due tazze a Taranto, una a Corinto.
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Pittore della Fonderia
Il Pittore della Fonderia fu un ceramografo attico del V secolo a.C., che lavorava usando la tecnica della ceramica a figure rosse.
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Pittore di Brygos
È il nome convenzionale assegnato ad un ceramografo attico attivo ad Atene tra il 490 e il 470 a.C..
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Pittore di Polifemo
Pittore di Polifemo è il nome convenzionale assegnato ad un ceramista e ceramografo protoattico, formatosi probabilmente nella cerchia del Pittore di Mesogeia, e attivo nel secondo quarto del VII secolo a.C. (Protoattico medio) forse a Egina, dove si ritiene sia nato e tornato dopo il periodo di formazione.
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Policle
Quasi sicuramente ateniese, Pausania il Periegeta menziona alcune statue di vincitori olimpici affermando di non sapere con certezza a quale dei due scultori esse appartengano.
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Policleto
Fu una delle massime figure della scultura greca del periodo classico, dalla quale dipende gran parte della scultura greca del secolo successivo.
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Polignoto di Taso
Polignoto è il primo pittore greco la cui personalità emerga con una certa chiarezza dalle fonti letterarie dell'antichità, presso le quali godette grande fortuna.
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Polimede di Argo
A lui viene attribuita la creazione di uno dei più significativi esempi di scultura dorica di epoca arcaica: la coppia di kouroi rappresentanti i fratelli Clèobi e Bitone.
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Prassitele
Le fonti più antiche relative a Prassitele sono di età ellenistica.
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Protogene
La fonte letteraria principale per la biografia di Protogene è Plinio (Nat. hist., XXXV, 101) che lo dice (come Pausania il Periegeta) nato a Cauno.
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Reco
Reco, figlio di Fileo, nacque sull'isola di Samo.
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Silanion
Fu autodidatta secondo Plinio (Nat. Hist., XXXIV, 51) e famoso soprattutto come ritrattista.
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Skopas
Fu tra i grandi maestri della scultura greca classica e di quella occidentale in generale, che ebbe il merito di aprire alla dimensione dell'emotività umana, fino a quel momento solo limitatamente esplorata.
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Smilide
Fa parte degli scultori, datati generalmente al VI secolo a.C., che la tradizione letteraria ha tramandato come allievi di Dedalo e la cui esistenza risulta allo stesso modo parzialmente avvolta nel mito.
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Sofilo
Sofilo portò avanti la tradizione del Pittore della Gorgone.
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Sofronisco
Cominciò a fiorire come scultore intorno al 470 a.C., nella vecchia scuola attica.
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Soso (mosaicista)
È l'unico mosaicista dell'antica Grecia ricordato da Plinio (Nat. hist., XXXVI, 184).
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Sostrato di Chio
Di una sua grande statua in bronzo raffigurante Atena, eseguita in collaborazione con Ipotodaro per Alifera nella regione dell'Arcadia, riferiscono Pausania (VIII, 26, 7) e Polibio (IV, 78, 5).
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Stratonico di Cizico
Stratonico di Cizico fu uno scultore ellenistico nato a Cizico.
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Strongilione
La firma di Strongilione fu rinvenuta su di una base nei pressi del santuario di Artemide Brauronia priva dell'etnico, ragione per cui lo si ritiene generalmente originario di Atene.
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Telecle di Samo
Le fonti letterarie ne hanno tramandato la parentela con Teodoro di Samo, Erodoto in particolare lo dichiara padre di Teodoro e samio di origine.
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Telefane di Focea
L'unica fonte per questo scultore è Plinio (Nat. hist., XXXIV, 68) il quale riferendosi esplicitamente a quanto riportato dalle proprie fonti ne tramanda le grandi capacità e la scarsa fortuna.
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Teodoro di Samo
È ricordato come figlio di Telecle di Samo da Erodoto, la fonte cronologicamente più vicina; altre fonti (Diodoro Siculo e Diogene Laerzio) lo dicono figlio di Reco, il quale poteva appartenere alla stessa famiglia ed esserne un parente più anziano.
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Teone di Samo
Teone è menzionato da Quintiliano come pittore attivo al tempo di Alessandro Magno e dei Diadochi.
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Timante
Fu contemporaneo di Zeusi di Eraclea e di Parrasio di Efeso e noto dalle fonti soprattutto per una sua rappresentazione del sacrificio di Ifigenia da parte del padre Agamennone.
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Timoteo (scultore)
Nato forse a Epidauro, ma di formazione ateniese, fu attivo tra il 380 e il 350 a.C.
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V secolo a.C.
Il V secolo a.C. è da molti ritenuto un secolo straordinario della storia dell'umanità: vissero a cavallo di questo periodo molti tra i maggiori pensatori della storia, si sviluppa la prima Repubblica, la Repubblica di Roma che svilupperà le leggi delle dodici tavole, nascono il buddhismo, il giainismo e il confucianesimo.
Ictino e V secolo a.C. · Prassitele e V secolo a.C. ·
Zeusi
Le fonti lo dicono nato ad Herakleia, senza fornire indicazioni utili a stabilire quale delle numerose città così denominate al tempo sia stata la sua città natale.
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Zeussiade
Una delle poche menzioni che si hanno di Zeussiade (citato solo da Plinio, tra le fonti antiche) è rintracciabile alla base di una statua ritrovata a Roma nella villa Mattei, attribuita all'oratore Iperide, contemporaneo dello scultore.
La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come Ictino e Prassitele
- Che cosa ha in comune Ictino e Prassitele
- Analogie tra Ictino e Prassitele
Confronto tra Ictino e Prassitele
Ictino ha 176 relazioni, mentre Prassitele ha 205. Come hanno in comune 163, l'indice di Jaccard è 42.78% = 163 / (176 + 205).
Riferimenti
Questo articolo mostra la relazione tra Ictino e Prassitele. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: