Analogie tra Lingua osca e Morfologia della lingua protoindoeuropea
Lingua osca e Morfologia della lingua protoindoeuropea hanno 20 punti in comune (in Unionpedia): Ablativo, Accusativo, Caso (linguistica), Coniugazione (linguistica), Dativo, Declinazione (linguistica), Diatesi, Dittongo, Genitivo, Lingua latina, Lingua osca, Lingua protoindoeuropea, Lingue indoeuropee, Lingue italiche, Locativo, Modo (linguistica), Nominativo, Plurale, Singolare, Tempo (linguistica).
Ablativo
Ablativo deriva dal latino ab+lativus, in cui il prefisso "ab" indica una provenienza e "lativus" è aggettivazione del verbo latino che significa portare: ferre (fero- fers- tuli-latum- ferre).
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Accusativo
Laccusativo è uno dei casi fondamentali della declinazione dei nomi nelle lingue che ne possiedono una. Viene definito, insieme al nominativo e al vocativo, "caso retto" oppure "diretto" (in contrapposizione ai "casi obliqui" o "indiretti").
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Caso (linguistica)
In linguistica, il caso è una categoria grammaticale che consiste nella modificazione di un nome a seconda della sua funzione logica (soggetto, complemento diretto, complemento indiretto, ecc.). In alcune lingue, sia moderne sia antiche, ogni parola assume forme diverse a seconda della funzione svolta nella frase.
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Coniugazione (linguistica)
In linguistica, la coniugazione di un verbo (dal latino coniugatio, 'unione', da coniugere, letteralmente 'porre sotto lo stesso giogo'.) è il complesso sistematizzato delle forme verbali prodotte dal meccanismo di flessione verbale.
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Dativo
Il caso dativo è presente in varie lingue; in italiano è limitato ad alcuni pronomi, mentre è di uso esteso e frequente in molte lingue che conoscono una declinazione del nome o dell'aggettivo, come il latino, il greco, il russo o il tedesco.
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Declinazione (linguistica)
In morfologia, per declinazione si intende la flessione di un nome, aggettivo, pronome o articolo secondo il genere, il numero e il caso. Il concetto di declinazione è dunque simile a quello di coniugazione, che riguarda però i verbi.
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Diatesi
In grammatica, la diàtesi (dal greco antico, diáthesis, "disposizione", a sua volta derivante dal verbo διατίθημι, diatíthemi, disporre) o voce di un verbo è una categoria grammaticale che descrive la relazione tra l'azione (o lo stato) che il verbo esprime e i partecipanti identificati dagli argomenti (soggetto, oggetto ecc.). In italiano abbiamo tre diatesi: attiva, passiva e riflessiva.
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Dittongo
In fonetica, un dittongo (dal greco δίφθογγος, díphthongos, "con due suoni") è una combinazione di due vocali costituita da un rapido spostamento da un vocoide a un altro, spesso interpretato da chi ascolta come una vocale unica, cioè un singolo fonema vocalico.
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Genitivo
Il genitivo è un caso della declinazione di diverse lingue indoeuropee, antiche e moderne. Esso viene normalmente usato per esprimere una specificazione, più precisamente un possesso: ad esempio, nella frase "il libro di Luigi è intrigante", la parte in corsivo verrebbe espressa con il genitivo.
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Lingua latina
Il latino è una lingua indoeuropea appartenente al gruppo delle lingue latino-falische. Veniva parlata nel Lazio (Lătĭum in latino) già agli inizi del I millennio a.C.; oggi rimane la lingua ufficiale soltanto di uno stato nel mondo: la Città del Vaticano.
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Lingua osca
L'osco era una lingua indoeuropea (appartenente alla famiglia osco-umbra) in uso presso gli Osci, nome con cui si intendeva un insieme alquanto eterogeneo di popoli italici.
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Lingua protoindoeuropea
Secondo la linguistica comparativa, la lingua protoindoeuropea (o, ambiguamente, lingua indoeuropea) è la protolingua da cui discendono tutte le lingue indoeuropee.
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Lingue indoeuropee
Le lingue indoeuropee sono la famiglia linguistica che comprende la maggior parte delle lingue d'Europa vive ed estinte che attraverso il Caucaso e il Medio Oriente da un lato e la Siberia occidentale e parte dell'Asia Centrale dall'altro, sono arrivate a coinvolgere l'Asia meridionale e in tempi antichi persino l'attuale Turkestan cinese (odierno Xinjiang).
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Lingue italiche
Le lingue italiche sono lingue indoeuropee parlate da popoli italici stanziati nella penisola a partire dal I millennio a.C., probabilmente discendenti dalla lingua proto-italica.
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Locativo
Il locativo è un caso originario della lingua protoindoeuropea, attestato in varie lingue antiche ed attualmente presente solo nelle lingue baltiche, in alcune lingue slave e nella lingua sanscrita.
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Modo (linguistica)
In linguistica, il modo è una delle principali categorie grammaticali che compongono il sistema di coniugazione verbale (assieme a tempo e aspetto).
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Nominativo
Il nominativo è un caso della declinazione di diverse lingue antiche e moderne. Esso viene normalmente usato per indicare il soggetto che compie l'azione, come nella frase "Luigi legge il libro", oppure per indicare una qualità dell'azione, nel caso del verbo essere usato come copula.
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Plurale
Il plurale indica il numero in diverse parti del discorso quando il conteggio di una certa quantità è superiore all'unità. Il plurale è in uso in numerosi idiomi.
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Singolare
Il singolare è in linguistica una declinazione di alcune parti del discorso che indica il numero quando una certa quantità è numericamente equivalente all'unità.
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Tempo (linguistica)
In linguistica, il tempo è una categoria grammaticale. Insieme al modo e all'aspetto struttura il sistema di coniugazione verbale. Tale categoria indica il momento in cui l'azione espressa dal verbo viene collocata dal parlante, sia rispetto all'istante in cui viene prodotto l'enunciato (es. pioveva), sia rispetto ad altri fatti o azioni espressi all'interno dell'enunciato (es. quando uscii, pioveva già da un'ora).
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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come Lingua osca e Morfologia della lingua protoindoeuropea
- Che cosa ha in comune Lingua osca e Morfologia della lingua protoindoeuropea
- Analogie tra Lingua osca e Morfologia della lingua protoindoeuropea
Confronto tra Lingua osca e Morfologia della lingua protoindoeuropea
Lingua osca ha 69 relazioni, mentre Morfologia della lingua protoindoeuropea ha 249. Come hanno in comune 20, l'indice di Jaccard è 6.29% = 20 / (69 + 249).
Riferimenti
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