Analogie tra Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera hanno 34 punti in comune (in Unionpedia): Andrea Mantegna, Andrea Solari, Annibale Carracci, Antonio Canova, Caravaggio, Carlo Crivelli, Cima da Conegliano, Correggio (pittore), Gentile da Fabriano, Giovan Battista Moroni, Giovanni Battista Pittoni, Giovanni Bellini, Giovanni Gerolamo Savoldo, Guercino, Il Moretto, Jacopo Bellini, Joshua Reynolds, Jusepe de Ribera, Leonardo da Vinci, Lorenzo Lotto, Luca Giordano, Luca Signorelli, Marco Palmezzano, Paolo Veronese, Parigi, Perugino, Peter Paul Rubens, Piero della Francesca, Predica di santo Stefano, Raffaello Sanzio, ..., Rembrandt, Spoliazioni napoleoniche, Tiziano Vecellio, Vittore Carpaccio. Espandi índice (4 più) »
Andrea Mantegna
Si formò nella bottega padovana dello Squarcione, dove maturò il gusto per la citazione archeologica; venne a contatto con le novità dei toscani di passaggio in città quali Filippo Lippi, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e, soprattutto, Donatello, dai quali imparò una precisa applicazione della prospettiva.
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Andrea Solari
Attivo a Milano durante e dopo il soggiorno di Leonardo da Vinci, da cui fu profondamente influenzato, fu tra i maggiori interpreti del Rinascimento lombardo.
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Annibale Carracci
In antitesi con gli esiti ormai sterili del tardomanierismo, propose il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento, riuscendo in un'originale sintesi delle molteplici scuole del Rinascimento maturo: Raffaello, Michelangelo, Correggio, Tiziano e il Veronese sono tutti autori che ebbero notevole influsso sull'opera del Carracci.
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Antonio Canova
Antonio Canova esprime nelle sue creazioni la ricerca della perfezione, la bellezza e la purezza dell'arte antica, con un'attenzione tutta nuova nel rendere più espressivi ed umani i volti e gli atteggiamenti del corpo, assenti nelle statue della mitologia greca-romana, a cui egli si ispirava.
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Caravaggio
Formatosi a Milano e attivo per gran parte della sua vita artistica a Roma. Durante gli ultimi quattro anni della sua vita si trasferì tra Napoli, Malta e in Sicilia.
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Carlo Crivelli
Originario di Venezia, fratello maggiore del pittore Vittore Crivelli, si formò a Padova e in seguito lavorò soprattutto nel sud delle Marche, diventando di fatto il più importante artista attivo sul bacino dell'Adriatico, esclusa la Laguna veneta.
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Cima da Conegliano
Solo scarsi documenti permettono di ricostruire la vita del pittore. La data di nascita dell'artista (1459 o 1460) non è accertata, ma dedotta dall'estimo coneglianense del 1473, nel quale è nominato un Joannes cimator: il pittore doveva avere infatti all'epoca quattordici anni, poiché questa era l'età in cui si cominciava a pagare le tasse in proprio, secondo le leggi della città veneta.
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Correggio (pittore)
Prendendo spunto dalla cultura del Quattrocento e dai grandi maestri dell'epoca, quali Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Mantegna, inaugurò un nuovo modo di concepire la pittura ed elaborò un proprio originale percorso artistico, che lo colloca tra i grandi del Cinquecento.
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Gentile da Fabriano
Tra i più importanti esponenti del Gotico internazionale, incarnò nel suo secolo la tipica figura dell'artista itinerante, che preferiva spostarsi per trovare le più svariate occasioni di lavoro offerte dalle corti piuttosto che stanziarsi a bottega.
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Giovan Battista Moroni
Formatosi presso il Moretto, da cui riprende l'intonazione severamente devozionale nei dipinti di soggetto religioso, è famoso soprattutto per l'attività di ritrattista, con dipinti che possono essere definiti «ritratti in azione», con personaggi colti nell'attimo in cui stanno compiendo un gesto, in modo da evitare l'arida fissità del ritratto ufficiale.
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Giovanni Battista Pittoni
È considerato tra i più rilevanti esponenti del Rococò veneziano.
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Giovanni Bellini
Lavorò intensamente per ben sessant'anni, sempre ai massimi livelli, traghettando la pittura veneziana, che in lui ebbe un fondamentale punto di riferimento, attraverso le esperienze più diverse, dalla tradizione bizantina ai modi padovani filtrati da Andrea Mantegna, dalle lezioni di Piero della Francesca, Antonello da Messina e Albrecht Dürer, fino al tonalismo di Giorgione.
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Giovanni Gerolamo Savoldo
L'artista, sebbene attivo soprattutto a Venezia, dove risiedette a lungo, si mantenne sempre sostanzialmente fedele alla matrice naturalistica dell'arte lombarda, arrivando a essere considerato come uno dei tre grandi maestri del primo Rinascimento bresciano, assieme al Romanino e al Moretto.
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Guercino
In continuità con i Carracci, Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino e Lanfranco, è uno dei grandi pittori di scuola emiliana, nonché tra i più propositivi autori nella Roma barocca, contribuendo con le sue opere allo sviluppo di tale movimento artistico su tutto il panorama italiano.
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Il Moretto
Viene considerato uno dei tre grandi maestri del primo Rinascimento bresciano, assieme al Romanino e al Savoldo.
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Jacopo Bellini
La sua opera, al pari di quella di Antonio Vivarini, si pone tra la fine del gotico internazionale e l'inizio del Rinascimento nella città lagunare.
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Joshua Reynolds
Joshua Reynolds nacque il 16 luglio 1723 a Plympton, nel Devonshire, da Samuel Reynolds, un ecclesiastico già professore al Balliol College dell'Università di Oxford e Theophilia Potter.
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Jusepe de Ribera
Fu uno dei massimi protagonisti della pittura napoletana ed europea del XVII secolo nonché uno dei più rilevanti pittori seguaci del filone del caravaggismo napoletano, da cui generò una peculiare corrente pittorica, il tenebrismo, che si caratterizzava da una esasperata rappresentazione della realtà, violenta e brutale, accentuata da particolari epidermici, anatomici e psichici dei personaggi raffigurati.
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Leonardo da Vinci
Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, considerato uno dei più grandi geni dell'umanità, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza: fu infatti scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, matematico, anatomista, botanico, musicista, geologo, ingegnere e progettista.
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Lorenzo Lotto
Fu tra i principali esponenti del Rinascimento veneziano del primo Cinquecento, sebbene la sua indole originale e anticonformista lo abbia portato presto a una sorta di emarginazione dal contesto lagunare, dominato da Tiziano.
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Luca Giordano
Fu uno dei principali esponenti della pittura napoletana del Seicento, assieme a Jusepe de Ribera, Salvator Rosa, Battistello Caracciolo, Massimo Stanzione, Bernardo Cavallino, Aniello Falcone, Andrea Vaccaro e Mattia Preti, nonché uno dei più influenti esponenti del barocco europeo.
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Luca Signorelli
Luca Signorelli studiò ad Arezzo presso la bottega di Piero della Francesca, come testimoniano Luca Pacioli (nel 1494) e, più tardi, Giorgio Vasari.
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Marco Palmezzano
Scrive, infatti, Antonio Paolucci, già direttore dei Musei Vaticani: «A Forlì l'arte figurativa assumeva aspetti distinguibili rispetto a quelli pur simili e fraterni presenti nelle città vicine.
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Paolo Veronese
Caliari è noto in particolare per i suoi dipinti a soggetto religioso e mitologico di grande formato, come Nozze di Cana (1563), Convito in casa di Levi (1573) e Trionfo di Venezia (1582).
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Parigi
Parigi (AFI:; in francese Paris, pronuncia; con riferimento alla città antica, Lutezia, in francese Lutèce, dal latino Lutetia Parisiorum) è la capitale e la città più popolata della Francia, capoluogo della regione dell'Île-de-France e l'unico comune a essere nello stesso tempo dipartimento, secondo la riforma del 1977 e i dettami della legge PML che espansero i vecchi confini comunali.
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Perugino
Titolare in contemporanea di due attivissime botteghe, a Firenze e a Perugia, fu per un paio di decenni il più noto e influente pittore italiano del suo tempo, tanto da essere definito da Agostino Chigi: "il meglio maestro d’Italia”.
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Peter Paul Rubens
La sua opera, secondo Giuliano Briganti, «può considerarsi l'archetipo del "barocco"»; per Luigi Mallé, ha aperto la via al tumultuante barocco europeo, nordico e francese in particolar modo.
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Piero della Francesca
Tra le personalità più emblematiche del Rinascimento italiano, fu un esponente della seconda generazione di pittori-umanisti. Le sue opere sono mirabilmente sospese tra arte, geometria e complesso sistema di lettura a più livelli, dove confluiscono questioni teologiche e filosofiche.
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Predica di santo Stefano
La Predica di santo Stefano è un dipinto olio su tela (152x195 cm) di Vittore Carpaccio, firmato e datato 1514; si tratta di uno dei cinque teleri (di cui uno perduto) eseguiti per la Scuola di Santo Stefano di Venezia.
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Raffaello Sanzio
Considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo e fra i massimi interpreti del concetto estetico del Bello, Raffaello ha vissuto una parabola lavorativa relativamente breve, ma estremamente prolifica e profondamente innovativa per le numerose opere iconiche e per il modo in cui queste sono state prodotte, avvalendosi di una bottega altamente strutturata e composta da numerosi professionisti di altissimo livello e varie discipline che il maestro dirigeva e a cui affidava buona parte del suo lavoro.
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Rembrandt
Viene generalmente considerato uno dei più grandi pittori della storia dell'arte europea e il più importante di quella olandese. Il suo periodo di attività coincide con quello che gli storici definiscono letà dell'oro olandese. Dopo aver ottenuto un grande successo fin da giovane come pittore ritrattista, i suoi ultimi anni furono segnati da tragedie personali e difficoltà economiche.
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Spoliazioni napoleoniche
Le spoliazioni napoleoniche, note anche come furti napoleoniciMarco Albera,, Cristianità n. 261-262, 1997, furono una serie di sottrazioni di beni, in particolare opere d'arte e in genere di opere preziose, attuate dall'esercito francese o da funzionari napoleonici in Italia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, ed Europa centrale durante l'età napoleonica.
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Tiziano Vecellio
Artista innovatore e poliedrico, nonché maestro, unitamente a Giorgione, del tonalismo, Tiziano fu uno dei pochi pittori italiani titolari di una vera e propria azienda, accorto imprenditore della bottega oltre che della sua personale produzione, direttamente a contatto con i potenti dell'epoca, suoi maggiori committenti.
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Vittore Carpaccio
Protagonista della produzione di teleri a Venezia a cavallo tra il XV e il XVI secolo, Carpaccio è oggi considerato il miglior testimone della vita, dei costumi e dell'aspetto della sua città di quegli anni.
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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
- Che cosa ha in comune Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
- Analogie tra Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
Confronto tra Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
Museo del Louvre ha 394 relazioni, mentre Pinacoteca di Brera ha 450. Come hanno in comune 34, l'indice di Jaccard è 4.03% = 34 / (394 + 450).
Riferimenti
Questo articolo mostra la relazione tra Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: