Analogie tra Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera hanno 35 punti in comune (in Unionpedia): Andrea Mantegna, Andrea Solari, Annibale Carracci, Antonio Canova, Arte, Caravaggio, Carlo Crivelli, Cima da Conegliano, Correggio (pittore), Gentile da Fabriano, Giovan Battista Moroni, Giovanni Battista Pittoni, Giovanni Bellini, Giovanni Gerolamo Savoldo, Guercino, Il Moretto, Jacopo Bellini, Joshua Reynolds, Jusepe de Ribera, Leonardo da Vinci, Lorenzo Costa, Lorenzo Lotto, Luca Giordano, Luca Signorelli, Marco Palmezzano, Paolo Veronese, Parigi, Perugino, Piero della Francesca, Pieter Paul Rubens, ..., Polittico dell'Assunta, Raffaello Sanzio, Rembrandt, Tiziano Vecellio, Vittore Carpaccio. Espandi índice (5 più) »
Andrea Mantegna
Si formò nella bottega padovana dello Squarcione, dove maturò il gusto per la citazione archeologica; venne a contatto con le novità dei toscani di passaggio in città quali Filippo Lippi, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e, soprattutto, Donatello, dai quali imparò una precisa applicazione della prospettiva.
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Andrea Solari
Allievo probabilmente di Leonardo, Solario eseguì una serie di opere durante un soggiorno giovanile a Venezia, tra cui una Sacra Famiglia con San Simeone (Milano, Pinacoteca di Brera) proveniente da Murano (1495 circa).
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Annibale Carracci
In antitesi con gli esiti ormai sterili del tardomanierismo, propose il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento, riuscendo in un'originale sintesi delle molteplici scuole del nostro rinascimento maturo: Raffaello, Michelangelo, Correggio, Tiziano e il Veronese sono tutti autori che ebbero notevole influsso sull'opera del Carracci.
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Antonio Canova
Figlio di Pietro, scalpellino di professione, e di Angela Zardo Fantolini, Canova svolse il suo apprendistato a Venezia, dove scolpì le sue prime opere con l'aiuto del suo maestro nonché migliore amico Simone Meoni (1731- 1800).
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Arte
L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza.
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Caravaggio
Formatosi tra Milano e Venezia e attivo a Roma, Napoli, Malta e in Sicilia fra il 1593 e il 1610, fu uno dei più celebri pittori italiani di tutti i tempi, assurto a fama universale solo nel XX secolo, dopo un periodo di oblio.
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Carlo Crivelli
Originario di Venezia, si formò a Padova e in seguito lavorò soprattutto nel sud delle Marche, diventando di fatto il più importante artista attivo sul bacino dell'Adriatico, esclusa la Laguna veneta.
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Cima da Conegliano
Solo scarsi documenti permettono di ricostruire la vita del pittore.
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Correggio (pittore)
Prendendo spunto dalla cultura del Quattrocento e dai grandi maestri dell'epoca, quali Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Mantegna, inaugurò un nuovo modo di concepire la pittura ed elaborò un proprio originale percorso artistico, che lo colloca tra i grandi del Cinquecento.
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Gentile da Fabriano
Tra i più importanti esponenti del Gotico internazionale, incarnò nel suo secolo la tipica figura dell'artista itinerante, che preferiva spostarsi per trovare le più svariate occasioni di lavoro offerte dalle corti piuttosto che stanziarsi a bottega.
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Giovan Battista Moroni
Moroni, formatosi presso il Moretto, da cui riprende l'intonazione severamente devozionale nei dipinti di soggetto religioso, è famoso soprattutto per la sua attività di ritrattista, con dipinti che possono essere definiti «ritratti in azione», presentando personaggi nell'attimo in cui stanno compiendo un gesto, in modo da evitare l'arida fissità del ritratto ufficiale.
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Giovanni Battista Pittoni
Proveniente da una famiglia di pittori, imparò l'arte dallo zio Francesco Pittoni, con il quale eseguì nel 1716 il dipinto Sansone e Dalila (Pordenone, Collezione Querini).
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Giovanni Bellini
Lavorò ininterrottamente per ben sessant'anni, sempre ai massimi livelli, traghettando la pittura veneziana, che in lui ebbe un fondamentale punto di riferimento, attraverso le esperienze più diverse, dalla tradizione bizantina ai modi padovani filtrati da Andrea Mantegna, dalle lezioni di Piero della Francesca, Antonello da Messina e Albrecht Dürer, fino al tonalismo di Giorgione.
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Giovanni Gerolamo Savoldo
L'artista, sebbene attivo soprattutto a Venezia, dove risiedette a lungo, si mantenne sempre sostanzialmente fedele alla matrice naturalistica dell'arte lombarda, arrivando ad essere considerato come uno dei tre grandi maestri del primo Rinascimento bresciano, assieme al Romanino e al Moretto.
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Guercino
Giovanni Francesco nacque a Cento, paese allora appartenente al Ducato di Ferrara, da una nobile famiglia di modesta condizione che abitava a pigione «in una piccola casa fuori di Cento, non lontana che pochi passi dalla Porta detta della Chiusa».
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Il Moretto
Viene considerato uno dei tre grandi maestri del primo Rinascimento bresciano, assieme al Romanino e al Savoldo.
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Jacopo Bellini
La sua opera, al pari di quella di Antonio Vivarini, si pone tra la fine del gotico internazionale e l'inizio del Rinascimento nella città lagunare.
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Joshua Reynolds
Joshua Reynolds nacque il 16 luglio 1723 a Plympton, nel Devonshire, da Samuel Reynolds, un ecclesiastico già professore al Balliol College dell'Università di Oxford.
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Jusepe de Ribera
Fu uno dei massimi protagonisti della pittura europea del XVII secolo ed uno dei più rilevanti pittori che seguirono il filone del caravaggismo.
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Leonardo da Vinci
Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza.
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Lorenzo Costa
Fu uno dei più importanti artisti della scuola ferrarese e della Scuola di Mantova del Cinquecento.
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Lorenzo Lotto
Fu tra i principali esponenti del Rinascimento veneziano del primo Cinquecento, sebbene la sua indole originale e anticonformista lo abbia portato presto a una sorta di emarginazione dal contesto lagunare, dominato da Tiziano.
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Luca Giordano
È conosciuto anche con il soprannome di "Luca Fapresto" ("Luca fai presto"), soprannome datogli mentre stava lavorando nella chiesa di Santa Maria del Pianto a Napoli, quando dipinse in soli due giorni le tele della crociera.
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Luca Signorelli
Luca Signorelli studiò ad Arezzo presso la bottega di Piero della Francesca, come testimoniano Luca Pacioli (nel 1494) e, più tardi, Giorgio Vasari.
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Marco Palmezzano
Scrive, infatti, Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani: «A Forlì l'arte figurativa assumeva aspetti distinguibili rispetto a quelli pur simili e fraterni presenti nelle città vicine.
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Paolo Veronese
Figlio di un certo Gabriele, scalpellino (spezapreda, cioè spezzapietre nel dialetto locale), assunse il cognome Caliari probabilmente nel 1555 (anno in cui per la prima volta egli si firma così in una lettera).
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Parigi
Parigi (AFI:; in francese Paris, pronuncia; con riferimento alla città antica, Lutezia, in francese Lutèce, dal latino Lutetia Parisiorum) è la capitale e la città più popolata della Francia, capoluogo della regione dell'Île-de-France e l'unico comune a essere nello stesso tempo dipartimento, secondo la riforma del 1977 e i dettami della legge PML, che espansero i vecchi confini comunali.
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Perugino
Titolare in contemporanea di due attivissime botteghe, a Firenze e a Perugia, fu per un paio di decenni il più noto e influente pittore italiano.
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Piero della Francesca
Tra le personalità più emblematiche del Rinascimento italiano, fu un esponente della seconda generazione di pittori-umanisti.
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Pieter Paul Rubens
La sua opera, secondo Giuliano Briganti, «può considerarsi l'archetipo del "barocco"»; per Luigi Mallé, ha aperto la via al tumultuante barocco europeo, nordico e francese in particolar modo.
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Polittico dell'Assunta
Il polittico dell'Assunta era un polittico a olio su tavola (i due angeli laterali sono a tempera grassa verniciata) del Moretto, databile al 1529-1530.
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Raffaello Sanzio
Raffaello, uno dei maggiori pittori ed architetti italiani a cavallo tra il XV ed il XVI secolo, è considerato uno dei più grandi artisti d'ogni tempo; la sua opera segnò un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi e fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire, dando vita tra l'altro ad una scuola che fece arte "alla maniera" sua e che va sotto il nome di manierismo.
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Rembrandt
Viene generalmente considerato uno dei più grandi pittori della storia dell'arte europea e il più importante di quella olandese.
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Tiziano Vecellio
Artista innovatore e poliedrico, maestro con Giorgione del colore tonale, Tiziano Vecellio fu uno dei pochi pittori italiani titolari di una vera e propria azienda, accorto imprenditore della bottega oltre che della sua personale produzione, direttamente a contatto con i potenti dell'epoca, suoi maggiori committenti.
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Vittore Carpaccio
Fu uno dei protagonisti della produzione di teleri a Venezia a cavallo tra il XV e il XVI secolo, divenendo forse il miglior testimone della vita, dei costumi e dell'aspetto straordinario della Serenissima in quegli anni.
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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
- Che cosa ha in comune Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
- Analogie tra Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
Confronto tra Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera
Museo del Louvre ha 353 relazioni, mentre Pinacoteca di Brera ha 425. Come hanno in comune 35, l'indice di Jaccard è 4.50% = 35 / (353 + 425).
Riferimenti
Questo articolo mostra la relazione tra Museo del Louvre e Pinacoteca di Brera. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: