Analogie tra Pinacoteca del Castello Sforzesco e Pinacoteca di Brera
Pinacoteca del Castello Sforzesco e Pinacoteca di Brera hanno 49 punti in comune (in Unionpedia): Agnolo Bronzino, Alessandro Magnasco, Andrea Mantegna, Andrea Solari, Antonio Campi, Bartolomeo Montagna, Bergognone, Bernardino Butinone, Bernardino Campi, Bernardino Luini, Bernardo Bellotto, Bernardo Zenale, Bramantino, Canaletto, Carlo Crivelli, Carlo Innocenzo Carloni, Cesare da Sesto, Correggio (pittore), Daniele Crespi, Fra' Galgario, Francesco Cairo, Francesco Guardi, Francesco Londonio, Francesco Napoletano, Gaudenzio Ferrari, Giacomo Ceruti, Giambattista Tiepolo, Giampietrino, Giovan Battista Moroni, Giovanni Antonio Boltraffio, ..., Giovanni Bellini, Giovanni Cariani, Giulio Cesare Procaccini, Il Cerano, Il Moretto, Jusepe de Ribera, Lorenzo Lotto, Lorenzo Veneziano, Maestro della Pala Sforzesca, Marco d'Oggiono, Milano, Morazzone, Pellegrino Tibaldi, Pinacoteca Ambrosiana, Romanino, Sebastiano Ricci, Tintoretto, Tiziano Vecellio, Vincenzo Foppa. Espandi índice (19 più) »
Agnolo Bronzino
Tra i più raffinati e mirabili pittori del Manierismo fiorentino, è noto per essere stato uno dei più abili ed incisivi ritrattisti della corte medicea nella Firenze tardo rinascimentale.
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Alessandro Magnasco
Resurrezione di Lazzaro.
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Andrea Mantegna
Si formò nella bottega padovana dello Squarcione, dove maturò il gusto per la citazione archeologica; venne a contatto con le novità dei toscani di passaggio in città quali Filippo Lippi, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e, soprattutto, Donatello, dai quali imparò una precisa applicazione della prospettiva.
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Andrea Solari
Allievo probabilmente di Leonardo, Solario eseguì una serie di opere durante un soggiorno giovanile a Venezia, tra cui una Sacra Famiglia con San Simeone (Milano, Pinacoteca di Brera) proveniente da Murano (1495 circa).
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Antonio Campi
Affresco di Antonio Campi nella chiesa di San Sigismondo a Cremona Era figlio di Galeazzo Campi e fratello di Giulio Campi e Vincenzo Campi.
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Bartolomeo Montagna
Figlio di Antonio Cincani di Orzinuovi (Brescia), trasferitosi a Vicenza poco prima del 1450, Bartolomeo apprese ben presto i canoni dell'arte del Mantegna in quel di Padova; successivamente, nel 1469, egli mosse verso Venezia, dove ebbe modo di prendere contatto diretto con alcune opere di Giovanni Bellini, autore destinato ad esercitare su di lui un'influenza notevole, rilevabile già nei lavori eseguiti poco dopo il 1474, anno del suo ritorno a Vicenza: di particolare interesse soprattutto tre dipinti che rappresentano la Madonna col Bambino, conservati rispettivamente ad Oxford, nella pinacoteca civica di Palazzo Chiericati di Vicenza e nel museo civico di Belluno, dove la plasticità solida e robusta del Mantegna si stempera in una delicatezza di contorni di matrice belliniana.
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Bergognone
Di cultura foppesca, anche se di modi più "gentili", riprese dalla cultura fiamminga, giuntagli attraverso la Liguria, sia stilemi iconografici che l'uso della luce e gli ariosi paesaggi; alla fine degli anni ottanta venne influenzato dall'opera sia di Leonardo ma soprattutto di Bramante.
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Bernardino Butinone
Figlio di Jacopo da Treviglio e allievo di Vincenzo Foppa, fu tutore del Bramantino e collaborò con Bernardo Zenale.
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Bernardino Campi
Formatosi in area mantovana (suo maestro fu Ippolito Costa, figlio di Lorenzo Costa) e non imparentato con i cremonesi Giulio Campi e Antonio Campi, Bernardino Campi è uno dei più caratteristici esponenti del Manierismo nell'Italia settentrionale.
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Bernardino Luini
Originario di Dumenza, sul Lago Maggiore, Luini si formò forse a Verona in Veneto (come è stato dedotto dalla pala "Madonna col Bambino e i santi Agostino e Margherita" proveniente da quella città, firmata Bernardinus Mediolanensis, oggi al Museo Jacquemart André di Parigi e a lui attribuita, e che dimostra affinità stilistiche con la pittura di Gerolamo dai Libri).
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Bernardo Bellotto
È anche conosciuto con il nome di Canaletto, che usò su suggerimento dello zio Antonio Canal, titolare dello stesso pseudonimo.
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Bernardo Zenale
Documentato nella confraternita dei pittori milanesi fin dal 1481, Zenale firmò nel 1485 il monumentale Polittico di San Martino per la chiesa di San Martino a Treviglio, dal rigoroso impianto prospettico, insieme al conterraneo Bernardino Butinone.
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Bramantino
Chiamato Bramantino già nelle Vite del Vasari, Bartolomeo Suardi elaborò in forme lombarde la monumentalità del Bramante, giungendo a rappresentazioni di rarefatto e severo classicismo.
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Canaletto
I suoi quadri, oltre a unire nella rappresentazione topografica architettura e natura, risultavano dall'attenta resa atmosferica, dalla scelta di precise condizioni di luce per ogni particolare momento della giornata e da un'indagine condotta con criteri di scientifica oggettività, in concomitanza col maggiore momento di diffusione delle idee razionalistiche dell'Illuminismo.
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Carlo Crivelli
Originario di Venezia, si formò a Padova e in seguito lavorò soprattutto nel sud delle Marche, diventando di fatto il più importante artista attivo sul bacino dell'Adriatico, esclusa la Laguna veneta.
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Carlo Innocenzo Carloni
Era figlio di Giovanni Battista Carloni, stuccatore, e di Taddea Maddalena Allio e fratello di Diego Francesco, pure lui stuccatore e architetto.
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Cesare da Sesto
Si formò a Milano a contatto con Leonardo da Vinci, di cui divenne un fedele seguace, rientrando nel fenomeno dei leonardeschi.
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Correggio (pittore)
Prendendo spunto dalla cultura del Quattrocento e dai grandi maestri dell'epoca, quali Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Mantegna, inaugurò un nuovo modo di concepire la pittura ed elaborò un proprio originale percorso artistico, che lo colloca tra i grandi del Cinquecento.
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Daniele Crespi
Nonostante la sua prematura scomparsa per via della peste manzoniana del 1630, è annoverato tra i maggiori esponenti del Seicento lombardo.
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Fra' Galgario
Giuseppe Ghislandi nasce nel quartiere di Borgo San Lorenzo di Bergamo nel 1655, da Domenico, pittore di prospettive e panorami decorativi, e Flaminia Mansueti.
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Francesco Cairo
Venne anche conosciuto come il Cavalier Cairo per aver ricevuto la medaglia dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro a Torino, per merito della propria arte.
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Francesco Guardi
L'artista, al contrario del Canaletto, non mira, nelle sue pitture, a risultati di nitida percezione, ma propone un'interpretazione del dato reale soggettiva ed evocativa, realizzando immagini di città evanescenti e irreali; raggiungendo a volte una sensibilità definibile pre-romantica, grazie allo sfaldamento delle forme e a malinconiche penombre.
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Francesco Londonio
Francesco Londonio nacque nel 1723 a Milano.
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Francesco Napoletano
È uno dei leonardeschi più enigmatici ma anche più dotati.
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Gaudenzio Ferrari
Scrisse di lui Giorgio Vasari.
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Giacomo Ceruti
Nacque a Milano, probabilmente da quel Fabiano Ceruti che fu allievo di Cristoforo Agricola; fin dai primi anni venti del Settecento fu attivo a Brescia, città in cui si guadagnò il soprannome di «Pitocchetto» per il genere pittorico che aveva come soggetti principali i poveri, i reietti, i vagabondi, i contadini (i pitocchi, appunto), raffigurati in quadri a grande formato e ripresi con stile documentaristico e con uno spirito di umana empatia.
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Giambattista Tiepolo
È uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano.
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Giampietrino
'''Leda con il figlio''', 128 × 106 cm, olio su tavola.
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Giovan Battista Moroni
Moroni, formatosi presso il Moretto, da cui riprende l'intonazione severamente devozionale nei dipinti di soggetto religioso, è famoso soprattutto per la sua attività di ritrattista, con dipinti che possono essere definiti «ritratti in azione», presentando personaggi nell'attimo in cui stanno compiendo un gesto, in modo da evitare l'arida fissità del ritratto ufficiale.
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Giovanni Antonio Boltraffio
Pala Casio, 1500, Parigi, Louvre.
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Giovanni Bellini
Lavorò ininterrottamente per ben sessant'anni, sempre ai massimi livelli, traghettando la pittura veneziana, che in lui ebbe un fondamentale punto di riferimento, attraverso le esperienze più diverse, dalla tradizione bizantina ai modi padovani filtrati da Andrea Mantegna, dalle lezioni di Piero della Francesca, Antonello da Messina e Albrecht Dürer, fino al tonalismo di Giorgione.
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Giovanni Cariani
Giovanni era figlio di un altro Giovanni detto Cariano o Zanino e di donna Caterina.
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Giulio Cesare Procaccini
Nato a Bologna nel 1574, quinto figlio del pittore Ercole Procaccini il Vecchio e fratello di Camillo e Carlo Antonio, entrambi pittori, si trasferì a 11 anni con la famiglia a Milano cominciando a lavorare nel 1590 alla fabbrica del Duomo di Milano.
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Il Cerano
Figlio del pittore Raffaele Crespi, suo primo e a quanto sembra unico maestro, e di Camilla, crebbe con il fratello Ortensio Crespi (1578-1631) che diverrà il suo principale collaboratore insieme al genero, Melchiorre Gherardini, detto il Ceranino.
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Il Moretto
Viene considerato uno dei tre grandi maestri del primo Rinascimento bresciano, assieme al Romanino e al Savoldo.
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Jusepe de Ribera
Fu uno dei massimi protagonisti della pittura europea del XVII secolo ed uno dei più rilevanti pittori che seguirono il filone del caravaggismo.
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Lorenzo Lotto
Fu tra i principali esponenti del Rinascimento veneziano del primo Cinquecento, sebbene la sua indole originale e anticonformista lo abbia portato presto a una sorta di emarginazione dal contesto lagunare, dominato da Tiziano.
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Lorenzo Veneziano
Fu uno dei primi seguaci di Paolo Veneziano, alle origini della scuola veneziana.
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Maestro della Pala Sforzesca
Attorno alla Pala Sforzesca, dipinta per Ludovico il Moro nel 1494-1495, è stato radunato un gruppetto di opere legate all'anonimo autore, che mostra un gusto per la decorazione sfarzosa di matrice tardogotica, una sensibilità al realismo nella rappresentazione delle fisionomie derivata da Vincenzo Foppa, e un'adesione nei tipi fisici ai modelli di Leonardo da Vinci.
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Marco d'Oggiono
Documentato come artista indipendente nella bottega di Leonardo da Vinci fin dal 1490, Marco d'Oggiono eseguì nel 1493-1494, insieme a Giovanni Antonio Boltraffio, la pala Grifi con la Resurrezione di Cristo con i ss.
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Milano
Milano (Milàn in dialetto milanese) è un comune italiano di abitanti, capoluogo della regione Lombardia, dell'omonima città metropolitana, e centro di una delle più popolose aree metropolitane d'Europa.
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Morazzone
Morazzone (Murazum in dialetto varesotto) è un comune italiano di 4.284 abitanti della provincia di Varese in Lombardia.
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Pellegrino Tibaldi
Compie a Bologna la propria formazione culturale, sia come pittore, alla scuola del Bagnacavallo, sia come architetto, in un ambiente che risente delle novità portate al nord da Giulio Romano e da Sebastiano Serlio.
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Pinacoteca Ambrosiana
La Pinacoteca Ambrosiana è un museo di Milano che si trova all'interno del Palazzo dell'Ambrosiana.
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Romanino
Figlio di Luchino, esponente di una famiglia che dall'inizio del XV secolo si insediò a Brescia, ma originaria di Romano di Lombardia, la sua formazione avvenne tra Brescia e Venezia, con influenze di Giorgione e di Dürer, come dimostra la Madonna col Bambino, conservata presso il Museo del Louvre ed eseguita verso la metà del primo decennio.
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Sebastiano Ricci
Figlio di Livio e Andreana, viene battezzato a Belluno il 1º agosto 1659.
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Tintoretto
Venezia, lapide posta sulla casa Per la sua energia fenomenale nella pittura è stato soprannominato Il furioso o il terribile come lo definì il Vasari per il suo carattere forte, e il suo uso drammatico della prospettiva e della luce lo ha fatto considerare il precursore dell'arte barocca.
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Tiziano Vecellio
Artista innovatore e poliedrico, maestro con Giorgione del colore tonale, Tiziano Vecellio fu uno dei pochi pittori italiani titolari di una vera e propria azienda, accorto imprenditore della bottega oltre che della sua personale produzione, direttamente a contatto con i potenti dell'epoca, suoi maggiori committenti.
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Vincenzo Foppa
La formazione di Vincenzo Foppa dovette essere essenzialmente legata al mondo cortese, ben vivo nella prima metà del XV secolo in tutta la Lombardia.
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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande
- In quello che appare come Pinacoteca del Castello Sforzesco e Pinacoteca di Brera
- Che cosa ha in comune Pinacoteca del Castello Sforzesco e Pinacoteca di Brera
- Analogie tra Pinacoteca del Castello Sforzesco e Pinacoteca di Brera
Confronto tra Pinacoteca del Castello Sforzesco e Pinacoteca di Brera
Pinacoteca del Castello Sforzesco ha 144 relazioni, mentre Pinacoteca di Brera ha 425. Come hanno in comune 49, l'indice di Jaccard è 8.61% = 49 / (144 + 425).
Riferimenti
Questo articolo mostra la relazione tra Pinacoteca del Castello Sforzesco e Pinacoteca di Brera. Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare: