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Actio

Indice Actio

Nel canone dell'ars oratoria, l'actio (detta anche pronuntiatio) è uno dei cinque momenti della creazione dell'orazione. L'oratore, dopo inventio, dispositio, elocutio e memoria, nell'actio si concentra sull'impostazione della voce, sulla modulazione dei toni e sulla prova generale dei gesti da fare al momento della prestazione.

Indice

  1. 21 relazioni: Actio (diritto), Actiones adiecticia qualitatis, Ars oratoria, De inventione, De optimo genere oratorum, De oratore, Diritti assoluti, Diritto processuale romano, Dispositio, Elocutio, Foro (tribunale), Inventio, Istituzioni di Giustiniano, Memoria (retorica), Oratoria, Partitiones oratoriae, Peculium, Pretore (storia romana), Retorica, Rhetorica ad Herennium, Schiavitù nell'antica Roma.

Actio (diritto)

Il termine actio copre un'area semantica estremamente ampia. Il sostantivo (di genere femminile) deriva dal verbo ago, -is, egi, actum, agere, e ha significato generico di "azione, atto".

Vedere Actio e Actio (diritto)

Actiones adiecticia qualitatis

Le Actiones adiecticiae qualitatis erano una serie di actiones concesse ad alcuni sottoposti (quali filius familias o servus) di soggetti giuridici.

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Ars oratoria

Lars oratoria fu una distinta forma della letteratura latina. Rappresentava l'arte del parlare in pubblico con un discorso eloquente ed era strettamente collegata alla retorica, ovvero l'arte del dire, parlare in pubblico e di saper comporre versi per un testo.

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De inventione

Il De inventione è un trattato di retorica, scritto da Marco Tullio Cicerone. Opera di incerta datazione, composta forse negli anni intorno all'85 a.C., il De inventione si interrompe nel corso del secondo libro.

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De optimo genere oratorum

De optimo genere oratorum (in italiano Sulla miglior arte dell'oratoria) è un trattato di genere retorico-politico scritto nel 46 a.C. circa da Cicerone.

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De oratore

Il De oratore (in italiano A proposito dell’oratore) è un'opera di genere retorico scritta da Marco Tullio Cicerone tra il 55 e il 54 a.C. Il testo, facente parte della cosiddetta "trilogia retorica" assieme al Brutus e allOrator, è strutturato in tre libri sotto forma di dialogo platonico.

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Diritti assoluti

I diritti assoluti sono quelle situazioni giuridiche soggettive di vantaggio tutelate erga omnes ovvero nei confronti di tutti gli altri consociati, senza la loro necessaria cooperazione e dunque, ai fini della loro integrazione, non è necessaria l'esistenza di un rapporto giuridico come invece avviene nel caso dei diritti relativi.

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Diritto processuale romano

Il diritto processuale romano si basava, in generale, sul principio della coattività delle regole dell'ordinamento giuridico, il cui mancato rispetto comportava l'irrogazione o la richiesta di inflizione di una sanzione, previo accertamento di una situazione giuridica rilevante ed eventualmente meritevole di tutela.

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Dispositio

Nel canone della retorica di tradizione culturale occidentale, la dispositio (in greco, taxis, dal verbo τάσσω, tassō, 'dispongo', o anche οἰκονομία, oikonomìa) è il modo in cui un autore dispone le argomentazioni oratorie.

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Elocutio

Lelocutio è una delle cinque fasi dell'organizzazione del discorso oratorio secondo il canone che la ars oratoria, cioè l'arte oratoria latina, definì, sulla base della retorica di tradizione greca.

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Foro (tribunale)

Il Foro in diritto indica in senso proprio il luogo dove l'autorità giudiziaria esercita le sue funzioni e in senso traslato è l'insieme di magistrati e avvocati che lo compongono o lo frequentano.

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Inventio

Linventio è la prima delle cinque parti che compone l'arte della retorica.

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Istituzioni di Giustiniano

Le Istituzioni di Giustiniano (in latino: Institutiones) sono un'opera didattica, di sintesi ragionata, destinata agli studenti del diritto nelle scuole dell'impero, contenente anche il diritto non più vigente e quello caduto in desuetudine.

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Memoria (retorica)

La memoria si colloca come quarto fattore dopo inventio, dispositio ed elocutio e prima di pronuntiatio tra le cinque parti della costruzione di un discorso oratorio, codificate da Marco Tullio Cicerone nelle Partitiones oratoriae.

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Oratoria

Loratoria è l'arte del parlare in pubblico. Viene spesso confusa con la retorica, cioè l'arte del parlare e del persuadere con le parole. In questi termini, l'oratoria appare avere un ambito di utilizzo più ristretto, dato che la retorica ha trovato applicazione anche nella scrittura e ha assunto una fisionomia sfumata, misurandosi in questa veste con altre discipline come linguistica, logica, filosofia del diritto e critica letteraria.

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Partitiones oratoriae

Le Partitiones oratoriae (Divisione delle parti dell'eloquenza) sono un'opera retorica composta tra il 54 e il 47 a.C. dallo scrittore romano Marco Tullio Cicerone, e pubblicata nel 46 a.C..

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Peculium

Il peculium è un istituto che nel diritto romano, più precisamente nello ius civile, indicava la donazione di una certa quantità di beni (inizialmente solo una somma di denaro, più avanti anche servi e immobili) che il dominus (avente potestà) metteva a disposizione del filius o del servus (soggetti a potestà).

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Pretore (storia romana)

Il pretore, in latino praetor, era un magistrato romano dotato di imperium e iurisdictio. Il suo mandato era di un anno e faceva parte di un collegio di 8 funzionari.

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Retorica

La retorica è tradizionalmente intesa come l'arte del dire, del parlare, e più specificamente del persuadere con le parole. Il termine viene dal latino rhetorica (ars), a sua volta rhētorikḗ téchnē, 'arte del parlare in pubblico', da ῥήτωρ, rhḗtōr, 'colui che parla in pubblico', dalla radice del verbo εἴρω, eírō, 'io dico'Lemma dal Vocabolario Treccani.

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Rhetorica ad Herennium

Rhetorica ad Herennium è il titolo con cui è noto il più antico trattato di retorica in latino a noi pervenuto, databile attorno al 90 a.C., nonché una delle più importanti opere sulla struttura e gli usi dell'arte della persuasione.

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Schiavitù nell'antica Roma

In tutte le fasi storiche di Roma si può riscontrare il fenomeno della schiavitù. L'entità numerica e l'importanza economica e sociale della schiavitù nella Roma antica aumentò con l'espansione del dominio di Roma e la sconfitta di popolazioni che venivano sottomesse e molto spesso rese schiave.

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Conosciuto come Actiones, Pronuntiatio.