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54 relazioni: 'Ndrina Romeo, Angelo La Barbera, Antonio Cassitta, Antonio Salamone, Baccaglio, Benedetto Capizzi, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Boris Giuliano, Capodecina, Capomandamento, Cesare Terranova, Clan dei Corleonesi, Clan Motisi, Commissione interprovinciale, Cosa nostra, Emanuele Basile (carabiniere), Famiglia (mafia), Famiglia di Corleone, Famiglia di San Giuseppe Jato, Francesco Madonia, Giovanni Falcone, Giuseppe Calò, Giuseppe Farinella, Gregorio Agrigento, Leonardo Vitale, Libero Grassi, Mafia in Italia, Mandamento (cosa nostra), Maxiprocesso di Palermo, Michelangelo La Barbera, Michele Reina, Ninni Cassarà, Omicidio di Claudio Domino, Omicidio di Piersanti Mattarella, Operazioni di polizia contro Cosa nostra, Pietro Grasso, Pio La Torre, Prima guerra di mafia, Rosario Lo Bue, Salvatore Cancemi, Salvatore Greco (criminale), Salvatore La Barbera, Settimo Mineo, Stefano Bontate, Storia di Cosa nostra, Strage della circonvallazione, Strage di Capaci, Strage di Ciaculli, Strage di via Carini, ... Espandi índice (4 più) »
'Ndrina Romeo
I Romeo detti Stacchi sono una 'ndrina di San Luca. Sono alleati con le cosche dei Nirta (La Maggiore) e dei Pelle.
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Angelo La Barbera
Angelo La Barbera nacque nel quartiere di Partanna-Mondello da una famiglia molto povera: il padre, pregiudicato per vari reati, si guadagnava da vivere vendendo legna da ardere ai bordi delle strade del quartiere.
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Antonio Cassitta
Nato a Calangianus da una famiglia di piccoli proprietari agricoli, rimase orfano di padre a soli otto mesi. Fu a Calangianus che conobbe da ragazzo l'idea socialista, influenzato particolarmente da sue conoscenze strette.
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Antonio Salamone
Salamone è nato a San Giuseppe Jato nella provincia di Palermo. Dopo la morte della prima moglie, Salamone ha sposato Girolama Greco, sorella di Salvatore Greco, a sua volta cugino di Salvatore Greco, il boss di Ciaculli e primo segretario della Commissione provinciale.
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Baccaglio
Il Baccaglio (in siciliano baccagghiu, lett. "morso per cavalli", dal verbo baccagghiari, "parlare per enigmi") era un gergo usato negli ambienti della malavita siciliana e dai cantastorie nelle rappresentazioni dell'Opera dei Pupi per trasmettere contenuti eversivi (o comunque invisi alla élite al potere).
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Benedetto Capizzi
Nel 2008 è stato nominato capo della nuova Commissione provinciale.
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Bernardo Brusca
È uno dei responsabili della Strage di Capaci, in cui il figlio Giovanni fu l'esecutore. Fu anche uno degli imputati al maxiprocesso di Palermo e nel 1987 venne condannato in via definitiva a 23 anni di reclusione insieme a Giuseppe Calò e Salvatore Scaglione.
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Bernardo Provenzano
Nato a Corleone da una famiglia di agricoltori, terzo di sette figli, venne ben presto mandato a lavorare nei campi come bracciante agricolo insieme al padre Angelo, abbandonando presto la scuola (non finì la seconda elementare); suo insegnante privato di matematica era stato un giovane Vito Ciancimino.
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Boris Giuliano
Diresse le indagini con metodi innovativi e determinazione, facendo parte di una cerchia di funzionari dello Stato che, a partire dalla fine degli anni settanta, incominciò una dura lotta contro Cosa nostra.
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Capodecina
Il capodecina o caporegime è un componente di una famiglia di "Cosa nostra", in genere a capo di 10 uomini d'onore. Il capodecina in genere rapporta il suo operato ai suoi superiori, che possono essere i consiglieri del capofamiglia o addirittura il capofamiglia stesso.
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Capomandamento
Il capomandamento è una personalità rappresentativa di alto livello di Cosa nostra. Eletto per votazione, egli diviene il punto di riferimento di un gruppo di tre famiglie confinanti tra loro, riunite per l'appunto in un mandamento.
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Cesare Terranova
Tornato dalla guerra e dalla prigionia, entrò in magistratura nell'immediato dopoguerra, nel 1946: fu pretore a Messina e a Rometta e poi giudice istruttore a Patti.
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Clan dei Corleonesi
Il clan dei Corleonesi è stata una fazione all'interno di Cosa nostra formatasi negli anni settanta, così chiamata perché i suoi leader più importanti provenivano dalla famiglia di Corleone: Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella.
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Clan Motisi
il Clan Motisi è uno storico clan mafioso di Palermo, con sede nel quartiere Pagliarelli. È stato fondato negli anni 1930 da Francesco Motisi, pertanto è considerato uno dei clan più antichi ancora operanti a Palermo.
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Commissione interprovinciale
La Commissione interprovinciale (anche detta Regione, Commissione regionale o Cupola regionaleIl termine Cupola è stato coniato dagli organi di stampa per indicare i vertici di un'organizzazione mafiosa.) nel gergo mafioso è un organo direttivo dell'organizzazione mafiosa denominata Cosa nostra che riunisce i rappresentanti mafiosi delle province di Palermo, Catania, Trapani, Agrigento, Caltanissetta ed Enna, da non confondere con la "Commissione provinciale", che invece ha la sua giurisdizione solo sulla provincia di Palermo.
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Cosa nostra
Cosa nostra (detta comunemente mafia siciliana, o mafia per antonomasia) è un'organizzazione criminale di tipo mafioso-terroristico presente in Italia, soprattutto in Sicilia, e in più parti del mondo.
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Emanuele Basile (carabiniere)
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Famiglia (mafia)
Una famiglia o cosca, nel lessico mafioso, indica un'aggregazione di elementi criminali che hanno tra loro vincoli o rapporti di affinità, regole e rituali d'iniziazione, si riconoscono in un capo e sono inquadrati in una struttura gerarchica per riuscire a controllare tutti gli affari leciti e illeciti della zona dove operano.
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Famiglia di Corleone
La famiglia di Corleone, chiamata anche famiglia Leggio,, Salvatore Lupo, 1997 è una famiglia mafiosa originata nel villaggio di Corleone, in Sicilia.
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Famiglia di San Giuseppe Jato
La famiglia di San Giuseppe Jato, chiamata anche famiglia Brusca, è una famiglia di Cosa nostra che opera nel territorio circostante San Giuseppe Jato.
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Francesco Madonia
Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, Madonia venne affiliato in Cosa Nostra dopo la Strage di Viale Lazio, dove venne ucciso il boss Michele Cavataio detto Il Cobra, per aver dato rifugio ai killers.
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Giovanni Falcone
Assieme ai colleghi e amici Rocco Chinnici, Antonino Caponnetto e Paolo Borsellino, Falcone è stato una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.
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Giuseppe Calò
Nato e cresciuto a Palermo, è nipote di Paolo Calò, storico portiere del Palermo Calcio (accusato da Tommaso Buscetta di essere anche lui mafioso).
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Giuseppe Farinella
Per molti anni Giuseppe "Don Peppino" Farinella fu capo incontrastato della zona. In seguito divenne capo del mandamento di San Mauro Castelverde (o delle Madonie), esso è uno dei più vasti mandamenti, e va da Gangi fino in provincia di Messina.
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Gregorio Agrigento
Soprannominato Riolo o zu Gregorio, suo fratello Giuseppe è stato il noto capo mafia di San Cipirello, condannato all'ergastolo per associazione mafiosa e diversi omicidi.
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Leonardo Vitale
Legato a Cosa nostra, è considerato il primo collaboratore di giustizia dopo Melchiorre Allegra. L'autenticità della conversione e il contributo al contrasto a cosa nostra è stato sottolineato anche in seguito, dal blog personale dell'autore, settembre 2011 - URL consultato il 15 settembre 2015.
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Libero Grassi
Nato a Catania, ma trasferito a 8 anni a Palermo, i genitori gli danno il nome di Libero, in ricordo del sacrificio di Giacomo Matteotti.
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Mafia in Italia
La mafia in Italia ha origini e tradizioni secolari e ha avuto un ruolo importante nella storia, prima, durante e dopo l'unità d'Italia. La nascita del fenomeno è tuttora ritenuta incerta: infatti le organizzazioni di tradizione secolare sono la 'ndrangheta, Cosa nostra, e la camorra (le prime due però diventate piuttosto note solo a partire dalla seconda metà del XIX secolo).
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Mandamento (cosa nostra)
Il mandamento, nel gergo di Cosa nostra, indica la zona di influenza di tre o più famiglie affiliate all'organizzazione.
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Maxiprocesso di Palermo
Maxiprocesso di Palermo è la denominazione che fu data, a livello giornalistico, a un processo penale celebrato a Palermo per crimini di mafia (ma il nome esatto dell'organizzazione criminale è Cosa nostra), tra cui omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione, associazione mafiosa e altri.
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Michelangelo La Barbera
Affiliato alla cosca di Boccadifalco, era inizialmente alleato dei boss Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo, ma si schierò con i corleonesi nella seconda guerra di mafia insieme al cugino Salvatore Buscemi uccidendo con le modalità della lupara bianca Calogero Di Maggio e Santo Inzerillo (rispettivamente zio e fratello del boss Salvatore).
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Michele Reina
Segretario provinciale della Democrazia Cristiana di Palermo, è il primo politico siciliano del novecento ucciso da Cosa nostra.
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Ninni Cassarà
Nato il 7 maggio 1947, fu Commissario della Polizia di Stato nella questura di Reggio Calabria e poi a Trapani, dove ebbe modo di conoscere Giovanni Falcone.
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Omicidio di Claudio Domino
L'omicidio di Claudio Domino è stato un caso di cronaca italiana avente come oggetto l'assassinio su commissione, eseguito da Cosa nostra, di Claudio Domino, un bambino di undici anni.
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Omicidio di Piersanti Mattarella
Lomicidio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana, venne commesso domenica 6 gennaio 1980 a Palermo. Mentre si recava a messa con la moglie Irma Chiazzese, la figlia Maria e la suocera Franca, il presidente siciliano fu freddato da un sicario di Cosa nostra.
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Operazioni di polizia contro Cosa nostra
Questo è un elenco delle operazioni delle forze di polizia italiane contro Cosa nostra, riportate in ordine cronologico.
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Pietro Grasso
Dal 2013 al 2018 è stato presidente del Senato della Repubblica nella XVII legislatura. Dal 3 dicembre 2017 al 19 aprile 2019 è stato leader del movimento politico Liberi e Uguali, da lui fondato.
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Pio La Torre
Era segretario regionale del Partito Comunista Italiano. Sulla base di una proposta di legge da lui presentata, venne promulgata la legge 13 settembre 1982, n. 646 (detta "Rognoni-La Torre"), che introdusse nel codice penale l'art.
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Prima guerra di mafia
La prima guerra di mafia fu un conflitto interno a Cosa Nostra svoltosi nella prima metà degli anni '60.
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Rosario Lo Bue
Mentre lavorava ufficialmente come pastore, eseguiva le attività di pizzo e intimidazione e, considerato capomafia del clan dei Corleonesi, nel 2015 è stato arrestato dai carabinieri di Corleone e di Monreale nell'operazione "Grande Passo 3" e condannato definitivamente a 15 anni di reclusione.
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Salvatore Cancemi
La famiglia di Cancemi non aveva tradizioni all'interno della mafia, suo padre aveva aperto una fiorente macelleria.
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Salvatore Greco (criminale)
Salvatore Greco era figlio di Giuseppe, capo della famiglia mafiosa di Ciaculli, che era imparentato alla lontana con il suo omonimo Giuseppe Greco, detto "Piddu u' tenente", che controllava la vicina borgata di Croceverde-Giardina.
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Salvatore La Barbera
Insieme al fratello Angelo La Barbera ha comandato la famiglia mafiosa di Palermo Centro. Salvatore La Barbera è stato un membro della prima Commissione di Cosa nostra, istituita nel 1957, come capo del mandamento di Palermo Centro, che comprendeva le famiglie di Borgo Vecchio, Porta Nuova e Palermo Centro.
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Settimo Mineo
Gioielliere con un negozio nel centro di Palermo, è considerato il boss più anziano nonché capo assoluto della mafia siciliana.
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Stefano Bontate
Erroneamente, talune fonti riportano il cognome "Bontade". Era noto come Il Falco per via della sua freddezza e della sua arguzia, ma amava farsi chiamare anche Principe di Villagrazia, malgrado non vantasse alcun titolo nobiliare.
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Storia di Cosa nostra
La storia di Cosa nostra è l'insieme degli eventi storici che hanno determinato la nascita e lo sviluppo di quest'organizzazione criminale di stampo mafioso radicata in Sicilia e considerata una delle più potenti in Italia.
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Strage della circonvallazione
La strage della circonvallazione fu un attentato mafioso messo in atto il 16 giugno 1982 sulla circonvallazione di Palermo nel tratto denominato via Ugo La Malfa.
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Strage di Capaci
La strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci (sul territorio di Isola delle Femmine) con una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d'ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone.
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Strage di Ciaculli
La strage di Ciaculli fu un attentato effettuato da Cosa Nostra in Italia nel 1963 in cui persero la vita 4 uomini dell'Arma dei Carabinieri, 2 dell'Esercito Italiano, e un sottufficiale del Corpo delle Guardie di P.S. (attuale Polizia di Stato).
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Strage di via Carini
La strage di via Carini fu un'azione mafiosa in cui, il 3 settembre 1982 nella palermitana via Isidoro Carini, morirono il prefetto di Palermo e generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo.
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Strage di via D'Amelio
La strage di via D'Amelio fu un attentato di stampo terroristico-mafioso avvenuto domenica 19 luglio 1992, all'altezza del numero civico 19 di via Mariano D'Amelio a Palermo, in Italia, in cui morirono il magistrato italiano Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
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Strage di via Pipitone
La strage di via Pipitone Federico fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 29 luglio 1983 a Palermo. L'attentato avvenne nel centro della città, in via Giuseppe Pipitone Federico all'altezza del civico 59, presso l'abitazione di Rocco Chinnici, magistrato fondatore del pool antimafia.
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Tommaso Buscetta
Importante membro di Cosa nostra, dopo l'arresto fu uno dei primi mafiosi a cominciare a collaborare con la giustizia, durante le inchieste coordinate dal magistrato Giovanni Falcone; le sue rivelazioni permisero, per la prima volta, una dettagliata ricostruzione giudiziaria dell'organizzazione e della struttura della criminalità siciliana.
Vedere Commissione provinciale e Tommaso Buscetta
Vito Vitale
Vitale nacque a Partinico, in provincia di Palermo. È il più giovane di tre fratelli, anche loro mafiosi, Leonardo nato il 27 ottobre 1955 e Michele Vitale nato il 21 maggio 1957.
Vedere Commissione provinciale e Vito Vitale
Conosciuto come Commissione provinciale (cosa nostra), Commissione provinciale (mafia).