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Gaykhatu

Indice Gaykhatu

Durante il suo regno Gaykhātū fu additato dai suoi detrattori come un dissoluto che - secondo le accuse tipiche del tempo - avrebbe amato il vino (vietato dalla religione islamica), le donne e praticato la sodomia (anch'essa considerata un peccato dalla cultura islamica), a dar retta a Mirkhond.

Indice

  1. 15 relazioni: Abaqa, Arghun, Baydu, Chupan, Chupanidi, Davide VIII di Georgia, Ghazan Khan, Hasan-e Bozorg, Ilkhanato, Khanato dell'Orda d'Oro, Matteo Polo, Morti il 24 marzo, Morti nel 1295, Niccolò Polo, Yab-Alaha III.

Abaqa

Al potere dal 1265, Abaqa (in mongolo Абага, ossia Abaga) era di religione buddista, come suo padre Hūlāgū. Favorì l'elemento cristiano (sua madre era infatti nestoriana) e fu quindi in buoni rapporti con i papi Clemente IV e Gregorio X dando vita ad una alleanza per una progettata azione comune contro i Mamelucchi d'Egitto.

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Arghun

Figlio di Abaqa, fu il quarto sovrano dell'Ilkhanato dal 1284 fino alla sua morte, succedendo a Tekuder. Arghun Khan, chiamato talora Argon (Mongolo in alfabeto cirillico Аргун хан), era figlio di Abaqa Khan, e, al pari del padre, nacque come buddista.

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Baydu

Era figlio di Taraqai, a sua volta quinto figlio di Hulagu.John Stevens, The history of Persia. Containing, the lives and memorable actions of its kings from the first erecting of that monarchy to this time; an exact Description of all its Dominions; a curious Account of India, China, Tartary, Kermon, Arabia, Nixabur, and the Islands of Ceylon and Timor; as also of all Cities occasionally mention'd, as Schiras, Samarkand, Bokara, &c.

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Chupan

Noto anche semplicemente come Chupan, Choban o Coban, fu un nobile dell'Ilkhanato di Persia e generale dell'esercito mongolo al servizio di tre successivi Īlkhān: Ghāzān, Oljeitu e Abū Saʿīd, nonché eponimo della Dinastia Chupanide.

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Chupanidi

I Chupanidi o Chubanidi, furono una dinastia mongola del clan dei Suldūz (che alcuni chiamano Tayichiud), affermatasi nella Persia del XIV secolo.

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Davide VIII di Georgia

Figlio maggiore di Demetrio II il Devoto e della sua moglie trapezuntina, Davide VIII fu nominato re di Georgia dall'ilkhan Gaykhatu nel 1293, come ricompensa per il servizio militare reso durante l'insurrezione nel Sultanato di Rum.

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Ghazan Khan

Ghāzān Khān era figlio di Arghun e di Qūtlūq Khātūn, discendente quindi della linea dinastica creata da Gengis Khan. Considerato il più importante Ilkhān, è maggiormente famoso per essersi convertito all'islam nel 1295, al momento di salire al trono.

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Hasan-e Bozorg

Ḥasan-e Bozorg era promesso sposo di Baghdād Khātūn, figlia dell'Emiro Chūpān, grande generale degli Ilkhanidi. Questi, inviso già al suo signore Abū Saʿīd a causa della sua popolarità e della sua forte influenza a corte, non riuscì a contenere la travolgente passione amorosa di Abū Saʿīd proprio per Baghdād Khātūn.

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Ilkhanato

L'Īlkhānato, anche detto Ilkhanato, Il-khanato o Il Khanato (mongolo Hülegü-yn Ulus ("linea di Hulegu"), cirillico mongolo Ил Хан улс;, ossia "genealogia ilkhanide"; turco İlhanlılar; azero Hülakülər dövləti) fu un khanato mongolo stabilito in Persia nel XIII secolo e che era considerato parte integrante dell'Impero mongolo.

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Khanato dell'Orda d'Oro

Il Khanato dell'Orda d'Oro (in mongolo: Алтан Орд, traslitterato Altan Ord;; in tartaro Алтын Урда, traslitterato Altın Urda) o Ulug Ulus (letteralmente il "Grande Stato" in turco) fu un khanato in origine mongolo e successivamente turchizzato fondato nel XIII secolo come suddivisione amministrativa nord-occidentale dell'Impero di Genghis Khan.

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Matteo Polo

Divenne mercante, e assieme al fratello Niccolò si stabilì a Costantinopoli dove impiantò una vasta attività commerciale poi estesa anche a Sudak in Crimea e nella parte occidentale dell'Impero mongolo.

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Morti il 24 marzo

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Morti nel 1295

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Niccolò Polo

Prima della nascita di Marco, divenne mercante, e assieme al fratello minore Matteo si stabilì a Costantinopoli dove impiantò una vasta attività commerciale poi estesa anche a Sudak in Crimea e nella parte occidentale dell'Impero mongolo.

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Yab-Alaha III

La sua vita è conosciuta da un testo anonimo coevo in siriaco, la Storia di Mar Yab-Alaha e di Rabban Sawma, ritrovato vicino a Urmia nel XIX secolo dal missionario americano Isaac Hollister Hall, e pubblicato dallo studioso lazzarista Paul Bedjan.

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Conosciuto come Gaykhātū.