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Il moralista

Indice Il moralista

Il moralista è un film del 1959 diretto da Giorgio Bianchi. Uscito a poca distanza dallo scandalo Montesi, nella trama del film si avvertono gli echi di alcune polemiche degli anni cinquanta che mescolavano lotta politica e gossip.

Indice

  1. 38 relazioni: Agostino Greggi, Alberto Plebani, Alberto Sordi, Alvaro Mancori, Anna Filippini, Carl Wery, Carlo Savina, Christiane Nielsen, Ciccio Barbi, Dhia Cristiani, Enzo Tarascio, Ettore Maria Margadonna, Franca Valeri, Franco Fabrizi, Fred Buscaglione, Gina Mattarolo, Giorgio Bianchi, Leopoldo Trieste, Liana Del Balzo, Lydia Simoneschi, Mara Berni, Maria Perschy, Maria Pia Di Meo, Mario Passante, Mimmo Poli, Mimo Billi, Miss spogliarello, Oreste Biancoli, Piera Arico, Renzo Cesana, Rodolfo Sonego, Rosetta Calavetta, Sylvia Lopez, Tina Lattanzi, Vincenzo Talarico, Vinicio Sofia, Vittorio De Sica, Wu Pak Chiu.

Agostino Greggi

Di formazione salesiana, originario di Montecelio, aderì sin dalla giovinezza all'Azione Cattolica. La sua attività politica ebbe inizio nel 1944 a Roma con la Democrazia Cristiana.

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Alberto Plebani

Attore dalla grossa stazza, portatore di occhiali spessi, ha recitato come attore caratterista o di secondo piano a partire dal 1948 fino alla metà degli anni settanta.

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Alberto Sordi

Fra i più importanti attori del cinema italiano, ha recitato in 187 film ed è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana con Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, un quartetto al quale è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni.

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Alvaro Mancori

Fra gli anni cinquanta e sessanta ha lavorato come direttore della fotografia in oltre 50 film, lavorando saltuariamente anche come regista, attore, produttore e sceneggiatore.

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Anna Filippini

Prototipo della bellezza anni sessanta, volto regolarissimo su di un fisico da pin-up, la Filippini divenne molto celebre verso la fine degli anni cinquanta, e precisamente nel 1957, quando partecipò al concorso di Miss Italia.

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Carl Wery

Figlio di un funzionario, proveniva da una famiglia di discendenza ugonotta. Dopo essersi diplomato al liceo, iniziò a lavorare come impiegato in una compagnia industriale di lavorazione del legno, di cui arrivò a essere il direttore.

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Carlo Savina

Nacque a Torino. Il padre, primo clarinetto dell'orchestra della Radio EIAR del capoluogo piemontese, lo avviò allo studio del violino quando era ancora bambino; dopo essersi diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, Carlo Savina iniziò la sua attività di solista e direttore di piccole orchestre, presso le sale da ballo.

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Christiane Nielsen

Nata nel 1936 a Würzburg, figlia di un'insegnante e di un giudice, negli anni dell'infanzia studiò danza e recitazione. Cominciò a lavorare come assistente di un dentista nel 1955, ma nello stesso anno esordì in teatro con Rendez-vous a Vienna al Martin Katz's Theater di Monaco.

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Ciccio Barbi

Caratterista di buon livello, cominciò la sua carriera nel teatro d'avanspettacolo e nella rivista, dove lavorò con Macario e Totò, passando al cinema italiano dopo la metà degli anni quaranta, esordendo ne L'onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa.

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Dhia Cristiani

Si diplomò al Centro sperimentale di cinematografia nel 1938. Dopo aver interpretato ruoli secondari in teatro (in cui recitò nella stagione 1945-1946 con Andreina Pagnani, Rossano Brazzi, Valentina Cortese e Carlo Ninchi in Strano interludio di Eugene Gladstone O'Neill ed in Les mal-aimés di François Mauriac) e al cinema, in cui interpretò, a fianco di Massimo Girotti e Clara Calamai, Ossessione di Luchino Visconti (1943), film che fu il precursore del neorealismo, nella metà degli anni quaranta abbandonò la recitazione (salvo un breve ritorno sul set nel 1955 nel film Tua per la vita di Sergio Grieco) e si dedicò interamente al doppiaggio, dove la sua voce delicata, suadente e sensuale è spesso riconoscibile per una "s" che conserva una lievissima traccia della sua origine romagnola, divenendo, assieme a Lydia Simoneschi, Tina Lattanzi, Andreina Pagnani, Giovanna Scotto e Rosetta Calavetta, una delle doppiatrici di punta della sua generazione.

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Enzo Tarascio

Nato a Torino da famiglia di origine siciliana, attore dalla recitazione calibrata e moderna, di impronta teatrale, è stato molto attivo anche nel cinema e nella televisione.

Vedere Il moralista e Enzo Tarascio

Ettore Maria Margadonna

Laureato in scienze economiche, iniziò l'attività come giornalista e critico cinematografico, collaborando a diverse riviste, tra cui La Rivista della Cooperazione tra il 1922 e il 1925, Comoedia e L'Illustrazione Italiana e scrivendo il saggio Cinema di ieri e di oggi.

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Franca Valeri

Appassionata di teatro musicale, nella sua carriera si è dedicata anche alla regia operistica.

Vedere Il moralista e Franca Valeri

Franco Fabrizi

Attore essenzialmente cinematografico, impersonò con efficacia in molti film il personaggio del rubacuori di provincia, cinico ma affascinante, inaffidabile ma seduttivo, venendo diretto da registi come Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Tinto Brass, Pietro Germi e Luigi Zampa.

Vedere Il moralista e Franco Fabrizi

Fred Buscaglione

Nacque a Torino da una famiglia originaria di Graglia, un paesino ora in provincia di Biella. La zia Anna era stata una celebre canzonettista con il nome d'arte di Anita Di Landa.

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Gina Mattarolo

Insegnante teatrale, ricoprì ruoli da caratterista, lavorando fianco a fianco con grandi professionisti quali Alberto Sordi, Mauro Bolognini, Lina Wertmüller e Giorgio Bianchi.

Vedere Il moralista e Gina Mattarolo

Giorgio Bianchi

Inizia la sua attività nel mondo del cinema muto come attore nel 1929, in Il porto di Jacopo Comin; dopo essere stato aiuto regista di Amleto Palermi negli anni '30, svolge successivamente a partire dal 1941 il lavoro di sceneggiatore e regista di film, diventando uno dei più prolifici del cinema italiano sino agli anni '60, nonché uno degli esponenti della commedia all'italiana ma anche del melodramma strappalacrime.

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Leopoldo Trieste

Nell'immediato dopoguerra fornì al teatro una trilogia sulla guerra e sulla violenza: La frontiera (1945), Cronaca (1946), prima opera teatrale al mondo ad affrontare il tema dell'Olocausto, e N.N. (1947).

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Liana Del Balzo

Nata in Argentina da due immigrati italiani di modeste origini, dopo gli studi a Buenos Aires, ritornò in Italia con la famiglia a metà degli anni dieci, e qui cominciò ad interessarsi alla recitazione.

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Lydia Simoneschi

Si stima che, in quarant'anni di carriera come doppiatrice, abbia prestato la propria voce in oltre cinquemila film.

Vedere Il moralista e Lydia Simoneschi

Mara Berni

Assecondando i desideri dei genitori, esordì da bambina nella "Compagnia dei piccoli" di Wanda Petrini, seguendo contemporaneamente le lezioni dell'anziana attrice Teresa Franchini.

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Maria Perschy

Nativa di Eisenstadt (Austria), all'età di diciassette anni si trasferì a Vienna per studiare recitazione. Al termine dei corsi si spostò in Germania per nuovi studi e per tentare la carriera nel cinema.

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Maria Pia Di Meo

Maria Pia Tempestini nasce a Roma il 23 settembre 1939, figlia d'arte degli attori Giotto Tempestini e Anna Di Meo, inizia da bambina nel 1944 a lavorare nel doppiaggio in teatro e alla radio, spesso accanto ai genitori.

Vedere Il moralista e Maria Pia Di Meo

Mario Passante

Passante ha lavorato nel cinema italiano in ruoli soprattutto da caratterista. A partire dall'inizio degli anni cinquanta ha partecipato ad alcuni film di Totò, tra i quali Un turco napoletano (1954), e L'oro di Napoli (1954) in cui interpretava il cameriere di Vittorio De Sica nell'episodio "I giocatori".

Vedere Il moralista e Mario Passante

Mimmo Poli

È stato uno dei più noti e attivi caratteristi del cinema italiano; in trentacinque anni di carriera vantava una filmografia sterminata essendo apparso in oltre 200 film.

Vedere Il moralista e Mimmo Poli

Mimo Billi

Secondo talune fonti nacque non a Imola ma a Bologna nel 1910 (anziché nel 1915). Crebbe in collegio a Bergamo e si trasferì, una volta adulto, prima a Genova e poi a Roma.

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Miss spogliarello

Miss spogliarello (En effeuillant la marguerite) è un film del 1956 diretto da Marc Allégret.

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Oreste Biancoli

Nato a Bologna, dove si laureò in Giurisprudenza, iniziò a lavorare come giornalista e commediografo, trasferendosi a Roma alla fine degli anni venti per collaborare alle sceneggiature di alcuni film.

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Piera Arico

Nata nel 1932, mosse i primi passi nel mondo dello spettacolo come modella. Cominciò a recitare dapprima in teatro collezionando numerosi successi, per passare poi al cinema all'inizio degli anni '50.

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Renzo Cesana

Conosciuto anche come Renato Cesana, era il nipote di Luigi Cesana, fondatore e direttore di uno dei maggiori quotidiani di Roma, Il Messaggero, nonché bisnipote di Giuseppe Augusto Cesana, giornalista e patriota che nel 1848 combatté nelle Cinque Giornate di Milano.

Vedere Il moralista e Renzo Cesana

Rodolfo Sonego

Tra i migliori artefici della commedia all'italiana, ha legato il suo nome alla vasta filmografia di Alberto Sordi, a cominciare da Il seduttore del 1954.

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Rosetta Calavetta

Esordì al cinema come attrice appena sedicenne, con un piccolo ruolo in Corte d'Assise di Guido Brignone (1930) primo film italiano di genere poliziesco, a cui seguirono L'armata azzurra di Gennaro Righelli (1932), L'ambasciatore di Baldassarre Negroni (1936), Marionette di Carmine Gallone (1939) e Vento di milioni di Dino Falconi (1940), nel ruolo della cameriera.

Vedere Il moralista e Rosetta Calavetta

Sylvia Lopez

Nata a Vienna da genitori slovacchi, crebbe in Francia, dove frequentò il liceo classico diplomandosi con il massimo dei voti.

Vedere Il moralista e Sylvia Lopez

Tina Lattanzi

Figlia di Ercole Costantini e Geltrude Montori, nel 1919 si sposò con Giovanni Lattanzi, professore di liceo, dal quale prese il cognome ed ebbe due figli, Fiorella e Glauco.

Vedere Il moralista e Tina Lattanzi

Vincenzo Talarico

Originario di Acri, Talarico si trasferì a Roma intorno agli anni trenta e lì iniziò la professione di giornalista. Venne abbrittato da Manuel spallino, critico teatrale e cinematografico, collaboratore ed inviato speciale di numerosi quotidiani, tra i quali Il Resto del Carlino, Il Messaggero, La Stampa, e soprattutto il Momento sera dove fu curatore della rubrica Il Gazzettino romano.

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Vinicio Sofia

Il suo primo film fu Camicia nera (1933), diretto da Giovacchino Forzano. Piccolo, tozzo, dal volto grosso ed espressivo, e la voce sottile e insinuante, a partire dalla metà degli anni quaranta Vinicio Sofia sarebbe divenuto uno dei più validi e riconoscibili caratteristi del nostro cinema, soprattutto accanto a Totò: tra le diverse pellicole ricordiamo Fifa e arena (1948), nella parte del manager del torero Paquito, Totò al Giro d'Italia, (1948), nella parte del cuoco e Un turco napoletano (1953), nella parte del vero turco, tutti e tre diretti da Mario Mattoli.

Vedere Il moralista e Vinicio Sofia

Vittorio De Sica

Tra i cineasti più influenti della storia del cinema, è stato inoltre attore di teatro e documentarista. È considerato uno dei padri del neorealismo e uno dei maggiori registi e interpreti della commedia all'italiana.

Vedere Il moralista e Vittorio De Sica

Wu Pak Chiu

Si diplomò nel 1937 al Conservatorio di musica di Shanghai, durante la seconda guerra sino-giapponese divenne noto per aver interpretato il brano Defend China by Ho An-Tung.

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