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17 relazioni: Adriano Rimoldi, Alfredo Manzi, Carlo Romano, Eraldo Da Roma, Fedele Gentile, Felice Romano (attore), Filippo Scelzo, Gerardo De Angelis, Goffredo Alessandrini, Isa Pola, Mario Bonotti, Piero Ballerini, Regina Bianchi, Rossano Brazzi, Scalera Film, Ubaldo Arata, Walter Grant.
Adriano Rimoldi
Nato a La Spezia, nei primi anni trenta si trasferì a Firenze per studiare medicina. Appassionato di spettacolo, partecipò ad alcune recite studentesche organizzate dai GUF-Teatro sperimentale, che nel capoluogo toscano gli consentirono di esibirsi come fine dicitore e interprete brillante.
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Alfredo Manzi
Alfredo Manzi ha cominciato la sua carriera scenografica durante la prima guerra mondiale con un film del famoso regista del cinema muto Emilio Ghione.
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Carlo Romano
Figlio di Giuseppe Romano e dell'attrice Geltrude Ricci (nota con il nome d'arte di Dina Romano), fratello minore dell'attore Felice Romano e nipote di Attila Ricci, debuttò all'età di cinque anni al Teatro Minimo di Trieste.
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Eraldo Da Roma
Gli si attribuiscono oltre 130 pellicole nel giro di trentotto anni di intensa attività.
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Fedele Gentile
È principalmente noto per i ruoli interpretati nei film Bengasi, Canal Grande e Il capitano nero. Ha utilizzato anche gli pseudonimi Roland Gray e Fidel Green.
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Felice Romano (attore)
Figlio dell'attrice Dina Romano e di Giuseppe Romano e fratello dell'attore Carlo Romano, è stato interprete di una ventina di film.
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Filippo Scelzo
Proviene dall'ambiente artistico - la madre Lena Artale era attrice e il padre, Gregorio Scelzo trovarobe - debutta giovanissimo con Ettore Paladini per finire poi scritturato da Gualtiero Tumiati nel 1917.
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Gerardo De Angelis
Dopo il diploma ha frequentato l'Accademia militare di Modena per poi partecipare alla Prima guerra mondiale come tenente di complemento.
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Goffredo Alessandrini
In gioventù ostacolista, fu nel 1925 campione italiano assoluto dei 110 metri ostacoli con 17" per la società IC Bentegodi di Verona.
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Isa Pola
Fin dall'infanzia ebbe la passione per la recitazione e il cinema. Bella, fotogenica, formosa dal fascino intrigante e quasi perverso, la Pola, questo il nome d'arte che subito si scelse, esordì nel cinema muto nel 1927 nel film I martiri d'Italia di Silvio Laurenti Rosa dove apparve in un piccolo ruolo.
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Mario Bonotti
Mentre gran parte del suo lavoro fu nel cinema di genere popolare, curò anche diversi film neorealisti del dopoguerra come Il bandito (1946) e Senza pietà (1948).
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Piero Ballerini
Inizia l'attività nel cinema come assistente alla regia in Francia. Al ritorno in Italia gira il suo primo film, Freccia d'oro, curandone anche la sceneggiatura e diretto assieme a Corrado D'Errico.
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Regina Bianchi
Figlia d'arte, nacque a Lecce nei camerini di un teatro; i genitori, entrambi attori napoletani (suo padre era di origine francese), erano in tournée con una compagnia di giro.
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Rossano Brazzi
Esordì nel 1938 sul grande schermo, recitando ruoli minori in quattro pellicole prima di ottenere il suo primo ruolo da protagonista impersonando Edmund Kean nel film Kean (1940), diretto da Guido Brignone.
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Scalera Film
La Scalera Film è stata una società di produzione e distribuzione cinematografica italiana, attiva dal 1938 al 1950. Annunci e programmi di produzione le fanno guadagnare, fin dal 1939, il titolo di «massima casa italiana».
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Ubaldo Arata
Dal periodo del cinema muto fino all'inizio del neorealismo ha collaborato alla realizzazione di più di cento film. È ricordato soprattutto per aver curato le riprese e la fotografia di Roma città aperta, il celebre film di Roberto Rossellini.
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Walter Grant
Figlio di Costantino Colombini, di famiglia nobile (era un conte) dopo aver frequentato l'Istituto Tecnico e una scuola di danza, nel 1896, a poco più di vent'anni, fa il suo esordio nel mondo dello spettacolo come tenore del teatro lirico: uno dei suoi cavalli di battaglia era Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.