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18 relazioni: Antai-ji, Buddismo giapponese, Buddismo nel mondo, Gojushichi butsu, Gudō Wafu Nishijima, Kōhō Watanabe, Kōshō Uchiyama, Morti il 21 dicembre, Morti nel 1965, Morti nel 1965/Dicembre, Nati il 16 giugno, Nati nel 1880, Sōtō-shū, Shōbōgenzō, Sodō Yokoyama, Taisen Deshimaru, Zazen, Zen.
Antai-ji
Antaiji (安泰寺) è un monastero Zen dedicato alla pratica dello zazen, inizialmente fondato nel 1923 da Oka Sōtan come sede di una scuola/monastero dove fosse possibile studiare lo Shōbōgenzō, attività pressoché inesistente in quel periodo in Giappone.
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Buddismo giapponese
Il buddismo giapponese merita particolare attenzione nella storia della religione buddista poiché costituito in buona parte dalla continuazione o dall'evoluzione delle antiche scuole del buddismo cinese, alcune oggi estinte nel paese d'origine, introdotte nell'arcipelago nipponico in epoche diverse.
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Buddismo nel mondo
Il buddismo è, su scala mondiale, maggiormente concentrato nel continente asiatico, in special modo nel sud-est asiatico, anche se soprattutto nel corso del XX secolo si è sempre più fatto conoscere anche nelle nazioni occidentali a maggioranza cristiana (vedi Storia del buddismo in Occidente).
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Gojushichi butsu
Il lignaggio dei Cinquantasette Patriarchi o Gojushichi Butsu rappresenta la Trasmissione del Dharma da una generazione all'altra. Nelle versioni relative ai templi ed ai monasteri in cui è adottato, viene recitato all'inizio o alla fine di tutte le sedute di meditazione quotidiane per aiutare a ricordare ai monaci e ai praticanti laici, discepoli di un maestro Zen la validità dell'insegnamento che, da cuore a cuore, da Shakyamuni a Mahakashapa ad oggi, lega attraverso i secoli gli illuminati del passato con quelli attuali.
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Gudō Wafu Nishijima
Giovanissimo, scopre nella pratica sportiva il suo primo scorcio dell'importanza dell'equilibrio interiore. A 16 anni, scopre lo Shōbōgenzō di Dogen, e si stupisce di non poter capire un libro pur sempre scritto in giapponese.
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Kōhō Watanabe
Nato ad Aomori, nell'estremo nord di Honshū, la più grande delle isole dell'arcipelago giapponese, nel 1942. Entrato nell'ordine monastico in età molto giovane, iniziò la sua vita religiosa nel monastero Daijōji, a Kanazawa, che il maestro Sawaki Kōdō frequentava periodicamente come sovrintendente alla pratica religiosa.
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Kōshō Uchiyama
Padre Uchiyama nacque a Tōkyō nel 1912. Laureato in filosofia occidentale (fatto raro per un monaco buddista giapponese) alla università Waseda di Tōkyō, presto prese contatto con il cristianesimo e iniziò l'approfondimento della conoscenza della Bibbia, ed in particolar modo del Nuovo Testamento al quale spesso fece poi riferimento nelle sue opere.
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Morti il 21 dicembre
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Morti nel 1965
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Morti nel 1965/Dicembre
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Nati il 16 giugno
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Nati nel 1880
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Sōtō-shū
La è una delle due maggiori scuole giapponesi del buddismo zen. Essa rappresenta in Giappone una trasmissione di un lignaggio e degli insegnamenti della scuola Caodong, operata dal monaco giapponese Eihei Dōgen nel 1227, in seguito ad un pellegrinaggio in Cina da dove riportò insegnamenti, testi e lignaggio della scuola buddista cinese.
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Shōbōgenzō
Shōbōgenzō (正法限蔵), La Custodia della Visione del Vero Dharma (o Il Tesoro dell'Occhio del Vero Dharma, secondo un'altra possibile traduzione) è il titolo dell'opera maggiore di Eihei Dōgen (1200-1253) monaco buddista giapponese, una delle figure spirituali più significative dell'Estremo Oriente cui si rifà idealmente il Sōtō Zen, una delle scuole del buddismo zen giapponese.
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Sodō Yokoyama
Contemporaneo e confratello di Uchiyama Kōshō, nel 1936 divenne discepolo di Sawaki Kōdō. Visse nel monastero Antaiji, allora collocato alla periferia di Kyoto, sino al 1957, anno in cui si trasferì nella cittadina di Komoro, tra le montagne del Giappone centrale, dove per molti anni gestì una sorta di monastero all'aria aperta: trascorreva il suo tempo nel Kaikoen, il Parco della Nostalgia del Passato, che circonda un antico castello, facendo zazen in mezzo agli alberi e “suonando” una foglia da cui riusciva a ricavare delicate melodie.
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Taisen Deshimaru
Diventò, negli anni trenta, discepolo laico di Kōdō Sawaki, abate di Antaiji e uno dei monaci zen più significativi del Giappone del XX secolo.
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Zazen
Con il termine zazen (坐禅) si intende un vasto insieme di significati, grossolanamente traducibili in Italiano con "meditazione seduti", attualmente riferiti a pratiche, per lo più, dell'ambito delle scuole Zen giapponesi sviluppatesi dalla corrente buddista nata in Cina tra il V e il VI secolo e nota a partire dal IX secolo con il nome generico di Chanjia (禅家), "scuole/famiglie/case del Chan", nome adottato per la prima volta - pare - dal famoso ed eclettico monaco e studioso cinese Zongmi (宗密) (780-841).
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Zen
Con il termine ci si riferisce a un insieme di scuole buddiste giapponesi, parte delle scuole Mahayana. Derivano per dottrine e linguaggi dalle scuole cinesi del buddismo Chán, fondata, secondo la tradizione, dal leggendario monaco buddhista Bodhidharma.
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Conosciuto come Kodo Sawaki, Sawaki Kōdō.