Stiamo lavorando per ripristinare l'app di Unionpedia nel Google Play Store
UscenteArrivo
🌟Abbiamo semplificato il nostro design per una migliore navigazione!
Instagram Facebook X LinkedIn

La jena di Oakland

Indice La jena di Oakland

La jena di Oakland (Beware, My Lovely) è un film del 1952 diretto da Harry Horner. È ispirato al dramma del 1950 The Man di Mel Dinelli, che scrisse anche la sceneggiatura.

Indice

  1. 10 relazioni: Dhia Cristiani, Emilio Cigoli, Harry Horner, Ida Lupino, Leith Stevens, Manlio Busoni, Maria Pia Di Meo, Robert Ryan, Taylor Holmes, Vinicio Sofia.

Dhia Cristiani

Si diplomò al Centro sperimentale di cinematografia nel 1938. Dopo aver interpretato ruoli secondari in teatro (in cui recitò nella stagione 1945-1946 con Andreina Pagnani, Rossano Brazzi, Valentina Cortese e Carlo Ninchi in Strano interludio di Eugene Gladstone O'Neill ed in Les mal-aimés di François Mauriac) e al cinema, in cui interpretò, a fianco di Massimo Girotti e Clara Calamai, Ossessione di Luchino Visconti (1943), film che fu il precursore del neorealismo, nella metà degli anni quaranta abbandonò la recitazione (salvo un breve ritorno sul set nel 1955 nel film Tua per la vita di Sergio Grieco) e si dedicò interamente al doppiaggio, dove la sua voce delicata, suadente e sensuale è spesso riconoscibile per una "s" che conserva una lievissima traccia della sua origine romagnola, divenendo, assieme a Lydia Simoneschi, Tina Lattanzi, Andreina Pagnani, Giovanna Scotto e Rosetta Calavetta, una delle doppiatrici di punta della sua generazione.

Vedere La jena di Oakland e Dhia Cristiani

Emilio Cigoli

Discendente dell'artista rinascimentale Lodovico Cardi, detto ''il Cigoli''. Il nonno Luigi era un attore del cinema muto che recitò diverse volte al fianco di Francesca Bertini.

Vedere La jena di Oakland e Emilio Cigoli

Harry Horner

Fu allievo di Max Reinhardt prima di trasferirsi negli Stati Uniti, dove svolse la sua attività artistica. Vinse due Oscar alla migliore scenografia: nel 1950 per L'ereditiera e nel 1962 per Lo spaccone.

Vedere La jena di Oakland e Harry Horner

Ida Lupino

Fu una delle rare donne a lavorare negli anni cinquanta come regista. Spesso qualificata di femminista, abbordò nei suoi film argomenti difficili per l'epoca, come una gravidanza non desiderata, lo stupro, la bigamia, ecc.

Vedere La jena di Oakland e Ida Lupino

Leith Stevens

Nato nel Missouri, dopo essersi fatto conoscere come bambino prodigio (fu accompagnatore del contralto Ernestine Schumann-Heink) fece da arrangiatore per la CBS, per diventare poi un prolifico compositore di colonne sonore.

Vedere La jena di Oakland e Leith Stevens

Manlio Busoni

Ha esordito nel cinema come attore nel 1946, interpretando il ruolo dell'ispettore di polizia ne La primula bianca di Carlo Ludovico Bragaglia e proseguendo quest'attività fino ai primi anni settanta in film come Io, Amleto di Giorgio Simonelli (1952), Casta Diva di Carmine Gallone (1954), Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti (1954), La battaglia di El Alamein di Giorgio Ferroni (1969) ed Il delitto Matteotti di Florestano Vancini (1973).

Vedere La jena di Oakland e Manlio Busoni

Maria Pia Di Meo

Maria Pia Tempestini nasce a Roma il 23 settembre 1939, figlia d'arte degli attori Giotto Tempestini e Anna Di Meo, inizia da bambina nel 1944 a lavorare nel doppiaggio in teatro e alla radio, spesso accanto ai genitori.

Vedere La jena di Oakland e Maria Pia Di Meo

Robert Ryan

Già campione dei pesi massimi del Dartmouth College, dove si laureò nel 1932, negli anni seguenti condusse una vita avventurosa, prima imbarcandosi e poi come operaio nel periodo del New Deal, e in seguito come lavorante in un ranch del Montana.

Vedere La jena di Oakland e Robert Ryan

Taylor Holmes

Apparso in oltre 50 film a partire dal 1917, fu sposato con l'attrice Edna Phillips, morta nel 1952 e dalla quale ebbe tre figli: Madeline, Phillips (anch'egli attore, morto a 35 anni in una collisione aerea mentre svolgeva il servizio militare nella Royal Canadian Air Force) e Ralph (attore, morto a 30 anni per suicidio).

Vedere La jena di Oakland e Taylor Holmes

Vinicio Sofia

Il suo primo film fu Camicia nera (1933), diretto da Giovacchino Forzano. Piccolo, tozzo, dal volto grosso ed espressivo, e la voce sottile e insinuante, a partire dalla metà degli anni quaranta Vinicio Sofia sarebbe divenuto uno dei più validi e riconoscibili caratteristi del nostro cinema, soprattutto accanto a Totò: tra le diverse pellicole ricordiamo Fifa e arena (1948), nella parte del manager del torero Paquito, Totò al Giro d'Italia, (1948), nella parte del cuoco e Un turco napoletano (1953), nella parte del vero turco, tutti e tre diretti da Mario Mattoli.

Vedere La jena di Oakland e Vinicio Sofia

Conosciuto come Beware, My Lovely, La iena di Oakland.