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La morte civile (film 1942)

Indice La morte civile (film 1942)

La morte civile è un film del 1942 diretto da Ferdinando Maria Poggioli, tratto dall'omonima opera teatrale di Paolo Giacometti.

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  1. 21 relazioni: Anna Maria Sandri, Aristide Garbini, Carlo Montuori, Carlo Ninchi, Dina Sassoli, Egisto Olivieri, Ettore Maria Margadonna, Ferdinando Maria Poggioli, Gino Carlo Sensani, Giovanna Scotto, Giulio Battiferri, Greta Gonda, Monte Sant'Angelo, Ottavio Scotti (scenografo), Renato Cialente, Sandro De Feo, Silverio Pisu, Tina Lattanzi, Umberto Galassi, Vincenzo Talarico, Vittorio Sanipoli.

Anna Maria Sandri

Scoperta diciassettenne dal regista Raffaello Matarazzo, che la fa debuttare nel cinema, nel film Chi è senza peccato... del 1952, inizia la sua breve carriera nel mondo della celluloide, e si rivelerà attrice sensibile nella parte di una delle studentesse in Terza liceo, diretta da Luciano Emmer.

Vedere La morte civile (film 1942) e Anna Maria Sandri

Aristide Garbini

Giovanissimo inizia a calcare i tavoli dei palcoscenici in compagnie filodrammatiche, per entrare con Gastone Monaldi nel teatro dialettale romano, dove interpreta sia drammoni a fosche tinte, che farse.

Vedere La morte civile (film 1942) e Aristide Garbini

Carlo Montuori

Carlo Montuori ha accompagnato per quasi cinquant'anni lo sviluppo del cinema italiano, dai suoi inizi ai tempi del muto sino alla commedia all'italiana degli anni sessanta, passando attraverso la produzione degli anni trenta e del neorealismo.

Vedere La morte civile (film 1942) e Carlo Montuori

Carlo Ninchi

Era l'ultimo dei cinque figli di Arnaldo, colonnello del Genio, e Lidia Bedetti. Fratello di Annibale (1887-1967) e cugino del padre di Ave (1915-1997), debuttò nella compagnia del fratello impersonando Pilade nellOreste di Alfieri, per poi essere chiamato nelle maggiori compagnie teatrali italiane dove si trovò a dividere la scena con altri futuri grandi quali Paolo Stoppa e Gino Cervi.

Vedere La morte civile (film 1942) e Carlo Ninchi

Dina Sassoli

Debutta giovanissima a soli 19 anni e dopo due anni è la protagonista del film Promessi sposi del 1941 di Mario Camerini. La sua interpretazione di Lucia la rende una delle dive più note del cinema italiano nel periodo fascista e conosciuta anche al di fuori dei confini nazionali.

Vedere La morte civile (film 1942) e Dina Sassoli

Egisto Olivieri

Figlio dell'impiegato al Ministero delle Finanze Alberto Olivieri e di Adele Marini, dopo gli studi nella scuola di recitazione diretta da Virginia Marini ed essersi diplomato come geometra, inizia la carriera artistica a vent'anni come cavallerizzo in un circo.

Vedere La morte civile (film 1942) e Egisto Olivieri

Ettore Maria Margadonna

Laureato in scienze economiche, iniziò l'attività come giornalista e critico cinematografico, collaborando a diverse riviste, tra cui La Rivista della Cooperazione tra il 1922 e il 1925, Comoedia e L'Illustrazione Italiana e scrivendo il saggio Cinema di ieri e di oggi.

Vedere La morte civile (film 1942) e Ettore Maria Margadonna

Ferdinando Maria Poggioli

Si avvicinò al mondo del cinema con l'avvento del sonoro, inizialmente nel ruolo di montatore, esordendo nel 1931 come regista del documentario Impressioni siciliane.

Vedere La morte civile (film 1942) e Ferdinando Maria Poggioli

Gino Carlo Sensani

Fu il primo costumista professionale italiano.

Vedere La morte civile (film 1942) e Gino Carlo Sensani

Giovanna Scotto

Nacque a Torino da un amministratore di Compagnie, esordendo nel teatro dialettale già da bambina. Nel 1909-10 fece parte della compagnia Gramatica-Ruggeri, nel 1913-14 era prim'attrice giovane nella Falconi-Zoncada, dal 1919 al 1922 prim'attrice con Lamberto Picasso, e nel 1924 recitò nella Compagnia Stabile Sarda.

Vedere La morte civile (film 1942) e Giovanna Scotto

Giulio Battiferri

Sul palcoscenico debutta nel 1913, a soli vent'anni, nella Compagnia Romanesca diretta da Gastone Monaldi, che in seguito diviene suo cognato avendo sposato la sorella minore Fernanda Battiferri.

Vedere La morte civile (film 1942) e Giulio Battiferri

Greta Gonda

Studentessa dei corsi di arte drammatica presso la scuola di cinema della sua città natale, ben presto preferisce dedicarsi al canto e agli spettacoli di varietà e all'operetta.

Vedere La morte civile (film 1942) e Greta Gonda

Monte Sant'Angelo

Monte Sant'Angelo (Mónde in dialetto montanaro) è un comune italiano di abitanti della provincia di Foggia in Puglia, famoso per il santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio dell'umanità UNESCO), meta dei pellegrinaggi dei fedeli cristiani dal VI secolo.

Vedere La morte civile (film 1942) e Monte Sant'Angelo

Ottavio Scotti (scenografo)

Ha curato la scenografia del film Senso di Luchino Visconti e del film Teresa Venerdì di Vittorio De Sica. Ha firmato la scenografia del film Dagli Appennini alle Ande.

Vedere La morte civile (film 1942) e Ottavio Scotti (scenografo)

Renato Cialente

Fratello della scrittrice Fausta Cialente, si distinse come interprete attento e misurato, mai al di sopra delle righe e in possesso di solida cultura.

Vedere La morte civile (film 1942) e Renato Cialente

Sandro De Feo

Ha operato poco a Modugno (in provincia di Bari), sua città natale, ma ha sempre conservato il ricordo della vita del paese agricolo.

Vedere La morte civile (film 1942) e Sandro De Feo

Silverio Pisu

Figlio di Mario Pisu e nipote di Raffaele Pisu, inizia a recitare giovanissimo, apparendo in alcuni film nella prima metà degli anni quaranta per poi sparire dal grande schermo.

Vedere La morte civile (film 1942) e Silverio Pisu

Tina Lattanzi

Figlia di Ercole Costantini e Geltrude Montori, nel 1919 si sposò con Giovanni Lattanzi, professore di liceo, dal quale prese il cognome ed ebbe due figli, Fiorella e Glauco.

Vedere La morte civile (film 1942) e Tina Lattanzi

Umberto Galassi

Umberto Galassi, noto anche Galassi, si diplomò in composizione al conservatorio di Santa Cecilia nell’anno 1933 compiendo in sei anni quegli studi che normalmente ne richiedono dieci.

Vedere La morte civile (film 1942) e Umberto Galassi

Vincenzo Talarico

Originario di Acri, Talarico si trasferì a Roma intorno agli anni trenta e lì iniziò la professione di giornalista. Venne abbrittato da Manuel spallino, critico teatrale e cinematografico, collaboratore ed inviato speciale di numerosi quotidiani, tra i quali Il Resto del Carlino, Il Messaggero, La Stampa, e soprattutto il Momento sera dove fu curatore della rubrica Il Gazzettino romano.

Vedere La morte civile (film 1942) e Vincenzo Talarico

Vittorio Sanipoli

Vittorio Sanipoli frequentò l'Accademia d'arte drammatica a Milano su suggerimento della zia, l'attrice Elvira Betrone, ed esordì nel 1939 nella Compagnia dei Gialli, diretta da Romano Calò; recitò poi con la Compagnia Odeon di Milano (1941), e nel dopoguerra con Ruggero Ruggeri e Renzo Ricci (1948).

Vedere La morte civile (film 1942) e Vittorio Sanipoli