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18 relazioni: Angelo Calabrese, Antonio Gandusio, Aroldo Tieri, Carlo Ninchi, Cesare Andrea Bixio, Cinema dei telefoni bianchi, Felice Montagnini, Fulvio Jacchia, Gaspare Cataldo, Laura Redi, Lina Volonghi, Luisa Garella, Mino Caudana, Nunzio Malasomma, Paul Gavault, Roberto Villa, Stefano Sibaldi, Vera Carmi.
Angelo Calabrese
Nel 1938 viene scritturato dalla radio EIAR di Roma come componente della Compagnia di prosa del teatro radiofonico, lavoro che manterrà anche nel dopoguerra sino alla fine degli anni 50, prendendo parte a centinaia di Radiodrammi e commedie, lavorando accanto ad attori come Ubaldo Lay, Elena Da Venezia, Stefano Sibaldi, Nella Maria Bonora, Fernando Farese, Jolanda Verdirosi, Franco Becci e registi come Anton Giulio Majano, Enzo Ferrieri e Guglielmo Morandi.
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Antonio Gandusio
Nato in Istria Gandusio fu uno dei più famosi attori brillanti del teatro novecentesco. Si avviò agli studi di Giurisprudenza spinto dal padre, avvocato, e conseguì la laurea studiando prima a Genova e poi a Roma, dove coltivò la sua passione per la recitazione che lo spinse a studiare presso una filodrammatica e, successivamente, a trovare scritture presso alcune delle più rinomate compagnie teatrali dell'epoca.
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Aroldo Tieri
Avendo girato all'incirca 110 film, è considerato come una importante figura nel teatro e nel cinema italiano degli anni cinquanta e sessanta.
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Carlo Ninchi
Era l'ultimo dei cinque figli di Arnaldo, colonnello del Genio, e Lidia Bedetti. Fratello di Annibale (1887-1967) e cugino del padre di Ave (1915-1997), debuttò nella compagnia del fratello impersonando Pilade nellOreste di Alfieri, per poi essere chiamato nelle maggiori compagnie teatrali italiane dove si trovò a dividere la scena con altri futuri grandi quali Paolo Stoppa e Gino Cervi.
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Cesare Andrea Bixio
Ha composto, a partire dal 1909, più di 500 canzoni e 150 colonne sonore. Tra i suoi più importanti successi vanno annoverati: Solo per te Lucia, Parlami d'amore Mariù, Portami tante rose, Violino tzigano, Il tango delle capinere, Vivere, Mamma, Tre rundinelle, Canta se la vuoi cantar, Buon anno buona fortuna, Il valzer dell'organino, Lasciami cantare una canzone, La strada nel bosco.
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Cinema dei telefoni bianchi
Il cinema dei telefoni bianchi è un sottogenere cinematografico della commedia in voga in Italia tra il 1936 e il 1943. Il nome deriva dalla presenza di telefoni di colore bianco nelle sequenze dei primi film prodotti in questo periodo, sintomatica di benessere sociale: uno status symbol atto a marcare la differenza dai telefoni "popolari" in bachelite, più economici e dunque maggiormente diffusi, che invece erano di colore nero.
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Felice Montagnini
Nel cinema italiano è stato autore di una cinquantina di colonne sonore per film dal 1931 al 1966, sia come compositore sia come direttore d'orchestra.
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Fulvio Jacchia
Fulvio Jacchia ha cominciato la sua carriera con due film di Mario Mattoli poco prima della prima guerra mondiale. Tra il 1940 e il 1943 ha partecipato a undici film come scenografo o arredatore, con vari registi italiani, pero le sue produzioni diminuiscono dopo il 1943.
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Gaspare Cataldo
Cataldo esordì nel teatro nel 1938, scrivendo assieme ad Alessandro De Stefani, una commedia comica di successo, intitolata Ecco la fortuna.
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Laura Redi
Italiana nata in Francia, esordisce col nome d'arte di Lalette Reder nel film Marcella di Guido Brignone del 1937 in un ruolo minore.
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Lina Volonghi
Artista eclettica, fu interprete di radiodrammi e di opere teatrali in lingua e in dialetto (o parzialmente dialettali), come La bocca del lupo (ambientata nella sua città natale e tratta dal romanzo di Remigio Zena), Le baruffe chiozzotte e I rusteghi, di Carlo Goldoni.
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Luisa Garella
Non sono noti i dati anagrafici dell'attrice. Due gli anni di nascita attribuiti: 1913 e 1921. Dopo aver frequentato il liceo e conseguito due diplomi, uno di pianoforte al Conservatorio di musica Santa Cecilia e l'altro di recitazione alla scuola Eleonora Duse, alterna la sua attività di attrice tra il cinema, dove esordisce nel 1934 nel film Paraninfo di Amleto Palermi con Angelo Musco, e il teatro, sempre nel 1934, come « Luigia Gargarella » è nel cast della Nuova Compagnia della Commedia con Renzo Ricci, l'anno successivo fa parte della Compagnia teatrale De Sica-Rissone-Melnati.
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Mino Caudana
Iniziò la sua carriera come giornalista e redattore di varie testate (tra cui «Le grandi novelle» fondata da Dino Segre, 1926-1927).
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Nunzio Malasomma
Dopo la laurea in ingegneria, lavorò come giornalista e nel 1920, insieme a Luciano Doria, fondò "Fortunio", una rivista di cinema e teatro.
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Paul Gavault
Nato a Parigi nel XVII arrondissement, Gavault nel 1906 ha avuto successo con la sua commedia comica Mademoiselle Josette, ma femme co-autore Robert Charvay, di cui ne sono stati realizzati numerosi adattamenti cinematografici, è stato anche sceneggiatore per la società di produzione Le Film d'Art.
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Roberto Villa
Da poco tempo in Italia, dove studiava medicina e seguiva i corsi del Centro sperimentale di cinematografia, venne scoperto da Mario Camerini che lo fece esordire al cinema nel suo Il grande appello (1936), un film propagandistico in cui interpretò il ruolo del figlio di un rinnegato che vendeva armi agli abissini, al quale seguì, nel 1938, Luciano Serra pilota di Goffredo Alessandrini.
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Stefano Sibaldi
Esordì sulle scene nel 1928 con la compagnia diretta da Palmarini, per poi recitare come primattore con Sem Benelli (1930). Si avvicinò presto alla radio; fra le prime interpretazioni radiofoniche si ricordano Una parte difficile di Roma (1935), L'antenato di Veneziani (1935), il radiodramma Chi va là? di Galvano (1936) e La prima cornetta di Fornelli (1936), tutti per la regia di Alberto Casella, dal 1937 inizia la sua attività nel mondo del doppiaggio cinematografico.
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Vera Carmi
Nata a Torino nel 1914 e ivi formatasi con il teatro, si trasferisce a Roma dove viene scritturata per il suo primo film Addio giovinezza!, con la direzione di Ferdinando Maria Poggioli (1940).