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La storia del fornaretto di Venezia

Indice La storia del fornaretto di Venezia

La storia del fornaretto di Venezia è un film del 1952 diretto da Giacinto Solito.

Indice

  1. 20 relazioni: Alvaro Mancori, Arnoldo Foà, Arpad De Riso, Attilio Dottesio, Doris Duranti, Giacinto Solito, Il fornaretto di Venezia (film 1939), Isarco Ravaioli, Loris Gizzi, Luciano Doria (sceneggiatore), Marco Vicario, Mariella Lotti, Paolo Carlini, Paolo Dola, Piero Filippone, Raf Pindi, Renato Chiantoni, Sergio Bergonzelli, Tarcisio Fusco, Vira Silenti.

Alvaro Mancori

Fra gli anni cinquanta e sessanta ha lavorato come direttore della fotografia in oltre 50 film, lavorando saltuariamente anche come regista, attore, produttore e sceneggiatore.

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Arnoldo Foà

Nato a Ferrara in una famiglia ebraica (anche se lui dal punto di vista religioso si è sempre dichiarato ateo), era figlio di Valentino Foà e Dirce Levi.

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Arpad De Riso

Nasce sopra un piroscafo sul Danubio nei pressi di Budapest, e viene registrato all'anagrafe della capitale ungherese. Era il fratello dell'attrice teatrale Giulietta De Riso e fra il 1952 e il 1977 ha lavorato ad oltre sessanta sceneggiature.

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Attilio Dottesio

Iniziò la carriera nel mondo dello spettacolo come cantante leggero, esibendosi per un lungo periodo anche in Francia nei primi anni trenta, dove girò il film Le perle della corona (1935) di Sacha Guitry.

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Doris Duranti

Iniziò la sua carriera giovanissima, già dal suo primo arrivo a Roma presso suo cugino Lorenzo, con alcune apparizioni minori e lavorando come comparsa in L'urlo (1934) di Corrado D'Errico, in Vivere! (1937) di Guido Brignone e in La gondola delle chimere (1936) di Augusto Genina; sempre con Genina, lavorò nel film Lo squadrone bianco (1936), girato in Libia.

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Giacinto Solito

Giornalista professionista, si occupa all'inizio di critica cinematografica, divenendo redattore capo del quindicinale cinematografo diretto dalla fine degli anni 20 da Alessandro Blasetti.

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Il fornaretto di Venezia (film 1939)

Il fornaretto di Venezia è un film del 1939 diretto da Duilio Coletti, su ispirazione dall'omonimo racconto popolare veneziano e dal derivato dramma teatrale in cinque atti Il fornaretto di Francesco Dall'Ongaro.

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Isarco Ravaioli

Diplomatosi come insegnante elementare inizia a lavorare in una scuola, ma essendo appassionato di recitazione decide di trasferirsi a Roma per frequentare i corsi di recitazione di Pietro Sharoff, ottenendo subito dopo alcune piccole scritture in alcuni film.

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Loris Gizzi

Figlio di Venceslao Gizzi e Matilde Palcani, dopo gli studi universitari frequenta una scuola di ballo e di canto - possedeva una voce limpida e baritonale - scegliendo poi, per motivi economici, di fare l'impiegato delle ferrovie dello stato raggiungendo il grado di sotto-capostazione.

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Luciano Doria (sceneggiatore)

Di professione giornalista, si avvicinò al cinema nel 1918 presso la Tiber Film, dove fu soggettista e sceneggiatore. Nel 1920 assieme a Nunzio Malasomma fondò nella sua città il quindicinale di informazione cinematografica e teatrale Fortunio.

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Marco Vicario

Figlio di Dante Vicario ed Elvira Moretti, durante gli studi universitari alla facoltà di ingegneria frequentò anche i corsi di recitazione del Centro sperimentale di cinematografia di Roma, dove si diplomò nel 1949.

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Mariella Lotti

Dotata di una bellezza bionda e raffinata, divenne rapidamente una delle dive più amate e più richieste del cinema italiano degli anni quaranta, ma venne anche largamente impiegata in film in costume, dove la sua recitazione fu caratterizzata da una patina di freddezza.

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Paolo Carlini

Nacque a Santarcangelo da Alfredo Carlini e Clora Carlini. I genitori avevano lo stesso cognome, pur non essendo parenti. Alfredo apparteneva a una famiglia di antichi proprietari terrieri romagnoli; Clora era figlia di Caio Carlini, a suo tempo famoso giocatore di pallone col bracciale e in seguito cantante lirico.

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Paolo Dola

Inizia la sua attività di attore caratterista o di secondo piano in pellicole degli cinquanta usando spesso il nome d'arte di Paolo Dola, interpretando figure come commissario di polizia, ingegneri ecc..

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Piero Filippone

Era nato a Napoli ma ci teneva a dire che lui era di Capri. Fu lo scenografo di ventiquattro film di Totò, ma ha lavorato anche con Roberto Rossellini (Germania anno zero, Viaggio in Italia), Eduardo De Filippo (Filumena Marturano, Napoli milionaria), e Mario Mattoli (in trentasette pellicole).

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Raf Pindi

Ufficiale dell'Esercito italiano col grado di Maggiore del Reggimento Savoia Cavalleria, si dedicò al cinema e ai fotoromanzi negli anni dal 1937 al 1955.

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Renato Chiantoni

Nato a Brescia in una famiglia dalle solide radici teatrali, figlio dell'attore chietino Amedeo Chiantoni e dell'attrice romana Alfonsina Pieri, iniziò a recitare sin da piccolo, per arrivare a legarsi a varie compagnie sia di prosa che di rivista.

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Sergio Bergonzelli

Laureato in Filosofia, Sergio Bergonzelli esordisce nel 1952 come attore, usando inizialmente lo pseudonimo di Siro Carme.

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Tarcisio Fusco

Si diplomò in pianoforte, organo e composizione al conservatorio di Santa Cecilia. Fu direttore d'orchestra e compositore per la radio, per il cinema e per il teatro, dove lavorò più volte con Michele Galdieri.

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Vira Silenti

Allieva a Roma dell'Accademia nazionale di danza diretta da Jia Ruskaja, viene scelta dopo un provino, per il film Una notte dopo l'opera, per la regia di Nicola Manzari, dove debutta a 10 anni dimostrando non comuni doti di recitazione.

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