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20 relazioni: Assalto al Palazzo di Giustizia di Bogotà, Banalizzazione dell'Olocausto, Giuseppe Chiariello, Iefte, Incenso, Jephtha (Händel), Korban, Korban olah, Martiri di Compiègne, Mauro Biglino, Moloch (divinità), October Equus, Olocausto, Olocausto (disambigua), Sacrifici religiosi nell'Antica Grecia, Sacrificio, Sansone, Tabernacolo (ebraismo), Tazria, Tzaraath.
Assalto al Palazzo di Giustizia di Bogotà
LAssalto al Palazzo di Giustizia (Toma del Palacio de Justicia in spagnolo) fu un attacco del 1985 contro la Corte Suprema della Colombia, durante il quale i membri del gruppo armato di sinistra M-19 s'impossessarono del Palazzo di Giustizia a Bogotá, Colombia, e tennero in ostaggio i magistrati della Corte Suprema, con l'intenzione d'iniziare un processo contro il Presidente Belisario Betancur.
Vedere Olocausto (sacrificio) e Assalto al Palazzo di Giustizia di Bogotà
Banalizzazione dell'Olocausto
Con il termine banalizzazione dell'Olocausto si intende qualsiasi forma di paragone o analogia tesa a sminuire l'impatto avuto dall'Olocausto, il genocidio nazista rivolto principalmente contro gli ebrei europei durante la seconda guerra mondiale.
Vedere Olocausto (sacrificio) e Banalizzazione dell'Olocausto
Giuseppe Chiariello
Chiariello, deceduto ad Affi il 23 aprile 1970, da solo era intervenuto in un'area boschiva adiacente ad una sensibile installazione militare che i Carabinieri vigilavano per contenere un violento incendio.
Vedere Olocausto (sacrificio) e Giuseppe Chiariello
Iefte
Iefte (talvolta Jefte, o Jephta; dall'ebraico יפתח Yiftach) è un personaggio biblico della tribù di Manasse menzionato nel Libro dei Giudici, che servì come giudice di Israele per un periodo di sei anni e liberò gli Israeliti dalla oppressione degli Ammoniti, che da 18 anni li sottoponevano a continue scorrerie e rivendicavano il possesso dei territori transgiordani, il Galaad.
Vedere Olocausto (sacrificio) e Iefte
Incenso
Il termine incenso deriva dal latino incendere ("bruciare") e nell'uso comune si riferisce a tutte quelle sostanze di origine vegetale (non solo resine ma anche radici, cortecce, bacche, fiori e foglie) che, bruciate, producono una fragranza.
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Jephtha (Händel)
Jephtha (HWV 70) è un oratorio del 1751 di Georg Friedrich Händel su un libretto del Rev. Thomas Morell, per soli, coro e orchestra, basato sulla storia di Jephtha nel Libro dei Giudici (Capitolo 11) e Jephthas sive votum - "Jeptha o il voto" del 1554 di George Buchanan.
Vedere Olocausto (sacrificio) e Jephtha (Händel)
Korban
Con korbàn (traslitterazione dell'ebraico קרבן, plurale קרבנות korbanòt, dalla radice קרב "avvicinare", "accostare" a Dio) si intende il sacrificio cruento (cioè che veniva macellato e/o distrutto tramite il fuoco) o incruento (cioè che non veniva distrutto ma offerto ai sacerdoti o al Tempio di Gerusalemme) proprio dell'antica religione ebraica.
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Korban olah
Il korban olah (in ebraico קָרְבַּן עוֹלָה, "ciò che va in alto"). era un rito ebraico in cui si compivano sacrifici animali. La vittima veniva posta sull'altare del Tempio di Gerusalemme e veniva bruciata completamente.
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Martiri di Compiègne
Le carmelitane di Compiègne furono un gruppo di sedici monache carmelitane scalze (undici monache, due converse, due suore esterne e una novizia) giustiziate, tramite ghigliottina, il 29 Messidoro anno II (17 luglio 1794) per aver rifiutato di rinunciare al loro voto monastico, nel contesto della Rivoluzione francese.
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Mauro Biglino
Iniziò una carriera nel settore finanziario, poi interrotta dopo le condanne penali nell'ambito del crack Bersano nei primi anni novanta. Successivamente si dedicò allo studio delle lingue antiche da autodidatta e lavorò come traduttore e curatore per le Edizioni San Paolo, che abbandonò dopo aver iniziato a divulgare una propria interpretazione della Bibbia, a cui deve la sua notorietà e il successo editoriale.
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Moloch (divinità)
Moloch (o Molech o Molekh o Molok o Mal'akh (che significa Re) o Melqart, in ebraico מלך mlk) è il nome sia di un dio, sia di un particolare tipo di sacrificio storicamente associato al fuoco.
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October Equus
Nell'antica religione romana, il cavallo di ottobre (in latino October Equus) era un sacrificio animale in onore di Marte, che si celebrava il 15 ottobre, in coincidenza con la fine della stagione agricola e delle attività militari.
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Olocausto
Il termine Olocausto indica il genocidio di sei milioni di ebrei, di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista, i loro alleati e i collaborazionisti.
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Olocausto (disambigua)
*Olocausto – genocidio perpetrato dalla Germania nazista nei confronti del popolo ebraico.
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Sacrifici religiosi nell'Antica Grecia
Il sacrificio costituisce il «cuore» della maggiore parte dei rituali religiosi dell'Antica Grecia e, come gli altri riti, adotta anche forme varie, fino al punto che, in Grecia, risulta più appropriato parlare dei sacrifici.
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Sacrificio
Il sacrificio (dal latino sacrificium, sacer + facere, "rendere sacro") è quel gesto rituale con cui dei beni (oggetti, cibo, animali o anche esseri umani) vengono tolti dalla condizione profana e consegnati al sacro, venendo per questo dedicati in favore di una o più entità sovrumane, come atto propiziatorio o di adorazione.
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Sansone
Sansone (Shimshon, "piccolo sole") è stato un giudice biblico, descritto nel Libro dei Giudici ai capitoli. Sansone è un eroe dalla forza prodigiosa, concessa direttamente da Dio.
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Tabernacolo (ebraismo)
Il Tabernacolo (mishkan, "residenza" o "dimora") nell'ebraismo e secondo la Bibbia ebraica (Tanakh), era la dimora trasportabile della presenza divina (Shekhinah) dal tempo dell'Esodo dall'Egitto fino alla conquista della terra di Canaan.
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Tazria
Tazria, Thazria, Thazri'a, Sazria, o Ki Tazria’ (ebraico: תַזְרִיעַ — tradotto in italiano: “prolificherà”, 13ª parola e incipit di questa parashah) 27ª porzione settimanale della Torah (ebr. פָּרָשָׁה – parashah o anche parsha/parscià) nel ciclo annuale ebraico di letture bibliche dal Pentateuco, quarta nel Libro del Levitico.
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Tzaraath
Tzaraath (- IPA, traslitt. tiberiense: ṣāraʻaṯ e numerose varianti, tra cui ẓaraath, tzaraas, tzaraat, tsaraas e tsaraat) è un sostantivo ebraico che descrive condizioni anormali/deturpate della cute, dei peli della barba, di indumenti di lino o lana, di pietre usate nella costruzione di case in Terra di Israele.