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15 relazioni: Antai-ji, Bodhisattva, Buddismo giapponese, Cha no yu, Eihei Dōgen, Eihei-ji, Gojushichi butsu, Gudō Wafu Nishijima, Kōdō Sawaki, Kōhō Watanabe, Koun Ejō, Sōtō-shū, Sutra del Loto, Zazen, Zen.
Antai-ji
Antaiji (安泰寺) è un monastero Zen dedicato alla pratica dello zazen, inizialmente fondato nel 1923 da Oka Sōtan come sede di una scuola/monastero dove fosse possibile studiare lo Shōbōgenzō, attività pressoché inesistente in quel periodo in Giappone.
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Bodhisattva
Nel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti.
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Buddismo giapponese
Il buddismo giapponese merita particolare attenzione nella storia della religione buddista poiché costituito in buona parte dalla continuazione o dall'evoluzione delle antiche scuole del buddismo cinese, alcune oggi estinte nel paese d'origine, introdotte nell'arcipelago nipponico in epoche diverse.
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Cha no yu
Il Cha no yu (茶の湯, "acqua calda per il tè"), conosciuto in Occidente anche come Cerimonia del tè, è un rito sociale e spirituale praticato in Giappone, indicato anche come Chadō o Sadō (茶道, "via del tè").
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Eihei Dōgen
Dōgen nacque a Heian (l'odierna Kyoto), il 19 gennaio 1200. Non abbiamo certezze sulle sue origini in quanto lo si conosce solo per il nome monastico, Dogen.
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Eihei-ji
, trascritto anche Eihai-ji, è uno dei due templi principali della scuola Sōtō del Buddismo Zen, la più grande denominazione religiosa in Giappone.
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Gojushichi butsu
Il lignaggio dei Cinquantasette Patriarchi o Gojushichi Butsu rappresenta la Trasmissione del Dharma da una generazione all'altra. Nelle versioni relative ai templi ed ai monasteri in cui è adottato, viene recitato all'inizio o alla fine di tutte le sedute di meditazione quotidiane per aiutare a ricordare ai monaci e ai praticanti laici, discepoli di un maestro Zen la validità dell'insegnamento che, da cuore a cuore, da Shakyamuni a Mahakashapa ad oggi, lega attraverso i secoli gli illuminati del passato con quelli attuali.
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Gudō Wafu Nishijima
Giovanissimo, scopre nella pratica sportiva il suo primo scorcio dell'importanza dell'equilibrio interiore. A 16 anni, scopre lo Shōbōgenzō di Dogen, e si stupisce di non poter capire un libro pur sempre scritto in giapponese.
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Kōdō Sawaki
Ultimo di sette fratelli, di cui tre deceduti nell'infanzia, ricevette dai genitori il nome di Tada Saikichi. Il padre, Sōtaro, si guadagnava da vivere riparando risciò.
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Kōhō Watanabe
Nato ad Aomori, nell'estremo nord di Honshū, la più grande delle isole dell'arcipelago giapponese, nel 1942. Entrato nell'ordine monastico in età molto giovane, iniziò la sua vita religiosa nel monastero Daijōji, a Kanazawa, che il maestro Sawaki Kōdō frequentava periodicamente come sovrintendente alla pratica religiosa.
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Koun Ejō
La sua formazione comprese molte delle scuole esistenti ai tempi: Tendai, Shingon, e Terra Pura; egli cominciò a praticare Zen nel sangha della Daruma shu di Kakuan, successore di Nōnin, ma per un certo periodo riuscì anche ad addestrarsi nel Kenninji di Eisai.
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Sōtō-shū
La è una delle due maggiori scuole giapponesi del buddismo zen. Essa rappresenta in Giappone una trasmissione di un lignaggio e degli insegnamenti della scuola Caodong, operata dal monaco giapponese Eihei Dōgen nel 1227, in seguito ad un pellegrinaggio in Cina da dove riportò insegnamenti, testi e lignaggio della scuola buddista cinese.
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Sutra del Loto
Il Sutra del Loto, o meglio Sutra del Loto della Buona Dottrina (Saddharmapuṇḍarīkasūtra), è uno dei testi più importanti nell'enorme corpus della letteratura del Buddismo Mahāyāna contenuto nel Canone cinese (sezione del Fǎhuābù) e nel Canone tibetano (sezione mDo-sde del Kanjur).
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Zazen
Con il termine zazen (坐禅) si intende un vasto insieme di significati, grossolanamente traducibili in Italiano con "meditazione seduti", attualmente riferiti a pratiche, per lo più, dell'ambito delle scuole Zen giapponesi sviluppatesi dalla corrente buddista nata in Cina tra il V e il VI secolo e nota a partire dal IX secolo con il nome generico di Chanjia (禅家), "scuole/famiglie/case del Chan", nome adottato per la prima volta - pare - dal famoso ed eclettico monaco e studioso cinese Zongmi (宗密) (780-841).
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Zen
Con il termine ci si riferisce a un insieme di scuole buddiste giapponesi, parte delle scuole Mahayana. Derivano per dottrine e linguaggi dalle scuole cinesi del buddismo Chán, fondata, secondo la tradizione, dal leggendario monaco buddhista Bodhidharma.
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Conosciuto come Shobogenzo.