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Ambiguità

Indice Ambiguità

La parola ambiguità (dal latino ambiguitas, -atis, da amb-, 'intorno', e agĕre), con riferimento ad un testo (scritto o orale), rinvia alle diverse e anche contrastanti interpretazioni che di quel testo, nella sua interezza o anche riguardo ad una singola frase o parola, possono essere date.

Indice

  1. 32 relazioni: Accento acuto, Accento grave, Ambiguità sintattica, Codice (semiotica), Comunicazione, Destinatario, Disambiguazione, Enantiosemia, Guillaume Apollinaire, Idioletto, Interpretazione (filosofia), James Joyce, Langue, Lessema, Lingua latina, Medioevo, Mittente, Omofonia (linguistica), Omografia (linguistica), Omonimia, Polisemia, Pragmatica, Retorica, Segno, Significante, Significato, Sintassi, Soggetto (linguistica), Stéphane Mallarmé, Testo, Verbo, William Empson.

  2. Notazioni matematiche

Accento acuto

L'accento acuto (´) è un segno diacritico utilizzato in numerose lingue scritte moderne basate sull'alfabeto latino, cirillico e greco, ed è uno degli accenti grafici.

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Accento grave

L'accento grave (`) è un segno diacritico utilizzato in molti sistemi ortografici tra i quali quelli di italiano, greco, gaelico scozzese, bretone, olandese, catalano, corso, francese, macedone, norvegese e cinese traslitterato.

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Ambiguità sintattica

L'ambiguità sintattica è una proprietà di quelle frasi per le quali può essere fornita più di un'interpretazione. Al contrario dell'ambiguità semantica, che nasce dalla gamma di significati che una parola può denotare, l'ambiguità sintattica deriva dalla relazione tra le parole e le componenti sintattiche di una frase.

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Codice (semiotica)

In semiotica, il codice è un sistema di segni teso a trasmettere informazione tra un mittente e un ricevente, per il tramite di un messaggio.

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Comunicazione

Per comunicazione (dal latino communico.

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Destinatario

Si dice destinatario la persona a cui è inviato un messaggio, in particolare una lettera. Ne è sinonimo ricevente: chi riceve il messaggio. La parola è legata a destinazione e a destino, sia per indicare che al messaggio è connaturata una volontà, sia per significare che questa volontà deve compiersi grazie a certe condizioni favorevoli, viste in chiave fatalistica.

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Disambiguazione

La disambiguazione (in inglese Word Sense Disambiguation o, abbreviato, WSD) è il processo con il quale si precisa il significato di una parola o di un insieme di parole (frase), che denota significati diversi a seconda dei contesti, per evitare che sia ambigua.

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Enantiosemia

Lenantiosemia (dal greco, enantíos, 'contrario', e, sḗma, 'segno', sul modello del composto neoclassico, enantiósēma) è la caratteristica di una locuzione (in genere di singole parole, ma anche di sintagmi o morfemi) di avere due significati opposti.

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Guillaume Apollinaire

Nacque a Roma, in Piazza Mastai (nel Rione Trastevere), il 26 agosto del 1880, figlio naturale di Francesco Flugi d'Aspermont, di antica origine svizzera del Cantone dei Grigioni, che non lo riconobbe mai, e di Angelica de Kostrowitzky,Registrato inizialmente col nome Guglielmo Alberto Dulcigni.

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Idioletto

Viene detto idioletto l'insieme degli usi linguistici caratteristici e propri di un singolo individuo o di un piccolo gruppo di parlanti. Questo uso include il lessico, la grammatica e la pronuncia.

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Interpretazione (filosofia)

L'interpretazione, nel senso filosofico più generale, è il risalire ad un significato partendo da un segno.

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James Joyce

Benché la sua produzione letteraria non sia molto vasta, è stato di fondamentale importanza per lo sviluppo della letteratura del XX secolo, in particolare della corrente modernista.

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Langue

In linguistica, la langue (in francese, letteralmente, "lingua") è il sistema di segni che formano il codice di un idioma. I fonemi, le parole e gli altri elementi che lo compongono hanno valore soltanto nelle relazioni di equivalenza e di opposizione che li collegano gli uni agli altri.

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Lessema

Un lessema è, in lessicologia strutturale, l'unità minima che costituisce il lessico di una lingua. Dunque, a ogni lessema di una lingua può corrispondere la sua registrazione in un dizionario sotto forma di lemma.

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Lingua latina

Il latino è una lingua indoeuropea appartenente al gruppo delle lingue latino-falische. Veniva parlata nel Lazio (Lătĭum in latino) già agli inizi del I millennio a.C.; oggi rimane la lingua ufficiale soltanto di uno stato nel mondo: la Città del Vaticano.

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Medioevo

Il Medioevo (o Medio Evo) è una delle età storiche della periodizzazione della storia dell'Europa e del bacino del Mediterraneo, in cui è preceduto dall'Età antica e seguito dall'Età moderna.

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Mittente

Il mittente (dal latino mittĕre, "inviare") - anche detto emittente o locutore o parlante - è colui che invia a un destinatario un messaggio, in forma orale, scritta o non verbale, intenzionalmente oppure no.

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Omofonia (linguistica)

In linguistica, lomofonia (dal greco homóphōnos, composto di homós «simile» e phōné «suono») è la relazione che c'è tra due parole che hanno la stessa pronuncia ma significato diverso.

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Omografia (linguistica)

In linguistica, lomografia indica l'uguaglianza grafica fra due parole di significato ed etimo diversi. Se le due parole sono poi anche omofone, si parla più propriamente di omonimia.

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Omonimia

In semantica, lomonimia (dal greco ὁμωνυμία, homonymia, per il tramite del latino homonymia) è un fenomeno per cui due forme linguistiche presentano la stessa forma ortografica e fonologica, ma hanno diverso significato e diversa etimologia.

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Polisemia

In semantica, la polisemia (dal greco polysemos, "dai molti significati", da polys, "molteplice", e sema, "segno") è la proprietà che una parola ha di esprimere più significati.

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Pragmatica

La pragmatica è una disciplina della linguistica che si occupa dell'uso contestuale della lingua come azione reale e concreta. Non si occupa della lingua intesa come sistema di segni; al contrario, osserva come e per quali scopi la lingua viene utilizzata, individuandone la misura con cui soddisfa esigenze e scopi comunicativi.

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Retorica

La retorica è tradizionalmente intesa come l'arte del dire, del parlare, e più specificamente del persuadere con le parole. Il termine viene dal latino rhetorica (ars), a sua volta rhētorikḗ téchnē, 'arte del parlare in pubblico', da ῥήτωρ, rhḗtōr, 'colui che parla in pubblico', dalla radice del verbo εἴρω, eírō, 'io dico'Lemma dal Vocabolario Treccani.

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Segno

In semiotica, il segno è definito "qualcosa che sta per qualcos'altro, a qualcuno in qualche modo". È considerato una unità discreta di significatoMardy S. Ireland definisce un significato come: Una unità di qualcosa (p.e., una parola, un gesto) che può contenere significati ambigui/multipli (p.e., come il Presidente U.S.A.

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Significante

In linguistica con significante si indica il piano dell'espressione (correlato al significato o piano del contenuto) all'interno di un segno.

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Significato

Il significato è un concetto espresso mediante segni che possono essere grafici, verbali-orali, o mediante cenni e gesti. Il significato permette di capire o esprimere il senso, il valore o il contenuto del segno.

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Sintassi

La sintassi, o sintattica (dal greco σύνταξις, sýntaxis, "associazione, organizzazione"), è la branca della grammatica e della linguistica che studia i diversi modi in cui i codici dei linguaggi si uniscono tra loro per formare una proposizione.

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Soggetto (linguistica)

Il soggetto di una frase è qualsiasi parte della frase a cui è riferito il predicato (che esprime un'azione, un modo di essere, una condizione, una qualità): se il predicato è singolare, anche il soggetto sarà singolare.

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Stéphane Mallarmé

Nasce con il nome di Étienne Mallarmé (solo successivamente sarà noto come Stéphane Mallarmé) da Numa Mallarmé e Élisabeth Desmolins.

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Testo

Il testo (dal latino textus, "tessuto", "trama"), è un insieme di parole correlate fra loro per formare un'unità logico-concettuale, rispettando la sintassi e la semantica della lingua utilizzata, ovvero la sua grammatica e il suo lessico.

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Verbo

Il verbo (dal latino verbum, "parola") è una parte del discorso variabile, che indica un'azione che il soggetto compie o subisce, l'esistenza o uno stato del soggetto, il rapporto tra il soggetto e il nome del predicato.

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William Empson

Empson fu il figlio di Arthur Reginald Empson e di Laura Mickelthwait J.P., entrambi originari dello Yorkshire. Studiò dapprima al Winchester College, e dal 1925 al Magdalene College presso Cambridge dove seguì inizialmente i corsi di matematica, e in un secondo tempo quelli di lingua e letteratura, sotto la guida e l'incoraggiamento del critico I.

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Vedi anche

Notazioni matematiche