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Avestā

Indice Avestā

LAvestā è il nome sotto il quale si colloca l’insieme dei libri sacri appartenenti alla religione mazdea.

Indice

  1. 37 relazioni: Aša, Abraham Hyacinthe Anquetil-Duperron, Ahura Mazdā, Alessandro Magno, Ameša Spenta, Angra Mainyu, Ardashir I, Arnaldo Alberti (filologo), Arsacidi di Partia, Ṛta, Barsom, Cosroe I, Daēva, Dario I di Persia, Dinastia achemenide, Gāthā, Haoma, Impero sasanide, Indoari, Lingua avestica, Lingua persiana antica, Lingue indoeuropee, Lingue iraniche, Persepoli, Persia, Sanscrito vedico, Sapore I, Sapore II, Scrittura pahlavi, Serse I di Persia, Soma (bevanda), Testo sacro, Tradizione orale, Veda, Yasna, Zaratustra, Zoroastrismo.

  2. Testi sacri dello zoroastrismo

Aša

Aša (avestico s.n.: "verità", "ordine", "giustizia") è una delle dottrine fondamentali del Mazdeismo nonché uno degli Ameša Spenta. Come Aša Vahištā (avestico; "Verità Ottima"; in pahlavico Ardvahišt) è il quarto nome di Ahura Mazdā.

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Abraham Hyacinthe Anquetil-Duperron

Abraham Hyacinthe Anquetil-Duperron nacque a Parigi il 7 dicembre 1731. Fratello di Louis-Pierre Anquetil, riuscì a procurarsi i testi sacri dell'Avestā durante un soggiorno in India (1755-1761); dopo averli tradotti in francese, li presentò all'Occidente nel 1771.

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Ahura Mazdā

Ahura Mazdā (avestico) è il nome dato all'unico dio, creatore del mondo sensibile e di quello sovrasensibile, della religione zoroastriana (più correttamente mazdeismo o anche mazdaismo).

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Alessandro Magno

In soli dodici anni conquistò l'Impero persiano, un territorio immenso che si estendeva dall'Asia Minore all'Egitto fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale.

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Ameša Spenta

Gli Ameša Spenta (avestico: Aməša Spənta, "immortali benefici", "immortali efficaci", traslitterato in inglese con Amesha Spenta) sono spiriti presenti nella religione dello Zoroastrismo, emanazioni della divinità suprema Ahura Mazdā, e suoi aiutanti nella creazione dell'Universo e nel mantenimento dell'ordine dello stesso.

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Angra Mainyu

Nello zoroastrismo, Angra Mainyu (traslitterazione dall'avestico Aŋra Mainiiu, in pahlavico Ahreman e Arimane, in fārsì Ahriman) è il nome dello spirito malvagio guida di una schiera di demòni indicati come daēva.

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Ardashir I

Fu Shahanshah dei Sasanidi dal 224 al 241.

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Arnaldo Alberti (filologo)

Le sue ricerche vertono essenzialmente sulle reciproche influenze tra le culture slava e quelle ugrofinnica, iranica e turca.

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Arsacidi di Partia

La dinastia degli Arsacidi di Partia governò il regno dei Parti dal 247 a.C. al 224-226 d.C. La dinastia parta era legata a quella del regno di Armenia.

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Ṛta

Ṛta (devanāgarī ऋत), anche reso Rita, è un termine maschile sanscrito che compare nei più antichi Veda ed è fondante nel vedismo. Con Ṛta si intende l'"ordine cosmico" a cui soggiace l'intera realtà, ma anche una consuetudine sacra ovvero l'associazione tra il rito sacrificale e l'universo a cui esso è strettamente associato.

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Barsom

Il barsom, o baresman, è un utensile del culto zoroastriano, consistente in un fascio di rami di melograno o di tamerice. I Parsi, i mazdei che abbandonarono la Persia nell'VIII secolo, a seguito della conquista araba, per raggiungere l'India, non trovando qui gli alberi della tradizione, adottarono bacchette di rame o d'argento.

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Cosroe I

Figlio e successore di Kavad I (regnante dal 488 al 496 e dal 498/499-531), è forse il più noto dei re della dinastia sasanide, rimasto al potere dal 531 al 579.

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Daēva

Daeva (daēuua, daāua, daēva) è un termine Avestico per una particolare categoria di entità sovrannaturali dalle caratteristiche maligne. Secondo la religione Zoroastriana (Mazdeismo) era una schiera di demoni al servizio dell'entità del male Angra Mainyu.

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Dario I di Persia

Fu anche faraone d'Egitto con il nome di Stutra. Fece spostare la capitale da Pasargade a Persepoli, abbellendola e arricchendola con giardini e palazzi, tanto che diventò una stupenda città d'arte amministrata con giustizia.

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Dinastia achemenide

La dinastia achemenide (in lingua persiana antica: 𐏃𐎧𐎠𐎶𐎴𐎡𐏁𐎡𐎹 Haxāmanišya; in persiano: هخامنشی Haxâmaneši; in lingua greca antica: Achaimenidai; in latino: Achaemenides) è stata una casa reale di origine persiana, dominante nell'area iranica e in seguito creatrice di un vasto impero multietnico estendentesi su territori di Asia, Europa e Africa, dalla metà del VI secolo a.C.

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Gāthā

Con il termine avestico gāθā (gāthā, lett. "canto religioso") si indicano in questa voce i cinque "canti religiosi" che risultano essere la parte più antica dell'Avestā, probabilmente risalenti almeno agli inizi del primo millennio a.C., e che vengono direttamente attribuiti al profeta iranico Zarathuštra.

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Haoma

Haoma è il termine avestico che indica sia una pianta sacra da cui si estrae una bevanda rituale (parahaoma), sia la divinità che questa contiene.

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Impero sasanide

LImpero sasanide o sassanide fu un'entità politica istituita da Ardashir I in seguito alla caduta dell'Impero partico e alla sconfitta dell'ultimo re della dinastia arsacide, Vologase VI.

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Indoari

Gli Indoari, o Arii (anche Ariani o Indoariani), sono un antico popolo nomade appartenente al gruppo indoiranico dei popoli indoeuropei, che penetrò nel subcontinente indiano nel II millennio a.C., subentrando alla civiltà della valle dell'Indo e imponendosi su un ampio territorio.

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Lingua avestica

La lingua avestica (obsoleto: lingua zenda, zendo) è stata una lingua iranica nord-orientale, appartenente alla famiglia linguistica indoeuropea oggi conosciuta come la lingua liturgica dello Zoroastrismo, in particolare come lingua dell'Avestā, il libro sacro di questa religione, da cui deriva il nome.

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Lingua persiana antica

La lingua persiana antica è una delle antiche lingue iraniche attestate (oltre all'avestico). Il persiano antico appare in primo luogo nelle iscrizioni, nelle tavolette di argilla e nei sigilli dell'era achemenide (c. dal 600 a.C. al 300 a.C.). Esempi di persiano antico sono stati trovati in quelli che sono oggi i territori dell'Iran, dell'Iraq, della Turchia e dell'Egitto.

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Lingue indoeuropee

Le lingue indoeuropee sono la famiglia linguistica che comprende la maggior parte delle lingue d'Europa vive ed estinte che attraverso il Caucaso e il Medio Oriente da un lato e la Siberia occidentale e parte dell'Asia Centrale dall'altro, sono arrivate a coinvolgere l'Asia meridionale e in tempi antichi persino l'attuale Turkestan cinese (odierno Xinjiang).

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Lingue iraniche

Le lingue iraniche (codice ISO 639-2 e ISO 639-5 ira) sono un ramo della famiglia linguistica indoeuropea con un numero stimato di 150-200 milioni di parlanti di madrelingua.

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Persepoli

Persepoli (Persiano antico 𐎱𐎠𐎼𐎿, Pārsapura) fu una delle cinque capitali dell'Impero achemenide (le altre erano Babilonia, Ecbatana, Pasargade e Susa).

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Persia

Il nome Persia (ایران; persiano antico:, Pārsa) è stato in tempi moderni usato come sinonimo alla nazione dell'Iran, mentre nell'antichità ha rivestito un territorio molto più vasto in cui si sono succeduti diversi imperi con importanti culture.

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Sanscrito vedico

Il sanscrito vedico è la lingua dei Veda, i più antichi testi religiosi dell'India. I Veda furono inizialmente tramandati oralmente e per questo è ignota la data.

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Sapore I

Conseguì diverse vittorie contro eserciti dell'Impero romano, avendo tra l'altro modo di catturare Valeriano.

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Sapore II

Quando il re Ormisda II morì, gli aristocratici persiani ne uccisero il figlio maggiore, accecarono il secondo e imprigionarono il terzo, di nome Ormisda, che poi fuggì presso i Romani al tempo di Costantino I (attorno al 324).

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Scrittura pahlavi

Il pahlavi o pahlevi indica una particolare forma di scrittura delle lingue medio-persiane. Le caratteristiche essenziali del pahlavi sono.

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Serse I di Persia

Serse I è noto nella storia occidentale soprattutto per la sua invasione della Grecia nel 480 a.C. Le sue forze invasero temporaneamente la Grecia continentale a nord dell'Istmo di Corinto fino a quando le sconfitte di Salamina e Platea un anno dopo annullarono questi guadagni e posero fine alla seconda invasione in modo decisivo.

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Soma (bevanda)

Soma (Devanagari: सोम, IAST: Sóma) è il sostantivo maschile sanscrito che indica primariamente il succo ricavato da una pianta oggetto di offerta sacrificale (yajña) nel Vedismo; il termine viene talora usato anche per indicare la stessa pianta da cui veniva estratto il succo sacrificale.

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Testo sacro

I testi sacri (o sacre scritture) sono dei documenti o delle opere letterarie ritenute sacre dalle religioni e movimenti spirituali.

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Tradizione orale

Si definisce tradizione orale il sistema di trasmissione, replicazione e rielaborazione del patrimonio culturale in un gruppo umano esercitato attraverso l'oralità, senza l'utilizzo della scrittura.

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Veda

I Veda (in alfabeto devanāgarī वेद, sanscrito vedico Vedá) sono un'antichissima raccolta in sanscrito vedico di testi sacri dei popoli arii che invasero intorno al XX secolo a.C. l'India settentrionale, costituenti la civiltà religiosa vedica, divenendo, a partire dalla nostra era, opere di primaria importanza presso quel differenziato insieme di dottrine e credenze religiose che va sotto il nome di Induismo.

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Yasna

Yasna (in avestico significa "devozione" o "adorazione") è la principale collezione di testi liturgici dell'Avestā, e nello stesso tempo il principale atto di culto zoroastriano nel quale vengono recitati i suoi versetti.

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Zaratustra

Non si conosce con precisione in quale periodo sia vissuto, ma gli studiosi collocano il personaggio storico Zarathuštra tra l'XI e il VII secolo a.C. Ipotesi più recenti, attestate da una verifica filologica e archeologica, ritengono tuttavia più plausibile una sua collocazione nell'Età del bronzo tra il XVIII secolo a.C e il XV secolo a.C.

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Zoroastrismo

Lo zoroastrismo (definito anche zoroastrianesimo o mazdeismo, in avestico mazdayasna, cioè "adorazione di (Ahura) Mazda" o "''culto di Mazda''") è la religione basata sugli insegnamenti del profeta Zarathustra (o Zoroastro).

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Vedi anche

Testi sacri dello zoroastrismo

Conosciuto come Avesta, Zend Avesta, Zend-Avesta.